Chapter one.
E voglio crederti
quando mi dici che sarà ok
Provo a crederti
ma non ci riesco
Avril Lavigne Tommorow
***
Sbattei l’armadietto in faccia alla mia migliore amica Corinne che in quel momento si aggiustava una ciocca di capelli biondi un ragazzo del secondo anno.
- Allora che ne pensi?- mi chiese sorridendo e arricciando le labbra.
- Si è okay potremmo andare alla festa di Michelle stasera – le rispondo aggiustandomi la borsa sulla spalla.
- Corinne stasera deve venire la mia matrigna e suo figlio!- dico sbuffando.
- Uffaaaa e io con chi ci vado?- chiede sospirando e storcendo il naso.
- Cor per farmi perdonare ti presto il mio vestito quello che ti piace tanto! – le dico cercando di sorridere il più possibile.
- Accetto!- mi dice ridendo appena.
- Adios mi amiga- dico asciugandomi teatralmente una lacrima e facendo ridere Corinne.
- Ciao bella mora posso sedermi qui?- Josh alias il mio migliore amico mi saluta sprizzando gioia da tutte le parti.
- Certo che si!- lo saluto con un bacio sulla guancia e prendo la mia ricerca.
- Oggi vieni alla festa?- mi chiede scarabocchiando.
- No uffaaaa devo stare a cena con mio padre l’ho promesso- dico mettendo il broncio e facendolo sorridere.
- Povera cucciola- mi dice Josh sorridendo e trattenendo un'altra risata.
Era il prof più gentile che avessi mai incontrato ma non mi facevo filmini mentali come le mie compagne.
Per tutta l’ora parlò di Dante Alighieri e bla bla bla.
Passò anche l’ora di storia e con Josh andai in mensa.
Mentre mi avviavo da Corinne al nostro tavolo qualcosa di freddo mi colpì la faccia.
- Oh povera la nostra Zoe- mi disse quello che identificai come Harry Styles.
- Ora i tuoi capelli fanno più schifo del solito- rise Niall Horan quello che all’apparenza poteva sembrare un vero angelo.
- Fai proprio schifo!- un'altra voce si unì al coro.
- E allora perché tutti la lasciano?- quella cosa mi lasciò immobile. No non potevano saperlo, non ci credo.
- Il suo ex l’ha lasciata per una scommessa, la mamma è morta pur di non sopportarla.- la sala rimase in silenzio e Sasha una delle scopa-amiche di Louis si beccò uno schiaffo.
Incrociai lo sguardo di Zayn uno dei miei bulli peggiori e i suoi pozzi scuri mi fissarono.
Un moto di rabbia mi fece agire inaspettatamente.
- Fate veramente schifo!- urlai con tutta l’aria che avevo e con tutta la scuola puntata addosso.
- E’ meglio che stai zitta, che nessuno ti chiama mai se non per aprire le gambe- le disse gridandole in faccia.
Trascinai via con me Josh e andammo a mangiare fuori nel cortile parlando di quanto fossi stata ‘’figa’’ ribellandomi.
**
Uscii dalla scuola correndo il più velocemente possibile.
- Ferma ferma Zoe- mi disse Zayn prendendomi per le spalle e portandomi lontano dagli sguardi dei novellini.
- Eccola qui Louis- mi lasciò cadere a terra con lo sguardo divertito dei presenti.
- Povero fiorellino- disse ghignando.
- Questo è per aver umiliato Sasha-
- Questo è per avermi fatto perdere la mia migliore scopa-amica-
- Questo invece è perche fai schifo-
- E questo è per insegnarti la lezione.
Zayn aveva sempre lo sguardo su di me e Harry e Niall bisbigliavano tra loro.
- Sei un p-pezzo di merda- sibilai rialzandomi.
- Non permettermi più- mi ringhiò Harry, sentivo il suo alito sul collo.
- Vergognati- continuai fregandomene delle maledizioni che mi mandava il mio povero corpo.
Stava per continuare quando Niall lo fermò.
- Harry, basta- gli sussurrò anche se io sentii.
- Vai via- mi disse soffermandosi troppo a lungo sulle mie labbra.
**
Appena tornata a casa ero subito andata a disinfettarmi i tagli riscoprendo il mio addome pieno di lividi e graffi. Avevo anche il labbro dannatamente rotto, un piccolo livido sullo zigomo e un minuscolo graffietto sulla fronte. Ero ancora in forma dai.
- Sono tornatooo- urlò mio padre dalla cucina.
- Ciao papi- urlai di rimando.
Toccai leggermente il punto dolorante e ricordai del calcio di Louis involontariamente inziai a piangere. Prese le cuffiette dalla tasca dei jeans e mi accucciai contro il pavimento freddo della mia stanza viaggiando con le note di Fear of the dark, e sentendo le parole le lacrime pregavano sempre di più di scendere.
Canticchiai a bassa voce una piccola strofa della canzone preferita di mio fratello
'' Paura del buio, paura del buio
Ho costantemente paura che ci sia qualcosa nel buio
Paura del buio, paura del buio
Ho una fobia che ci sia qualcuno ''
E io in fondo anche io avevo paura del buio perchè il buio erano loro
- Zoe scendi è arrivata Tricia!- urlò mio padre.
Asciugai in fretta il trucco colato e in meno di cinque minuti ero truccata, avevo fatto una treccia e avevo indossato un vestito blu notte che arrivava a metà coscia lasciando le mie gambe lunghe fuori.