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Autore: aris_no_nami    19/06/2013    2 recensioni
e se un grande cantante fosse legato ad una comune VIP da un destino indissolubile, da un destino colore del cielo? e se questo cantnate fosse T.O.P.? e se questa comune VIP fosse una sempliccissima ragazza dallo strano nome di Ribiera? e se non fosse legata solo a lui ....
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"Non ci credevo. Non poteva essere vero. Non era possibile. Non poteva succedere a me. Era impossibile. Eppure …"
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niente ragazzi, questa FF la amo dal profondo del mio cuore, e vi prometto che sarà fantastica!
quindi....non vi resta altro che leggerla!
Genere: Comico, Fluff, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Guardai i ragazzi con uno sguardo tra il preoccupato e il disperato.
-Tranquilla, puoi andare.
Mi disse Dae con un sorriso dolce.
-LA PORTO IO! LA PORTO IO!
Urlò Ri saltando e sbattendo la mano sulla spalla di Dae. Sembrava un bambino piccolo che fa i capricci. Che stupido. Sorrisi leggermente. Era la seconda volta che quel panda mi faceva sorridere …
-DAIDAIDAI!!! TIPREGOTIPREGOTIPREGO!!!
Piagnucolò lui.
-Va bene va bene! Basta che la smetti!
-Siiiiiiiiiii!!!!
Strillò lui tutto contento. Sembrava un bambino al quale gli avevano appena preso il giocattolo che desiderava da tanto. Che panda!
I ragazzi uscirono salutandosi. Nella stanza eravamo rimasti io, Ri e TOP, che prima di uscire prese una spalla di Ri e gli disse qualcosa che fece sbiancare completamente il panda. La mano che stringeva la spalla di Ri era serrata, come fosse una morsa. E in più Ri aveva un’espressione strana in volto. Doveva fargli molto male. Io cercai di non badarci e continuai a mettere apposto la mia roba. TOP uscì senza salutare nessuno. Ri era ancora fermo dove TOP l’aveva lasciato. Aveva una faccia come se avesse appena visto un fantasma. Io gli andai accanto e gli toccai la spalla. Appena la sfiorai lui la ritrasse
-No no! La fa male!
Mi disse. Io ritrai la mano.
-Scusa scusa! Adesso andiamo. Il tempo di farmi un attimo una doccia e …
Fu interrotto dal suo cellulare che cominciò a vibrare. Lui rispose
-Pronto? … salve direttore … cosa?! … ma è tardi … e poi … chi?! Lei?! Ma è appena arrivata e … ok, mi scusi … arrivederci …
Ripose il cellulare nei pantaloni con un espressione di sconfitta. Mi guardò e sospirò.
-Che succede?
Gli chiesi io.
-Devi rimanere qui con me a provare le coreografie per le mie canzoni …
-COSA?!
-Lo so! Scusa scusa. È solo che papaYG non ha voluto sentire ragioni. Mi dispiace! Guarda, ci mettiamo subito così arrivi a casa per un orario decente! Mi vado un attimo a cambiare così vado meglio. Ci metto un attimo!
Disse mentre usciva dalla stanza. O dio santo quel ragazzo! Era tremendamente pandoso … CHE?! Ma che cavolo mi prendeva?! Hei! E perché stavo sorridendo?! No no no! Via via! Via quel stupido sorriso! Non potevo sorridere se non c’era più Haru! Non potevo!
Ok, però neanche questo pensiero era normale … dai Ribby … che ti costa ridere?! Di solito ridevi sempre … prima …
Ok, basta basta!
Ma dove cavolo è finito quel cretino?!
Stupidamente uscì dalla stanza e andai a cercarlo. In giro non c’era nessuno … eravamo rimasti solo noi due?! Quel pensiero mi pervase e mi fece arrossire subito. Ok, Ri mi era sempre piaciuto come membro dei Big Bang … poi con quella crestina e con il fatto che si era schiarito i capelli sulla tonalità del rossiccio … e con quella tartarugona che si ritrovava … oh zio Billy! Basta Ribby! Basta! Cercalo invece di cazzeggiare!
Ad certo punto il mio istinto Ribiese mi disse di aprire la prima porta che mi trovavo davanti. E, purtroppo, così feci.  Aprii la porta e me lo ritrovai davanti completamente a petto nudo. Io arrossi come una matta. Lui appena mi vide scoppio a ridere. Si mise la maglia e passandomi accanto per uscire mi disse
-Così siamo pari, no?!
E mi fece l’occhiolino uscendo.
Io rimasi un po’ la immobile. O dio santo che roba!!!
Dopo un attimo di inebriatezza corsi fuori dalla stanza
-Hei Ri! Se non mi aspetti io mi perdo!
Lui si girò, mi fece l’occhiolino e cominciò a correre come un matto. Io lo seguii
-Dove cavolo stai andando?!
Correva e correva senza fermarsi più fino a che,dopo aver fatto non so quante rampe di scale sparì dentro una porta. Io appoggiai la mano sulla maniglia gelida della porta e un brivido mi percorse la schiena. La aprii e mi ritrovai sotto una pioggia scrosciante. Poco più avanti di me c’era Ri che mi stava sorridendo.
-Ma sei ebete?!
Gli urlai io.
Lui si mise a ridere e mi si avvicinò. Mi prese una mano e mi tirò con lui sotto quel muro di pioggia.
-Hei! Dopo come faccio?!
Lui mi guardò serio dritto negli occhi … che occhi belli che aveva … esprimevano gioia e spensieratezza … tutte cose che possono esprimere gli occhi di un bambino …
-Dai Ri! Dopo sarò bomba!
Mi lamentai io.
Lui andò dietro di me e mi cinse con le braccia.
-Ri …?!
Lui mi strinse più forte e con un urlo cominciò a girare con me tra le braccia.
-RIIIII!!!!
Mi incazzai io e lui scoppiò a ridere. Dopo un po’ cominciai a ridere anche io. Quel maknae!
Dopo un po’ mi mise giù e cadde a terra. Io mi sedetti accanto a lui. Eravamo su un enorme terrazzo, probabilmente il tetto della YG. Lui guardava l’orizzonte.
-Sai – mi disse ad un certo punto – dal tetto di casa mia, quando ero piccolo, riuscivo a vedere lo stesso paesaggio. Era bellissimo … soprattutto al tramonto … avevo il sole che tramontava giusto giusto davanti a me e se mi giravo potevo vedere l’alba. Era bellissimo. Quando sono entrato alla YG non avevo più molto tempo per andare a casa e rischiavo che delle fan mi vedessero. Così, un giorno, pensando a questo, mi persi per la YG e trovai quella porta. L’aprii e mi trovai davanti un paesaggio bellissimo. Proprio uguale a quello di casa mia. Così mi sedetti qui e ci restai per due buone orette. Quando tornai giù tutti erano preoccupati perché non mi trovavano più. Questo posto lo conoscono in pochi … anzi … non so neppure se qualcuno lo conosce … quando vengo qua la mia mente si libera di tutto … di tutti i pensieri, le oppressioni dovute al lavoro, gli impegni, le tristezze … di tutto – fece una pausa e poi riprese – per questo ti ho portata qua. Per liberarti dai pensieri.
Mi girai a guardarlo.
Lui mi guardava dritto negli occhi.
Quegli occhi così spensierati … così immaturi … così felici … ma che nascondevano un ragazzo maturo che sapeva quando venire fuori …
-Sai – cominciai io – fin da quando sono piccola sono sempre stata una testa calda. Mingherlina, bassetta, rossa e testa calda. Sempre. Avevo anche un’altra caratteristica. Oserei dire un dono … riuscivo a identificare le persone solo guardandone gli occhi … riuscivo a capire com’erano … buone,cattive, mature, immature, tristi, felici, finte, vere … e per questo non avevo molti amici. In più i miei occhi mettevano sempre in soggezione tutti. Tutti tranne certe persone che più avanti conobbi … comunque riuscivo a capire tanto. Pensa che una volta avevo letto in un prof se la risposta era giusta o no. Non lo sapeva nessuno a parte mio padre e mio nonno. Quando mio nonno morì avevo 10 anni. Lui era la mia vita. Lui e mio padre. Lo adoravo da matti. Quando io scoperii la facoltà di saper leggere le persone avevo 6 anni. Così, provai con mio nonno. Lessi così tanto … mio nonno era un grande! Aveva sofferto tantissimo e comunque continuava ad amare. Ad amarci. Mio nonno era la persona più pura che il mondo possa mai aver incontrato. Sai, quando scopri una cosa così grande come saper leggere le persone, a quella giovane età ne rimani … scioccato. Saper leggere un uomo prima di saper leggere il proprio nome è una cosa … rivoltante. A quella età che non sai nulla sul mondo …
Mi rivennero in mente molte cose che lessi quando ero piccola … così tante cose che a quell’età neanche ti sogni … così tanta crudeltà conobbero i miei occhi …
Quando mi girai per guardarlo lui aveva uno sguardo più che preoccupato. Ops … forse ero stata troppo melodrammatica … così lo rassicurai subito
-Ma tranquillo, tranquillo! Adesso non leggo più … o almeno non più così in fondo … quindi tranquillo! Tutto O-K!
Dissi facendo con le dita lo zero e il due.
Lui, prima mi guardò perplesso e poi scoppiò a ridere.
-E ora che ridi?!
-Cos’era quella cose dell’O-K?!
E cerco di rifare quello che avevo fatto io.
Io lo rifeci tranquillamente.
-Fighissimo! Fammelo rivedere un attimo …
Mi disse lui, come se fosse un bambino che guarda un grande mago.
Io scoppiai in una fragorosa risata mentre lui provava a rifarlo invano.
-No no! Sono serio! Guarda che è difficile farlo!
-Oddio … sei senza speranze!
Dissi io tra le risate.
-Oddio?! Hai detto oddio a me?! Ma sentila un po’! Be sappi che: I don’t care!
Disse lui facendo il finto offeso.
I don’ care … era la mia canzone preferita delle 2NE1 … non mi importa …
Così, senza rendermene conto, stavo canticchiando il ritornello.
Lui mi guardò dritto negli occhi, perplesso.
-Scusa scusa! È che mi era venuta in mente quella canzone … e … lo so lo so! Non ho una bella voce … lo so …
Dissi io alzando le mani a mo’ di scusa.
-No no! Anzi …
  Cominciò lui, ma fu interrotto dal suo cellulare che cominciò a vibrare. Lui lo prese e sul suo volto si dipinse un’espressione fin troppo preoccupata …
-Scusa … devo … devo andare un attimo … giusto un attimo è …
Mi disse alzandosi e andando verso la porta.
Uscì e io rimasi sola con quella pioggia scrosciante.
Mi avvicinai al bordo del tetto. Un passo e puoi andare con Haruka … un solo passo …
Ma è la che tutta la tua codardaggine  viene fuori …
Mi allontanai da li. Che stupida che sono …
D’improvviso mi resi veramente conto di dov’ero …
-OH CAVOLO! DOPO SARò ALTRO CHE FRADICIA! RIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!
Strillai mentre uscivo dalla porta e imboccavo le scale.
Dopo averle fatte tutte mi fermai per vedere se lo vedevo
-RIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!! DOVE CAVOLO SEI????
Per poco non sentii l’eco della mia voce.
Cominciai a correre di qua e di la urlando il suo nome.
Dopo un po’ mi fermai. Dove cavolo ero finita … bo …
-Riiiiiii …
Chiesi preoccupata
-Dai Ri … se è uno scherzo non è divertente … io mi perdo qua …
Nessuno mi rispose.
Ad un certo punto sentii dell’acqua scorrere.
Certo! Gli spogliatoi!
Cercai di seguire il rumore dell’acqua che scorreva. In fine mi portò davanti ad una porta. Io entrai senza farmi problemi. Tanto era sotto la doccia. Rimasi un po’ in silenzio seduta sulla panca che c’era li dentro … altro che gli spogliatoi delle scuole … questi erano fighissimi …!
 
TOP POV
Saper leggere un uomo prima di saper leggere il proprio nome è una cosa … rivoltante. A quella età che non sai nulla sul mondo …
Queste erano state le sue ultime parole su quel discorso …
Dopo aver sentito ciò me ne andai. Di sicuro stava parlando di una cosa non molto piacevole …
Che cretino! Adesso arrivi addirittura ad origliare?! Quanto mi fai schifo TOP!
Però … c’è … non l’avevi mica fatto apposta … stavi semplicemente passando da quelle parti e hai sentito  parlare … si, però dopo sei rimasto la ad origliare …
Ok basta! TOP controllati! CONTROLLATI!
Va be dai, è stato ciò che è stato …
Pensando questo mi incamminai verso gli spogliatoi per farmi una doccia.
Fino a prima avevo provato la coreografia che aveva improvvisato quella ragazzina per Beautiful Hangover. Era una bella coreografia … non era per niente troppo femminile … anzi!
Oddio, c’è … l’avevo “provata” per quello che mi ricordavo …
Entrai in doccia e cominciai a rilassarmi un po’. Fuori stava piovendo un casino. Fin troppo …
Dopo un po’ sentii la porta aprirsi e richiudersi. Era di sicuro Ri.
Finii di lavarmi e cominciai ad asciugarmi.
Mi legai l’asciugamano in vita e uscii dalla doccia.
Ecco ragazzi, quando la convinzione prevale sul ragionamento … si fanno sempre delle poderose figure di merda!
Invece di Ri mi ritrovai davanti …
 
RIBBY POV
Invece di Ri mi ritrovai davanti …
-Oddio scusa scusa scusa!!!!
Dissi io girandomi dal lato opposto.
-No no no! Scusami te! Dovevo prima essere certo che non ci fosse nessuno! Scusa!
Disse lui.
-Sai cosa?! Invece di uscire per poi rientrare e rischiare di ritrovarmi così, rimani girata mentre mi cambio, ok?!
Èèèèèèèèèèèè???????????????????? COOOOOOOOOOOOOOOSAAAAAAAAAAAAAAAAAAA?????????????????? OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKK????????????????
NOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!! PER NIENTE OK! SECONDO TE DOVREI RIMANERE NELLA STESSA STANZA CON TE MENTRE TI CAMBI??????????? MA SEI FUUUUUUUUUUUUSOOOOOOOOOOOOOO???????????????
-O-ok …
Gli risposi invece.
Rimasi girata per non so quanto …
Aaaaaaaaaah … ragazzi … vedere TOP a petto nudo è … è … STUUUUUUUUUPEEEEEEEEEEEEEENDOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Più che altro ne rimasi scioccata, non perché l’avevo visto così, ma perché … insomma, tutti sanno che TOP non vuole mai far vedere la sua “pancia” … che poi, pancia, è l’ultimo nome che gli darei! Io, sinceramente, la chiamerei Raffaello … quello delle tartarughe ninja!
RIBBY RIBBY! TORNA IN TE! Ok ok … calma … respira …
Dopo un po’ mi sentii dire
-Ok, ora puoi girarti, se vuoi.
Mi girai e mi ritrovai davanti un TOP stra gnocco! Aveva dei pantaloni blu di tuta a cavallo basso e una CANOTTA grigia.
Dopo un tempo imprecisato, nel quale lo guardai in tutta la sua bellezza, chiesi
-Hem … per caso … sai dov’è finito Ri?!
-No, mi dispi … - fu interrotto dal suo cellulare che vibrò – ecco, lupus infabula … ah, ecco, appunto. Hem … c’è stato un problema … Ri non può portarti a casa perché ha avuto un problema improvviso, ti saluta e mi ha chiesto se ti posso riportare io … perfetto direi …
Disse l’ultima frase ironico.
-Se ti è di disturbo non ti preoccupare, mi arrangio.
Dissi io, sentendo nella sua voce una vena di fastidio.
-M no no! Sei fuori?! Tranquilla tranquilla. Se uscissi così ti prenderesti di sicuro qualcosa. Anzi, già che ci sei perché non ti lavi?
Mi disse lui con voce dolce.
-Hem … ma io non ne le cose per lavarmi ne le cose per cambiarmi …
-Tranquilla … a quello ci penso io.
E mi porse delle boccette.
Io ringraziai ed entrai nella prima doccia. Mi svestii e aprii l’acqua.
Acqua calda …
Noooooo! Ribby! Dai! Dopo come facciamo a tornare a casa se siamo così bombe! Ribby! Hahaha! Dai!”
Perché … perché … perché mi vieni sempre in mente … porca vacca … basta … basta … BASTA!
-BASTA CAZZO!
Strillai con tutte le mie forze e tirai un pugno al muro della doccia.
-Hei, che succede?!
Sentii urlare da TOP.
Sentii che si era fermato davanti alla tendina della doccia.
-Niente …
Risposi io appoggiandomi al muro in cui avevo lasciato un buco, creato dal pugno che gli avevo scagliato. Avevo la mano sanguinante … ma non sentivo male ... non sentivo nulla …
-Sicura che vada tutto bene?
-Non rompere …
Vidi la sua ombra allontanarsi.
Ero sempre così … ero una stupida scorbutica del cazzo …
Finii di lavarmi. Aprii di poco la tendina per chiedergli un asciugamano e trovai, sullo sgabello accanto alla doccia, un asciugamano asciutto ed una felpa azzurra con delle scritte in bianco e nero.
Sopra c’era un post it: spero ti vadano bene. Mi scuso, ma c’è stato un altro problema: le strade sono bloccate per la troppa acqua e non sono percorribili. Quindi dovremo passare la notte qui, mi dispiace e spero non sia un problema per te.
Aaaah … e io che ero stata così scorbutica …
Perfetto direi …
Mi asciugai e mi infilai la felpa. Mi era enorme, mi arrivava fino alle ginocchia. Uscii, presi le scarpe e mi incamminai fuori da li. Lui se ne era andato … e adesso dove cavolo lo cercavo?! Uffa …
“-Dai Haru! Io mi perdo qui! Ho paura!
-Dai Ribby! Ce la puoi fare! È facile, guarda! Basta che muovi le gambe! È facile Ribby! Dai, fallo insieme a me! Uno … due … No Ribby, non da quella parte! Di qua! Che stupidina che sei!”
Basta … basta … basta …
-Basta … basta … basta … basta …
Mi accasciai al pavimento. Due lacrime mi solcarono il viso.
Guardai la mia mano sanguinante …
“-ODDIO RIBBY! CHE HAI FATTO?!
-Niente niente … e non strillare così tanto … è solo un po’ di sangue …
-NO CAZZO RIBBY! NON è SOLO UN Po’! è TANTO! TROPPO! VIENI QUA CHE TI METTO APPOSTO IO!”
-Waaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!!!!!!!!!!!!!!!
Strillai in preda alla disperazione
-BAAAAAAAAAAAAASTAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!! CAAAAAAAAAAZZOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!
Ero scoppiata in un pianto senza fine.
Il trucco, con tutte l’acqua che avevo preso si era sicuramente tolto tutto.
Mi alzai barcollando e mi avvicinai al muro.
Cominciai a prenderlo a pugni. Avevo tutte le mani piene di sangue.
-BASTA! BASTA! BASTA! BAAAAAAAASTAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!! WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ero fuori di me. Avevo perso il controllo. Avevo perso completamente il controllo.
Non sentivo alcun dolore alle mani. Forse, inconsciamente, stavo prendendo a pugni il muro, proprio per sentire dolore. Perché, in fondo, sapevo che la sua morte era stata colpa mia. Perché dovevo provare tutto il dolore che aveva provato lei …
Stavo facendo mezzo passo avanti e 2 indietro … così non potevo andare avanti …
Ad un certo punto senti delle braccia avvolgermi da dietro e tirarmi via. Lontana da quel muro che stavo sfondando.
Io mi divincolai come una biscia
-Lasciami! Lasciami! Lasciami!
Mi stavo muovendo un casino
-Mollami! Lasciami andare! Mollami!
Continuavo ad urlare. Fino a che il proprietario di quelle braccia forti non urlo due lettere. Due lettere così sicure. Così decise. Che mi fecero ammutolire e mi fecero immobilizzare …
-NO!
Allentò un po’ la presa. Io mi girai e lo guardai dritto negli occhi, per quello che riuscivo. Avevo gli occhi tutti appannati per tutte le lacrime che stavo versando.
Lui mi teneva ancora tra le braccia.
-Perché … perché fai questo …
Chiesi io.
Lui mi abbracciò forte. Avevo il mio volto sul suo petto caldo.
-Perché si …
Mi aggrappai con le mani alla sua canotta e le mie lacrime uscirono senza vergogna. Senza barriere. Ero li, indifesa come lo può essere una bambina piccola al buio. Ma ero li, tra le sue braccia … quella sensazione di protezione … ora sapevo … ora sapevo che non era stato un sogno quello …
 
TOP POV
Dopo aver pianto la staccai da me. Lei guardava per terra. Le misi un braccio intorno alle braccia e la portai nel mio camerino.
Accesi la luce e la feci sedere sulla sedia.
Prima avevo visto i buchi che aveva lasciato sul muro … erano enormi … eppure aveva delle mani così piccole ed esili … era così fragile … così piccina …
Andai verso uno degli armadietti che avevo e presi la valigetta per il pronto soccorso. Presi del cotone, disinfettante e una fascia.
Andai verso di lei e mi accucciai. Lei stava guardando la stanza. Sembrava una bambina nella casa dei sogni … nel castello fatato … solo che, a differenza, di qualunque altra bambina, lei non stava sorridendo. Aveva solo un’espressione incantata … nessun sorriso che le solcasse il volto … Ri … lui era riuscito a farla ridere … avevo sempre pensato che quel panda avesse uno strano “dono” … riusciva a strappare un sorriso a chiunque … anche alla persona più triste di questo mondo …
Le presi una mano e la osservai … era tutta sanguinante …
-Come hai fatto …
Chiesi più a me che a lei.
Lei mi guardò … nessuna espressione …
-Come hai fatto …
Gli richiesi.
Lei non rispose. Continuava a fissarmi …
-Come diavolo hai fatto … a fare quei buchi …
Lei mi osservava sempre senza espressione …
Quel volto … quel volto così da bambina … ma così maturo … tremendamente maturo … fin troppo …
Cominciai a disinfettarle la mano e lei continuò a guardarsi intorno.
Finita la prima mano cominciai con l’altra. Finite entrambe le mani cominciai a fasciargliene una.
Lei ora stava osservando come la stavo fasciando … sempre nessuna espressione … solo due occhioni interessati …
Finito di fasciargliele mi alzai e riposi la valigetta. Poi mi girai verso di lei.
-Allora … tu dormi sul divano e io … dormirò per terra …
Lei si alzò dalla sedia prese il cuscino e la coperta che c’erano su di esso e uscì dalla stanza.
-Hei?! Dove vai?!
Chiesi io seguendola. Dopo un po’ la vidi entrare in una sala prove dove all’interno c’erano anche dei strumenti. Mise per terra il cuscino e la coperta e si distese sopra.
-Ok, se vuoi dormire qua … fa quello che vuoi!
Dissi io alzando le mani in segno di sconfitta.
-Buona notte.
Gli dissi e le spensi la luce.
Andai nel mio camerino e mi distesi sul divano … già, buona notte … ma chi riusciva a dormire?!
Forse lei …
Dopo una buona mezzora riuscii a prendere il sonno, che però, fu tormentato dai soliti incubi … poi … quelle sue mani … come faceva a non sentire niente …
Non lo so … quella ragazzina … proprio non la capivo …
Ad un certo punto della notte il mio stomaco cominciò a lamentarsi per la fame. In effetti aveva ragione … non avevamo neanche mangiato …
Aaaah … ma chi se ne frega del cibo!
Basta! Non voglio più essere condizionato dal mio corpo e dalle mie emozioni! Ora vai TOP! Vai e prendi a calci in culo quei cavolo di sogni!
Notte!
 
TAE POV
Ji aveva mandato un messaggio a tutti per avvisare di non andare in macchina perché altrimenti bisognava tornare a casa nuotando! Testuali parole!
Ormai erano le 3 del mattina e il sole stava per sorgere. Quella notte non avevo praticamente chiuso occhio. Non riuscivo proprio a prendere sonno. Per via sua … per via di quella ragazzina … per via di quegli occhi … erano così … così … così tristi …
Sta di fatto che ero già davanti alla YG. Volevo stare un po’ solo, per i fatti miei.
Entrai con le chiavi che avevo chiesto il giorno prima  Ji. Mi diressi subito verso la sala prove numero 2, quella con i strumenti dentro. Mi stavo dirigendo la quando sentii della musica uscire da essa. Era un violino … stava suonando una canzone che conoscevo molto bene … weeding dress …
Rimasi immobile davanti alla porta ad ascoltare quel bellissimo suono … “le note di un violino sono i battiti dell’anima” …
Mi appoggiai alla porta e scivolai piano.
Perché … perché te ne sei andata così presto … me l’avevi promesso … te l’avevo promesso … e allora … perché …
Quella canzone era bellissima … ma non era completa … gli mancava un qualcosa … forse …
Aprii silenziosamente la porta e andai diretto verso il piano e la ricominciai. Il violinista si fermò subito e ripartì con me. Era una cosa stupenda … ti dava un’emozione immensa … così tante emozioni … così tanti sentimenti nascosti dietro a quelle parole … dietro a quelle note …
Suonavo … suonavo e suonavo … no … suonavamo …
Era una cosa unica … emozioni mai provate prima stavano prendendo possesso del mio corpo … della mia testa … del  mio cuore … della mia anima …
Avevo gli occhi chiusi … era da tanto che non suonavo ad occhi chiusi … da tanto, troppo tempo …
Il violinista era bravissimo …
Chi era?!
Non lo volevo sapere … volevo godermi il momento … quel magico momento … quelle note incantate …
Finita la canzone … aprii gli occhi e mi trovai davanti una piccoletta in un’enorme felpa azzurra. Era rossa. Aveva ancora gli occhi chiusi. Li aprì e …
Era lei … lei … Ribiera … lei sapeva suonare il violino?!
Mi porse un leggero sorriso. Io ricambiai.
Io cominciai a suonare Haru Haru. Lei rimase immobile a guardarmi. Dopo un po’ cominciò anche lei a suonare.
Erano dei suoni che si sposavano perfettamente insieme …
Poi lei era bravissima …
Era da tanto che non mettevo le mani al piano … ed era da tanto che non sentivo qualcuno così bravo a suonare un violino …
Quella canzone era già forte normalmente … fatta con piano e violino era ancora più potente …
Finita anche questa lei mi porse dei fogli e io cominciai a suonarli.
Posò il violino e si mise davanti allo specchio.
Cosa voleva fare?!
Solo in quel momento mi accorsi che aveva delle scarpette da … danza?!
Si lego i capelli in un chignon e … cominciò a ballare …
Era come una fata … una dea … seguiva la musica … era … era … era come veder sbocciare un fiore …
 
RIBBY POV
Mi misi davanti a quei specchi. Quei specchi che da tanto non ci stavo davanti con quelle scarpette addosso. Cominciai piano ad alzare poco alla volta le gambe. Dietro avevo Tae che suonava. Ad certo punto lo fermai e feci partire dallo stereo una sonata al piano e con il violino di Pachelbel, Canon. Cominciai a muovermi. Risentire quella sensazione era … era … era stupendo …
Risentire mancare la terra sotto i piedi quando salti … risentire l’aria che accarezza le guance … risentirti una cosa unica con la musica … non c’è nessun’altra danza che ti dona tutte queste emozioni … nessun’altra …
La danza classica è l’insieme di sofferenza e gioia … è un insieme micidiale … un’insieme che ti distrugge … e io lo sapevo bene … lo sapevo benissimo …
Ballai … ballai e ballai … ma mai mettendomi sulle punte … perché quella ferita del cuore era ancora aperta … ancora aperta e indelebile …
Senza nemmeno accorgermene era finita la canzone. Mi girai verso Tae e feci un inchino. Lui applaudì e sorrise. Si vedeva ancora nei suoi occhi lo stupore …
Orpheus di Mamoru Miyano, solo piano.
Cominciai a ballare con tutta me stessa. Era decisamente una tra le mie canzoni preferite … anzi forse proprio la mia preferita …
Era stupenda … ti dava così tante emozioni … così tante … stavo ballando … con la luce dell’alba che ricopriva il mio corpo come un velo di seta …
Era il mio momento … il mio momento di vita … di gloria … il mio attimo di vita … mio e basta …
Mi ero ripromessa di indossare mai più in tutta la mia vita delle scarpette … lo avevo promesso su Haru … ed ora … ora che non c’era più … la mia promessa si era infranta come la sua vita …
Ora non c’era niente che mi bloccava … ora non c’era più quel mostro che mi aveva distrutto in quei 10 anni … ora ero libera da tutto e da tutti … libera … potevo ritrovare la mia strada … la mia vita … la mia libertà … le mie ali …
Ora … potevo volare libera!
  
 


BUUUUUUOOOOONGIORNO!!!!!! COME VA?! VA BE, SEMPRE BENE ..... COME VI è SEMBRATO QUESTO CAPITOLO? CHE NE PENSATE? SAPETE ... POTETE ANCHE RECENSIRE è .... RINGRAZIO PEPPOLOVE E JONG_4EVER PER AVER RECENSITO IL CAPITOLO PRECEDENTE!!!!!!! UNA COSA CHE MI FAREBBE PIACERE, OLTRE CHE MI RECENSITE, è CHE ANDIATE A CERCARE SU YOUTUBE LE CANZONI CHE CITO PERCHè SONO VERAMENTE BELLE .......
*saltella e canticchia per la casa come una demente*
COOOOOOOOOMUNQUE, MI PIACEREBBE AVERE VOSTRE RECENSIONI PERCHè COSì, SE SBAGLIO QUALCOSA, ME LO POSSIATE DIRE. O ANCHE SOLO SAPERE CHE NE PENSATE DELLA STORIA E DEI PERSONAGGI...........................MI FAREBBBBE MOOOOOOOOOOOOOOLTOOOOOOOOOOOOOOOOOO PIACERE *fa gli occhioni da panda*
AU REVOIR!
kiss kiss
dal vostro panda
Aris*Chan:3
  
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