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Autore: Lonely soul    24/06/2013    5 recensioni
Non sono brava con le introduzioni... Ma ci provo lo stesso.
Due menti malate si dividono lo stesso corpo.
Due menti malate si litigano il possesso dello stesso corpo.
Due menti malate usano questo stesso corpo per raggiungere la loro malata serenità.
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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...Cracked Mind...


1- I will fill your emptiness

 




Aveva provato di tutto per non tornare quella di prima, ma tutto era stato inutile.
Quando la disperazione chiamava era il sangue a rispondere, e il suo non era più sufficiente a soddisfare il suo bisogno.
Uscì di casa e si affrettò per le stradine del suo quartiere, non avrebbe sopportato più a lungo quella situazione… E i rimedi di Emily non le andavano troppo a genio, pensò guardando i tagli sulle proprie braccia.


Aspetta! Aspetta Sasha, ragiona un attimo! Sono io il problema, siamo noi, è sbagliato punire qualcun altro!

Taci razza d’idiota, so io quello che devo fare!

La ragazza imboccò la stradina che portava alla discoteca. Era piccola, stretta e puzzolente. I secchioni che stavano al lato destro della vietta erano stati abbandonati dall’ama anni fa, e gli unici che si preoccupavano di smaltirne il contenuto erano i numerosi barboni che si aggiravano di lì nelle ore dei pasti, e i gatti randagi.
Quella strada, tra l’altro, era in disuso da sempre, una piccola parallela di una molto più grande e popolata. Gli unici esseri umani che potevano essere percepiti in questo buco fognoso erano i barboni, gli spacciatori e i poveri Cristi che non potevano pagarsi una camera di un motel, ma non rinunciavano al piacere delle prostitute.
Ma non adesso.
Sasha si guardò attorno e i suoi occhi incapparono solo in un poveraccio, buttato a terra, dormiente.


Ti prego, fermati! Ci penso io!

No, non ci penserai tu. Tu e i tuoi fottuti metodi non servite a un cazzo, so io cosa devo fare.

La ragazza si piegò sull’uomo. Puzzava di alcol e le innumerevoli bottiglie di Peroni vuote confermavano il fatto che fosse completamente ubriaco.
Sorrise.
Dalla tasca posteriore dei jeans prese i guanti in lattice e li indossò, anche se sapeva benissimo quanto quella pratica fosse inutile, a nessuno importavano le sorti di un senzatetto buttato in quell’angolo di mondo dimenticato da Dio.
Sul volto della giovane apparve un innocente, sognante sorrisetto infantile quando i guanti entrarono a contatto con il metallo del suo coltello, e il freddo da esso trattenuto penetrò fino a bruciarle i polpastrelli. Passò il fidato aggeggio sulla propria lingua e ne assaporò il ferreo sapore, così simile a quello del sangue.
Fatto ciò aprì dolcemente la bocca della sua vittima, sicura che lo stato fisico dell’uomo non l’avrebbe fatto svegliare nel mentre mandibola e mascella si fossero separate.
Con un repentino taglio tranciò di netto la lingua dell’uomo.
La maschera d’orrore e dolore che comparve sul volto della povera preda contribuì ad allargare il fanciullesco sorriso del suo carnefice.

-Ssssssh-

La ragazza portò l’indice davanti la bocca, in segno di silenzio, come se, senza lingua, si potesse gridare.
Sasha raccolse la lingua e la lanciò ad un deperito, guercio gatto randagio nelle vicinanze, che non rifiutò l’offerta.
L’uomo avrebbe voluto scappare, ma la giovane gli fu addosso e, con mano esperta, fece penetrare la lama del coltello nella di lui pancia, facendone fuoriuscire gli intestini.
Gli occhi spaventati del senzatetto cominciarono a perdere vitalità, e subito divennero vitrei.
Quando anche l’ultimo soffio di vita ebbe abbandonato il corpo, Sasha cominciò a rifinire il suo lavoro. Prese le interiora del povero malcapitato e le gettò al randagio, tutte tranne il cuore, che tenne per sé. Dal braccialetto portaspilli che portava al polso destro estrasse ago e filo e cominciò a ricucire il profondo taglio.

-Essere vuoto e senza cuore, privo di sentimenti anche tu. Marcisci da solo e senza un’identità.

Così dicendo mangiò il cuore del barbone e ne sfigurò il volto.


Lo senti, Emily? Adesso siamo complete.

Con non poca fatica gettò il cadavere nel cassonetto e si allontanò dal luogo del delitto fischiettando allegramente.
 
 
 
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Salve a tutti ( si spera che qualcuno sia stato tanto paziente da arrivare a leggere fino a qui)
Inizialmente avevo intenzione di spiegarvi come sono nate Sasha ed Emily (anche se in questo capitolo la seconda viene solo introdotta) ma poi ho deciso che ai fini della storia non avrebbe senso, e non penso vi interessi come la mia mente malata abbia tirato fuori queste due personalità, quindi vi lascio semplicemente leggere di questi due personaggi apparentemente importanti nella mia vita come tutti gli altri che ho usato nei racconti precedenti u.u
Spero vi piacciano, o quantomeno vi incuriosiscano.
Ciao ciao.

P.S. Lo so, il primo capitolo è molto corto, ma non mi sento di lanciare troppe informazioni nè su Emily nè su Sasha... almeno non per ora...
P.P.S. TUTTE, ripeto TUTTE  le immagine che metto sotto i vari titoli dei capitoli sono prese da internet a caso XD
 
 

 
  
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