Anime & Manga > Soul Eater
Ricorda la storia  |      
Autore: Cheshire_Blue_Cat    18/06/2013    2 recensioni
Questa storia nasce dal fatto che avevo un'insana voglia di scrivere stasera :D
... Trama: ho sempre pensato che Ashura, il tempo che ha passato prigioniero nei sotterranei della Shibusen, potesse pensare, nei limiti concessi dalla Follia e che Shinigami potesse in qualche modo sentirsi in colpa per quel che gli aveva fatto.
Ecco, quel che c'è scritto qui potrebbero essere quei pensieri. ^u^
Hope you like it
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kishin Ashura, Sommo Shinigami
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

SPAZIO ME XD

Probabilità che quello che leggerete sia una madornale cazzata: over 9000

Il problema è che avevo un'immensa voglia di scrivere e sono su di giri :D per il semplice fatto che... SONO PROMOSSA SENZA DEBITI!!! yahooooo! *urlo in stile BlackStar*

Quindi subitevi il vaneggio delle... 22.19!!!!

 

Enemy

 

Forse la più grande tortura era il fatto che la coscienza non l'aveva mai abbandonato, in tutto quel tempo. Riusciva ancora a pensare e ad essere.

C'era così tanto silenzio... che ormai aveva dimenticato persino il suono della propria voce.

Aveva dimenticato persino il preciso motivo per la quale era stato rinchiuso lì.

Che ci faceva? Perché?

Tante domande di cui si era scordato la risposta.

La Follia gli era penetrata fin dentro le ossa tanto da impedirgli di pensare lucidamente.

Quel luogo buio gli era estraneo così come famigliare; forse perché quell'involucro freddo era la sua stessa pelle. La sua prigione e il suo sigillo.

Rabbrividì: gli era stata strappata direttamente da dosso; come si fa con gli animali la cui pelliccia serve per fare uno di quei caldi cappotti.

Avrebbe voluto chiederglielo, se sapeva cosa si provava a sentirsi scuoiare vivo. Pensandoci bene, era passato così tanto da allora, che aveva dimenticato anche quel dolore atroce.

Sarebbe uscito molto presto da lì, ma, dopotutto, se lo ripeteva di continuo. Ogni volta che aveva almeno un grammo di sanità mentale per pensare a cosa avrebbe fatto una volta fuori.

Non sopportava il buio così come la luce.

Non sopportava il silenzio così come il casino.

Non sopportava la solitudine così come la compagnia.

Era tutto dannatamente fastidioso.

Prese a tormentarsi la carne scoperta delle dita coi denti, ignorando quel leggero pizzicorio che forse poteva essere considerato dolore e il sapore metallico del sangue nero.

Shinigami... si bloccò di colpo restando in ascolto. Gli si allargò un sorriso improvviso.

Ultimamente gli capitava spesso di sentire la sua presenza lì sotto, nei sotterranei della Shibusen.

Non poteva fare a meno di andare da lui, dal figlio debole preda della Follia; doveva dispiacergli parecchio che uno dei suoi adorati pargoli fosse finito così.

Bhe “papino”, non sei contento che sia diventato più forte di te? gli venne da pensare sghignazzando. Doveva essere stato doloroso ridurre così il proprio figlio.

Avrebbe dato un braccio per vedere l'espressione del Dio della Morte in quel momento.

Aveva dato una motivazione più che valida a quel che aveva fatto Shinigami: aveva paura di lui e questo non faceva che gonfiargli quel poco di cuore che gli rimaneva di orgoglio per se stesso. Aveva avuto paura di lui e della sua Follia.

Dopotutto, è dalla paura che nasce la Follia, dalla ricerca di potere e dalla sete di sangue.

Anche lui aveva paura ed era per evitare quella che era diventato così: ora era forte e persino Shinigami lo temeva.

Oh, e quando sarebbe uscito di lì gliel'avrebbe fatta vedere eccome! La bellezza della Follia.

 

Era rimasto forse ore a fissare quell'involucro di pelle non più umana che sembrava così vuoto.

Era più forte di lui: voleva vedere quel che aveva fatto.

Non faceva che caricarsi quella colpa sulle spalle da secoli e faceva male.

Lentamente gli voltò le spalle e uscì da quella stanza maledetta, seppellita sotto metri e metri di pietra e sotto la sua scuola.

 

Ashura ghignò: oramai era un azzardo persino chiamarlo “padre”. Quello non era suo padre e lui era il figlio di “nessuno”.

Se non sbaglio mi ha chiamato “bastardo” prima di spellarmi vivo... ricordò con un'anormale leggerezza.

Aspettami Shinigami...

Sapeva che se ne stava andando e che presto lui sarebbe uscito.

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Soul Eater / Vai alla pagina dell'autore: Cheshire_Blue_Cat