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Autore: Caster_Gamer    20/06/2013    3 recensioni
Nancy frequenta il liceo Dolce Amoris da ormai un anno, è innamorata di uno dei ragazzi che rientra nelle sue amicizie, e proprio quando sta per dichiararsi appare il meraviglioso sorriso di qualcuno che tecnicamente non potrebbe ricambiare il suo amore.
E cosa succede se chi riteneva solo come un amico le dimostra di provare qualcosa per lei?
« Credo di aver capito come va avanti il gioco...e tu sei davvero troppo, tanto sleale mia cara! »
« Sleale!? Gioco!? Adesso basta dimmi che succede dato che hai capito! »
Cominciai ad odiare tutti quei giri di parole, se dovevano dirmi qualcosa che parlassero chiaramente!
Avevo visto giusto, ero una stupida! Ma di certo continuando a parlarmi con metafore non sarei diventata un genio!
« Il gioco dell'amore! » esclamò passandosi una mano fra i capelli « Non posso di certo essere io a svelarti le regole ed i tuoi avversari, posso solo augurarti che li capirai un giorno... »
Sbuffai, adesso capivo cosa credeva...e si era sbagliato.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexy, Castiel, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non c'è due senza tre.

 

Feci entrare Castiel in casa mia, per qualche strano motivo quando varcò la soglia mi sentii come se un peso fosse stato tolto dal cuore, per me era come un desiderio che si realizzava.

Lo invitai a sedersi, lui si buttò praticamente sul divano ispezionando quel piccolo salotto che aveva di lato un angolo cottura.

Era un semplice bilocale, le uniche due porte che c'erano erano infatti quella del bagno e quella della mia camera.

Era un appartamento modesto adatto ad una ragazza che sta semplicemente studiando, ero andata via dalla casa dei miei genitori perché avevano avuto problemi e così mi diedero il loro secondo appartamento di proprietà mandandomi novecento euro al mese. Forse erano troppi per una ragazza senza vizi che abitava in una casa di proprietà, ed in effetti la maggior parte di quei soldi erano conservati e li usavo a volte per il cibo o per i mezzi pubblici: non ero tipa da pub, massimo bar dove prendevo qualcosa da bere o un dolce con Rosalya, Kim o Violet.

« Vuoi qualcosa da bere? » gli chiesi avvicinandomi al frigorifero, lui fece spallucce.

« Sì, fai tu. »

Presi un succo di frutta famoso per il fatto di essere energetico, le pubblicità quasi lo urlavano e sullo scatolo era scritto a caratteri cubitali.

Glielo versai in un bicchiere di vetro che gli porsi subito dopo sedendomi di fianco a lui.

« ...Stasera non fai niente? » fui io a cominciare un nuovo discorso, se stavo ad aspettarlo non avremmo parlato.

« Fare qualcosa? Del tipo? »

« Non lo so...esci o che so io... »

« Ah in questo senso...beh no rimango a casa con Démon. »

Ridacchiai, era adorabile quando considerava Démon come sua compagnia.

« Perché, in che altro senso pensavi? »

Mi rivolse uno sguardo malizioso, quando capii a cosa si riferiva voltai la testa dall'altra parte arrossendo bruscamente.

Me lo faceva a posta?

Nel silenzio lo sentii muoversi finché il suo respiro non mi si posò sulla spalla, voleva forse uccidermi?

Il mio cuore cominciò a battere sempre più veloce, solo lui aveva questo potere...eppure quel giorno, anche il sorriso di Alexy mi aveva fatto aumentare il battito.

Sentii qualcosa vibrare nella tasca e sussultai, avevo preso un bello spavento...almeno in questo modo avrei potuto giustificarmi se si fosse accorto del mio batticuore.

I lost my way oh baby, this stray heart...

Non lasciai terminare la strofa e risposi velocemente senza controllare chi fosse il mio interlocutore.

« Pronto? »

« Ehi Nancy, sono io, Alexy! » come sentii quel nome alleggerii la presa del cellulare quasi facendolo cadere.

Che coincidenza...stavo proprio pensando a lui prima che mi chiamasse.

« Ah...! Ciao Alexy, come va? »

Castiel mi guardò stranito, io ricambiai lo sguardo facendogli cenno che dopo gli avrei spiegato.

« Tutto bene, a te? »

« Bene bene...come mai mi hai chiamata? »

« Ti ho disturbata forse? Se vuoi chiudiamo non è un problema! »

Disturbata? Beh, era semplicemente la prima volta che un ragazzo, e non uno qualsiasi ma Castiel, entrasse in casa mia.

« Certo che no! Dimmi tutto! »

« No è che...mi annoiavo. »

Questa volta strinsi il telefono, cosa intendeva con “Si annoiava”!?

C'eravamo conosciuti quello stesso giorno, non eravamo praticamente nulla se non conoscenti e lui chiamava me?

« Nancy? Ci sei ancora? »

« Ah sì certo! Scusa... »

« Oh, beh alla fine hai trovato quel ragazzo? » mi domandò, sicuramente voleva solo intraprendere un discorso.

« S-sì! Già... »

Cominciammo a parlare del più e del meno, alla fine mi dimenticai praticamente di Castiel ridendo e lasciandomi sprofondare sul divano.

Il ragazzo accanto a me si alzò con il suo borsone sotto braccio ed andò svelto verso la porta d'ingresso, io balzai in piedi e lo raggiunsi.

« Castiel! Dove... »

« Dato che te ne stai altamente fregando di me ho pensato che sarebbe stato meglio andarmene. Sai com'è, non voglio arrivare tardi a casa. » rispose con una freddezza così alta e distaccata che quasi fu peggio di ricevere uno schiaffo.

Rimasi davanti alla porta senza dire niente, lui se ne andò sbattendomi la porta in faccia.

Odiava essere ignorato, o comunque dopo che gli avevo dedicato molte attenzioni non avrei dovuto comportarmi così...doveva avercela a morte con me.

« Nancy? Nancy ma c'era il tuo amico con te? »

La voce di Alexy suonò solo come un lieve bisbiglio, come il fruscio del vento in una giornata piena di sole.

Avevo rovinato tutto, la prima e probabilmente ultima volta che Castiel saliva a casa mia, mi ero immaginata di riuscire a convincerlo a farlo rimanere preparandogli qualcosa di veloce.

Avremmo parlato, sarei riuscita a strappargli le parole di bocca...magari la nostra amicizia si sarebbe consolidata. E pensavo che magari...

« Ehi Nancy! Ho rovinato qualcosa? Mi dispiace Nancy se è così io- »

« No. » lo interruppi, mi voltai dall'altra parte e mi sdraiai sul divano « Non ti preoccupare, se ne stava già andando quando tu hai chiamato. »

« Ti ho chiamato...venti minuti fa. »

Lo sapevo perfettamente.

« Alexy è colpa mia. »

« Sei in tempo per raggiungerlo! » esclamò.

Trasalii, non volevo raggiungerlo, non potevo con le lacrime che fra un po' mi avrebbero inondata.

Oltre a non essere brava con le parole piangevo anche ogni volta che m'innervosivo. Non ero mai riuscita a trattenermi, ma la cosa positiva era che non mi usciva un solo lamento: lacrime e basta.

« Non c'è bisogno, piuttosto stavamo dicendo? »

« Nancy! Te ne pentirai, te lo- »

« Davvero, non ne voglio parlare. »

La mia voce divenne aspra in pochi secondi, mi pentii subito di non essere riuscita a trattenere la rabbia.

« S-scusa Alexy io- »

« Sei innamorata di Castiel? » mi chiese all'improvviso, io sobbalzai.

« Di...Castiel? »

« Certo, e di chi se no? » si lasciò scappare una risata, io rimasi in silenzio per poco.

Alla fine mi decisi a rispondere.

***

Il giorno dopo a scuola come entrai nel cortile vidi davanti alla porta d'ingresso i tre uccelli del malaugurio: Ambra e le altre due delle quali dimenticavo sempre il nome.

Era più forte di me, in fondo non riuscivo mai a ricordare il nome delle persone che contavano poco nella mia vita.

Se Ambra, quella che mi stava per rovinare l'anno precedente, era importante nella mia vita? Sì, era una parte oscura ma ne faceva comunque parte.

Quelle due invece erano soltanto il suo sfondo, il suo pubblico in un certo senso.

Sospirai sistemandomi bene lo zaino sulle spalle, avrei fatto meglio ad entrare dalla porta sul retro non facendomi vedere da loro.

Camminai il più lontano possibile ma non mi nascosi, non dovevo farmi condizionare troppo la vita da tre oche giulive, alle quali attribuivo ogni giorno aggettivi nuovi che mi facevano ricredere su me stessa: mi sentivo esageratamente crudele a volte.

Pur camminando a più di quindici metri di distanza circa, mi sentii chiamare da Ambra con la sua voce odiosa e suprema.

All'inizio la ignorai, quando però vidi che mi stavano raggiungendo mi fermai e guardandole abbastanza seccata mi decisi a rispondere.

« Che vuoi? »

Mi misi a braccia conserte, volevo davvero che capisse quanto poco valessero per me le sue parole.

« Mi hanno detto che ti stai candidando come rappresentante nella tua classe, è vero? » m'interrogò fingendo di non esserne interessata, ma sapevo bene che per lei una mia risposta era di grande importanza.

« Cosa dovrebbe interessarti? »

« Rispondi sì o no. » disse sbrigativa troncando quasi la mia frase sul nascere.

« Come siamo nervose oggi... »

« Vedi di darti una mossa! Non ho tempo da perdere con te! »

« Figurati io, miss “i miei appuntamenti mi riempiono l'agenda glitterata”. » non riuscivo a trattenere le mie battute, e questo mi capitava da quando avevo cominciato a passare del tempo con Castiel.

Le persone avevano sempre avuto una grande influenza su di me, e credevo che Castiel fosse quello che mi avesse condizionata maggiormente.

Mi afferrò il colletto della giacca, la signorina era diventata anche violenta?

« Rispondi. » sbottò a denti stretti, io la spinsi leggermente per farla allontanare e mi sistemai la giacca.

« Non toccarmi mai più. E comunque mi sono candidata per aiutare tuo fratello e no, non voglio abusare della sua conoscenza per prendermi gioco di te. Adoro Nathaniel, è uno dei migliori amici che abbia mai avuto e onestamente di te non me ne frega niente, non so nemmeno com'è possibile che siate fratello e sorella! » dissi tutto d'un fiato tanto che subito dopo fui costretta a respirare per bene, anche se a metà discorso vidi Ambra guardare oltre a me.

Dopo qualche secondo che finii di parlare mi voltai dall'altra parte e vidi Nathaniel dietro di me.

« Nath! » lo chiamai, ma la mia contentezza si spense quando vidi che a pochi metri di distanza da lui Castiel mi guardava con la sua aria furiosa.

« Castiel... » mormorai il suo nome, il biondo si voltò verso di lui che per non incontrare il suo sguardo, e probabilmente nemmeno il mio, se ne andò per la sua strada.

Che guaio...già ne avevo combinata una ieri sera! Speravo solo che il solito vecchio detto “Non c'è due senza tre” in quel caso non si applicasse.

Nathaniel, dopo che il rossore dal suo viso fu più lieve di prima (che eraquello di un peperone), mi guardò solo qualche millesimo di secondo per poi fissare il terreno facendo vagare lo sguardo ovunque alla ricerca disperata di un po' di contegno.

Stava cercando di dire qualcosa quando l'imbarazzo aumentò, si portò una mano alla bocca e sollevando lo sguardo su di me lo trovai completamente rosso.

« Nathaniel...? »

« Mi chiedo come faccia a piacergli tanto... » sentii mormorare dietro di me, capii sentendo il ticchettio dei tacchi alti forse un metro allontanarsi, segno che Ambra e le altre due se ne stavano andando.

« D-d-d-davve...davvero mi...mi a...ado...ri? » domandò all'improvviso il biondo, io annuii.

« Certo! Come si fa a non adorarti? Guardati, sei così dolce... » gli abbozzai un sorriso, lui si voltò dall'altra parte dandomi le spalle « Non è educato sai? » scherzai imitando la voce di una bambina offesa, poi lo vidi mettersi dritto.

« Tu invece sei sleale, sai? » cercò di imitare il mio tono però più basso, io inclinai la testa perplessa...ero sleale in cosa?

Cominciò a camminare per allontanarsi, io provai a chiamarlo ma nello stesso istante in cui pronunciai la N sentii il mio nome detto da qualcun altro.

Guardai Alexy che come ieri mi sorrideva spontaneo.

Sentii di nuovo quell'atmosfera, il cuore accelerò il suo battito e fu come vederlo avvicinarsi lentamente quando in realtà stava correndo.

Quando mi raggiunse infatti si appoggiò a me facendomi quasi cadere.

« Sta attento! » lo ammonii sorridendo « Ciao comunque. »

« Buongiorno! » mi salutò « Tutto bene? » il suo sguardo sembrava voler lasciarmi intendere qualcosa che non colsi al volo.

Di certo non sono mai stata una persona che intuisce subito le situazioni.

« Sì sì...tu? »

« Bene! » si voltò dall'altra parte indicando un ragazzo che stava venendo verso di noi.

Aveva in mano una PSP e sembrava talmente impegnato che neanche un allarme nucleare l'avrebbe smosso da quella console.

« Armin? Armin ascoltami! » il ragazzo lo strattonò facendolo risvegliare da quella specie di stato di trance.

« Eh sì dimmi! »

« Ecco, lei è Nancy. » gli occhi azzurri di quel ragazzo si spostarono dal viso di Alexy al mio, subito dopo mi guardò facendomi un cenno con la testa ed accennando un mezzo sorriso.

Era davvero molto simile ad Alexy, solo i colori erano diversi. Aveva i capelli neri dello stesso taglio, l'abbigliamento solo un po' più trasandato, aveva però una bella sciarpa che gli si posava un lato sul petto ed un altro dietro la schiena. Gli occhi azzurri confusi e la carnagione chiara. I lineamenti erano quelli di Alexy ma per qualche motivo anche se credevo fossero molto simili, in realtà mi sarei perfettamente aspettata il carattere opposto.

« Io sono Armin. »

« Piacere. » gli porsi la mano, lui la guardò per qualche istante per poi prenderla.

Mi sembrava un po' estraneo da ciò che lo circondava in quel momento, probabilmente era perché aveva subito un veloce e traumatico passaggio da un mondo ad un altro, questo pensiero mi fece ridere.

« Ecco vedi!? Ti fai deridere pure da chi non ti conosce, non so cosa devo fare con te! » esclamò Alexy dandogli una spinta, lui la ricambiò velocemente.

« Che vuoi da me? Non ho fatto niente! »

« Ehi non stavo ridendo per lui, pensavo ad un'altra cosa. » sistemai subito il malinteso mettendo le mani avanti, il ragazzo dai capelli azzurri fece un sorriso imbarazzato.

« In ogni caso scusalo, non riesce a parlare normalmente se non con i tizi dei Gd qualcosa... »

« GDR? » pronunciammo nello stesso istante, ci guardammo velocemente mentre Alexy si demoralizzava.

« Non dirmi che tu sei un'appassionata di videogiochi! Già che li odio quei cosi... »

« In realtà fino all'anno scorso ci giocavo ogni pomeriggio, adesso che ho più amici di quanto sia abituata ad averne quasi mi sono dimenticata come si usa un joystick! » dissi sarcasticamente, quello che doveva chiamarsi Armin abbozzò un sorriso.

« Io non potrei mai dimenticarlo... » mormorò come triste, il fratello gli dette un altro spintone.

« Se farai la sua conoscenza ricomincerai a giocarci quindi pretendo che non vi parliate! Adesso Nancy ti sequestro! »

« Eh? Ma- »

Non mi lasciò parlare e mi afferrò per un braccio, il ragazzo dai capelli neri si avvicinò a noi riaccendendo la PSP.

« Non lasciarmi da solo, è la prima volta che ci vengo qui! » esclamò guardando il fratello che gli fece la linguaccia.

« Almeno ti guardi un po' attorno! »

« Ehi no aspettatemi! »

E così mi lasciai trascinare da Alexy finché non arrivammo in aula, scoprii che sia lui che il fratello che tanto gli assomigliava avrebbero frequentato la mia stessa classe, infatti il ragazzo dai capelli azzurri si sedette accanto a me lasciando dietro l'altro, ma durante la lezione non lo abbandonò nemmeno una volta.

Sembrava tenerci davvero a lui, questo mi fece tanta tenerezza.

Due fratelli gemelli che dovevano sicuramente essere diversi...chissà che benefici avrebbero portato nella mia vita.

  
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