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Autore: usagainst_theworld    22/06/2013    1 recensioni
Ladri, truffatori e assassini aspettavano la notte in attesa della prossima vittima. Solo che molto spesso trovavano un paio di manette.
Un giovane ispettore in fuga dalla sua città. A una settimana dalla partenza, un sogno premonitore: il rumore di un giocattolo che si rompe e l'apparizione di nove bare bianche. Più in là. ancora aperta, la decima. Vuota.
L'incontro con una donna misteriosa.
L'ultimo caso: nove bambini scompaiono in circostanze non del tutto chiare in varie parti della capitale e vengono ritrovate dalla polizia in piccole bare bianche. Proprio come nel suo sogno.
Riuscirà a scoprire la verità? A salvare il decimo bambino? E se la verità facesse talmente male da non poter essere accettata?
La storia di chi, per non soffrire, fugge e di chi, per lo stesso motivo, uccide.
Genere: Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Il giocattolo rotto

 

1. L'altra faccia della medaglia

Il ticchettio della pioggia si faceva sempre più insistente. Minuscole gocce che sbattevano contro il vetro della finestra producevano un rumore irritante. E, con la stessa velocità che impiegavano per toccare il suolo, se ne andavano. Il vento s’inseriva anche tra le più piccole fessure, provocando un suono simile all'ululato di un lupo. Ormai era una certezza: l'inverno che era alle porte sarebbe stato il più duro degli ultimi anni.
La casa aveva ormai raggiunto una temperatura glaciale, così Mathias decise di abbandonare per un attimo la sua comoda poltrona e si convinse a chiudere la finestra del salotto. Poi si concesse un po' di tempo per guardare fuori. Gli sembrò che la pioggia di pochi istanti prima si fosse già trasformata in grandine. Il vento piegava in due i rami degli alberi, completamente spogli, e spazzava via il tappeto di foglie che giaceva sui marciapiedi. La Senna s’ingrossava sempre di più, decisa a portare via qualsiasi cosa si trovasse lungo il suo percorso. Il sole, nascosto per bene dietro alle nuvole, stava ormai lasciando quella parte del mondo scomparendo dietro una collina e le ombre della notte avanzavano indisturbate. A quell'ora la città si trasformava. Forse era proprio quello il segreto della sua magia.
"Parigi, la città dell'amore!" si ripeteva continuamente, ma in fondo al suo cuore sapeva che non esisteva niente di più falso. Certo lui l'amore l'aveva trovato, di fronte Notre-Dame, ma poco dopo lo aveva perso, sempre allo stesso punto. Così imparò a considerare Parigi come una medaglia, con due facce.
Di giorno, le sue strade brulicavano di turisti e gente sempre di fretta che correva da una parte all'altra del fiume. Un'atmosfera surreale avvolgeva costantemente la città e coloro che vi entravano, giurandole amore eterno. Ogni piazza, ogni palazzo, ogni vicolo aveva una sua storia, per quanto essa potesse sembrare stupida agli occhi di un comune mortale. Le persone che s’innamoravano nelle sue strade venivano catturate da una specie d'incantesimo. Così Parigi divenne famosa, come ritrovo di tutti gli innamorati d'Europa e luogo in cui dirigersi per incontrare l'amore della vita.
Ma lui, che usava uscire al crepuscolo, sapeva dell'esistenza dell'altra faccia della medaglia, la Parigi di notte, da cui tutti si tenevano alla larga. Le stesse piazze, gli stessi palazzi, gli stessi vicoli che di giorno trasudavano di gioia e felicità, quando la luna era alta in cielo rappresentavano un oscuro pericolo. I boulevard si riempivano di ombre, senza nome, senza volto e senza identità. Nel migliore dei casi, potevi imbatterti nei clienti abituali dei locali notturni, generalmente gente dell'alta società parigina che sfogava i propri dispiaceri in un bicchiere di whiskey. Quando gli capitava che qualcuno di loro si avvicinasse, non si degnava neanche di alzare lo sguardo e proseguiva per la sua strada. Poi c'erano quelli che aspettavano mezzanotte per riunirsi in qualche spazio angusto e iniziare un nuovo giro di poker. Coloro che si nascondevano dalla mogli e cenavano con le amanti. Coloro che avevano perso tutto e si rifugiavano nei portoni di qualche antico palazzo. Infine, ladri, truffatori e assassini aspettavano la notte in attesa della prossima vittima. Solo che molto spesso trovavano un paio di manette.
Mancava una sola settimana e avrebbe dovuto lasciare la sua città. Forse sarebbe stato meglio dirle addio il più presto possibile, invece di continuare a pensarci su. Si allontanò quindi dalla finestra e si gettò nuovamente sulla sua poltrona di velluto. Era buio, ma non si degnò nemmeno di accendere la luce. Invece, si accese una sigaretta e restò a contemplare il silenzio che regnava nella stanza. Tutto questo finché non suonò il telefono. Nessuno lo chiamava a casa, neanche nei casi più urgenti.
Non si prospettava nulla di buono.

   
 
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