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Autore: michaelgosling    21/06/2013    0 recensioni
In un mondo futuro dominato e logorato un governo corrotto e distratto ha diviso la società in categorie in base alla bellezza esteriore: Intoccabili, belli e ricchi, Borghesi, mediamente belli e classe sociale media, e Mostri, fisicamente brutti e pover. Costringono anche ogni individuo a sposare una persona della stessa classe sociale scelta in base alle somiglianze fisiche, stessi capelli, stessi occhi, per poter fare figli uguali ai genitori..
Ed è in questa atmosfera cupa che si snodano le vicende di Ayris, una Borghese che non bada alle apparenze, Nathan, Borghese e compagno assegnato ad Ayris, Scott, un Intoccabile ribelle e omosessuale e James, un Mostro dal cuore d'oro, che non sono disposti ad accettare simili condizioni.
Insieme ad un gruppo di persone diversissime per età, sesso, carattere e principi che la pensano come loro, lotteranno per quello in cui credono.
Ce la faranno?
O lo Stato e l'apparenza che domina avrà la meglio?
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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i68 CAPITOLO 22. TOCCO,

"Oh maledizione!" borbottò Scott, camminando lentamente e tenendosi una mano su un fianco.
Era la prima volta che si trovava in una situazione simile.
Il ragazzo che frequentava, Nicholas, non aveva particolarmente gradito ciò che Scott gli aveva detto, ossia che si era stancato di lui e che non era tipo da relazioni sentimentali durature, e così il giovane aveva spinto l'Intoccabile contro un muro, causandogli una ferita al fianco destro.
Mentre camminava e cercava di non pensare al dolore della ferita, Scott tentò di capire perchè tutto questo era successo.
Era sorpreso, combattuto, deluso e arrabbiato.
Cavolo!
Gli sembrava fosse chiaro che tra loro non ci potesse essere nient'altro al di fuori del sesso sfrenato, ma evidentemente si sbagliava.
Non riusciva a crederci.
E in più quella ferita faceva un male tremendo.
Ok, forse sono stato un tantino acido, ma anche lui oh!
Sarà spingermi così per una cosa come questa?!?
"Bennet." mormorò una voce fin troppo familiare.
"Anderson, non è giornata! Se sei qui per irritarmi stai perdendo il tuo tempo."
"Che succede, biondino? La tua perfetta vita non sta procedendo secondo i piani?"
Allora quel Borghese se le cercava.
Scott non sopportava quando la gente associava la bellezza esteriore alla bella vita.
Lui era bellissimo, ma non aveva nessuno che gli volesse veramente bene e l'unica persona che amava davvero era morta e per di più, in un modo o nell'altro, sarebbe morto per la sua omosessualità.
Certo.
La vita perfetta.
Quella che tutti sognano.
Inoltre quella ferita gli causava sempre più dolore.
E più aumentava il dolore più diventava permaloso.
"Te l'ho già detto Anderson, non è giornata. Quindi cortesemente mi fai il piacere di TOGLIERTI DALLE SCATOLE?!?"
"Oh, datti una calmata, biondino!"
"NO, NON MI DO' UNA CALMATA! E NON CHIAMARMI BIONDINO! TU NON SAI NIENTE DI ME QUINDI DILEGUATI!"
Inizialmente Nathan era andato da Scott solo per provocarlo, ma stava cominciando ad infuriarsi.
Da quando erano a Plainfield, Dio solo sa quante volte Nathan voleva essere lasciato in pace e invece si ritrovava quell'Intoccabile ovunque e ora, per una volta che le parti si erano scambiate, Scott gliene diceva di cotte e di crude.
Questa è incoerenza.
"MA COSA DIAVOLO TI PRENDE?!?"
"VATTENE VIA! VOGLIO STARE DA SOLO! LO CAPISCI O NO?!?"
"VA BENE! ME NE VADO! SEI PEGGIO DI UNA BAMBINA VIZIATA! E NON VENIRMI PIU' A ROMPERE LE SCATOLE SE NON VUOI CHE.."
Nathan si fermò di colpo.
Gli parve strano che l'Intoccabile spingeva con una mano su un fianco: inoltre, vide la maglietta sporcarsi di sangue.
"Stai sanguinando! Fammi vedere!"
"Non è niente, Anderson."
"FAMMI VEDERE!"
Con evidente malavoglia, Scott alzò leggermente la maglia per mostrare al Borghese la ferita.
"Come te la sei fatta?"
"Il mio ex mi ha spinto contro un muro."
"Che.. che cosa?"
"Hai capito."
"Voi gay siete strani ahah."
"Anderson, sei qui per aiutarmi o per sfottermi?"
"Non avresti dovuto spingere. Hai soltanto peggiorato le cose."
"Mi è sfuggito qualcosa? Da quando sei medico?"
"Erika lo è! Io vivo con i Johnson, ricordi? A volte le faccio da assistente."
"Magnifico!"
Nathan si strappò un pezzo di camicia e si avvicinò alla ferita.
"Fermo fermo! Cosa stai facendo?"
"Secondo te?"
"Peggioreresti le cose!"
"Come vuoi. Passa dei bei giorni con il tuo dolore!"
"Va bene va bene. Dai metti quella cosa. Sbrigati."
Nathan posò delicatamente il pezzo di stoffa sulla ferita, e poi rimise a posto la maglia.
Inoltre, prese una mano di Scott e gliela mise nel punto in cui c'era la ferita.
"Tieni la mano qui, ma non spingere troppo. Un leggero tocco basterà."
"Ok.."
Le loro mani si toccavano ancora, ed entrambi erano come in uno stato di trance.
Il primo a riprendersi fu Nathan, che appena ritornò in sé lasciò la mano in fretta e furia, guardando verso il basso e diventando completamente rosso.
"Mi dispiace di aver urlato." disse Scott, anche lui evidentemente imbarazzato.
"Anche a me." mormorò Nathan, che si allontanò dal ragazzo.
Scott lo fissò, e rimase sorpreso.
Ma cosa diavolo era capitato?
Non gli era mai successo di sentirsi così.
Era come se attraverso quel gesto delicato e affettuoso, Nathan gli avesse indirettamente fatto capire che nonostante le innumerevoli litigate, per lui Scott era importante.
Era come se con quel tocco, Nathan gli avesse detto "ehi, non fare cazzate. Anche se litighiamo io ci tengo a te.".
Era la prima volta in assoluto che qualcuno che non era sua sorella, si era preoccupato così tanto per lui.
Ed era una sensazione piacevole.
Molto.

ECCOMI ;) SPERO QUESTO CAPITOLO VI SODDISFI ;) A PRESTO :D



  
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