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Autore: lady lina 77    25/06/2013    2 recensioni
Dopo molto tempo in cui l'avevo abbandonata incompleta, ho deciso di riprendere in mano questa storia e di finirla, pian piano.
Cosa si nasconde dietro questa oscura profezia in cui inavvertitamente si sono imbattuti Gourry e sua moglie?
"Quando il sigillo si spezzerà,
le sette parti del nostro signore ritorneranno e il mondo domineranno...
Quando i pezzi completi saranno,
una sola persona tornerà...
Nulla lo fermerà...
E solo la distruzione della chiave lo distruggerà..."
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amelia, Gourry Gabriev, Lina Inverse, Personaggio originale, Zelgadis Greywords
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il messaggero



Un tranquillo boschetto, una bellissima notte stellata, una fresca e frizzante brezza tardo autunnale...

E un'imbronciatissima maga, accovacciata sulle ginocchia che continuava a sbuffare... “Ma non si accende!!!”. Era frustrante, mezz'ora a cercare di accendere un fuocherello con la magia per cuocerci la selvaggina catturata per la cena e la legna, troppo bagnata, che non collaborava...

Te l'avevo detto, è troppo umido, facevamo meglio a rimanercene nella locanda!” - rispose Gourry strofinando fra loro due legnetti.

Che cavolo stai facendo?” - chiese Lina divertita, osservandolo - “Non crederai davvero che riuscirai a far accendere un fuoco con quel metodo da boy scout! Come ti sarai accorto, ha fallito anche la magia!”.

Non si sa mai!” - rispose lo spadaccino senza sollevare lo sguardo.

Lina sospirò. Si trovavano nel villaggio di Triskin, a est della penisola dei demoni, da una settimana. Avevano sbrigato delle faccende 'private' del signorotto locale (ossia , avevano creato delle protezioni magiche al tesoretto poco pulito di quest'ultimo e poi avevano sapientemente nascosto il tutto) e l'indomani avrebbero ottenuto la ricompensa per i loro servigi. Il problema era solo uno... C'era solo una locanda in quel villaggio ed era di bassissima qualità, con cibo scadente. E Lina, quell'ultima sera, aveva deciso che cenare 'fuori', sarebbe stato più salutare per lo stomaco di entrambi... Non aveva però fatto il conto del fatto che aveva piovuto nei giorni precedenti e che quindi, sarebbe stato arduo accendere un fuoco per cuocere la selvaggina cacciata...

Lina, torniamo alla locanda...”.

La maga sollevò lo sguardo a quella 'supplica'. “Gourry, stai morendo di fame???”.

Siii, mi divorerei un toro in questo momento!” - asserì Gourry, mentre una lacrimuccia faceva capolino da un lato di uno dei suoi occhi.

Gourry, io non ho voglia di stare male e di passare la notte coi crampi allo stomaco come ieri!!!”.

Beh” - obiettò Gourry - “Anche digiunando ti verrebbero i crampi!”.

Lina sorrise davanti all'ovvietà di quella affermazione. In effetti, non c'era via di scampo. “Uffa però, se lord Forest ci avesse pagato oggi, ora saremmo già lontani! Domani gli chiederò un pagamento maggiorato dei danni morali!”.

Gourry ridacchiò. “Quindi, anche da questa faccenda 'antipatica', riuscirai a ricavarne qualcosa!”.

Ovvio, come sempre!!!” - rispose Lina incrociando le braccia sul petto.

Gourry sorrise, poi il suo sguardo si riposò sulla legna umida. “E allora, per la cena, che si fa?”.

Non voglio mangiare alla locanda!” - insistette Lina - “Ma non voglio nemmeno digiunare!”.

Ho un'idea!!!”. Gourry scattò in piedi, come se fosse stato appena folgorato da un fulmine. “Lina, togliti il mantello!!!”.

E perchè???”.

Lo spadaccino sospirò, come se Lina avesse appena fatto una domanda ovvia...

Gourry!!!”. Era quanto meno inopportuna quella sua reazione!!!

Lina, per metterlo sulla legna, la scalderà! Tempo mezz'ora e un bel po' di umidità sarà tolta con questo sopra!”.

La maga lo guardò storto, togliendosi il mantello. Ok, forse aveva senso, ma perchè doveva essere lei a morire di freddo??? Ovvio, perchè Gourry non portava un mantello! “Congelerò! E domani avrò il raffreddore!”.

Gourry sorrise. “Non si può mica avere tutto dalla vita, no?”. Prese il mantello di Lina e lo mise sul cumulo di legna, poi si sedette vicino alla compagna, passandole lentamente un braccio attorno alle spalle ed attirandola a se...

Lina si irrigidì... L'aveva presa alla sprovvista!!! Erano anni che si conoscevano, che dividevano tutto, compresa la loro vita, che dell'altro sapevano ogni cosa eppure... Se Gourry le si avvicinava troppo, cominciava a irrigidirsi e a sentirsi imbarazzata... Non sapeva perchè proprio lei, che combatteva contro ogni COSA le si parasse davanti, finiva per l'avere paura di una … carezza... Di un po' di intimità con la persona con cui divideva la vita... Eppure, benché il darlo a vedere non le aveva mai sfiorato il cervello, le piaceva quando Gourry le si avvicinava, la sfiorava... Ma lei, non riusciva a sbloccarsi, finiva per far concludere ogni cosa in modo goffo...

'Ma in fondo, abbiamo tanto tempo'... Era una cosa che pensava, di cui era convinta... Che sarebbe cresciuta, che sarebbe arrivato il momento in cui quella strana e ironica paura sarebbe finita... Bastava aspettare, essere pazienti...

Si girò verso lo spadaccino con sguardo interrogativo... “Se la tua proposta è quella che sarai tu a scaldarmi col tuo corpo, sappi che è una frase scontata! Lo dicono molti uomini!”.

Gourry ridacchiò in modo impertinente. “Ma i MOLTI uomini che dicono ciò di cui stai parlando, di solito dicono questa frase in senso figurativo... Tu invece, qui rischi di congelare davvero, te lo ricordo...”.

Che scusa idiota per mettermi le mani addosso!” - replicò Lina acida, senza però allontanarsi da lui. In fondo, stava bene lì dov'era... Gourry aveva uno strano, accogliente calore... Lo aveva percepito ogni volta che erano stati vicini, che si erano sfiorati in maniera più 'intima'...

Possiamo sempre tornare alla locanda!” - rispose Gourry in tono di sfida.

Lina sorrise, smettendo di replicare. Stranamente quella sera i discorsi di Gourry sembravano percorrere un filo logico... 'Già, STRANAMENTE!!!'. Lina sorrise fra se e se... Anche Gourry quindi era in grado di usare il cervello di tanto in tanto...

Lina?”.

La maga sollevò il viso dalla spalla di Gourry, al suono della sua voce, stavolta stranamente serio. “Cosa?”.

Lo spadaccino la fissò negli occhi. “Tu pensi... Tu pensi che anche fra tanti anni, noi saremo sempre così... Come adesso?”.

Eh?”. Lina lo fissò storto. Che diavolo c'entravano adesso i discorsi seri??? Poi decise di mettere il discorso sull'ironico. “Fra qualche anno come saremo? Beh, ovviamente io sarò una donna bellissima, ricchissima ed affascinante... Tu... probabilmente uno spadaccino invecchiato...” - concluse ridacchiando.

Può anche darsi Lina! Ma tutte queste qualità non escludono il fatto che anche fra mille anni, tu sarai una maga dal seno piatto!”.

Lina finse di arrabbiarsi e si alzò in piedi, fronteggiandolo. “Tu mi stai sempre attaccato, ragion per cui comincio a credere che il mio seno piatto – che piatto non è, per la cronaca – in realtà ti piaccia!”. Dopo aver detto quella frase però, improvvisamente arrossì! Dove cavolo aveva trovato il coraggio per essere tanto spudorata??? Non poteva rispondere in un altro dannato modo??? Era come offrigli il suo imbarazzo su un piatto d'argento!!!

Gourry se ne accorse e, scherzosamente, allungò le braccia, intrappolandole i polsi fra le mani ed attirandola a se. “Donna vissuta!” - le disse in finto tono sensuale.

Lina divenne ancora più paonazza in viso... “G... Gourry, forse è meglio che mi lasci”. Vicino, Gourry la stava attirando troppo vicino a lui...

Non mi va!” - rispose Gourry senza scomporsi - “sei buffa quando arrossisci a quel modo!”.

LASCIAMI!!!” - insistette Lina divincolandosi e cercando di liberarsi. Ma l'unico risultato fu di perdere l'equilibrio e cadere dritta fra le braccia di Gourry.

Lo spadaccino la strinse a se, impedendole di cadere a terra. “Presa!!!” - esclamò cincendole la vita. “Ora non mi scappi più!”.

Lina lo fissò in viso, stupida da quello strano comportamento. “Non vorrai... costringermi a fare qualcosa che non voglio...? Non vorrai farmi qualcosa che non desidero? Spero... Ti ricordo che la mia magia non funziona sulla legna umida, ma su tutto il resto... brucia che è una meraviglia!”.

Lo sguardo di Gourry si addolcì davanti a quella vaga minaccia e sorridendo, allentò la stretta su di lei. “Credi davvero che io possa farti qualcosa di male, contro la tua volontà?”.

Davanti a quel tono dolce, Lina arrossì di nuovo. E si sentì profondamente infantile. “No...! Altrimenti ti avrei spedito già da un pezzo ben lontano, con qualche incantesimo doloroso!”.

Gourry non rispose nulla, si limitò a farla accomodare fra le sue braccia, cingendole le spalle per scaldarla dall'umidità della sera, in silenzio...

Rimasero così per lunghi minuti, finché Lina non decise di rompere il silenzio. “Sai, la tua domanda di prima.... ? Beh, ecco, se ho ben capito il senso della frase... Io... io penso che noi due non cambieremo di una virgola finché staremo insieme... E' difficile da spiegare ma penso che io e te, incontrandoci, abbiamo raggiunto la dimensione di vita che ci è più congeniale. Il nostro modo di desiderare di vivere si incastra perfettamente. Il tuo e il mio. Per questo non cambieremo, perchè abbiamo trovato il nostro posto nel mondo e non dobbiamo più cercare, adattarci... Cresceremo, certo, forse tante cose le vivremo in maniera diversa fra qualche anno, ma io credo che rimarremo noi, i noi due di adesso. Mi piace questa vita che faccio, con te...”.

Già, anche a me... E la penso allo stesso modo!”. Gourry si chinò sulla nuca rossa della maga e le baciò piano la tempia.

Lina, stranamente, non arrossì davanti a quel gesto d'affetto inaspettato. Sorrise e si rannicchiò ancora di più fra le braccia dello spadaccino. “Gourry... Tu a volte, non vorresti che io...”.

Shhh!”. Gourry le pose gentilmente un dito sulle labbra. Sapeva cosa voleva chiedergli Lina... Riusciva a leggerle nel pensiero... “Io... so aspettare... Se è per qualcosa di importante. E non vorrei che tu fossi diversa da come sei adesso, per nessun motivo al mondo”.

Lina sorrise e non aggiunse altro. Rimaneva sempre stupida dal modo in cui Gourry sapeva leggerle dentro... Era un mistero, un meraviglioso mistero, come ci riuscisse...

Grazie Gourry!”. E poi, con un gesto velocissimo gli diede un bacio sulla mascella. Un attimo, solo un attimo... Poi si voltò e si rimise in silenzio fra le braccia del suo compagno.

Passarono la mezz'ora successiva così, in un intimo e piacevole silenzio. Finché... “Gourry, credi che la legna...?”.

Lo spadaccino assunse un'espressione scettica ed insieme speranzosa. “Aspetta che controllo!”. Si rialzò e scoprì la legna che era accatastata sotto al mantello di Lina e la tastò con fare pensieroso. Poi sbuffò... “Non è che la situazione sia migliorata gran che!”.

UFFA!!!”. Lina prese con un gesto stizzito il suo mantello e lo annusò. “Meraviglioso, ora puzza anche di muschio e non potrò mettermelo!”. Era irritata, decisamente irritata... Ed era affamata, oltre che infreddolita!!!

Gourry, passiamo al piano B!” - esclamò perentoria. “Prendi le lepri che abbiamo cacciato e torniamo alla locanda!”.

Per fare che?”. Gourry era sempre più confuso...

Lina sorrise freddamente. “Ma è OVVIO!!! Minaccerò il locandiere di fargli saltare in aria il locale se non mi trova IMMEDIATAMENTE qualcuno di dannatamente capace di cucinare per noi! Ora basta perdere tempo quì!!!”.

Lo spadaccino ridacchiò fra se e se... La solita Lina... “Certo, che potevi anche pensarci prima!”.

La maga lo guardò storto. “Senti, tu non hai diritto di criticare visto che di idee buone te ne vengono col conta gocce...”.

Gourry finse uno sguardo imbronciato, poi, con le lepri in mano, si accodò alla sua compagna che era già diretta verso la locanda a grandi falciate. Meglio, MOLTO meglio non irritarla ulteriormente... Era quando Lina aveva fame che diventava più pericolosa...

Giunsero nella piazzetta principale e si precipitarono nel loro albergo, alla ricerca del proprietario da 'maltrattare'...

A quell'ora la sala da pranzo era deserta, ormai doveva quasi essere mezzanotte. E anche all'ingresso e sulle scale non c'era nessuno...

Favoloso, il padrone di questa bettola se n'è già andato a nanna! E ora?”. Cominciava a sentirsi DISPERATA. Fu quando credeva che ormai avrebbe azzannato le lepri crude, che la voce del locandiere giunse alle sue spalle, facendola voltare, colta di sorpresa, insieme a Gourry.

Finalmente siete tornati signori!”.

Lina squadrò l'uomo che era davanti alla porta. Il locandiere era un grasso uomo di mezza età pelato, con il colorito della pelle rosa acceso e gli occhi neri piccoli piccoli. Un uomo decisamente insignificante e per nulla attraente...

Ci stavate aspettando?” - chiese Lina cauta e vagamente seccata.

Gourry si pose sulla difensiva, mentre il locandiere, sudando, arretrò di alcuni passi.

N... No, non fraintendete, io nella mia locanda rispetto la privacy dei miei ospiti. E' solo che è da oggi pomeriggio che quì c'è una persona che chiede insistentemente di voi e non sapevo come aiutarlo a rintracciarvi!”.

Lina e Gourry si fissarono negli occhi. Chi poteva essere?

Oh, una persona rispettabilissima” - si affrettò a precisare l'uomo - “probabilmente il messaggero di qualche nobile”.

Lina guardò l'uomo pensierosa. Non poteva trattarsi di qualcuno del seguito di lord Forest perchè erano stati tutto il pomeriggio da lui e si erano accordati di ritrovarsi solo il giorno dopo per il pagamento... “Dove si trova ora quest'uomo?” - chiese Lina cauta. La sua curiosità stava per averla vinta...

Oh, nel mio salotto privato, al primo piano. Non ha voluto andare a dormire e ha preferito aspettarvi. Dice che è una cosa importante!” - rispose cortesemente il locandiere.

Lina sospirò. Forse aveva capito! Un semplice, nuovo lavoro... Probabilmente qualche nobiluccio della zona aveva saputo della loro presenza nella regione e li stava cercando per portare a termine qualche affare. Normale amministrazione insomma! “Ci porti da lui!” - esclamò decisa.

Ma Lina?”. Gourry sembrava meno propenso all'ottimismo e più indirizzato in una strada che portava a dei guai... Il suo istinto gli diceva che era meglio non andare... Ma far cambiare idea alla sua compagna, quando era così decisa, era un'impresa impossibile, lo sapeva... Strinse l'impugnatura della sua spada e seguì Lina ed il locandiere al primo piano.

Appena entrati nella stanza furono investiti da un piacevole calore sprigionato da un fuocherello acceso nel camino.

La stanza era arredata spartanamente, con un divano su un lato, il camino dall'altro e in mezzo un tavolo grezzo in legno e delle sedie senza pretese. E su una di esse era seduto una specie di paggio, con in testa una parrucca bianca che terminava in una coda stretta con un laccio azzurro. I suoi erano abiti di rappresentanza, eleganti. Portava una tunica rossa chiusa con bottoni dorati e dei pantaloni bianchi. E ai piedi aveva comode scarpe in vernice grigia... Un messo in piena regola, al servizio di qualche nobilissima famiglia sicuramente...

Lina si grattò le mani. Ci stava per scappare l'affare del secolo, sicuramente avrebbe spillato fior fior di monete d'oro alla famiglia per la quale lavorava lo 'spaventapasseri' che aveva davanti. “Lina Inverse, per servirvi!” - sussurrò con finta educazione, sentendo già nelle orecchie il tintinnio dei futuri guadagni.

Il paggio si alzò e si avvicinò alla maga e allo spadaccino. Fissò con sguardo veloce Lina, poi i suoi occhi si soffermarono per lunghi istanti su Gourry, pensierosi... “E... il vostro nome signore?” - chiese guardingo.

Gourry si sentì non a suo agio... C'era qualcosa di familiare in quell'uomo, nel suo modo di vestire, nel suo accento... “Gourry Gabriev” - rispose fra i denti, non distogliendo lo sguardo da lui.

E' un vero piacere” - rispose il messo lentamente, continuando a fissarlo.

Lina sbuffò, stanca di essere bistrattata e non al centro dell'attenzione. E che cavolo, si era innamorato di Gourry quello??? “Ehm... se potesse dirci cosa vuole da noi...” - disse tossicchiando.

Il paggio la fissò di sfuggita, come se non l'avesse sentita realmente. Poi tornò a fissare Gourry e, con un gesto della mano, invitò i due giovani a sedersi al tavolo per parlare. Poi congedò il locandiere fuori dalla stanza.

E allora?” - chiese Lina spazientita, dopo essersi seduta.

Il messaggero annuì. “Avete ragione, è tardi ed è giusto che voi desideriate recarvi nelle vostre stanze per riposare. Quindi, vi esporrò subito quanto ho da dirvi!”.

Evviva, credevo che sarei invecchiata quì!!!” - sbottò Lina con poco tatto.

Il paggio tossicchiò, guardandola con disprezzo. “Miss, mi spiace se sto facendole perdere tempo, arriverò subito al dunque” - rispose con una punta di ironia cattiva ma garbata... “Mi manda il mio signore. Vuole incontrarvi per discutere con voi di qualcosa di molto importante, qualcosa di assolutamente proficuo... Per entrambe le parti, si intende... Mi ha mandato a cercarvi, era molto che tentava di mettersi sulle vostre tracce. E non è stato facile trovarvi, ve l'assicuro... Ho l'ordine di condurvi nella città di Tallin, il mio signore vi aspetta lì”.

Tutto quì?” - chiese Lina gelida - “Non vi aspetterete che vi seguiamo così, a scatola chiusa? Chi è il vostro signore? Voglio sapere il nome... E che cosa vorrebbe da noi?”.

Il paggio si accigliò. “Cosa voglia, non mi è dato sapere, sono solo un servitore. E per quanto riguarda il nome, il mio signore vuole restare in incognito. Vi dirà tutto a tempo debito... Mi ha detto che non vuole si sappia in giro che mi ha mandato a cercarvi, che si tratta di una questione molto privata e personale... Ma ritengo che vi metterà al corrente di ogni cosa non appena vi incontrerete”.

Lina sorrise freddamente. “Spiacente, niente nome, niente visita a Tallin”.

Miss...”. Il paggio la fissò negli occhi. “E allora, niente ricompensa. Il mio signore sa essere molto generoso! Sicura di voler abbandonare quanto ho da offrirvi così, a scatola chiusa?”.

Lina si morse il labbro... Quel tipo sapeva trattare, l'aspetto da pinguino mascherato l'aveva tratta in inganno... Ed era anche devoto al suo signore, non sarebbe riuscita a strappargli dalle labbra nessuna informazione in più... Forse con la tortura, certo, avrebbe ottenuto qualcosa, ma il messaggero gli serviva VIVO perchè se no non avrebbe potuto indicargli il suo padrone. E guadagnare, probabilmente, una montagna di soldi. Certo, immaginava che tanta riservatezza nascondesse un lavoro poco pulito, ma in fondo non si era mai fatta troppi giri mentali sulla provenienza dei soldi che guadagnava... “Ok, diciamo che accetto... Ma si partirà domani pomeriggio, io in questa città devo ancora riscuotere una ricompensa. E non intendo rinunciarvi...”. Poi fissò Gourry, per essere certa che fosse d'accordo. Lo spadaccino era stato silenzioso durante le trattative e aveva una strana aria tesa...

D'accordo Lina, per me va bene” - rispose poco convinto... Quello strano, spiacevole presentimento continuava a tormentarlo... Ma non si sognava nemmeno di non andare con lei...

Bene, la trattativa finisce quì”.

Bene!” - annuì il paggio - “a domani pomeriggio dopo il tramonto allora!”. Fece per uscire dalla stanza ma la voce di Lina lo richiamò.

Senti 'bellino'... Suppongo che tu sappia con chi hai appena parlato, giusto? Ecco, allora, per la tua incolumità, ti consiglio, NIENTE scherzi! Chiaro?”.

Certo Miss, chiarissimo!”. Il paggio lanciò uno sguardo torvo alla maga e un'altro sguardo intenso verso Gourry, poi scomparve dalla porta.

Lina, questa cosa non mi piace molto...” - sussurrò lo spadaccino pensieroso quando furono rimasti soli.

La maga gli pose gentilmente una mano sulla spalla. “Tranquillo, è un lavoro come un altro... Forse sporco, ma se sarà troppo poco pulito anche per noi, possiamo sempre rifiutare, una volta giunti lì. E poi, in fondo Tallin è sulla nostra strada, c'è il porto lì. Non volevamo mica andare a Saillune dopo questo lavoro?”.

S... si” - concluse Gourry sempre meno convinto...

Solo una cosa mi chiedo!” - esclamò Lina allegra, per stemperare la tensione.

Cosa?”.

Lina ridacchiò. “Quell'uomo, secondo te portava il parrucchino perchè è calvo o per una questione di convenzione sociale???”.

Lo spadaccino la guardò negli occhi. E scoppiò a ridere, finalmente rilassato... Era proprio da Lina una domanda del genere, solo lei sapeva stemperare la tensione in modo tanto originale! Come avrebbe fatto senza di lei? Nessuno riusciva a farlo ridere e a metterlo di buon umore come Lina... Adorava quel visino furbo e quei capelli rossi che lo incorniciavano... Non avrebbe cambiato la sua vita insieme a Lina per nessun motivo al mondo... La abbracciò continuando ridere. “Lina, non lo so davvero! Vuoi per caso andare di nascosto in camera sua per scoprirlo stanotte, mentre dorme?”.

Perchè no, sarebbe un'idea divertente! Spiare il pinguino!!!”.

Risero entrambi forte, per alcuni minuti...

Finchè il locandiere, con poche cerimonie, li buttò fuori dalla sua stanza privata.



Tallin era una grossa ed elegante città portuale, caotica e piena di vita. Era la residenza estiva del sovrano della regione e tutti gli alberghi, tutte le locande della città sapevano di lusso, di sfarzo...

Ma Lina rimase seriamente colpita quando 'il pinguino' li accompagnò verso il grand hotel nella piazza reale. Il più elegante, il più fastoso, il più dannatamente COSTOSO!!!

Il capo del pinguino deve essere pieno di soldi!” - sussurrò Lina all'orecchio di Gourry, sotto voce.

Gourry annuì senza rispondere, per non farsi sentire visto che viaggiavano nella stessa carrozza con il messaggero. Erano stati tre giorni di viaggio tranquilli, avevano viaggiato comodamente in carrozza e il paggio la notte li aveva fatti dormire il locande di lusso, incontrate sul cammino... Il tutto, a spese del suo padrone...

Gli inizi non erano male.

Siamo arrivati!” - esclamò il messaggero quando furono davanti al Gran hotel - “Scendete, vado subito a chiamare il mio padrone!”.

Lina e Gourry si lanciarono uno sguardo d'intesa e scesero dalla carrozza, nella piazza dell'albergo. Bellissima, elegante, lastricata con pietre bianche e candide e circondata di piante secolari e di panchine dove riposavano le ricche ospiti dell'hotel, in eleganti abiti.

Questo posto è bellissimo ma pacchiano!” - esclamò Lina. Tanto lusso non faceva decisamente per lei...

Già!”. Gourry sbuffò... Nemmeno a lui quei posti eleganti e convenzionali piacevano. “Chissà chi è questo nobile che ci vuole conoscere?”.

Lina ridacchiò. “Lo scopriremo subito, guarda, sta scendendo le scale in compagnia del nostro amico paggio e di una giovane dama, probabilmente la figlia o la sua giovane moglie...”.

E'???”. Gourry sollevò lo sguardo verso la scalinata principale esterna. E il cuore gli si fermò...

Fiero, impassibile, un elegante nobile dai capelli biondo cenere, sui sessant'anni, si dirigeva verso di loro. Lo sguardo su di lui, severo, uno sguardo che lo spadaccino conosceva più che bene, come la persona che lo portava...

Gourry indietreggiò di qualche passo...

Cosa c'è?” - gli chiese Lina preoccupata, vedendolo impallidire.

Gourry non fece in tempo a rispondergli che le tre persone furono davanti a loro.

Lina sollevò lo sguardo sul nobile. Aveva un'espressione severa, acida... Non ispirava molta simpatia, sebbene fosse, nonostante l'età, indubbiamente affascinante.

L'uomo guardò Gourry negli occhi, con una strana furia negli occhi. “E allora Gourry, è tanto che non ci rivediamo, vero?” - chiese in tono glaciale.

Lina fissò il compagno senza capire. “Vi conoscete?”.

Alla mancata risposta dello spadaccino, bianco in viso e con lo sguardo fisso sul nuovo arrivato, l'uomo più anziano si rivolse a lei per rispondergli, con una punta di disprezzo.

Certo che lui mi conosce Lina Inverse! Io sono suo padre!”.






  
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