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Autore: sesjlia    24/06/2013    4 recensioni
Grace, credevi davvero che la ruota della fortuna avesse deciso di fermarsi verso la tua direzione? Credevi davvero che ti abbia donato una vita serena come fa con la maggior parte delle persone di questo mondo ormai artificiale? Credevi davvero che per una volta avresti potuto essere felice per te stessa e non solo per gli altri? Davvero stavi per credere che forse avresti potuto provare la felicità in prima e non solo in terza persona? Che infantile che sei, davvero troppo infantile e credulona.
*Ma alla fine, il premio per il mio cambiamento l'ho ottenuto. *
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Ed sei pronto? Dobbiamo andare! Lo sai che la mamma non può arrivare in ritardo al lavoro!- chiamai mio figlio frettolosa immaginandomi dell’incontro che fra poche ore avrei avuto.

-Sono qui mamma!-

-Bravo, andiamo amore!- dissi accarezzandogli dolcemente la testa come segno di affetto.

Ma la mia attenzione cadde su una foto posata sul pavimento caduta probabilmente da un album dei ricordi di anni prima. Ritraeva Liam e Beth che si scambiavano un dolce bacio con ai lati me ed Harry che li indicavamo felici di quel gesto. Mi avvicinai notandone un’altra accanto, io che sorridevo con accanto Ed che mi schioccava un bacino sulla guancia, era il mio compleanno, me lo ricordo bene quel giorno. Mi avevano fatto una sorpresa sapendo che dei regali non ne volevo, fu il primo giorno in cui alla mattina non mi svegliai, come sempre, con il viso bagnato dalle lacrime, completamente bagnato, sudicio. Piangevo sempre prima, anche nei momenti in cui dovevo avere un po’ di tranquillità, nei momenti privati o in cui dovevi divertirti. Sembrava che il divertimento per il mio corpo, per la mia mente…per il mio cuore, era piangere, sputare quelle cazzo di lacrime dagli occhi.
E tutto era rinchiuso in una cazzutissima goccia.

Ecco quello che ero prima, prima che succedesse tutto questo che ho ora. Con un bambino che tanto amo, che mi corre per lo studio, forse l’unica mia ragione che ora mi tiene in vita.
Perché sì, devo ammettere che la voglia di buttarsi da un’altezza c’era, ma poi sentivi le risate di tuo figlio, la sua voce, il suo tono quando ti chiamava ‘mamma’ , i suoi occhi, gli stessi occhi del padre.
Quei fottutissimi occhi del padre che mi hanno fatto stare tanto bene.

-Mamma andiamo?- mi svegliò dai pensieri Ed.

-Sisi certo!-
La mattina passò lentamente e faticosamente fino a che il suono della campanella di ‘’pausa-pranzo’’ non ci rimbombò nelle orecchie. Andai a cercare mio figlio in tutte le stanze fino a che non lo ritrovai in quella principale dove stava correndo in mezzo alle telecamere delle riprese.

-Edward James Styles se non la smette di correre dirò allo zio Horan che lui è meglio di lei, signorino!- scherzai correndogli dietro per cercare di prenderlo.

-Non puoi farlo- mi provocò lui fermandosi davanti a me.

-Lo so, era solo un modo per farti smettere di correre-

-Allora non vale!- cominciò lui scattando per cominciare a correre di nuovo, ma io lo fermai afferrandolo per il retro della sua polo azzurra lasciandolo per un attimo correre a vuoto.

-Lo sai che per me sei sempre il mio ometto migliore- dissi scombinandogli i capelli prima che potesse schioccarmi un bacio sulla guancia.

-La signorina Grace Horan è quella li, dietro alle telecamere- sentii dire dietro alle mie spalle da uno dei miei aiutanti-registi.

-Oh grazie mille- rispose un'altra voce.

Ma che voce era? No, non poteva essere quella voce. Quella che avrei potuto riconoscere tra mille. Quella di cui non mi sarei mai stancata di sentire parlare. Quella che tanto ho amato. Quella voce che tanto mi era mancata.

Mi voltai velocemente dalla parte in cui era provenuta la sua voce, pensando per un momento che fosse solo il frutto della mia immaginazione. Ma non appena vidi quella chioma di ricci cercarmi tra le telecamere mi sentii gelare, tremare, colpire forte ogni organo dentro di me provocandomi grossi lividi non presentabili alla luce del sole.
I suoi occhi mi trovarono quasi subito e il suo corpo non smise nemmeno per un secondo di avanzare verso me, quando la sagoma mi fu più visibile e chiara vidi una cosa che non mi sarei mai aspettata di vedere, non aveva una rosa in mano, ma ne aveva sei. Sei come il numero che avevo sempre desiderato di vedere.

-Ciao…Grace- la sua voce. Cosi vicina a me. Parlava di nuovo a me. Pronunciava di nuovo il mio nome.

-Harry? -

-Si-

-Tu sei ‘Your boy’?- chiesi stupita da me, da lui e da…noi.

Come avevo fatto ad non accorgermi di niente? Che sia stato così fottutamente bravo da non collegare nessuna piccola parte del discorso a noi e a lui stesso?

-Si, sono io che ti scrivo da più di due anni attraverso un computer per sentirti di nuovo vicina a me…non avevo le palle Grace, non avevo le palle di dirti che ero io, non volevo farti soffrire di nuovo, non potevo.-

-Perché, Harry. Perché?-

-Non avevo altra scelta. Sono stato in sedia a rotelle fino all’anno scorso dove finalmente mi sono operato a Londra e sono riusciti a rimettere in sesto le mie gambe. Mi dispiace cosi tanto…-

-Potevi restarci a Londra.-lo interruppi.-Sai quanto cazzo di volte ho vomitato per te? Sai quante volte mi sono fatta del male per te? Sai quante volte ho rischiato di cedere e mandare all’aria tutto quello che avevo costruito, che avevamo costruito insieme? E poi ti presenti qui più bello che mai aspettando che io ti colga di nuovo. Non ho mai smesso di amarti. Sai cosa vuol dire la parola ‘mai’? Mai Harry, mai.- finii sputando tutto.

-Davvero non volevo Grace-

-Credi che non ti fossi stata vicino? Anche se fossi stato senza braccia, mani, gambe e anche senza testa ti avrei amato. Di solito alle persone a cui tieni di più racconti tutto, proprio tutto. Cerchi di confidarti per ricevere anche un minimo aiuto, piccolo o piccolissimo aiuto. Ma tu niente, cos’hai in quella testa mi chiedo?-

-Hai ragione, scusa il disturbo. Ma devi sapere che una cosa nella mia cazzutissima testa, e anche vuota posso dire, c’è stata e ci starà per molto tempo, forse anche per tutta la vita. Quella cosa sei tu e non so se riuscirò a perdonarmi per quello che ti ho fatto passare.-disse grattandosi la testa e girandosi dall’altra parte per iniziare a camminare.

-Aspetta- chiamò una vocina stridula dietro di me facendolo rigirare verso di noi tu chi sei?- chiese Ed.

Harry a quel punto ritornò vicino a noi e si abbassò  sulle ginocchia per raggiungere l’altezza di mio figlio…di nostro figlio, guardandolo incessantemente negli occhi aspettando una piccola reazione che potesse cambiargli la giornata.
Guardai teneramente quella scena, ora che era tornato non potevo privargli anche di Edward, in fondo era anche il suo bambino, un altro baby Styles che girovagava per la casa causando piccoli o grossi danni come si fa a quell’età.

Glielo avrei tolto davvero? Gli avrei privato di vedere suo figlio per quello che mi aveva fatto passare?
Avrei  permesso ad Ed di non conoscere il suo vero padre? Di infrangere, forse, il suo sogno più grande?


-Ed ascoltami, se ti dico una cosa mi prometti di essere felice comunque?- 



rawwr.
già, alcune di voi ci avevano preso lol harry è quel ragazzo, harry è 'your boy'.
era un po' banale lo ammetto, ma mi piaceva troppo l'idea che quel ragazzo che tanto Grace amava non avesse le palle di ritornare da lei subito, ma la volesse sentire vicina comunque scrivendole al computer.
spero di non avervi deluso e che questo capitolo vi piaccia comunque, davvero.
perchè rileggendolo non è poi così tanto bello.
scusatemi di nuovo, gli altri vi soddisferanno di più, ve lo prometto.
ringrazio tutte le ragazze che hanno recensito e spero che recensiranno ancora, siete le migliori.
anche tu se perfetta, si proprio tu che leggi senza lasciarmi un commentino lol

ora mi dileguo,
ciao bellezze.
YourC.


 

  
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