“Noi non saremo infelici”, gli disse con un sorriso sincero.
“Come fai a dirlo?”, domandò Sanzo, lasciando che il fumo uscisse dalle belle labbra sottili.
“Perché siamo disposti a scambiarci di posto per far soffrire di meno l’altro”, si avvicinò a lui, passò il dorso delle dita sulla sua fronte, poi sugli zigomi. “Quanti sarebbero disposti a prendere il tuo dolore e la mia solitudine?”