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Autore: Elis12    21/06/2013    1 recensioni
[Night School]
[Night School]Dal romanzo di C.J. Daugherty
Alla Cimmeria Academy tutto sembra ancora al suo posto, ma niente è più come prima. C'è solo una scelta possibile da fare, Nathaniel o Isabelle, e questo Ashley lo sa molto bene. Non c'è posto per i traditori nella Night School. Tra amore e odio, amici e nemici, gioia e dolore, fiducia e tradimenti, sopravvivere o morire. La lotta per il potere continua...
Genere: Drammatico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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DISCLAIMER: L’ambientazione e i personaggi, al di fuori di Ashley, sono ad opera di C.J. Daugherty.

Edit 2016: Ciao a tutti, ho iniziato questa fan fiction qualche anno fa, poi l'ho abbandonata (perdonatemii) e l'ho ripresa in mano e revisionata da capo solo di recente. Quello che dovete sapere è che la narrazione risale al periodo post ballo invernale nel secondo romanzo della saga, ma siccome quando la postai la prima volta il libro non era ancora uscito in Italia (io lo lessi in inglese), modificai un po' la trama per evitare lo spoiler (e mi riferisco in particolare a quanto succede alla fine del romanzo). Perciò, se qualche personaggio è un po' OOC (tipo Zoe che rileggendo la mia storia mi sembra un pochino out of character) è solo perché a quel tempo non conoscevo ancora bene il suo personaggio, in quanto appunto erano usciti solo i primi due romanzi. Ci tenevo a precisarlo. Ora vi lascio alla lettura. ;)

 

 

Night School


Chapter One

 
La macchina nera si fermò davanti al portone d’ingresso della Cimmeria Academy slittando leggermente; una ragazza alta e magra scese con grazia sbattendo la portiera. La preside la osservava dalla cima dei gradini con un’espressione imperscrutabile e le braccia incrociate sul petto, mentre la ragazza avanzava in una camminata da modella con i lunghi capelli rossi mossi dal vento. Sebbene fosse dicembre inoltrato, indossava un paio di blue jeans attillati all’ultima moda, scarpe dal tacco alto, una maglietta bianca che le arrivava a metà coscia e una giacca di pelle nera aperta sul davanti. Fece scivolare gli occhiali da sole sulla punta del naso con una mano e scoccò uno sguardo d’apprezzamento alla preside, nel suo cappotto bianco e stivali neri alti fino al ginocchio, dopo averla squadrata dalla testa ai piedi. Tutto quel che disse fu: «Isabelle».
«Ashley», rispose la preside a mo’ di saluto, continuando a guardarla con sfida dall’alto. Dopo un istante, un sorriso le increspò le labbra: Isabelle scese con agilità le scale e la avvolse in un abbraccio caloroso, baciandola sulla testa. 
«Bentornata a scuola». Ashley ricambiò il contatto, stringendola forte e lasciandosi andare a una risatina. Dietro di loro, Matthew stava scaricando le valige dal bagagliaio dell’Audi. La preside si rivolse a lui: «Tutto bene, Matthew?»
«A meraviglia, Isabelle», rispose andandole incontro e stringendola brevemente a sua volta tra le sue braccia forti e muscolose. 
Ashley li osservò in disparte con un’espressione scettica stampata in viso; se la preside l’aveva notata, non ne diede segno. Matthew le precedette dentro la scuola, trasportando con facilità i due borsoni che la ragazza aveva portato con sé.


 
*
 
«Oh oh, la regina è tornata», commentò Rachel, che aveva osservato la scena da una finestra dell’immenso edificio.
«Chi è?», chiese Allie curiosa. C’era qualcosa di strano nel saluto che si erano scambiate Isabelle e quella ragazza appena arrivata, si erano fissate per parecchi secondi prima di lasciarsi andare ai convenevoli.
«Ashley Shepherd», annunciò Rachel, lanciandosi in una dettagliata descrizione come solo lei sapeva fare. «Orfana di entrambi i genitori, ha un anno in più di noi. Letteralmente, è una grande. Lei e Katie si odiano a morte e non perdono mai occasione di insultarsi a vicenda. Con lei qui puoi stare tranquilla, Katie è così gelosa che ti lascerà in pace per un po’. Per questo Ashley è considerata una reginetta qui dentro. Ah, e anche perché l’anno scorso se la faceva con Sylvain».
Rachel sussurrava così velocemente, come se temesse che qualcuno stesse ascoltando, che Allie fece fatica ad apprendere tutte quelle informazioni. Tuttavia, il suo cervello si bloccò sull’ultima notizia. 

Se la faceva con Sylvain? 

Solo dall’aspetto si capiva che era il genere di ragazza che al fianco di Sylvain sarebbe sembrata una principessa. E allora perché lui aveva scelto Allie dopo una bellezza del genere? O forse era una delle tante che Sylvain si era fatto e poi aveva lasciato? Qualcosa nella mente di Allie la fece dubitare dei suoi stessi pensieri. 
«E perché si sono lasciati?», chiese con finta nonchalance, cercando di sembrare naturale. La domanda non sfuggì, però, a Rachel che si limitò a mandarle un’occhiata curiosa. «Nessuno lo sa, ma voci di corridoio dicono che sia stata lei a scaricarlo, cosa che conferma il suo titolo un’altra volta. Siete le uniche due che si siano mai permesse di piantare quel belloccio, andrete sicuramente d’accordo!»
«Spero sia così», rispose Allie che di certo non aveva bisogno di inimicarsi alla gente alla Cimmeria.
«Un’altra cosa che avete in comune è la passione per i guai», proseguì Rachel. «Ashley ha l’innata capacità di fare incazzare Isabelle qualsiasi cosa faccia. Le scappatoie notturne sul tetto sono la sua specialità, per non parlare della volta in cui Zelazny la beccò a fare il bagno da sola di notte nel lago. Si erano arrabbiati così tanto che le avevano proibito di uscire dalla scuola per due settimane intere».

Scappatoie notturne sul tetto? Sicuramente faceva parte della Night School.

«Però è strano», disse Rachel, guardando fuori dalla finestra con aria pensierosa.
«Cosa c’è di strano? È normale che s’incazzino se ti beccano a nuotare nel lago a notte fonda da sola. Beh, a parte per quella tradizione prima del ballo...»
Rachel la interruppe: «Non mi riferivo a quello. Ashley non lascia mai la scuola, neanche d’estate. Vive qui proprio come Carter. Eppure è tornata solo ora che il semestre autunnale è appena finito, tutto ciò è molto sospetto».
Allie non l’aveva ancora conosciuta e non aveva idea del perché fosse stata via, ma il pensiero della Night School entrò prepotente nella sua mente. 

E se avesse a che fare con quello? Una missione segreta su ordine di Isabelle? 

Allie scosse la testa infastidita dalla strada che i suoi pensieri avevano preso e mosse una mano come per scacciarli via. 

Sto divagando!

 
*

Ashley entrò nella hall deserta della Cimmeria; erano i primi giorni delle vacanze natalizie, prima che il nuovo semestre iniziasse e la calca di studenti riempisse i corridoi. Si guardò intorno come per controllare che tutto fosse al proprio posto. Aveva sentito dell’incendio che era scoppiato, ma la scuola sembrava sempre la stessa ai suoi occhi: un carcere troppo grande con regole fatte per essere infrante. 

Bitch please, the Queen is back!

Isabelle e Matthew stavano parlottando tra loro, mentre la precedevano sulle scale che portavano al dormitorio femminile. Non si sforzò di origliare: sapeva che Matthew stava aggiornando la preside su quello che era successo mentre erano via. 
Stavano attraversando un corridoio, quando Ashley scorse qualcosa muoversi con la coda dell’occhio. Si girò in tempo per vedere due ragazze che la osservavano accanto alla finestra: Rachel Patel e... 

E così è lei, la protetta di tutti. Allie Sheridan…

Ashley le scoccò un’occhiata curiosa, senza però fermarsi per stare al passo con gli altri due.

 
*

Ashley Shepherd, la ragazza che è vissuta qui con Carter, appena tornata da qualcosa di segreto e potenziale membro della Night School. 

Allie si chiese cosa stava pensando mentre la guardava: dal suo viso non traspariva nessuna emozione, sembrava una maschera di porcellana. La pelle chiara del viso era messa ancora più in risalto dagli zigomi truccati col fard e dalla massa di capelli rossi che le ricadeva sulle spalle in morbidi riccioli. C’era un che di regale nella sua camminata a testa alta, così simile a quella di una persona importante che aveva incontrato di recente. Tuttavia, qualcosa la contraddistingueva dal portamento di Lucinda Meldrum; non aveva l’aria da snob ma Ashley sembrava circondata da un alone di giovinezza, come se potesse essere eterna, come se avesse la sua stessa vita nelle sue mani. 

E’ bellissima, si ritrovò a pensare.

 
*

Isabelle e Matthew la lasciarono davanti alla porta della sua camera e Ashley si ritrovò da sola in quella stanza tanto familiare, con i poster di musicisti rock appesi alla parete, esattamente dove ricordava di averli lasciati. Aveva passato un sacco di momenti importanti lì dentro: aveva fatto l’amore per la prima volta con Sylvain, aveva ospitato alcune delle feste più belle della Cimmeria, era il suo rifugio preferito dopo le tante discussioni con la preside. Era cresciuta in quella camera che tanto rappresentava il suo mondo. Cominciò a disfare le valige, nascondendo le proibite sigarette sotto al materasso, e solo quando lanciò un’occhiata di sfuggita alla sveglia sul comodino si accorse che erano quasi le sette e la cena stava per cominciare. Indossò la divisa perfettamente stirata e si guardò allo specchio ammirandosi con aria soddisfatta. Diede una spazzolata ai lunghi capelli mossi e poi uscì dalla stanza diretta alla sala da pranzo. I tavoli rotondi erano stati apparecchiati alla perfezione, sebbene solo due di loro fossero occupati: quello dei professori e quello dei suoi vecchi compagni che non vedeva da tanto. Proprio loro cercava. Quando entrò nella sala, Sylvain fu il primo a notarla. Si alzò e le andò incontro con eleganza, un sorriso stampato sul viso. «Ashley, quanto mi sei mancata!»
La ragazza rise e si gettò tra le sue braccia imitando il suo marcato accento francese: «Sylvain, non sai quanto je suis très felisce di vederti».
Sylvain scoppiò in una risata e la strinse ancora di più, scoccandole poi un bacio sulla guancia e guidandola verso il tavolo dove gli altri la stavano aspettando.
«Ashley! Bentornata all’inferno!» Intonarono tutti cori di saluto, urlando il suo nome ridendo e avvolgendola in calorosi abbracci. Zoe le era pure saltata in braccio, mentre Jo si era appesa al suo collo con aria sensuale e Ashley dovette spingerla via con fare scherzoso per staccarsi da le. «Bei capelli, Jo!», disse spettinando i corti capelli rosa che la ragazza si era tinta in occasione del ballo invernale, dopo aver colorato quelli di Allie con un rosso fuoco che le metteva in risalto gli occhi grigi. 
Lucas le rivolse il sorriso più affascinante di tutti, mentre Carter la baciò sulla testa sussurrandole che senza di lei la Cimmeria era una gran noia. Ashley si girò allora verso le uniche due ragazze che non si erano alzate dal tavolo: lei e Rachel non erano mai state molto legate, ma Ashley la strinse comunque brevemente a sé.  
«E tu devi essere Allie Sheridan, ho sentito molto parlare di te», disse porgendole una mano e afferrando la sua con una stretta forte e decisa. «Io sono Ashley».
«Anch’io ho sentito parlare di te e pare che siamo due casiniste», rispose Allie, senza lasciarsi intimidire dal modo in cui la gonna della divisa dell’altra le cadeva con perfezione sopra al ginocchio. Le stava divinamente. 
«Molto bene, allora credo proprio che andremo d’accordo!», esclamò Ashley alzando leggermente le spalle. 
Ognuno riprese il proprio posto e Ashley si sedette sulla sedia vuota tra Allie e Sylvain, lanciando occhiatine alla nuova studentessa per capire che tipo fosse. 

Ha proprio i suoi occhi.

«Allora, Ashley, dicci: dove sei stata per tutto questo tempo?», chiese Jo con fare ammiccante. «E stai attenta a come rispondi, c’è in giro una scommessa e potrei perdere un po’ di soldi!»
La ragazza sorrise evitando di rispondere alla domanda, ma Jo non era una che mollava l’osso facilmente. Infatti, continuò: «Si dice in giro che tu abbia fatto incazzare Isabelle così tanto che ti ha spedito in riformatorio, ma io non credo, dev’esserci sotto qualcos’altro. Voglio tutti i dettagli, ne vale la mia paghetta!»
«Niente affatto, ma se non sto attenta Isabelle mi ci spedisce davvero al riformatorio». Un coro di risatine fece il giro del tavolo. «Non credo proprio! Figurati, lo sanno tutti che sei la cocca della preside. Isabelle non ti spedirebbe mai in un covo di pazzi!»
«Ti ringrazio per le tue parole Josephine, quindi non pensi che io sia pazza?», rispose Ashley con un sorrisetto sfacciato.
«Ehi, non ho detto questo!», replicò Jo, suscitando l’ilarità dei presenti.

 
*

E così Ashley è la cocca di Isabelle? Molto interessante, pensò Allie. La sua assenza doveva sicuramente avere a che fare con qualcosa di importante, altrimenti Isabelle non l’avrebbe lasciata andare, giusto? Tutti sapevano che una volta entrati alla Cimmeria, agli studenti era severamente proibito allontanarsi dal campus scolastico. Che valido motivo poteva avere Ashley per lasciare la scuola, sebbene non avesse una famiglia là fuori da cui recarsi? 
«Ashley vive qui, proprio come Carter», aveva detto Rachel.

Dev’esserci sotto qualcosa.

Allie, persa nei suoi pensieri, sentì appena Zoe che diceva: «Dio, quanto mi sono mancate le tue battute», quando un cameriere comparve accanto a lei, posando un vassoio pieno di cibo sul tavolo. Non li aveva neanche sentiti entrare. Sussultò leggermente mentre gli altri si affaccendavano a servirsi la cena. Ashley però la stava osservando con un’espressione strana, quasi curiosa. 
«Ragazzi», annunciò rivolgendosi di nuovo ai compagni, «stasera gran festa di bentornato in camera mia, siete tutti invitati!» Jo urlò di gioia, sventolando una mano in alto mentre Lucas le diceva di calmarsi o avrebbero attirato l’attenzione dei professori, seduti poco distanti. Ashley tornò a guardare Allie e disse: «Vieni anche tu, sarà divertente».
L’altra annuì. «Perché no? Non vedo l’ora!»
Non aveva ancora capito che tipo fosse, ma Allie era intenzionata a scoprirlo al più presto e cosa c’era di meglio di una festa organizzata dall’interessata? 

 
*
 
Quella sera, Allie aspettò la mezzanotte prima di uscire dalla sua stanza e cercare la porta con il numero 316 inciso sopra. Da fuori sentiva il vociare di parecchie voci divertite; bussò e aprì piano la porta, sbirciando dentro. Una voce che riconobbe come quella di Ashley urlò: «Entra, Allie! Vieni a far casino!»
La ragazza rimase scioccata dalla trasformazione che la stanza aveva subito. Quella che normalmente sarebbe stata una camera identica alle altre, aveva le pareti tappezzate di poster e immagini. Una grossa foto di Kurt Cobain torreggiava sopra al letto. La scrivania era stata trasformata nel bancone di un bar per l’occasione: c’erano bibite, bicchieri, piattini e una marea di cibo, tra cui patatine e salatini in quantità industriali.
«Dove avete preso tutta questa roba?», chiese Allie esterrefatta. Carter le si avvicinò e la prese tra le braccia, baciandola dolcemente sulle labbra. «Mi sei mancata», sussurrò.
Allie rise. «Ci siamo visti qualche ora fa». 
«Troppo tempo!», mormorò Carter sorridendo. «Comunque, benvenuta al primo dei tanti festini organizzati da Shep. Come puoi ben vedere, la ragazza sa come procurarsi le cose!» Carter fece un ampio gesto indicando la scrivania stracolma di roba. «Vieni a bere qualcosa, champagne?», aggiunse sventolando un bicchiere di carta davanti a lei.
«Passo», rispose Allie, «non vorrei fare la stessa fine dell’ultima volta». Il viso di Carter si oscurò al ricordo del ballo estivo e di quello che Sylvain stava per farle. Allie se ne accorse e cercò di rimediare: «Mi accontenterò di ubriacarmi con coca-cola e sbaciucchiarti per tutta la sera». Ammiccò e un sorriso sensuale illuminò gli occhi scuri del ragazzo, che la prese tra le braccia e ricominciò a baciarla appassionatamente.
«Prendetevi una stanza!», urlò Jo dalla sua postazione sul davanzale delle finestra. Lucas le sfilò la bottiglia di spumante di mano. «Ma tu non avevi smesso di bere?», chiese tracannando a sua volta un sorso di vino.
«Proprio tu parli?». Zoe gli rivolse uno sguardo scettico. Era sdraiata sul letto di Ashley e teneva in mano una bottiglia di birra. «Zoe!», la sgridò Allie notandola per la prima volta.
«Che si dice, Sheridan?», rispose la piccoletta, rivolgendole una smorfia volgare. «Ok, credo che tu abbia bevuto troppo», intervenne Sylvain portandole via la birra.
«Rompiballe!», gli urlò dietro Zoe.

«Ragazzi è ora di movimentare un po’ la serata», annunciò Ashley, dirigendosi verso un angolo della stanza e accendendo l’enorme stereo. 

Song: Boy like you (Kesha e Ashley Tisdale)

Indossava una canotta che le lasciava interamente scoperta la schiena, i jeans neri erano dello stesso colore del paio di ballerine che portava ai piedi. Allie si chiese come faceva a non sentire freddo nonostante fosse dicembre. 

«Uuuohoo». Ashley cominciò a muoversi afferrando il braccio di Sylvain e trascinandolo in un ballo sconnesso, fatto di un gran movimento di gambe e braccia che si strusciano tra loro. Ashley gli sfilò la giacca della divisa lanciandola poi da qualche parte nella stanza, gli sussurrò qualcosa all’orecchio e lui scoppiò a ridere. 
Zoe si era rialzata dal letto e urlava: «Spogliarello!»
Lucas scosse la testa con fare disperato mentre Sylvain faceva girare Ashley e le lasciava baci sensuali sul collo. Allie sentì una scomoda fitta di nostalgia a quella visione, e si girò verso Carter per scacciarla via. 

Perché doveva sentirsi così? Non ce n’era ragione, lei aveva Carter ed era lui quello con cui voleva stare. L’unico che amava. Sylvain era libero di baciare chi gli pareva, ed era ovvio che Ashley fosse attratta da lui, dopotutto era bellissimo e in passato erano stati insieme. Però non poté fare a meno di ricordare il tocco gentile e il profumo di ginepro di Sylvain. 

Carter la prese per mano e la trascinò in mezzo alla stanza, riscuotendola dai suoi pensieri, cominciando a ballare in circolo mentre la osservava con uno sguardo preoccupato. «Tutto bene?», le chiese.
«Non potrebbe andare meglio di così», rispose Allie avvicinando le labbra a quelle di Carter, sentendosi un po’ colpa. 

Anche Rachel e Lucas si unirono alle danze, volteggiando con grazia e girando su se stessi ridendo.
Jo, ancora seduta sul davanzale, muoveva un piede a ritmo di musica. Aveva un espressione triste sul volto. Allie pensò che stesse ricordando i bei momenti passati in compagnia di Gabe, prima che lui li tradisse e scappasse dalla scuola. Non fece in tempo a raggiungere l’amica, che Ashley la agguantò e la trascinò con lei e Sylvain in un ballo scatenato. Jo si lasciò andare scuotendo la testa e spettinando i suoi corti capelli rosa. Infine, anche Zoe si buttò nella mischia, saltando in spaletta a Sylvain e scuotendo il pugno verso l’alto. Allie li guardava ridendo, avvinghiata a Carter, mentre Rachel era troppo impegnata a sbaciucchiarsi con Lucas per accorgersi degli altri. 

Quando la musica cambiò e iniziò una melodia più dolce, Ashley e Sylvain improvvisarono un valzer. Una nelle braccia dell’altro sembravano la coppia perfetta pronta a vincere la corona di Mr e Miss dell’anno. Si muovevano con sincronia, sorridendo di tanto in tanto, guardandosi negli occhi. Lo sguardo azzurro di Sylvain brillava mentre sembrava scavare nel profondo di quel pozzo color smeraldo che erano gli occhi di Ashley. La baciò sulla guancia proprio mentre Jo faceva fare un casché a Zoe sulle ultime note della canzone.


 
*

Quando poco dopo Allie si arrampicò fuori dalla finestra per seguire Ashley, Carter le rivolse un’occhiata poco convita alla sua scusa di uscire a prendere un po’ d’aria. Trovò la ragazza seduta sul tetto con una sigaretta in mano, quando la raggiunse le scoccò uno sguardo interrogativo e Ashley alzò le spalle. «Sai, solo perché il regolamento vieta l’uso di certe cose non vuol dire che ti controllano le borse quando vieni qui, e finché non lo fanno si può portarsi dietro quello che si vuole».
Allie pensò con nostalgia al cellulare che sua madre le aveva confiscato prima di venire alla Cimmeria. Avrebbe voluto messaggiare con Mark e Harry e chiedergli come stavano, erano secoli che non li sentiva. 
«Allora, raccontami un po’ di te», disse Ashley mentre le si sedeva accanto.
«Solo se poi mi parlerai di te». Ashley la guardò incuriosita per un momento, prima di annuire lentamente.
«Ok, cosa vuoi sapere?», chiese Allie. 
«Come sei arrivata qui, come ti trovi, cosa facevi prima. Tutto quello che ti va di dirmi».
Allie l’aveva appena incontrata, non la conosceva nemmeno, eppure sentì di potersi fidare di lei; come una percezione dettata dal sesto senso. Era la stessa sensazione che aveva provato la prima volta che aveva parlato con Rachel, quando senza una ragione precisa le aveva confidato cose che nessuno sapeva e che non poteva dire ad altri. Le parlò di Mark e Harry, di come erano soliti scolarsi lattine di sidro sulle panchine dei parchi a notte inoltrata, di Christopher che l’aveva abbandonata, di come i suoi genitori l’avevano spedita in quella scuola dimenticata da Dio dopo ciò che aveva fatto alla porta del preside Ross; di come sua madre e Isabelle avevano omesso di conoscersi ed essere andate a scuola insieme, di Lucinda. Le parlò anche di Lucinda, di come pensava che fosse regale e di come sembrasse una regina. Le raccontò della sua brutta esperienza con Sylvain e di come poi si era gettata tra le braccia di Carter. Le disse di Jo e delle crisi di nostalgia che aveva dopo la rottura con Gabe; le parlò delle sue vacanze estive a casa di Rachel e di quanto, per la prima volta, dopo tanto tempo, si sentiva felice.
Ashley ascoltò in silenzio senza dire una parola e tirando di tanto in tanto boccate di sigaretta. Gliela offrì, ma Allie rifiutò scuotendo il capo.
«Non ho mai confidato così tante cose a qualcuno che ho appena conosciuto», sospirò Allie come se si fosse tolta un peso dallo stomaco.
«Puoi fidarti di me, non andrò in giro ad appendere i volantini sulla tua vita privata e sulla tua abilità di reggere l’alcool. Mi è piaciuta quella della porta, comunque, ma penso che se ci provassi con Isabelle ti condannerebbe ai lavori forzati. Meglio non rischiare!» Allie rise convenendo con lei che era meglio non sfidare la preside in quel modo. Ashley le passò di nuovo la sigaretta e Allie questa volta accettò tirando timidamente una boccata e tossendo per il fumo che le riempiva la bocca. Ashley rise. «Piano, ora butta fuori». Allie fece come le aveva detto continuando a tossire: non aveva mai provato a fumare e decisamente non faceva per lei. Ashley sorrise della sua faccia disgustata e poi esclamò: «Forza ora tocca a me, te l’ho promesso. Cosa vuoi sapere?»
«Prima domanda», fece Allie trattenendo il respiro, «fai parte della Night School?»
Ashley fischiò. «Però, diretta!» Le rivolse un’occhiata strana, prima di aggiungere: «Credo che lo scoprirai presto da sola». Non confermò i suoi sospetti, ma nemmeno li negò.
«Ok, seconda domanda: dove sei stata e cos’hai fatto quest’estate?», chiese Allie con fare provocatorio.
Ashley si morse leggermente un labbro. «Temo di non poter rispondere. Dovresti chiederlo a Isabelle, non vorrebbe che fossi io a dirtelo. È una questione delicata». 
Allie la fissò un momento. «Ha a che fare con me?» Non c’era bisogno che rispondesse, si poteva benissimo intuire dall’espressione di Ashley che sì, aveva a che fare con lei. 
«Ti prego Ashley, voglio sapere che sta succedendo, ma tutti quanti non fanno altro che mentire e nascondere le cose! Isabelle aveva promesso di coinvolgermi, ma è la prima a non dirmi la verità. Tu sei l’unica che può dirmelo».
«Posso solo dirti che ci sono di mezzo persone importanti. Gli altri non vorrebbero che te lo dicessi, ma ecco... potrebbe, casualmente, avere qualcosa a che fare con una certa...»
«Lucinda Meldrum», concluse Allie per lei. Ashley annuì e la osservò attentamente. 
«Cosa c’entra mia nonna? Che sta succedendo, Ashley?» La ragazza non rispose al suo tono semidisperato. Guardava qualcosa in lontananza, il suo sguardo perso nel buio della notte. Si strinse nel cappotto rabbrividendo e disse: «Te lo dirò, ma non ora. Verrà il momento in cui ti dirò ogni cosa». 
Allie sospirò pesantemente. Finiva sempre così, alla fine nessuno le diceva mai niente. Una gran rabbia crebbe dentro di lei, ma Ashley le diede un colpetto gentile con una spalla. «Ti prometto che appena ci capirò qualcosa in più, ti riferirò tutto».
Allie annuì. 
«Altre domande?». Aveva quasi dimenticato il loro gioco, ma si riprese e si ritrovò a chiedere: «Cosa c’è tra te e Sylvain?»
Ashley le scoccò un’occhiata divertita. «Ti risponderò sinceramente: so come possa sembrare e le voci su me e Sylvain non sono proprio innocenti, ma tra noi non c’è niente». Allie alzò un sopracciglio e lei continuò: «Ok, Sylvain è stato il mio primo amore, ma prima di questo era il mio migliore amico».
Allie la interruppe. «Pensavo che Nicole fosse la sua migliore amica». 
«Sì, beh, Nicole e Sylvain sono cresciuti insieme, ma poi Sylvain si trasferì qui mentre lei rimase in Francia, e io e lui siamo diventati molto amici in quel periodo. Diciamo che stavo attraversando una crisi adolescenziale - esistenziale», Ashley mimò delle virgolette immaginarie, «e Sylvain mi ha aiutata a uscirne. Penso che tu, tra tutti, mi capirai meglio di chiunque altro. In quel periodo mi sentivo soffocare, sono cresciuta qui e l’unica cosa che volevo era prendermi qualche libertà. Isabelle però non era proprio d’accordo e faceva di tutto per ostacolarmi. Sylvain mi è stato vicino quando nessun altro c’era». Fece una pausa per aspirare un’altra boccata di fumo e poi continuò: «Certo io e Carter eravamo molto legati, ma lui era già abbastanza incasinato e non volevo creargli altri problemi». La voce di Ashley si spense di nuovo, mentre scrutava i contorni degli alberi in lontananza a malapena riconoscibili per l’oscurità. Sospirò e infine aggiunse: «E poi una sera Sylvain mi baciò. Fu il mio primo bacio, il più bello che io ricordi. Facemmo l’amore quella sera stessa. Andò avanti per un po’, fino all’anno scorso in effetti, ma non funzionò. Da lì in poi abbiamo deciso di rimanere amici, ma diciamo che tra noi è rimasto un legame speciale».
Allie, che aveva ascoltato assorta, pensò che era lo stesso tra lei e Mark: erano stati prima amici e quando avevano provato a frequentarsi non aveva funzionato, ma erano comunque riusciti a passare oltre e a rimanere uniti.
«Ma perché Isabelle non ti lasciava in pace?», chiese.
«Come ti avranno detto, i miei genitori sono morti. Io avevo tre anni quando ebbero un incidente, e siccome Isabelle era una loro cara amica, decise di prendermi sotto la sua custodia. Mi ha portato qui e in pratica mi ha cresciuto lei. Le voglio molto bene e per lei è lo stesso, ma a volte esagera ed è così protettiva che non ti lascia correre rischi. L’unica cosa che volevo era sperimentare qualcosa di nuovo, qualcosa che mi facesse sentire bene, viva, ma lei si preoccupava sempre un po’ troppo e così presi l’abitudine di sfidarla. Salivo sul tetto di notte, andavo a nuotare nel lago, scappavo dalla scuola e giravo per la città mezza ubriaca. S’incazzava sempre come una iena».
A Allie non fu difficile immaginare la preside molto arrabbiata, aveva assaggiato un po’ della sua rabbia poche settimane prima. E capiva perfettamente cosa aveva provato Ashley. «Sai, per me è stato lo stesso. Dopo che Christopher se n’era andato, il mio mondo perfetto è crollato. È come se mi fossi risvegliata da un lungo sonno e non ero più capace di vivere in quella realtà. Ne ho fatte passare di tutti i colori ai miei, loro mi stavano troppo addosso, forse per paura di perdere anche a me. E dopo che mio fratello mi ha lasciata sola, non ho retto più e sono come... scoppiata».
Allie sentì le lacrime bruciarle gli occhi, si sentiva una stupida ora. Finora non si era mai fermata a pensare a cosa i suoi genitori avevano perso: non solo loro figlio se n’era andato, ma anche lei li aveva abbandonati. Non li aveva capiti nemmeno un po’, quando invece sarebbe dovuta restare al loro fianco. 
«Ehi, nessuno ha detto che sarebbe stato facile. L’adolescenza è così, i tuoi sicuramente lo sanno e ci sarà il tempo per farsi perdonare e per chiedere scusa», la rassicurò Ashley cingendole le spalle con un braccio. «Si sistemerà tutto, ne sono sicura».


 
*
 
Quando tornò nella sua stanza erano le tre di notte passate, e Allie riuscì a prendere sonno quasi subito. Si ricordò appena che Ashley l’aveva salutata dicendo «ci vediamo domani mattina alle dieci». Sorrise al pensiero che la mattina seguente ci sarebbe stata la riunione dei membri della Night School.

 
Continua...

Spero che il personaggio di Ashley vi piaccia. Preparatevi che è una casinista di prima categoria e se ne 
vedranno delle belle con lei e Allie in combutta. :P Fatemi sapere nelle recensioni cosa ne pensate! :)
A presto,
Elis.

 
  
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