Fanfic su attori > Jennifer Lawrence
Ricorda la storia  |      
Autore: manubibi    19/06/2013    3 recensioni
"A Jennifer gira ancora la testa, e non è colpa dell'alcool. In verità, non ha ancora consumato nessun tipo di bevanda né soprattutto di cibo, ed è da più di quattro ore che tutto ciò che desidera è una bella coscia di pollo da divorare col sugo che va giù per il mento."
Fic scritta dopo gli Oscar, Bradley/Jennifer.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: PWP
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A Jennifer gira ancora la testa, e non è colpa dell'alcool. In verità, non ha ancora consumato nessun tipo di bevanda né soprattutto di cibo, ed è da più di quattro ore che tutto ciò che desidera è una bella coscia di pollo da divorare col sugo che va giù per il mento. Sarebbe una gran bella cosa, ma tutto ciò che le è stato offerto dopo la cerimonia è un verginissimo bicchiere di succo che ha rifiutato gentilmente in attesa di qualcosa di più corposo. La fame è tanta che il vestito che le cinge il corpo sembra essersi addirittura allargato attorno a lei, come se fosse magicamente dimagrita nel giro di qualche ora. Cosa che, in caso, la manderebbe in paranoia. Comunque, cerca di distrarsi dal cibo pensando che ha vinto un fottuto Oscar, che Hugh Jackman la stava per sollevare in un drammatico volteggio e che la stava per caricare su un cavallo bianco per sparire all'orizzonte e avere un sacco di---
«Hey, Jen» giunge una voce familiare ad interrompere le sue deliranti fantasie. Appena si volta trova un sorriso amichevole e forse un po' beffardo, e la prima cosa che le esce dalle labbra è: «Tienilo per te, Brad, sono stata comunque meravigliosa».
Bradley ridacchia e appoggia una mano sul suo fianco, delicatamente, traendola a sé. «Sì, è vero» Dice, afferrando un bicchiere da un vassoio apparso dal nulla, proprio come nei film. Jennifer si chiede se magari Bradley sa dove si trova il cibo, poi alza un braccio per verificare che sì, lì c'è la mano di Bradley, non si tratta di qualche sconosciuto inquietante.
«Brad, ho bisogno di mangiare, ti prego» Aggiunge, implorante. «Non puoi capire quanto ho bisogno di mangiare, non me ne frega niente se mi sporcherò il vestito.»
Bradley ride di cuore stavolta, mantenendo quel contatto lieve e rassicurante sul suo fianco. «Certo, però prima devi ballare con me». Jennifer lo fissa con gli occhi spalancati, un'espressione quasi infantile per la sorpresa.
«Non ne hai avuto abbastanza sul set di me che ti pestavo i piedi? Vuoi farti del male?» Sbotta ad alta voce, ma più in tono incredulo e ironico che in tono effettivamente aggressivo. Lui fa spallucce, stringendola di più. «Ma smettila, tonta».
«Comunque non mi va, se mi metto anche a ballare potrei svenire, tu non puoi capire la fame, io non la posso quantificare quindi per riassumere dammi del cibo!» Dice senza respirare, per poi fissarlo con aria stranita.
Bradley rotea gli occhi, spingendola delicatamente attraverso la folla di invitati famosi, finché non finiscono letteralmente a sbattere contro Hugh Jackman, che si volta e sorride, salutandoli col suo gioviale accento australiano. «Hey, chi si rivede!»
«Ciao Hugh, scusa ma ho bisogno di mangiare» Lo interrompe lei, passandosi drammaticamente una mano sulla fronte. Hugh ride e annuisce, per poi lanciare un'occhiata a Bradley che sottolinea diversi tipi di sottotesto che Cooper decide di non cogliere. Hugh lo ha visto con la coda dell'occhio mentre correva ad aiutarla proprio come lui, e adesso questo suo appiccicarsi a lei sembra quasi da carenza affettiva. Li guarda sparire nelle luci glamour del party, facendosi poi sedurre da un bicchiere di vino pregiato offerto da Amanda.
Bradley rincorre quasi come un segugio la chioma di Jennifer, come se dovesse salvarla da un attentato - in verità l'artefice del suddetto attentato potrebbe anche essere lei stessa, data la sua guerra aperta alle scarpe con tacchi che l'ha ostacolata anche stasera. La trova ad un buffet dopo essersi guardato attorno spasmodicamente, e forse più di una persona stanno sospettando la vecchia teoria del "più che amici", ma comunque appena l'adocchia non riesce a fare a meno di sorridere alla sua espressione estatica di fronte a tutti gli stuzzichini. Le arriva da dietro, posandole di nuovo la mano sul fianco, e la ragazza non fa una piega, impegnata a rimpinzarsi. «Oddio Brad, non puoi capire, è come se la mia bocca stesse ascoltando la melodia più bella mai ascoltata da orecchio umano» Bofonchia lei, fra un boccone e l'altro, mentre Bradley sghignazza rubando un pasticcino dal vassoio prima che Jennifer faccia piazza pulita.
«Adesso ballerai con me?» Le chiede dopo un paio di minuti passati a prendere qualche sorso dal bicchiere e a scambiare chiacchiere con chi passa guardandola come fosse pazza.
«Mmh. Preferirei ballare con questo cannolo» Risponde, ispezionando il tavolo per vedere se c'è qualcosa che non ha ancora provato, ma sentendosi già molto più soddisfatta dal proprio corpo, dalla serata e generalmente dalla vita.
«Questa era offensiva» Risponde lui, ridacchiando sotto i baffi. «Dai, solo in nome dei vecchi tempi», ed a questa battuta lei lo guarda sarcastica. «Oh certo, perché è da cinquant'anni che non lavoriamo assieme».
«Beh, se ti senti così insicura allora rinuncerò» Replica lui, finalmente arrendendosi, e sapendo che Jennifer non si fa sfiorare da nessuna insinuazione. In realtà si tratta di una ragazza per niente permalosa, e per questo ha trovato difficile rompere il ghiaccio con lei. Non che mettersi a parlare con lei sia difficile, anzi è piuttosto difficile farla stare zitta, ma conoscerla meglio, quello lo è ancora di più.
«Ecco, bravo» Risponde, ficcandosi qualche patatina fra le labbra, per poi sospirare soddisfatta. «Dio, devo avere l'alito più disgustoso e la faccia più soddisfatta di tutti, stasera.»
«Non soddisfatta quando la faccia della Hathaway però» Dice lui, appoggiandosi al tavolo e abbandonando qualsiasi tentativo di qualsiasi cosa stesse cercando di fare prima con lei. In realtà non sa bene perché ha deciso di insistere nel ballare o ha pensato di annusarle la pelle in qualche modo, ma quel momento è passato e adesso ci sono addetti ai lavori e celebrità che passano davanti a loro senza il minimo fascino a circondarli, il che può essere un po' deprimente in una serata come questa.
«Comunque che stavi facendo prima?» Chiede lei, genuinamente curiosa, per poi darsi un paio di pacche sul fianco per chiarire. Bradley continua a guardare la sala che se prima sembrava tanto grande ora sembra restringersi soffocante e farlo sentire di conseguenza ancora più piccolo di quanto non si giudichi allo specchio. Fa di nuovo spallucce, borbottando che «volevo fare qualcosa da amico per celebrare la tua vittoria», ma persino lui sente la nota stonata di una bugia che non sa bene come camuffare. E anche Jennifer l'ha sentita nonostante il marasma di musica dubstep ed il chiasso concitato del party. «Strano, perché non hai smesso di toccarmi per tutta la sera. Mica saranno veri, i rumors?» Chiede, per metà ironica e per metà genuinamente curiosa. Non è ovvio che lei non possa piacere a Bradley perché è perfettamente consapevole del proprio corpo e delle proprie capacità e della propria personalità. Solo… Sarebbe strano. Hanno solo lavorato insieme, niente di più importante. Beh, sì, si contraddice, sì, Bradley è stato più di un semplice collega, ma più di un amico? E perché cazzo farsi queste domande dopo aver appena vinto un Oscar? Ballare sembra un buon modo di festeggiare, che sia una buona idea non è certo, ma chi se ne frega dopotutto. Al massimo Taylor scriverà una canzone su come un attore famoso l'ha rifiutata senza dirle che faceva il filo a Jennifer Lawrence. E poi un ingranaggio salta in piedi nella sua testa riportandola sulla Terra, come a dire "chi ti dice che Bradley ti fa il filo? Non è vero che tutti ti amano, Jen, dovresti averlo capito dopo aver letto tutte le recensioni che hai letto e insomma, sei in questo ambiente--", ma non fa in tempo a finire il pensiero che il suo corpo ha già agito per conto suo e si è messo a muoversi in modo imbarazzante a tempo con la musica strana che stanno suonando. E Bradley potrebbe giurare che cinque minuti fa voleva ballare con lei, ma aveva dimenticato che la cosa può finire in modo imbarazzante perché lei non ha assolutamente nessun tipo di filtro, perciò in un attimo di panico le prende la mano interrompendo quella qualsiasi cosa stesse facendo per trascinarla verso la prima porta che trova e pregando che sia vuota. Dio, questa serata sta andando in modo così imbarazzante che sembrerebbe una scena tagliata dalla prima mezz'ora di Silver Linings Playbook, ma è terrificante reale e appena chiude la porta di quello che sembrerebbe un piccolo salottino la musica si attutisce appena, assieme al mondo luccicante che ha sparso polvere magica su di loro per tutta la serata.
«Che cazz--- Non volevi ballare?» Risponde lei, accigliata. «Mi ero appena presa bene!»
Bradley sospira, ripetendosi che adesso lui non è un personaggio di una commedia che può cingere la donna per la vita e baciarla per non mettere altre parole fra loro, perciò si limita a balbettare senza dare un senso ai suoni, finché Jennifer non sospira, di nuovo drammaticamente. «Oh, Brad, non dirmi che hai una cotta per me, perché sei un po' vecchio per me» Dice, scherzosa. Bradley ride un po' isterico, scuotendo la testa. «No, no, certo che no. Solo che stavi dando veramente un brutto spettacolo lì fuori.»
«Chi se ne frega! Sai che fuori dal set non mi piace sforzarmi per ballare, prendere o lasciare, vecchio mio».
«Piantala di darmi del vecchio, fra l'altro. Avrò giusto… Quanto? Quindici anni più di te…?» Aggiunge, reclinando la testa come se si fosse reso conto solo ora di una verità matematica che era stata lì tutto il tempo e di cui solo ora si è accorto. Che poi è esattamente quello che è successo. Improvvisamente gli torna in mente l'occhiata di Hugh Jackman e non può fare a meno di pensare che quelle sensazioni che prova assieme a Jennifer siano giusto un po' fuori luogo, soprattutto dopo essersi detto che smetterà con le storie fuori dal comune, che si troverà una ragazza e che nessuno potrà dire nulla di quella relazione.
«Sei vecchio» Conferma lei, annuendo convinta, poi ride come se tutto questo fosse un gioco di nascondino. «Comunque è vero, stavo facendo la persona ridicola lì fuori, penso di aver bevuto o qualcosa del genere perché di solito non ballo così male».
«Se ci sono dei soldi dietro balli molto bene» Conviene lui, ghignando appena per guadagnarsi uno schiaffo anche piuttosto forte sul braccio.
«Adesso mi sono offesa!» Esclama lei, senza riuscire a trattenere una risatina che la fa sentire, a dire il vero, un po' scema. Ma le ragazze della sua età fanno le sceme attorno a uomini molto più grandi di loro, è una cosa abbastanza normale. Che gli uomini più vecchi di loro, però, finiscano per prendere i loro visi e baciarle senza pensare, forse quello è un po' meno comune, almeno che ne sappia lei. Perché è esattamente questo che sta succedendo, e le sue gambe tremano per la sorpresa prima che le sue dita possano stringersi attorno ai suoi polsi senza mettere reale energia nel gesto, perché in fondo si ricorda che Bradley bacia molto bene; in effetti potrebbe o non potrebbe aver rovinato delle riprese apposta per godersi dei buoni baci. Non si dice mai no ad un bacio come si deve. Certo, a questo non è riuscita a dire né sì né no, anche se a pensarci nel mezzo dell'azione probabilmente avrebbe detto sì, e anche se potesse tornare indietro dieci volte e farsi chiedere un bacio risponderebbe dieci volte sì.
In realtà non è tanto la qualità del bacio: sono le circostanze. A dire il vero le circostanze sono le più strane possibili, e forse è questo a rendere un bacio inaspettato qualcosa di più gradevole. Perché in fondo quando sei su un set te lo aspetti ogni singola volta, e questa sembra più che altro una di quelle riprese di una scena intensa che non dovrebbe finire in un bacio, ma che definitivamente ha un feeling da bacio incombente, una di quelle riprese che finisce in una azione che rompe l'atmosfera, solo che stavolta non c'è stata interruzione di nessun tipo.
E questo bacio, peraltro, sta durando un bel po', e le dita di Bradley sulle sue guance cominciano a sentirsi a disagio - cioè, lui si sente a disagio con quel goffo tentativo di coinvolgerla. Non che serva renderla più partecipe di un bacio che non dovrebbe essere fra loro. E comunque questo bacio sta durando anche troppo per i loro standard, e alla fine le loro labbra si separano quando lui sente il bisogno istintivo di leccarsi le labbra e lei invece ne vorrebbe un po' di più. Ed è lì che esplode l'imbarazzo, e lei si mette a ridere, sputacchiando mezze battute per metabolizzare l'accaduto.
«Scusa» Dice lui. «È che volevo sapere se hai davvero un alito cattivo» Aggiunge, arrossendo poi per la pessimapessima scusa addotta.
Jennifer scoppia a ridere ancora più isterica, piegandosi in due, e Bradley pensa che questa ragazza è davvero molto bella ma molto strana, il che forse è la prima cosa che l'ha convinto a baciarla. "Baciarla" è diventata una parola fin troppo presente nella sua testa in questo momento. La guarda e le lascia qualche pacca sulla testa, parecchio imbarazzato. «Beh… Scusami davvero, non so cosa mi è successo, è che… Non lo so».
«No, è okay» Risponde lei fra le fitte di risate isteriche. «Non me l'aspettavo, ma è okay, mi è piaciuto.» Ride di nuovo, per poi guardarlo. «Però facciamo che la prossima volta mi chiedi di uscire come si deve?»
Bradley la fissa, ritrovandosi ad annuire sorpreso dalla svolta degli eventi.
«Grandioso, allora… Lasciami andare a prendere qualcosa da bere» Dice lei, completamente stupefatta ma in fondo contenta, ed apre la porta per sparire di nuovo nel party. Bradley rimane a fissare la porta aperta, anticipando il lungo interrogatorio che avrà con se stesso, stanotte.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Jennifer Lawrence / Vai alla pagina dell'autore: manubibi