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Autore: Gnocconana    19/06/2013    2 recensioni
Quella confusione le era così estranea da sembrarle provenire da un’altra dimensione. Non si sentiva l’Akane Tsunemori che credeva di essere sempre stata. L’Akane Tsunemori dagli ideali ben nitidi, disposti in ordine di fronte a sé. L’Akane Tsunemori che tu avevi voluto, avevi provato a preservare. L’Ispettore con il quale ti sei sentito onorato di lavorare, ‘anche se per poco’.
A quel punto non era sicura di esserlo mai stata.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tsunemori, Shinya Kogami
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Avrebbe potuto sconfiggere quelle allucinazioni che l’avevano tormentata per settimane, quei volti a lei così cari eppure ormai così lontani, se solo ti avesse potuto avere accanto, disponibile anche solo ad ascoltare. La via facile, certamente, addossare i propri problemi a qualcun altro: non riusciva a farne parola con Nobuchika, dato che per lui era un argomento ancora più delicato; né con Kaori, che, ne era sicura, dentro di sé la riteneva responsabile della morte dell’amica comune (e non era la sola). Un pensiero egoistico quello che la spingeva a ritenere che parlare con te, proprio con te, non avrebbe causato alcun danno collaterale. Che tu in qualche modo non eri emotivamente coinvolto nella faccenda. Era inutile per l’Akane razionale cercare di farsi sentire, in quei momenti.
 
Era sicura che tu gliel’avresti rimproverato. Farsi trascinare in quel modo dagli eventi. Ma lei aveva provato a puntare i piedi, a ribellarsi, a piegare un sistema altrimenti incorruttibile al suo volere. No? In quei momenti non c’eri. Dava il meglio di sé quando non c’eri.
‘Non giocare col fuoco, o ti scotterai’. L’unica cosa sulla quale tutti, intorno a lei, erano d’accordo. Forse pure tu. Gli Enforcers erano il fuoco. Tu lo eri. Lei, piuttosto, una piccola falena ignara di cosa quella luce così calda e invitante le avrebbe fatto. Si era scottata? Non lo sapeva. Non poteva dirlo con sicurezza. I fatti non indicavano alcun cambiamento, Sybil non pareva particolarmente preoccupato nei confronti del suo coefficiente di stress. Non c’era niente che non andasse, in lei, sulla carta.
Ma aveva imparato ben presto come un essere umano non fosse solo un numero. Il suo, in particolare, poteva sembrare particolarmente stabile, e più di una volta ti eri soffermato a parlarne, con una nota nella voce che non era mai riuscita a distinguere con precisione (divertimento? Meraviglia? O molto più semplicemente, invidia? Rabbia? Disgusto?). Ma lei era veramente lo specchio del suo Psycho-Pass? Poteva davvero dire di stare bene, dopo tutto quello che era successo? Aveva trovato e perso così tanto, nel giro di un paio di mesi. Forse di più. Forse di meno. Forse. Forse…
Quella confusione le era così estranea da sembrarle provenire da un’altra dimensione. Non si sentiva l’Akane Tsunemori che credeva di essere sempre stata. L’Akane Tsunemori dagli ideali ben nitidi, disposti in ordine di fronte a sé. L’Akane Tsunemori che tu avevi voluto, avevi provato a preservare. L’Ispettore con il quale ti sei sentito onorato di lavorare, ‘anche se per poco’.
A quel punto non era sicura di esserlo mai stata.
 
Quella sera, osservando la tua lettera bagnata dalle sue lacrime, si era sentita oppressa dal senso di colpa e inutilità di una persona che avrebbe potuto fare di più ma non ci è riuscita, non ci è riuscita, o forse non ha neanche provato.  Se ci fosse bisogno di indicare il momento preciso nel quale aveva deciso che diventare te sarebbe stata la decisione migliore, lei avrebbe scelto questo.
 
In quel momento, in quella particolare situazione, la vecchia Akane Tsunemori non aveva ragione di esistere. Non poteva rischiare di fallire nuovamente, lo sapeva.
Tu, invece?
Sapevi che quella donna che tanto si era impegnata per instaurare un rapporto di fiducia e rispetto reciproco con i cani da caccia del Sybil Sistem non avrebbe mai accettato a testa bassa di doverne uccidere uno, giustizia o non giustizia. Sapevi che avrebbe cercato un’altra soluzione, e sapevi che l’avrebbe trovata. Mancava soltanto la mossa finale. Da che parte del campo di battaglia avrebbero urlato ‘scacco matto’?
 
I mille ‘perché?’ che spontaneamente ne conseguivano sarebbero state le prime domande che ti avrebbe posto, una volta conclusa la faccenda. ma avevi pensato anche a questo, non è vero? Ad assicurarti che non ci fosse stato nessun ‘dopo’. Ed era proprio questo, Shinya Kōgami, che non riusciva a perdonarti. Che non ti avrebbe perdonato per molto.
Intanto, continuava per la sua strada. Fino a quando ce ne fosse stato bisogno, per se stessa o per gli altri, lei avrebbe trovato la forza, le motivazioni, il sorriso per andare avanti. Sperava di renderti fiero, in qualche modo, dimostrandoti quanto fosse migliorata. Quanto fosse andata avanti con le sue gambe, senza perdere se stessa in un lavoro che aveva logorato i migliori. Che aveva logorato te.
 
Indossava la tua maschera dove richiesto, si appropriava degli insegnamenti che le avevi impartito più o meno consapevolmente fino all’ultima goccia, e più di una volta gli sguardi che riceveva erano conditi di una certa dose di nostalgia, come se gli occhi di Kunizuka e Nobuchika la attraversassero, cercassero inconsapevolmente qualcun altro dietro di lei. Ma rimaneva sempre se stessa. Era questo il trucco.
 
Nel momento esatto in cui avesse ritenuto di non averne bisogno, avrebbe riposto la tua maschera con cura e sarebbe tornata ad essere, semplicemente, Akane. Non avrebbe mai preteso di poterti sostituire, non con quelle poche ma importanti differenze che le impedivano di adattarla al suo volto.
 
Quella maschera aveva un solo proprietario. Che venisse pure a riprenderla.
 
Lei avrebbe aspettato volentieri.
 
 
 
 
 
‘Indosserà il ricordo che ha di te, finché non ritornerai.’


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Mi trovo in difficoltà a pensare a cosa scrivere in queste note finali- penso quindi me ne starò zitta e mi limiterò a ringraziare la mia ormai beta ufficiale Elikin per avermi controllato e corretto la fic all'una di notte. Mentre dormivo. Santa donna.
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuta :3 Tengo alla mia piccola Tsunemori, quindi sapere di aver fatto un lavoro decente con lei mi renderebbe davvero orgogliosissima.
Gnocconana out!

 

   
 
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