So take me by the hand ..
{A
tutti quelli
che hanno aspettato pazientemente la terza parte.
Grazie a tutti <3
« I have been waiting all of
my life
For you to come along and make
everything alright
My body's shaking right
through my bones,
So take me by the hand please
don't leave me here alone »
Zayn
si perse ad osservare il cielo di settembre fuori
dalla finestra, la voce del professore come sottofondo e i suoi
pensieri
assordanti in primo piano.
Pensieri
che ruotavano tutti attorno ad un solo nome:
Liam.
Liam
che l’aveva baciato, Liam che gli aveva chiesto
un appuntamento, Liam che si era finalmente accorto della sua
esistenza, e
l’aveva baciato.
Un
sorriso euforico spuntò subito sulle sue labbra e
si sarebbe messo a gridare e saltare, nonostante si trovasse nel bel
mezzo di
una lezione, se proprio in quel momento un foglietto non si fosse
posato sul
suo banco.
Lo
prese guardandosi intorno e scontrandosi con
l’espressione confusa del suo migliore amico, lo
aprì piano leggendo il
contenuto.
«Che
ti prende?»
Sorrise
scrivendo solo Liam con mille cuoricini e
smile come risposta.
Gli
arrivò dopo pochissimo tempo lo stesso foglietto
con un grande punto di domanda.
Guardò
Harry sorridendogli con la lingua tra i denti e
lui creò un cuore con le dita chiedendogli conferma.
Annuì
velocemente incassando poi la testa nelle spalle
quando sentì chiamare il suo cognome.
-
Malik, si è forse offerto volontario per svolgere
l’esercizio alla lavagna?-
-
Io.. ehm.. ecco..- cercò di opporsi concludendo con
un: - Certo, prof. -
Si
allontanò dal suo banco pieno di disegnini e si
avvicinò alla cattedra con la risatina del suo amico nelle
orecchie.
-
Prometti di non dire nulla a mamma? Mi ha già
riempito di domande sulla giacca di..- stava camminando verso casa con
Harry,
parlando tranquillamente, quando si sentì tirare per un
braccio.
-
La sua giacca! Con scritto dietro il suo cognome?!-
annuì cercando di staccarsi dall’amico che
continuava ad agitarlo.
-
Sì, quella che ti ho fatto vedere l’altra volta.-
borbottò massaggiandosi il polso. - Quella che tu mi hai
accusato di aver
rubato. Me l’ha data lui.- concluse alzando il viso altezzoso.
-
Quindi non devo dire a mamma Trisha che hai
conquistato il cuore del principe?- scosse il capo velocemente vedendo
la
villetta avvicinarsi. - Mi accontenterò di dirlo a Don..-
-
No!- esclamò fermandosi nel bel mezzo del
marciapiede facendo bloccare anche il riccio. - Lei è
peggio! Tu prova solo ad
aprire bocca e dire qualcosa a qualunque membro della mia famiglia e ti
uccido,
chiaro?-
-
Va bene, va bene.- studiò per qualche secondo
l’amico che alzava le braccia con un’espressione
innocente e poi continuò a
camminare. - Se vuoi la relazione clandestina, va bene. Però
loro hanno
sofferto tutte le tue paturnie su questo amore non corrisposto e..-
-
Una parola, Harry! E puoi dire addio a tutto.- lo
minacciò puntandogli un dito contro.
Ripresero
a camminare e in poco tempo raggiunsero il
vialetto e la porta di casa, stava già salendo le scale per
nascondersi in
camera sua quando sentì i passi di sua madre venire dal
salotto.
-
Finalmente, Harry! Mi sei mancato in questi giorni.-
cercò di trattenere lo sbuffo scocciato al vedere sua mamma
abbracciare e
baciare il suo amico.
-
Sì, mamma, oggi è andato tutto bene a scuola.-
borbottò venendo ignorato completamente.
- E
perché non sei più venuto? Sai che in questa casa
sei il benvenuto, vero?- roteò gli occhi appoggiandosi al
corrimano delle
scale.
-
Tuo figlio è troppo impegnato con il suo bel Liam.-
spalancò gli occhi completamente colto alla sprovvista dalla
confessione di
Harry ed iniziò a tossire e ad arrossire insieme.
-
Lo so, a volte diventa insopportabile con tutto il
suo ‘Liam di qua’ e ‘Liam di
là’. Cosa ti devo dire, è mio figlio e
lo devo
tenere così.- sospirò di sollievo quando
intuì che sua mamma non aveva capito
bene la frase dell’amico che si sarebbe trovato a terra, una
volta raggiunta la
sua stanza.
-
Oh, no! Non quello! Lui e..-
-
Harry!- gridò tentando di fermarlo, ma l’altro
sorrideva malizioso e si sfregava le mani tutto contento di dare per
primo la
notizia.
-
.. Liam stanno insieme davvero.-
-
Liam?- arrossì quando finalmente l’attenzione
della
donna fu su di lui. - Quel Liam?- annuì velocemente saltando
giù dalle scale
quando sentì una persona scenderle come un bufalo.
-
Liam ha fatto cosa?- guardò male il riccio che
continuava a ridere e si chiudeva le labbra con una finta cerniera non
rispondendo alla domanda di Doniya che spostava lo sguardo da uno
all’altro.
-
Era Liam quello che ti sei limonato l’altro giorno
per mezz’ora davanti a casa?- nascose il viso tra le mani
quando anche l’altra
sorella fece la sua comparsa nel corridoio.
-
Cosa vuol dire limonare?- si sentì tirare la maglia
e abbassò lo sguardo sulla sorella più piccola
che lo fissava con i suoi grandi
occhi marroni.
-
Vuol dire che Liam, mia cara piccola Safaa..- grugnì
quando sentì il suo ex-migliore amico ricominciare a
parlare. -.. è diventato
il principe di Zayn come volevi tu.-
-
Quindi ora Zay è la principessa?- arrossì mentre
tutti gli altri scoppiavano a ridere.
-
Chi è la principessa?- si batté una mano sulla
fronte quando l’ultimo componente della famiglia fece la sua
comparsa.
-
Tuo figlio potrà ufficialmente presentarci Liam.-
spiegò semplicemente la donna all’ultimo arrivato
che non stava capendo nulla
dell’improvvisa riunione familiare.
-
Liam? Quel Liam?- sbuffò frustrato passandosi una
mano tra i capelli.
-
Quel Liam! Sì, lui!- gridò stufo di sentir
parlare
gli altri per lui.
- E
perché non stiamo festeggiando?- li guardò con la
bocca e gli occhi spalancati mentre si mettevano a ballare coinvolgendo
un
Harry sempre più divertito.
Zayn
sfogliò un’altra pagina del suo fumetto mentre
stava sdraiato sul letto con i piedi sul cuscino e la testa a penzoloni.
Spostò
il fumetto dal viso quando sentì bussare alla
porta.
-
Zayn?- guardò sua madre al contrario con un sorriso
stupido. - Che stai facendo messo in quel modo?- lasciò
cadere le braccia
toccando il pavimento con le punte delle dita.
-
è comodo. Mi piace leggere così. -
spiegò cercando
di fare spallucce e non deglutire.
-
Sempre detto di non avere un figlio normale.- la
sentì borbottare mentre si guardava intorno nella stanza.
-
Cerchi qualcosa?- chiese girandosi nel letto
tenendosi con i gomiti sul materasso.
-
Resti a cena?- annuì fissandola confuso.
-
Dove altro dovrei andare? Vuoi cacciarmi di casa
perché ho fatto lo sgambetto a Harry?- si sedette di colpo a
gambe incrociate
sul letto. - Io gli avevo detto di non dirvi nulla e lui non
è riuscito a stare
zitto e..-
-
Volevo solo sapere se dovevi uscire, tutto qui.-
scosse il capo confuso quando Trisha uscì dalla stanza
sghignazzando.
L’aveva
sempre detto di avere una famiglia strana.
Si
ributtò sul letto e rialzò le braccia perdendosi
nei suoi disegni, non erano usciti poi così male forse
poteva continuarla
quella storia, aveva anche in mente due o tre personaggi nuovi.
-
Zaaaay.- sbuffò guardando male, per quanto gli
permetteva quella posizione, Waliyha che entrava saltellando e
ridacchiando
nella sua stanza.
-
Perché oggi siete più strani del solito?- chiese
circospetto quando anche la sorella iniziò a guardare la sua
stanza cercando
qualcosa.
-
Non abbiamo nulla.- inarcò un sopracciglio
immergendosi di nuovo nel suo fumetto lasciando l’altra
vagare per la sua
stanza e toccare i suoi libri. - Volevo solo vedere se nascondevi Liam
da
qualche parte.-
-
Liam?- gli sembrava quasi gli stesse sfuggendo
qualcosa di importante, molto importante.
La
osservò attentamente mentre girovagava e toccava
ogni cosa sulla sua scrivania facendogli salire il nervoso. Sapeva
benissimo
che nessuno poteva toccare quelle cose eppure..
-
Mi presenti Leeyum quando viene qui?- la fissò
scettico scuotendo poi velocemente la testa incredulo.
-
Non puoi chiamarlo così, prima di tutto.- le
mostrò
l’indice e poi continuò. - E perché
vuoi conoscerlo?- si tirò di nuovo su a
sedere con la bocca spalancata. - Non possiamo avere lo stesso gusto
nei
ragazzi.- fece una smorfia scuotendo il capo. - E tu non
l’hai mai visto!-
esclamò stando sulla difensiva.
-
Hai detto che è bellissimo.- incrociò le braccia
al
petto grugnendo. - Mi fido di te quindi..- fece uno strano verso quando
la
sorella si buttò addosso a lui. -.. visto che sono la tua
sorella preferita..-
-
La mia sorella preferita è Safaa perché
è l’unica
che non mi mette ancora in imbarazzo.- borbottò cercando di
liberarsi dal peso
di quella che stringeva le dita sulla sua felpa verde.
-
Safaa sta facendo vedere a tutti un disegno di te
con una corona e un abito da sposa.- la sentì dire
velocemente quando stava per
buttarla a terra.
-
Sei la mia nuova sorella preferita, Wal.- affermò
con tono solenne trovandosi subito stretto alla ragazzina che gli aveva
tirato
il cappuccio della felpa coprendogli gli occhi.
-
Anche tu sei il mio fratello preferito.- si pulì di
scatto la guancia dove la sorella gli aveva lasciato un bacio
appiccicoso.
-
Sono l’unico che hai!- gridò quando la vide aprire
la porta.
-
Appunto.- si tolse il cappuccio trovandosi davanti
il sorriso divertito dell’altra. - E mi basti, Zeeyum.-
Scosse
la testa mentre la sentiva correre velocemente
giù dalle scale gridando: - Sono la sorella preferita di
Zaaaaay.- seguita
subito dopo dai capricci della più piccola.
Riprese
la solita posizione con la testa a ciondoloni
e il fumetto tra le mani e si perse di nuovo nelle linee leggere della
matita.
Chiuse
gli occhi esasperato quando sentì la porta
aprirsi di nuovo, si concentrò con tutte le sue forze sui
disegni ma dopo un
secondo sbuffò: - Sì, sei tu la mia sorella
preferita Safaa, e lo sai.-
-
Safaa tra le tre chi è?- s’irrigidì
lasciandosi
sfilare dalle dita il libricino, lo sguardo che correva sulla persona
che gli
era di fronte e sorrideva.
-
L-Liam?- si tirò su di scatto rischiando di cadere a
terra. - C-Cosa.. cosa ci fai qui? Perché sei.. oddio.- si
sbatté una mano
sulla fronte sentendosi uno stupido. - Mi sono dimenticato
l’appuntamento.-
grugnì passandosi una mano tra i capelli.
-
Zayn? Non è così importante.- lo
inchiodò con lo
sguardo dopo aver fatto tre volte il giro su se stesso continuando ad
insultarsi ad alta voce.
-
Sì, che è importante.- lo bloccò
puntandogli un dito
contro il petto e facendolo indietreggiare. - Era il nostro primo
appuntamento,
quello che sogno da tre anni, e ho rovinato tutto.- si
lamentò come un bambino
non opponendosi a Liam che si sedeva sul letto e lo faceva sedere a
cavalcioni
su di lui.
-
Mi basta passare del tempo con te, anche così va
bene.- arrossì nascondendo il viso contro alla sua spalla.
-
Ora puoi baciarmi o devo accettare quello della tua
sorella preferita perché lei..- strinse immediatamente le
dita tra i capelli
mossi e quasi ricci di Liam spingendo le labbra contro alle sue.
-
Quanti membri della mia famiglia hai conosciuto?-
chiese all’improvviso staccandosi e guardandolo male quando
scoppiò a ridere.
-
Tua mamma sicuramente, è lei che mi ha aperto la
porta..- nascose il viso contro il suo petto sentendo subito dopo una
mano
accarezzargli leggera i capelli.
-..
e poi le tue copie al femminile..- s’imbarazzò per
il gemito che sfuggì alle sue labbra quando Liam gli
sussurrò quella frase
contro all’orecchio.
-
.. e tuo padre. Manca qualcuno?- tentò di mantenersi
rilassato e tranquillo quando Liam aveva praticamente appena incontrato
tutta
la sua famiglia e gli stava baciando il collo ignorando completamente
la
presenza di tutti gli altri al piano inferiore.
-
Manca.. Boris.. il cane..- gemette parola per parola
portando indietro la testa per lasciargli più pelle da
torturare.
-
Interessante. Hai anche un cane?- annuì più volte
chiedendosi come potesse essere così calmo quel ragazzo. Lui
si stava
sciogliendo e Liam riusciva a fare conversazione.
-
è .. è sempre..- chiuse gli occhi sentendo subito
dopo la superficie morbida del materasso contro alla sua schiena. -
è sempre
sul divano.- riprese parlando velocemente, la risata del castano contro
alle
sue labbra.
-
Liam..- mugugnò quando aprendo gli occhi si
scontrò con quelli un po’ più scuri del
ragazzo. -..non credo sia una buona
idea.. qualunque cosa tu abbia in mente.. giù
c’è la mia famiglia e..- non si
oppose quando Liam lo baciò all’improvviso
ignorando il suo discorso e aprì
piano le labbra permettendo alla lingua dell’altro di
intrecciarsi alla sua.
-
La tua famiglia sta preparando un cenone enorme,
sembra una specie di festa.- annuì non capendo nulla di
quello che stava
dicendo. Vedeva solo quella bocca muoversi e si sporgeva ogni due
secondi per
riprenderne possesso.
Strinse
le gambe attorno alla vita di Liam muovendo
poi il bacino contro a quello del ragazzo che respirava velocemente
contro i
suoi capelli, le dita sui suoi fianchi asciutti.
-
Avevi detto..- gemette interrompendo il ventenne con
un bacio, la lingua che saggiava bramosa il suo palato.
-
Ho cambiato idea.- mormorò in risposta sentendosi
all’improvviso più sicuro quando si accorse di non
essere l’unico completamente
preso dalla situazione. - Se per te va bene.- aggiunse timoroso di aver
letto
male i gesti.
Stava
per continuare a parlare, perché il silenzio di
Liam gli aveva fatto capire che si stava sognando tutto, quando
guardò incerto
il ragazzo sopra di lui che gli prendeva i polsi e li fermava sopra
alla sua
testa spingendosi subito dopo contro di lui.
Inarcò
la schiena cercando di nuovo quel piacevole
contatto e sorrise quasi in estasi quando sentì di nuovo
quella frizione.
-
Da quando sei venuto la seconda volta
all’autolavaggio..- annuì spostando la testa per
lasciarsi leccare e succhiare
il collo. -..non ho desiderato altro che mettere le mani su di te.-
rilasciò un
gemito insieme all’altro che non aveva smesso un secondo di
muoversi contro di
lui torturandogli la pelle con quella bocca meravigliosa.
-
Sono tuo, Liam.- confessò arricciando i piedi nelle
calze e stringendo le dita sul palmo, le mani ancora bloccate dal
ragazzo che
stava giocando con la lingua con il suo orecchino.
Si
lasciò sfilare la felpa e sollevare la maglietta
sciogliendosi completamente contro il materasso quando il castano si
spostò a
leccargli il petto muovendo più volte la lingua contro i
suoi tatuaggi.
Respirò
a fatica tenendo lo sguardo fisso sulle labbra
di Liam che si muovevano sul cuore nero impresso sul suo fianco,
riuscì a
ruotare la mano stringendola su quella del ragazzo che gli mordeva la
pelle
lasciandogli un segno rosso.
-
Ragazzi?! È pronto!- fece uno strano verso sentendo
Liam ridacchiare contro il suo stomaco, gli accarezzò piano
i capelli quando
gli lasciò liberi i polsi e iniziò a farsi
prendere dal panico.
-
Dovremmo scappare via, ora. Dire a tutti che usciamo
e andare da qualche parte.- mormorò guardando il ragazzo che
gli lasciava un
ultimo bacio sulla pelle e poi gli rimetteva a posto la maglietta.
-
Mi piace la tua famiglia.- sbuffò nascondendo il
viso tra le mani. - E mi piaci tanto anche tu.- arrossì
sdraiandosi a pancia in
giù sul letto premendo la faccia contro il cuscino.
-
Mi presenti ufficialmente alla tua famiglia?- cercò
di non farsi vincere dalla voce dolce di Liam e dal calore del suo
corpo sopra
di lui.
-
Ma è passato solo un giorno!- esclamò frustrato
sentendo subito dopo la risata del castano contro alla sua spalla. -
è troppo
presto.- continuò cercando di risultare convincente.
-
Non posso scappare dalla finestra e convincerli sia
stato un sogno, no?-
-
Questa è una grandissima idea!- esclamò girandosi
e
specchiandosi negli occhi marroni dell’altro che scuoteva il
capo con un
sorriso divertito.
-
Zayn.- sbuffò incrociando le braccia fissandolo con
una smorfia.
-
Mi mettono in imbarazzo.- mugugnò come spiegazione
sentendosi già male al solo pensiero di quella cena.
-
Mi piace vederti arrossire.- sentì le guance andare
a fuoco quando Liam spostò il viso sul suo collo
riempiendolo di baci leggeri.
-
Buon per te.- borbottò irritato. - Perché a me
non
piace per..- il resto della frase si spense contro alla bocca del
ragazzo che
si alzò poi dal letto sghignazzando.
-
Io ho fame e Wali..tua sorella mi starà tenendo un
bel posto accanto a lei.- si alzò velocemente raggiungendolo
e parandosi di
fronte alla porta.
-
Prometti.- disse col cuore a mille mentre l’altro lo
guardava confuso. - Che non scapperai via.- aggiunse come spiegazione
chiudendo
gli occhi quando l’altro lo baciò dolcemente
spingendolo contro allo stipite
della porta.
-
Te lo prometto.- strinse una mano tra i capelli
mossi di Liam per averlo più vicino.
- E
ora andiamo che ho fame.- annuì e prese un respiro
profondo uscendo dalla stanza con una mano avvolta attorno al polso del
castano.
-
Zayn?- si voltò di scatto certo di un ripensamento
dell’altro. - Andrà tutto bene.- stava per
rispondere che no, non andava bene
niente se doveva conoscere la sua famiglia disastrata ma Liam
intrecciò le loro
dita con un sorriso dolce che gli sciolse il cuore.
Arrivò
nella sala da pranzo col cuore a mille, tutto
il contrario del ragazzo che gli stringeva la mano per rassicurarlo.
-
Ce ne avete messo di tempo.- si fece subito sentire
la sorella più grande che era seduta alla destra del padre
che li fissava con
un sorriso.
-
Siediti pure qui, Liam.- tentò di riafferrare la
mano del castano ma si era già seduto alla sinistra di Yaser
con il posto
accanto occupato da Safaa che lo fissava con le braccia incrociate e il
broncio.
Si
buttò sulla sedia accanto a lei sbuffando quando si
voltò dall’altra parte per non guardarlo.
-
Saf.- la chiamò dolcemente quando Liam e suo padre
erano tutti presi nella conversazione. - Sai che sarai sempre la mia
preferita.- vide le sue labbra piegarsi in un piccolo sorriso ma teneva
le
braccia incrociate testarda.
-
Tu no.- appoggiò il gomito sul tavolo tenendo il
viso sul palmo della mano e la guardò divertito.
- E
chi è il tuo fratello preferito allora?- chiese
sicuro di una conferma della bambina.
-
Liam!- e la vide aggrapparsi al braccio del ragazzo
che si bloccò nel mezzo del discorso fissando Zayn ed
accarezzandole i capelli
con un sorriso nell’ilarità generale.
La
cena era, fortunatamente, passata senza nessun
altro incidente. Era anche riuscito a cavarsela abbastanza bene e aveva
sentito
la risata di Liam più di una volta mentre scherzava con suo
padre e Doniya.
Certo,
avrebbe preferito essere seduto accanto a lui
rispetto ad avere accanto una Safaa tutta indispettita e una Waliyha
offesa.
-
Ma il football è.. è..- sbuffò
muovendo il piede
contro il cane addormentato sul tappeto mentre Liam difendeva lo sport
americano in una discussione iniziata da mezz’ora.
-
Cosa ci trovi di bello nel lanciarti per fare punto?
Il calcio invece..- roteò gli occhi quando suo
papà ricominciò a parlare con
tono sognante, si strinse di più a Liam seduto sul divano al
suo fianco e
continuò ad infastidire Boris.
-
Liam è bravissimo.- saltò fuori
all’improvviso
guadagnandosi di nuovo l’attenzione del suo
ragazzo che gli sorrise
dolcemente.
-
Quando mai Liam non è bravo per te?- arrossì e si
lasciò stringere una spalla dal castano che sorrideva tutto
orgoglioso.
-
Mi dispiace.- mormorò quando si chiuse la porta di
casa alle spalle per avere un po’ di privacy. - Dovevamo
uscire e io ti ho
costretto a restare qui con loro.-
-
Ehi, Zayn.- si lasciò sollevare il viso e
incontrò
gli occhi marroni di Liam. - Non mi hai costretto. Ho scelto io di
rimanere.-
-
Domani è sabato.- annuì sorridendo al ragazzo che
gli accarezzava una guancia lentamente. - Potremmo uscire e far finta
che sia
il nostro primo appuntamento.- gli allacciò le braccia
attorno al collo
alzandosi sulle punte per poterlo baciare.
-
Sarebbe perfetto.- soffiò contro alle sue labbra
ridendo subito dopo nascondendo il viso contro il suo petto.
-
Passo a prenderti alle otto, e vedi di non
dimenticarlo.- scosse velocemente la testa stringendo le braccia sulla
sua
vita.
-
Sarà meglio che vada.- si staccò guardandolo
confuso. - C’è la tua famiglia che ci sta spiando
dalla finestra.- arrossì
facendo uno strano verso nascondendosi di nuovo.
-
Domani alle otto.- annuì sorridendo quando
appoggiò
le labbra sulle sue, strinse le dita sulla stoffa della maglia
approfondendo il
bacio.
-
Sei stupendo.- arrossì seguendolo con lo sguardo
mentre superava il vialetto e lo salutava con la mano, il cuore che
batteva all’impazzata.
Aprì
la porta di casa con un sorriso enorme, le guance
tutte rosse e la testa sulle nuvole.
-
If it brings me to my knees it's a bad religion.- si
voltò velocemente verso le due sorelle che si abbracciavano
e cantavano
imitando quello che aveva fatto in tutti quei tre anni.
Salì
le scale e si chiuse la porta alle spalle
cercando di creare più rumore possibile.
.. I'm bare boned and crazy for you
«Touch your lips just so I
know
In your eyes, love, it glows
so
I'm bare boned and crazy for
you
When you come crash
Into me, baby
And I come into you »
- Crash into you, Dave Matthews
Liam
era tornato a casa col sorriso sulle labbra e i
suoi genitori abbracciati sul divano gli lanciarono
un’occhiata quando entrando
iniziò a fischiettare felice.
-
Hai parlato con Dani?- s’interessò subito la madre
sorridendo al vedere il figlio di nuovo così allegro.
-
L’ultima volta che le ho parlato veramente è
stata..- si grattò il mento pensieroso restando fermo sulla
soglia del salotto.
-..due mesi fa, sì.- fece spallucce e scosse il capo quando
la vide pronta col
suo solito discorso dell’ amore vero che batte le distanze.
-
La sto superando, piano ma me la sto lasciando alle
spalle.- spiegò vedendo l’occhiata confusa del
padre.
- E
come mai così felice?- si morse le labbra
trattenendo il sorriso.
-
Ho conosciuto una persona.- rispose semplicemente
arrossendo quando i genitori si sedettero di colpo sul divano attenti.
- E
mi fa stare davvero bene, anche se ci frequentiamo
da poco..credo sia..- deglutì grattandosi il collo e
guardando ogni oggetto
nella sala per non incrociare i loro occhi. -..qualcosa di serio,
davvero molto
serio.-
-
Se questa ragazza ti rende così puoi anche sposarla
per quel che mi riguarda.- annuì evitando di correggere il
padre. - E quando ce
la presenti?-
-
Io.. ehm.. domani devo uscirci insieme e..- spostò
il peso del corpo da un piede all’altro imbarazzato.
-
Quando ti sentirai pronto noi saremo disponibili ad
accoglierla in casa e conoscerla.- fece una risatina forzata e nervosa,
li
salutò velocemente e si chiuse in camera buttandosi nel
letto.
Liam
era nervoso, molto nervoso, mentre s’infilava un
paio di pantaloni marroncini e una maglietta con le maniche a tre
quarti blu.
Si
passò una mano tra i capelli ricci guardandosi allo
specchio.
Aveva
prenotato in un piccolo ristorante appartato,
non i soliti costosi in cui portava Danielle. Perché Zayn
era completamente
diverso da lei e lui voleva solo mostrarsi nella sua
semplicità non per tutti i
soldi che avevano i suoi genitori sulle varie carte di credito.
Si
fece coraggio ed uscì dalla stanza scappando fuori
di casa prima di trovarsi intrappolato in un interrogatorio che in quel
momento
non aveva la forza di affrontare.
Sentiva
le ginocchia tremare e aveva lo stomaco
attorcigliato.
Entrò
nel garage, prese due caschi, si avvicinò alla
moto nera con passo sicuro, tutto il contrario di quello che accadeva
dentro di
lui, e tolse il cavalletto trascinandola fuori.
S’infilò
il casco e girò le chiavi dando gas e
partendo senza guardarsi indietro.
Liam
si appoggiò alla moto giocando con i lacci dei
caschi, stava aspettando Zayn all’angolo della via
perché il diciassettenne
aveva insistito a trovarsi il più lontano possibile da casa
sua e dalla sua
famiglia.
-
Bella moto.- sollevò di scatto gli occhi sorridendo
quando si trovò davanti il ragazzino che teneva le mani
dietro la schiena
muovendosi sul posto nervoso.
-
Non è la stessa dell’altra volta.- scosse il capo
porgendogli il casco ed approfittandone per sfiorargli le
dita con le
sue.
- A
mio papà piacciono e ne ho qualcuna a casa.- optò
per una mezza verità allacciandogli il casco solo per
stargli più vicino.
Salì
sulla Triumph guardando Zayn che si avvicinava
piano quasi studiando ogni sua mossa.
-
Non mi hai ancora detto dove mi porti.- scoppiò a
ridere porgendogli una mano per aiutarlo a salire, fece rombare il
motore
ghignando quando lo sentì stringere più forte le
braccia attorno ai suoi
fianchi.
-
È una sorpresa.- parlò a voce alta cercando di
farsi
sentire sopra al rumore, i palmi delle mani di Zayn sul suo petto.
Dopo
un’oretta raggiunse il piccolo ristorante e
scese dalla moto aiutando il diciassettenne che si tolse il casco con
un
sorriso.
-
Carino.. ma non mi hai ancora salutato degnamente.-
ridacchiò quando si finse offeso sollevando il mento ed
incrociando le braccia.
Si
avvicinò con un sorriso divertito e: - Ciao.- gli
baciò una guancia accarezzandogli i capelli vicino
all’orecchio.
-
Saluti così il tuo ragazzo perché se
l’avessi saputo
prima io..- spostò la mano sul collo del moro che interruppe
con un bacio
deciso sulle labbra che subito approfondì.
-
Ciao.- soffiò sulle sue labbra vedendolo
piacevolmente arrossire, giocò con il lobo
dell’orecchio sentendolo stringere
le braccia attorno alla sua vita.
-
Meglio?- domandò con un filo di voce
mordicchiandogli il collo, Zayn annuì in risposta
appoggiando il viso contro
alla sua spalla.
- E
ora entriamo.- gli prese una mano intrecciando le
loro dita e lo guidò all’interno sentendolo fare
un verso sorpreso quando
entrarono nel piccolo ma elegante ristorantino.
-
Tavolo per due, prenotato a nome di Liam Payne.-
informò il ragazzo all’entrata muovendo
inconsapevolmente un pollice sul dorso
della mano del diciassettenne.
Si
lasciarono guidare al tavolino all’angolo che aveva
richiesto espressamente e presero posto uno di fronte
all’altro.
- A
cosa pensi?- domandò al ragazzo che si mordeva le
labbra guardandosi intorno.
-
Che non ci credo di essere qui, con te, dopo tre
anni.- gli sorrise dolcemente accarezzandogli con le punte delle dita
la mano.
- E
ti ho sempre pensato come a qualcosa di
irraggiungibile e ora..- il sorriso che gli rivolse gli
illuminò anche gli
occhi e sembrò quasi dare una luce nuova alla stanza.
- E
ora siamo qui.- concluse per lui vedendolo
arrossire ed annuire insieme.
Avevano
passato la serata a ridere e scherzare come
due vecchi amici, e Liam non si era mai sentito così a suo
agio con una persona
come lo era con Zayn, che iniziava ad arrossire sempre meno e a
buttarsi in
discorsi che lo prendevano tutto.
-
Perché siamo venuti qui?- lo sentì domandare una
volta fermata la moto, gli sorrise e gli lasciò un bacio
veloce sulle labbra.
-
Non volevo riportarti a casa subito.- spiegò con un
tono di voce basso sedendosi sul muretto con un sorriso quando
l’altro si
avvicinò restando in piedi nello spazio tra le sue gambe.
-
Sai che è già mezzanotte e mezza?-
annuì sorridendo
divertito quando Zayn lo fissò scuotendo il capo con fare
esasperato. - E che
l’ultima cosa che ho detto a mamma è stata:
“torno presto”?- si morse le labbra
trattenendo la risatina che spingeva per uscire.
-
Hai intenzione di rapirmi ogni volta?- finse di
pensarci e poi spostò le mani sulla schiena del ragazzo
avvicinandolo ancora di
più al suo corpo.
-
Tu me lo permetteresti.- ridacchiò mordendogli il
labbro ed infilando la lingua tra quelle del moro che strinse le dita
sul suo
braccio spostando la testa di lato lasciandogli ogni libertà
di movimento.
Continuarono
a baciarsi per una buona mezz’ora,
staccandosi di tanto in tanto per sorridersi e ridacchiare contro le
labbra
dell’altro.
-
Ti riporto a casa?- domandò al ragazzo che scuoteva
il capo con le braccia attorno alla sua vita e il volto appoggiato
contro alla
sua spalla.
-
Stiamo qui così ancora un po’.- lo
sentì mormorare
contro il suo collo che tempestò di baci leggeri e leccate
veloci.
Iniziò
a muovere le mani lungo la schiena del moro
cercando di non pensare alla sensazione di avere quella pelle morbida e
calda
contro alla sua bocca, tra i suoi denti, sotto alle sue dita.
-
Sai quello che mi stavi dicendo dei sogni?- riprese
a parlare all’improvviso quando sentì Zayn
spingersi contro di lui per stargli
più vicino, avvicinandosi però troppo alla sua
erezione stretta nei pantaloni.
-
Che non posso cercarteli io ma devi riportarli fuori
tu?- gli domandò innocentemente l’altro
guardandolo con i suoi occhi troppo
grandi.
Annuì
accarezzandogli con il dorso della mano la
guancia vedendolo spingersi contro a quella chiudendo gli occhi.
-
Da piccolo volevo fare il pompiere.- sentì il
ragazzo ridacchiare e lo guardò in attesa di una spiegazione
della sua
improvvisa ilarità.
-
Mi.. la divisa mi piace.- spostò le mani tra i suoi
capelli neri sorridendo contro alle sue labbra.
-
Sai che non ci sono solo i pantaloni ma anche una
maglietta e una giacca?- lo prese in giro vedendolo arrossire e cercare
di
nascondersi contro il suo collo.
-
Ma quando torni a casa puoi toglierla.- lo sentì
borbottare contro alla sua clavicola che morse subito dopo
provocandogli un
gemito roco.
-
Per questo venivi sempre all’autolavaggio?- lo prese
in giro riprendendo a muovere le dita sotto alla maglietta.
-
Volevi vedermi a petto nudo.. bagnato..- spostò le
mani più in basso superando l’orlo dei boxer
provocando un movimento repentino
del diciassettenne contro di lui e un gemito acuto.
-
A-A-Andiamo .. a casa.. è.. tardi.. dobbiamo..- gli
accarezzò le natiche con un sorrisetto mentre sentiva il
cuore dell’altro
battere furiosamente contro il suo petto.
-
Domani ho gli allenamenti fino a sera tardi quindi
non possiamo vederci.- continuò tranquillamente mentre Zayn
era completamente
rosso e respirava velocemente contro il suo collo. - Però
lunedì pomeriggio..-
sentì una specie di grugnito in risposta e fermò
ogni movimento guardando il
diciassettenne che scuoteva la testa con gli occhi chiusi.
-
Devo studiare per un test di matematica.- gli aveva
risposto senza spostare il viso dal collo di Liam.
-
Sono bravo in matematica, puoi venire a casa mia e..
posso aiutarti.. e possiamo studiare insieme.. anch’io devo
preparare un
esame.- riprese a parlare muovendo le dita all’interno dei
boxer del ragazzo
che strinse le dita sulla sua maglia gemendo.
-
S-Studiare?- annuì sorridendo innocentemente con le
dita che sfioravano l’apertura di Zayn che aveva una stretta
di ferro sulla sua
maglia e si mordeva a sangue le labbra.
-
Passo a prenderti dopo scuola e vieni a casa mia.-
ripeté risalendo con la mano per accarezzargli la schiena
sentendolo prendere
un respiro e annuire contro di lui.
- E
ora ti accompagno a casa.- ridacchiò saltando giù
dal muretto risalendo sulla moto, lanciò il casco ad uno
Zayn con le guance
tutte rosse che si strinse a lui facendogli sentire perfettamente la
sua
erezione.
Liam
continuò a tenere le dita tra quei capelli neri e
morbidi baciandolo senza sosta, succhiandogli il collo o il lobo
dell’orecchio
quando si fermavano per riprendere fiato.
-
L-Liam..- passò un’ultima volta la lingua sulla
scritta
sulla clavicola e poi si staccò con un sorriso innocente.
-
Devo andare.. i miei mi uccidono..sono quasi le due
e..- annuì spostando le mani sul muro alle sue spalle. -
Seriamente, Liam..mi
vieteranno di uscire per il resto della mia vita e..-
ridacchiò spingendo una
gamba contro alla sua erezione facendolo gemere e chiudere gli occhi.
- E
allora vai.- sussurrò contro alle sue labbra con
un sorriso divertito.
-
L-Liam.- spinse ancora di più il suo corpo contro
all’altro trasformando il suo grugnito in un gemito.
-
Ti odio.- spostò le mani sotto al suo maglione
mordicchiandogli la mascella contratta, gli accarezzò la
pelle dell’addome
soffermandosi con le dita sull’ombelico.
-
Mi odi davvero tanto, Zayn.- lo prese in giro
strusciandosi contro di lui sentendolo respirare velocemente e
stringere una
mano sul suo braccio.
-
Se non.. mi lasci entrare in casa..- gli leccò la
pelle dietro all’orecchio continuando a ridere piano sempre
più divertito dalle
parole di Zayn che contraddicevano i suoi gesti e il suo seguire i
movimenti
stringendo il braccio con le dita.
-
Non ti sto bloccando qui, vai.- si allontanò dal suo
corpo venendo trattenuto dalla mano attorno al suo polso.
-
Zayn?- lo chiamò piano vedendolo scuotere
velocemente e più volte la testa con gli occhi ben chiusi.
-
N-Non.. andare.- si avvicinò di nuovo
accarezzandogli una guancia con il pollice.
-
Cosa vuoi, Zayn?- lo vide deglutire e spingersi
contro il muro puntando i suoi occhi in quelli di Liam che gli
accarezzò i
capelli con un sorriso dolce.
-
Non lo so.- sospirò piano l’altro con il solito
rossore sulle guance. - Non so cosa voglio ma tu.. non andare via.-
annuì
appoggiando le labbra sulle sue in un bacio leggero e delicato.
-
Sono qui, non vado via.- lo rassicurò sussurrando
contro al suo orecchio. - Dimmi cosa vuoi, cosa devo fare.-
-
L-Li-am.- lo sentì quasi miagolare spingendosi
contro la sua gamba per trovare del sollievo all'erezione stretta nei
boxer e
nei pantaloni.
-
Dillo.- gli leccò l’orecchio mordendo poi la
cartilagine dove si trovava un altro orecchino.
-
Toccami.- strinse le mani sui suoi fianchi
spingendosi con un verso gutturale. - Liam, toccami, ti prego.- lo
baciò sulle
labbra mordendogli il labbro inferiore e slacciò i bottoni
dei pantaloni
infilando una mano nei boxer per prenderlo in mano.
Appoggiò
il viso contro ai suoi capelli neri
respirando il profumo del suo shampoo mentre la mano dentro alle
mutande del
diciassettenne si muoveva lungo tutta la sua lunghezza.
-
Così?- chiese tenendo la bocca contro alla sua testa
che si mosse velocemente in un cenno affermativo, sorrise
accarezzandogli con
l’altra mano la schiena sotto al maglione.
-
Ti piace?- continuò ad insistere muovendo il pollice
sulla punta sentendola bagnata ricevendo un gemito di apprezzamento da
parte
del ragazzo che si appoggiò con la schiena contro il muro
perdendo quasi le
forza, le labbra leggermente separate da cui continuavano ad uscire
sospiri.
-
L-Liam..- sorrise orgoglioso e spostò una mano ad
accarezzargli una guancia toccando poi con il pollice le labbra che
Zayn stava
mordendo per trattenere i gemiti.
-
Voglio sentirti.- spiegò sentendo subito il
gemito del ragazzo che si spinse contro alla sua mano.
-
L-Liam..s-siamo in mezzo ad.. una strada e..- bloccò
il resto della frase baciandolo senza smettere di muovere la mano lungo
il
membro duro del diciassettenne aiutandosi con il liquido preseminale.
-
Me l’hai chiesto tu, Zayn.- ridacchiò spostando le
labbra sul collo del ragazzo che respirava affannosamente spingendo la
testa
contro il muro. - Sto facendo solo quello che vuoi tu.-
continuò muovendo la
lingua fino all’orecchio che succhiò tra le labbra.
-
Liam..- appoggiò la fronte contro la sua respirando
contro alle sue labbra. - S-Sto per..- annuì gemendo quando
il diciassettenne spinse
una gamba contro la sua erezione.
-
Zayn?- lo chiamò continuando a muovere la mano sul
suo membro e a strusciarsi contro di lui, portò
l’altra mano sulla guancia
accarezzandogliela dolcemente. - Apri gli occhi.-
Sorrise
quando il ragazzino li aprì rivelando due
occhi scuri per l’eccitazione, percorse il profilo delle sue
labbra con il
pollice gemendo quando l’altro lo prese nella sua bocca
succhiandolo e
passandoci la lingua sopra.
Grugnì
spingendosi contro alla sua gamba, le dita
dell’altra mano fisse sul suo collo mentre al pollice
venivano date tutte
quelle attenzioni che lo stavano facendo eccitare
all’inverosimile.
Mosse
più veloce la mano passando l’indice sulla
punta, continuò a strofinarsi contro all’altro che
soffocava i gemiti
mordendogli il dito e stringendogli il braccio.
Sollevò
lo sguardo ed incrociò gli occhi di Zayn fissi
nei suoi, sentì il gemito vibrare sul suo pollice e la mano
bagnarsi del suo
sperma.
Si
ripulì nel tessuto dei suoi boxer riallacciandogli
i pantaloni con un sorriso soddisfatto mentre l’altro cercava
di riprendere
fiato.
-
N-Non sei..- zittì il diciassettenne con un bacio
stringendolo a sé.
-
Mi occuperò del mio problema nella doccia pensando a
te.- ridacchiò vedendolo arrossire e aprire e chiudere la
bocca cercando di
parlare.
-
Ora però devi rientrare o lunedì i tuoi non ti
faranno più uscire..e noi non vogliamo che ti tengano
segregato in casa,
giusto?- gli sorrise accarezzandogli i fianchi sotto al
maglione.
-
Vieni a prendermi a scuola?- annuì baciandolo
dolcemente sulle labbra, e gli scompigliò i capelli.
-
Grazie per.. questa serata.- si morse le labbra
quando Zayn distolse lo sguardo arrossendo, lo abbracciò
forte appoggiando le
labbra sulla sua guancia calda.
-
Ci vediamo lunedì.-
Si
scambiarono un ultimo bacio e poi lo guardò
allontanarsi con un sorriso soddisfatto, salì sulla moto
cercando di non badare
all’erezione che spingeva contro il cavallo dei pantaloni
producendogli una
sensazione fastidiosa.
Si
avvicinò alle panchine prendendo la bottiglietta
d’acqua bevendone un grande sorso, la maglietta che gli
faceva da seconda pelle
per colpa dell’allenamento duro del coach.
-
Quello è completamente pazzo.- lanciò una
bottiglietta al ragazzo che si avvicinava e si versò
l’ultima parte della sua
acqua in testa asciugandosi poi il viso con la maglia.
-
Vuole solo battere quegli aquilotti del Southern.-
fece spallucce dando ragione al quarantenne che voleva la rivincita per
la
disastrosa sconfitta dell’anno prima.
-
Sì, ma questa è esagerazione!- si
lamentò il
compagno buttandosi sull’erba con un sospiro stanco. - Sono
ore che ci stiamo
allenando, spompandoci così ora come vuoi riusciamo a
recuperare le energie per
la partita?-
-
In realtà ti stai lamentando perché stanotte non
avrai forze per scoparti Niall.- lo prese in giro colpendogli la gamba
con il
piede.
-
Ho sempre le forze per scopare.- scosse la testa con
un sorriso divertito.
-E
tu, allora? Ho sentito che hai finalmente portato a
cena il ragazzino.- arrossì distogliendo lo sguardo.
- E
tu come lo sai?- domandò poi curioso fissando il
ragazzo sdraiato sul prato che sorrideva strafottente.
-
L’hai portato nel ristorantino di un mio amico.-
prese posto al suo fianco sedendosi sull’erba, le ginocchia
strette al petto e
lo sguardo puntato su uno dei fari che illuminava il campo.
-
Credo stia diventando qualcosa di serio..- iniziò
strappando dei fili d’erba pensieroso. - Credo stia superando
la fase del ‘quel
ragazzo davvero bello che si fa lavare la macchina’.. mi sta
prendendo come
Danielle, capisci?- strinse una mano tra i capelli sospirando triste.
-
Mi ero ripromesso che non avrei commesso ancora lo
stesso errore invece..-
-
Invece?- si lasciò cadere con la schiena sul prato
fissando il cielo scuro.
-
Sono fregato, Josh. Completamente partito per un
ragazzo di diciassette anni.- portò le mani dietro alla
testa contando le
stelle.
-
Vuoi provare con le uscite a quattro?- sbarrò gli
occhi voltandosi verso il castano che si teneva su con un gomito. - A
Niall sta
simpatico, l’ha proposto lui.-
-
Se Louis scopre che agiamo alle sue spalle ce la fa
pagare, lo sai?- si guardarono e scoppiarono a ridere insieme
immaginando
l’infuriata di un Louis che scopriva di essere stato lasciato
fuori.
- A
proposito di Louis..- spostò il viso di lato per
osservare il compagno di squadra. -.. ha chiarito qualcosa nella sua
testa? Lo
sanno tutti in città che si scopa quel ragazzo.-
Fece
spallucce mormorando: - Io cerco di farglielo
capire ma lui ha paura. Continua a pensare che Harry stia con lui solo
per il
sesso e non vuole perderlo.-
- E
Louis non riesci a farlo ragionare se si fissa su
qualcosa.- annuì muovendo le gambe sull’erba con
un sorriso triste.
-
Si stanno rovinando la vita a vicenda.- giocò con
dei fili d’erba riprendendo poi il discorso. - Non so cosa
fare per fargli
almeno ammettere di provare qualcosa di più della semplice
attrazione fisica..-
-
Devi lasciargli risolvere questo casino da solo,
Liam. Deve capirlo da solo, tu non puoi fare nulla.- sospirò
sconsolato tirandosi
su a sedere tenendo il peso del corpo con le mani sul prato.
-
è il mio migliore amico, Josh. Fa schifo vederlo
così solo perché non vuole accettare di meritare
anche lui un po’ di felicità.-
-
Lo so, ma vedrai che con il tempo..-
-
Payne! Devine! Avete finito con le smancerie
al chiaro di luna?- si alzarono di scatto quando li raggiunse la voce
del
coach.
-
Se perdiamo per colpa vostra vi chiudo in questo
campo ad allenarvi per un mese intero!- raggiunsero velocemente i
compagni
riprendendo a correre.
-
Che ti avevo detto? Sta esagerando.- sorrise al
compagno cercando di non badare alla maglia bagnata, alle gambe che
tremavano e
allo sterno che gli faceva male.
Il
lunedì mattina era distrutto, ogni singolo muscolo
pulsava per lo sforzo della sera prima, ma nel pomeriggio si
trascinò
ugualmente fino alla scuola di Zayn usando i mezzi pubblici. Non se la
sentiva
proprio di guidare, preferiva star stravaccato su quei sedili mezzi
rotti ma
ugualmente comodi per una persona così stanca.
Si
buttò sulla panchina di fronte all’entrata ed
aspettò l’uscita del ragazzo coprendosi il volto
con le mani.
Era
abituato agli allenamenti duri del coach ma doveva
dar ragione a Josh, quella volta aveva seriamente esagerato. Non era
nemmeno
così sicuro di riuscire a riprendersi per la partita che ci
sarebbe stata da lì
ad un mese.
Sospirò
felice quando sentì qualcuno accarezzargli
dolcemente i capelli.
-
Ti ha distrutto l’allenamento di ieri.- annuì
circondando i fianchi del ragazzo nascondendo poi il viso contro il suo
stomaco
sentendo la risata vibrare attraverso il tessuto.
-
Sicuro di volermi a casa tua? Non ti conviene
riposare?- scosse la testa mugugnando qualcosa che fece ridere ancora
il diciassettenne.
-
Sei venuto di corsa?- si staccò con una smorfia
offesa quando sentì di nuovo la risatina allegra, e si perse
ad osservare gli
occhi del ragazzo socchiusi per la risata.
-
Sono venuto con l’autobus.. vogliamo andare? Voglio
buttarmi a letto nel minor tempo possibile.- prese la mano di Zayn
trascinandolo verso la fermata salendo sul mezzo già pronto.
- E
le ripetizioni di matematica?- sbuffò sedendosi ed
obbligando il moro a prendere posto in braccio a lui, gli
circondò i fianchi
con le braccia appoggiando il viso contro il suo collo.
-
Svegliami quando siamo arrivati.- mormorò chiudendo
gli occhi sentendo il ragazzino sopra di lui agitarsi.
-
Liam! Non so nemmeno dove abiti!- lo strinse più
forte mugugnando: - Roseneath Drive.-
-
Roseneath.. stai scherzando?- scosse la testa
baciandogli il collo.
Prima
di addormentarsi riuscì a sentire Zayn
borbottare: - razza di riccone.-
-
Liam? Siamo quasi arrivati.. la prossima è la
nostra.- si sentì scuotere il braccio e cercò di
liberarsi inutilmente.
-
Se vuoi arriviamo fino al capolinea e poi la
facciamo a piedi.- scosse la testa svegliandosi lentamente quando
sentì un
contatto umido sulla sua guancia.
-
Apri i tuoi occhietti, Leeyum.- ridacchiò
ascoltandolo e scontrandosi con quelli luminosi del moro che era seduto
sopra
di lui e stringeva le braccia attorno al suo collo.
-
Devi liberarmi, o da qui non scendiamo.- lo lasciò
libero della stretta sullo stomaco e lo osservò mentre si
alzava e si
stiracchiava afferrando poi il palo con una mano per non cadere alla
curva.
Quando
l’autobus si fermò scese prendendo subito il
diciassettenne per mano che continuava a guardare le ville con gli
occhi
spalancati.
-
Nella maggior parte di queste case ci abitano
zitelle che non vogliono rumore durante il sonnellino pomeridiano..
è una palla
abitare qui.- intrecciò le loro dita fissando
l’espressione sempre più stupita
del ragazzo.
-
Questa è l’unica cosa che non sapevo di te.- lo
sentì borbottare mentre guardava il marciapiede arrossendo.
- Ma se sei così..
ricco..come mai lavori in quel bar? E perché
quest’estate lavoravi
all’autolavaggio?-
-
Non mi va di sfruttare la ricchezza dei miei
genitori.. voglio essere in grado di mantenermi da solo.- fece
spallucce
salutando con un enorme sorriso la signora Brown che fissava le loro
mani
intrecciate con una smorfia sulle labbra.
-
Sono anche tutti bigotti in questo quartiere.-
spiegò stringendo la presa sulle dita del diciassettenne che
cercava di
allontanarsi. - Credono che dando soldi nella cassa della chiesa
avranno il
loro posticino in Paradiso e quindi possono permettersi di criticare
tutti
quanti.-
-
Conosco questo tipo di gente.- fissò confuso il
ragazzo che aveva una sfumatura triste negli occhi nocciola.
-
Hanno dato fuoco alla macchina di mio papà quando
hanno scoperto che aveva un figlio..come me.- mosse il pollice sul
dorso della
mano di Zayn per cercare di confortarlo. - E l’anno scorso
avevano scritto sul
mio armadietto delle cose orrende..fa schifo l’America. Non
è tollerante come
ci fate credere.- si fermò di fronte a casa e lo strinse tra
le braccia
appoggiando una mano sui suoi capelli per avvolgerlo completamente
contro il
suo corpo.
-
Non so cosa dire, Zayn.- mormorò contro la sua
spalla sentendole sollevarsi subito dopo.
-
Non devi dire nulla..- scosse la testa stringendolo
più forte.
-
Sono bulletti stupidi ed ignoranti. Tu invece sei
intelligente e fortunato ad avere una famiglia come la tua.- lo
sentì annuire e
lo lasciò liberarsi dall’abbraccio asciugandogli
le lacrime.
-
Mi hanno accettato subito, sai? Sono davvero
fantastici.- gli accarezzò una guancia con un sorriso
incoraggiante. - Ma
quando la voce si è sparsa le cose non sono andate come
credevo.. avevo un
mucchio di amici.. e mi hanno voltato tutti le spalle.. e quando mio
papà ha
accettato il lavoro in America pensavo fosse diverso.. invece
è sempre il
solito schifo.- lo ascoltò attentamente sentendo il cuore
incrinarsi man mano
sentendolo quasi spezzarsi quando il diciassettenne sospirò
sconfitto
rivolgendogli poi un sorriso stanco.
-
Allora? Queste ripetizioni?- gli spostò la frangia
lasciandogli un bacio sulla fronte.
-
Spera che non ci sia in casa nessuno, le mie sorelle
sono fastidiose.-
-
Non quanto le mie.- scosse la testa aprendo la porta
di casa tirando un sospiro di sollievo quando sentì il
piacevole silenzio.
-
Via libera, andiamo in camera mia.- lo prese per
mano trascinandolo su per le scale il più velocemente
possibile.
-
Quali segreti nascondi da aver così paura della tua
famiglia.- lo sentì ridacchiare quando si buttò
sul letto chiudendo gli occhi.
Ne
aprì uno solo vedendolo avvicinarsi piano
guardandosi intorno: - Vieni qui, non ti mordo.. sempre se non vuoi.-
scoppiò a
ridere quando l’altro arrossì e si tolse le scarpe
inginocchiandosi sul
materasso tirandogli un pugno scherzoso sulla spalla.
Finse
una smorfia di dolore gemendo, si morse le
labbra quando lo sentì scusarsi ed accarezzargli i capelli.
-
Pensavo ti avessi fatto male sul serio, scemo.-
scoppiò a ridere agitandosi sul letto quando il moro prese
posto a cavalcioni
su di lui muovendo velocemente le dita sottili per fargli il solletico.
Si
bloccò immediatamente quando le mani di Zayn si
mossero lentamente sotto alla maglietta accarezzandogli i muscoli
definiti.
-
Tu non sai quello che..- inarcò un sopracciglio
quando l’altro si morse le labbra con lo sguardo sulla maglia
sotto cui si
stavano muovendo con una lentezza esasperante le sue mani.
-
Che?- lo incitò a continuare sentendo qualcosa
svegliarsi nei pantaloni.
-
Posso toglierti la maglia?- arrossì insieme al
ragazzino annuendo, sollevò le braccia per aiutarlo e si
lasciò sfuggire un
gemito rauco quando le labbra dell’altro si posarono sui suoi
addominali
seguendone poi la linea con la lingua.
-
Tu non hai idea di tutto quello che vorrei fare al
tuo corpo.- si sentiva una ragazzina di fronte
all’intraprendenza del moro che,
da quando aveva iniziato a toccarlo, sapeva solo arrossire.
-
Vuoi parlarmi delle tue fantasie o le vuoi tenere
tutte per te?- la risatina divertita gli morì sulle labbra
quando le dita di
Zayn si strinsero attorno al suo capezzolo.
Affondò
le dita sui capelli neri inarcando la schiena
quando sentì la lingua ruvida del ragazzo a contatto con
l’altro suo capezzolo
già turgido.
Fece
una smorfia contrariata quando s’irrigidì di
colpo staccandosi, le guance completamente rosse e il respiro affannato.
-
N-Non so che mi è preso.. scusa.. n-non volevo.. non
mi aspetto nulla da te.. io.. oddio, che imbarazzo..- sorrise sedendosi
e
stringendolo tra le braccia lasciandogli nascondere il viso contro il
suo petto
dove riprese a lasciare piccoli baci.
-
Un piccolo momento di crisi.- lo sentì mormorare tra
un bacio ed un altro.
-
Vuoi parlarne?- lo osservò perplesso quando quello
si staccò dal suo petto con un’espressione
confusa: - Del mio momento di
crisi?-
Gli
diede una sberla leggera sulla testa ridendo: -
Della tua fantasia.-
-
Hai un..- gli accarezzò la schiena vedendolo
mordersi le labbra ed arrossire. -.. corpo davvero stupendo.-
- A
me piacciono i tuoi tatuaggi.- intervenne
sorridendo quando lo vide illuminarsi tutto e sciogliere finalmente la
tensione.
-
Ti piacciono?- gli chiese quasi saltellando sul
letto stringendo le dita sui suoi capelli mossi. - Li ho disegnati
quasi tutti
io.-
Annuì
spostando il viso su un lato per poter
appoggiare le labbra sul tatuaggio di un microfono.
-
Mi piacerebbe rivedere quelli che nascondi sotto
alla maglietta.- mormorò leccando la pelle coperta
d’inchiostro sentendolo
rabbrividire.
Sorrise
divertito quando lo vide staccarsi velocemente
e togliersi la maglia con la stessa fretta, gli accarezzò
con il pollice il
cuore nero sul fianco e si morse le labbra.
-
Quando l’altra sera a casa di Louis abbiamo giocato
allo strip poker.. ne hai uno anche sul collo, vero?- il ragazzino
annuì
ruotando il torso per cercare di mostrargli l’uccello sul
ramo.
Liam
appoggiò le mani sui suoi fianchi tracciando con
cura tutto il contorno con la lingua, mordicchiando poi la parte del
ramo
provocando un gemito da parte del ragazzo che respirava affannato
stringendo le
dita sulla stoffa dei jeans.
Spinse
il bacino rendendo partecipe il diciassettenne
dell’erezione che gli stava provocando, lo sentì
artigliare i suoi capelli e
seguire i suoi movimenti con dei piccoli gemiti che lo obbligavano
quasi a
donargli più piacere succhiando marchi sul suo collo.
-
M-Matematica..- lo sentì dire tra i denti
trattenendo un gemito, gli prese il viso tra le dita coinvolgendolo in
un bacio
mentre lo faceva sdraiare sul letto.
-
Ti eccita parlare di matematica?- chiese divertito
concentrandosi sul mento del ragazzo che scuoteva la testa, con le
unghie che
gli graffiavano la schiena provocandogli come reazione nuove spinte
contro il
ragazzino che sembrava stesse per esplodere nei pantaloni.
-
Ci liberiamo di questi?- domandò con un sorrisetto
stronzo vedendo il diciassettenne scuotere il capo e cercare di
prendere il
controllo della mente.
-
Non vogliamo trovare la x?- spostò la mano sul
cavallo dei pantaloni stringendo l’erezione, sorrise
soddisfatto quando sentì
il gridolino sorpreso di quello che aveva gli occhi lucidi
d’eccitazione.
-
Qualcosa mi dice che l’ho trovata.- gli slacciò il
bottone e la cerniera sfilandoglieli lentamente perdendosi a sfiorargli
con le
dita le gambe e la pelle morbida dietro alle ginocchia.
-
Solo tu riesci a parlare di queste cose ed
eccitarmi.- ridacchiò quando lo sentì parlare
velocemente concludendo la frase
con un gemito.
-
Faccio questo effetto ai ragazzini di diciassette
anni che si chiamano Zayn.- rispose con una scintilla di divertimento
negli
occhi, stava anche per scoppiare a ridere dell’espressione
sorpresa del moro
quando questo ribaltò le posizioni mormorando: - Razza
d’idiota, ti faccio
vedere io.-
-
Sembri un gattino quando attacchi.- ridacchiò
passando una mano tra i capelli neri come la pece di quello che stava
seduto
sul suo bacino con solo un paio di boxer e le calze.
- I
gattini, mio caro Liam, quando graffiano..- fece una
dimostrazione sul suo petto facendolo eccitare come non mai. -.. fanno
male.-
Lo
studiò concentrato e poi sorrise scuotendo la testa
contro il materasso: - Tu non sei uno di quelli che attacca, tu sei uno
di
quelli teneri che vogliono solo essere coccol..C-Che fai?- si
allarmò
all’improvviso quando gli slacciò i pantaloni
abbassandoli fino alle caviglie.
-
Ti faccio vedere chi è il gattino che non attacca.-
si sarebbe messo a ridere per il tono di voce offeso del diciassettenne
se
quello non fosse stato impegnato a lasciargli segni di mezzaluna sui
fianchi
lasciando scorrere la lingua sulla pelle poco sopra
all’elastico dei boxer.
Strinse
una mano tra i suoi capelli gemendo ed
inarcando la schiena quando la mano del ragazzo gli
massaggiò l’erezione trattenuta
nei boxer.
-
Resti sempre un gattino innocente.- mormorò
sorridendo all’espressione offesa del diciassettenne. - Ed
è questa la cosa più
eccitante..- confessò arrossendo quando Zayn
appoggiò le mani sulle sue cosce
facendogli allargare le gambe.
-
Mi stai facendo eccitare per delle cose stupide.- lo
sentì borbottare mentre gli accarezzava la pelle pallida
sotto i boxer.
-
Stessa cosa.- lo consolò sentendosi maledettamente
eccitato con le mani del moro dentro ai boxer che sfioravano il suo
membro
senza mai toccarlo veramente.
-
Posso?- annuì velocemente con gli occhi chiusi senza
nemmeno guardare a cosa si riferisse il ragazzo. Era così
eccitato che gli
andava bene qualsiasi cosa.
Sentì
il tessuto dei boxer scivolare lungo le gambe e
si morse le labbra quando lo sentì trattenere il fiato e
stringere una
mano attorno al suo membro duro.
-
Non parli più tanto ora, eh?- aprì gli occhi
trovandosi davanti il sorrisetto divertito di quello che muoveva
lentamente la
mano sulla sua lunghezza.
-
N-Non sai..- si bloccò con un gemito quando gli
passò l’indice sulla punta già rossa e
gonfia. -..fare di meglio?- continuò
quando riuscì a ricollegare i fili del cervello.
-
Vuoi il gattino arrabbiato, Liam?- strizzò gli occhi
quando lo sentì soffiare quella frase contro il suo membro
che pulsò
provocandogli una scarica di piacere come non ne aveva da anni.
Stava
per commentare quella frase ma fu costretto a
rimangiarsi tutto e ad inarcare la schiena buttando indietro la testa
quando lo
sentì dare delle piccole leccate succhiando poi la punta tra
le labbra.
Sentì
le unghie della mano libera graffiargli il petto
ed aprì gli occhi trovandosi davanti la visione di uno Zayn
tutto concentrato a
rilassare le pareti della gola per poter prendere sempre più
pelle dentro di
sé. Lo vide muovere la testa e subito dopo si
scontrò con degli occhi marrone
scuro che si sarebbe ricordato per sempre.
Appoggiò
le mani tra i capelli neri aiutandolo a
scendere sempre di più, si costrinse a non spingersi
più a fondo non riuscendo
però a soffocare i gemiti sempre più rauchi,
soprattutto quando Zayn sembrava
divertirsi a succhiare con più foga per fargli perdere il
contatto con la
realtà.
-
Dio, tu non sai cosa.. tu sei.. sei..- cercò di
parlare interrompendosi con un grido e raggiungendo l’orgasmo
quando sentì un
dito del moro stuzzicare la sua entrata.
-
Oddio. Scusa. Non.. scusa.. dovevo avvisarti io..
non so cosa mi è preso.. non..- cercò di scusarsi
mentre l’altro scuoteva una
mano deglutendo tutto e pulendosi il resto dello sperma sul viso con il
braccio.
-
M-Mi dispiace.. di solito non.. è che..- si
bloccò
quando il moro lo baciò dolcemente con un sorriso divertito.
-
Che c’è?- chiese stando sulla difensiva mentre
Zayn
scuoteva la testa ridacchiando.
-
Pensavo di dover miagolare per farti venire.-
arrossì rimettendosi a posto i boxer, si alzò dal
letto e raggiunse la
scrivania aprendo il volume che doveva studiare per l’esame
imminente.
-
Se vuoi posso provarci la prossima volta.- saltò
dalla sorpresa quando due braccia gli circondarono il collo.
-
Non dovresti studiare matematica?- lo riprese quando
iniziò a baciargli il collo non facendolo concentrare sulle
parole scritte,
-
Che palle.- lo sentì lamentarsi staccandosi, si
voltò confuso trovandolo steso sul letto con lo sguardo
fisso sul soffitto e
una smorfia infantile sulle labbra. - Non ho voglia.-
Scosse
la testa tornando a concentrarsi sul testo con
un sorriso divertito sulle labbra.
-
Sai, Leeyum..- appoggiò un gomito sul legno
guardando il ragazzo che faceva ondeggiare i piedi. - Non ho mai visto
una
persona più bella di te.- arrossì con un sorriso
intenerito quando quello lo
guardò con i suoi occhioni innocenti.
-
Non sto scherzando!- ridacchiò giocando con la penna
mentre l’altro incrociava le braccia al petto offeso.
-
Ti sei fatto di qualcosa?- s’informò sempre
più
divertito da quell’atteggiamento strano del diciassettenne.
-
No.- lo sentì rispondere velocemente. - Di solito
sono così quando raggiungo l’orgasmo.-
spostò lo sguardo sui boxer di Zayn
sorpreso.
-
Sei..- riportò la sua attenzione sul viso del
ragazzo che sorrideva timido arrossendo.
-
.. venuto nelle mutande? Esatto.- si morse le labbra
non riuscendo a distogliere lo sguardo. - Sei davvero la cosa
più bella che mi
sia mai capitata.- gli vennero gli occhi lucidi al sentire tutta quella
sincerità da un ragazzino di soli diciassette anni.
-
Posso farti un altro ritratto?-
-
L’ultima volta non l’hai chiesto.-
mormorò con le
guance rosse.
-
Ma l’ultima volta non eri il mio ragazzo.- lo
sentì
dire tutto orgoglioso cercando già nella tracolla dei fogli
e una matita.
-
Puoi farmi tutti i ritratti che vuoi.. e quando
vuoi. Non devi nemmeno chiedere.- parlò sinceramente
tornando poi a
concentrarsi sul volume di economia.
Erano
passate circa due ore ed era così preso nello
studio da essersi dimenticato persino di Zayn, che non aveva fatto
nessun
rumore continuando a disegnare felice.
Si
stiracchiò alzandosi dalla sedia e quando si
voltò
trovò il moro accoccolato nel suo letto con il foglio
stretto tra le dita.
Lo
raggiunse sedendosi accanto a lui e prese il
disegno sorridendo alla scritta “Il mio Leeyum”,
gli accarezzò i capelli
sparati in mille direzione e avvicinò il viso lasciandogli
un bacio sulla
guancia sentendolo mugugnare qualcosa con delle smorfie e voltarsi
dall’altra
parte.
-
Liam! Sono a casa! Puoi aiutarmi con la spesa?- si
tirò su di scatto strattonando una spalla del ragazzo che si
rannicchiava
sempre più lontano da lui allontanandogli il braccio con una
mano.
-
Zayn. Ci sono i miei.- sussurrò con la paura di
farsi sentire e far scoprire ai suoi genitori un ragazzo mezzo nudo nel
suo
letto.
-
Lasciami stare.. voglio dormire..- continuò a
lamentarsi l’altro spingendolo via facendolo quasi finire a
terra.
Si
mise a cavalcioni su di lui scuotendogli forte le
spalle ed obbligandolo così ad aprire gli occhi terrorizzato.
-
Che diamine! Non pensavo fossi per i risvegli
bruschi.- continuò a scuoterlo quando lo vide chiudere gli
occhi e cercare di
riaddormentarsi. - Non voglio più sposarti, Leeyum.-
-
Ci penseremo più tardi a questo.- ridacchiò
vedendolo scuotere la testa e borbottare: - No, ho deciso che non ti
sposo
più.-
-
Vuoi conoscere i tuoi suoceri? Sono giù e stanno per
entrare in camera.- si allontanò in tempo per non prendersi
una testata quando
il moro si mise a sedere di scatto.
- I
suoceri?- annuì indicando la porta da cui
provenivano i rumori del piano inferiore.
-
N-Non posso farmi trovare così.. oddio..- scoppiò
a
ridere vedendolo nel panico più totale mentre faceva avanti
e indietro per la
stanza raccattando i vestiti.
-
Zayn.- lo richiamò raggiungendolo ed appoggiando le
mani sulle sue spalle. - Devi calmarti, chiaro? Non hanno mai mangiato
nessuno,
te lo giuro. Sono vegetariani e ..-
-
Le tue battute non mi rilassano ora, Liam.- gli
massaggiò le spalle sorridendo.
-
Per tua fortuna c’è un bagno in questa stanza, ti
presto un paio di miei boxer e ti cambi.- riprese a parlare con calma
vedendo
Zayn annuire e prendere dei respiri profondi.
- E
poi scappo dalla finestra.- scosse la testa
sorridendo della paura stupida del ragazzino che continuava a lanciare
occhiate
alla porta con la paura di farsi trovare così.
Liam
lo prese per mano trascinandolo fino alla porta
del bagno, aprì un cassetto e gli passò un paio
di boxer puliti con un sorriso
incoraggiante.
-
Ti aspetto qui, non metterci troppo.- lo vide
annuire velocemente mentre i suoi occhi guizzavano da una parte
all’altra della
stanza.
-
Liam!- guardò confuso il ragazzo che continuava a
muovere un dito indicandolo. - Devi vestirti anche tu!-
-
Davvero? Pensavo di scendere così.- sorrise a quello
che grugnì e sbuffò chiudendosi poi nel bagno.
-
Sei proprio sicuro che non possa scappare dalla
finestra?- scosse la testa cercando di trascinarlo fuori dalla stanza.
- Ma non
mi farò male, davvero. Ci ho già provato altre
volte, a Bradford mi arrampicavo
anche sugli alberi.-
-
Non ti faccio uscire dalla finestra.- borbottò
staccandogli la mano con cui teneva la maniglia della porta riuscendo a
superare la soglia della camera e ad arrivare alle scale.
-
Ho una crisi, non riesco a respirare.- ridacchiò
lasciandogli le mani scuotendo il capo quando il ragazzo si
aggrappò al
corrimano per non farsi portare giù.
-
Ti rendi conto di quanto sia stupida la tua paura?-
gli chiese appoggiandosi al muro con le braccia incrociate mentre
l’altro
scuoteva velocemente il capo con un’espressione terrorizzata.
-
Sono solo i miei genitori e..- tentò di farlo
ragionare ottenendo solo un: - Appunto!-
-
Quindi stiamo qui fermi sulle scale finché loro non
vanno via?- domandò curioso con un tono di voce divertito.
-
Io avevo proposto la finestra, ma tu hai troppa
paura che possa farmi male.- si avvicinò a Zayn stringendolo
tra le braccia.
-
Ti proteggo io, vieni giù.- gli strinse le mani che
il moro aveva staccato lentamente e gli sorrise.
-
Loro sanno che tu sei.. insomma..- gli passò una
mano tra i capelli scompigliandogli ulteriormente quando lo vide
arrossire e
muovere le dita indicandoli.
-
Sanno che sono uscito con qualche ragazzo, sì.-
rispose alla domanda implicita vedendolo prendere un respiro per
calmarsi.
-
Ma non.. non devi presentarmi come il tuo ragazzo,
vero?- gli circondò il collo con le braccia baciandogli
piano le labbra.
-
Se tu non vuoi aspettiamo.- lo sentì stringersi a
lui ed annuire contro il suo petto.
-
Ora vieni? Ti presento come un ragazzo a cui sto
dando ripetizioni, d’accordo?- giocò con i capelli
morbidi alla base della nuca
e ridacchiò quando rabbrividì rannicchiandosi
contro di lui.
Si
allontanò e gli prese la mano scendendo le scale,
Zayn si staccò subito non appena li raggiunsero dei rumori
dalla cucina e: -
Liam? Ho bisogno di una mano vuoi muoverti?-
Rivolse
un sorriso incoraggiante al ragazzino che
muoveva i piedi nervoso guardandosi intorno e gli fece cenno di
seguirlo.
-
Liam! Ci hai messo gli anni! Pensavo fossi morto in
quella stanza!- ridacchiò appoggiando le mani al bancone
sporgendosi per
baciare la donna sulla guancia.
-
Scusa, stavo dando ripetizioni ad un amico
dell’amico di Louis.. quello di cui parla sempre.-
spiegò tranquillamente
lanciando un’occhiata a Zayn che teneva lo sguardo fisso a
terra.
-
Sei Harry?- prese posto sullo sgabello godendosi la
scena di sua madre davanti ad uno Zayn completamente rosso in viso che
scuoteva
la testa.
-
Sono.. Zayn.- lo sentì mormorare dopo qualche
minuto. - Un amico di Harry.-
-
Sei davvero carino.- scoppiò a ridere non riuscendo
a trattenersi guadagnandosi un’occhiata confusa della madre e
una offesa del
diciassettenne.
-
Il ragazzo carino ora deve andare, vero?- lo
raggiunse affiancandolo e passandogli un braccio attorno alle spalle.
-
Torna presto a trovarci, Zayn.- spostò la mano sulla
schiena accarezzandola per farlo rilassare. - Io sono Kate, la mamma di
questo
impiastro.- li osservò con un sorriso felice mentre si
stringevano la mano e
poi lo guidò fino alla porta d’ingresso, una mano
salda sul suo fianco.
-
Torna presto a trovarci, Zayn.- ridacchiò ripetendo
le parole della madre.
-
Sei uno stronzo, Liam!- lo lasciò tirargli un pugno
sulla spalla senza riuscire a smettere di ridere. - Dovevi cercare di
aiutarmi!
Sei il mio ragazzo e ti diverti a vedermi imbar..-
-
Mi piace vederti arrossire, quante altre volte devo
ripetertelo?- lo interruppe stringendo le braccia attorno ai suoi
fianchi
lasciandogli piccoli baci sul collo.
-
Ma non è giusto!- non riuscì a trattenere una
risata
quando lo sentì sbuffare e lamentarsi.
-
Non ci torno qui se tu mi tratti cos..- gli prese il
viso tra le mani e lo baciò spingendolo contro la colonna
del porticato.
-
Buongiorno ragazzi.- si staccò e sorrise al padre
che stava seduto sulla panchina in vimini fumando il tabacco.
-
Immagino sia andato tutto bene.- annuì sorridendo
felice circondando le spalle del moro con un braccio.
-
Magnificamente.- rispose avvicinandosi al padre ed
obbligando il ragazzino a fare lo stesso. - Papà, lui
è Zayn.-
-
Una persona speciale?- annuì di nuovo guardando il
diciassettenne stringere la mano che l’uomo gli porgeva ed
arrossire
spingendosi quasi contro di lui.
-
Ed è un ragazzo così carino e timido.- Liam
sorrise
muovendo la forchetta nel piatto quasi vuoto.
-
Ma non è giusto! Vogliamo conoscerlo anche noi, vero
Nicola?-
-
Sì, per una volta che porti di nuovo qualcuno a
casa.-
-
Potrebbe invitarlo un giorno a cena, no?- arrossì ed
annuì alla richiesta del padre.
-
Gliene parlerò.- mormorò con il cuore che batteva
a
mille per l’emozione.
Angolo
Shine:
Oddio,
ce l’ho fatta.
E
questa è la cosa più lunga che abbia mai scritto.
:O
All’inizio
volevo fare due parti più o meno uguali con
i due pov diversi ma il Liam dentro di me ha preso il sopravvento e la
sua
parte è tipo raddoppiata. :’(
Non
ho nulla da aggiungere tranne:
-
Zayn diciassettenne è l’amore;
-
Liam di vent’anni che lo sfotte è djakjs;
-
Josh è il mio preferito e non si discute;
-
Louis non c’è :( sì, manca anche a me.
Ma in
compenso avete Harry;
- I
giocatori del Southern li chiama aquilotti perché
la loro mascotte è un’aquila;
-
Liam è un riccone e io mi son divertita a piangere
sulle moto stupende çmç e sulle ville
çmç e su Liam çmç ;
-
La canzone che le sorelle di Zayn cantano è “Bad
religion” di Frank Ocean, è la canzone dello ziam
quando eravamo nella fase
“amore non corrisposto”;
E
basta, credo di non dover chiarire altro .-.
Grazie
a tutti quelli che stanno seguendo questa serie
di ‘sti due idioti, e che mi spronano (obbligano)
a continuare e
continuare e continuare.
Spero
possa esservi piaciuta questa terza parte come
le altre due. Ed ovviamente avrete una quarta parte, ed una quinta, ed
una
sesta.. finché non mi stancherò di questi due. (E
non succederà mai, quindi non
temete.. o temete se non vedete l’ora di liberarvi di me.)
Le
altre mie storie (sono tutte ziam perché io scrivo
SOLO ziam)
- Car wash (completa)
[I parte]
Zayn,
ragazzo di diciassette anni, passa l’estate al
‘bubbles hand car wash’ dove Liam lavora per
pagarsi le rette dell’università.
- Teach me how to dream
(completa) [II parte]
Settembre,
Liam ricomincia a lavorare al solito bar
all’angolo della via e Zayn gli insegna a sognare di nuovo.
- You said I love like the stars above,
I’ll love you ‘till I
die (completa)
Liam
entra nel tag zerrie, Zayn cerca di fargli capire
che è l’unico per lui.
- Le parole che non ti ho detto
(in corso)
Zayn
insegna nella scuola elementare di Bradford e
riceve biglietti anonimi alla fine del mese, Liam torna a casa da
Londra alla
fine del mese e scrive parti di poesie che fa recapitare alla scuola
che
frequenta suo fratello Matthew.