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Autore: AliceBaskerville    28/06/2013    1 recensioni
Chi sono? Dove mi trovo? Come ci sono arrivata? Che ci faccio qui? Domande che da un tempo indeterminato mi frullano in testa. Davanti a me il cielo azzurro, limpido, con le nuvole che sembrano essere trascinate via dal vento; sotto di me il rovente asfalto di una grande strada. Insolito come risveglio, vi pare? Svegliarsi al margine di una strada affollata di macchine variopinte con l’impressione che nessuno si accorga di me.
Genere: Drammatico, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: G-Dragon, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chi sono? Dove mi trovo? Come ci sono arrivata? Che ci faccio qui? Domande che da un tempo indeterminato mi frullano in testa. Davanti a me il cielo azzurro, limpido, con le nuvole che sembrano essere trascinate via dal vento; sotto di me il rovente asfalto di una grande strada. Insolito come risveglio, vi pare? Svegliarsi al margine di una strada affollata di macchine variopinte con l’impressione che nessuno si accorga di me. Non ricordo neppure il mio nome. Ottimo, direi. Finalmente, dopo aver passato ore nella stessa posizione a cercare di ricordare qualcosa, mi metto seduta. Mi guardo le mani, come se queste ultime potessero rivolgermi la parola e dirmi ciò che voglio sapere. Sposto lo sguardo verso il marciapiede accanto a me e vedo un ragazzo seduto su una panchina. La cosa che spicca all’occhio sono i suoi capelli, lunghi da un lato e corti dall’altro, castano scuro, con le punte di un azzurro fosforescente. A parte quelli, decisamente innaturali, era un bel ragazzo, se non fosse per un particolare: era avvolto in un’aura scura, il volto velato di malinconia, negli occhi disperazione. Particolari che mi sono appena accorta di saper leggere bene. Continuo a guardarlo, catturata dai suoi occhi castani, che quasi non mi accorgo che lo sguardo prima piantato a terra è rivolto dritto verso di me. Sembra quasi che finalmente qualcuno si sia accorto che esisto. Subito dopo, però, si scuote, e, quasi impercettibilmente, sussurra: ‘Non è possibile.’ Rimango stranita. Cosa non è possibile? Parlava di me? Deve per forza avermi visto. Io non sono possibile? Nah, forse non mi ha neppure notata, forse pensava ad altro. Si alza, infila le mani in tasca e a testa bassa continua a camminare. Lo guardo andare avanti per ancora un paio di passi, ma più si allontana, più sento il mio cuore stringersi in una morsa e urlare di dolore. Così, finalmente mi alzo dall’asfalto della strada e comincio a seguirlo.
‘Hey!’ provo a chiamarlo, ma non mi risponde. ‘Hey!’ ripeto più forte, ma continua ad ignorarmi. Le cose sono due, o è sordo, o mi sta ignorando di proposito. Improvvisamente gli squilla il cellulare, lui legge velocemente legge il nome sullo schermo e risponde.
‘Seung Hyun…’
‘Che succede Jiyong? Ti sento strano…’ Ah! Quindi si chiama Jiyong, buono a sapersi.
‘Credo di essere diventato pazzo.’
‘Cosa stai dicendo? Mi preoccupi!’
‘L’ho vista! Era lei, ne sono sicuro!’
‘Di chi stai parlando?’
‘Aileen. L’ho vista. Lo so, è morta. Ma io l’ho vista!’ Aileen?
‘Amico, secondo me semplicemente non riesci ad accettare la sua morte! Ora scappo, tu cerca di riprenderti!’ Stacca. Jiyong alza gli occhi al cielo e tira un sospiro.
Aileen. Chi è? Perché questo nome mi sembra così familiare? Perché sento quasi che… mi appartenga?
Senza neanche accorgermene, Jiyong mi ha condotto a casa sua, è proprio lì che mi trovo ora. Lui si butta a peso morto sul divano, scoppiando in lacrime. Delicatamente prende fra le mani la foto di una ragazza, mentre sulle sue labbra si disegna un leggero sorriso. ‘Aileen…’
Improvvisamente, mi sembra di ricordare qualcosa. Vedo una ragazza, anche se non ho la più pallida idea di chi sia. Sta camminando sullo stesso marciapiede dove mi sono svegliata a testa bassa, con gli occhi gonfi e rossi, una lacrima le scivola sul viso pallido, mentre si passa una mano tra i lunghi capelli lisci e neri e abbassando ancora di più il capo, lasciando che la frangetta le copra in parte gli occhi. Attraversa la strada continuando a fissare a terra, quando un’auto a tutta velocità la colpisce in pieno, scaraventando la ragazza nell’esatto punto in cui ho ripreso conoscenza. Lo schermo del telefono si illumina, mostrando il nome di Jiyong e un messaggio: ‘Aileen, mi dispiace per quello che è successo, devo dirti una cosa importante’. Una lacrima solitaria scende sulla guancia di Aileen, scandendo il ritmo del suo ultimo respiro.
Queste immagini mi immobilizzano sul posto. Sbarro gli occhi lasciando che alcune lacrime percorrano le mie guance. Ho appena visto il momento della mia morte. Ora ricordo tutto. Jiyong, il mio migliore amico… quel giorno avevamo litigato per non so quale assurdità.
Lui si alza, dirigendosi verso lo specchio, guardando la sua immagine. Poggia una mano in corrispondenza del punto dove si trova il mio riflesso, sussurrando ancora una volta il mio nome, che sulle sue labbra suona così doloroso.
 ‘Stupido… Sei uno stupido.’
Il ragazzo si gira di scatto verso di me, guardandomi dritto negli occhi, per poi allungare una mano nella mia direzione, incerto. Cerca di prendermi una ciocca di capelli, ma ritrae subito la mano appena li trapassa.
‘Aileen?’
‘Sì, Jiyong.’
‘Aileen, tu sei…’
‘Morta, già…’ sospiro pesantemente, a quelle parole difficili da sia da dire che da concepire. ‘Prima di poter raggiungere l’eternità che mi aspetta, io devo… Devo finire la mia missione qui, quella cosa che ho avuto tutta la vita per fare, che ho scioccamente rimandato fino a che il mio tempo non è finito. Probabilmente, se l’avessi fatto prima, avrei vissuto felicemente gli ultimi giorni che mi rimanevano…’
‘Ai, non parlare così, ti prego! E’ già difficile da accettare di per sé…’
Improvvisamente appare una luce accecante, che mi richiama a sé.
‘Sembra che il mio tempo qui sia finito…’
‘No! Non andartene! Devo dirti una cosa, Ai!’
‘Ti amo, Jiyong.’ Dico in un flebile sussurro,  scomparendo nella luce. ‘Ti aspetterò, ma tu cerca di vivere il più possibile, qui in questo mondo di peccatori.’
 
 
 
 
 
‘Ti amo anch’io, Ai.’





SPAZIO AUTRICE:
Salve, ragazzi! Sono tornata con una nuova storia, questa volta ambientata in un contesto diverso. Infatti di solito scrivo sul manga Pandora Hearts, mentre questa volta mi sono cimentata sui Big Bang, in particolare su G-Dragon, il mio bias (di cui mi sono innamorata *cough*). Avevo progettato questa storia un mese fa. All'inizio doveva essere una long fic, ma le trovo troppo impegnative, così ho cercato di sintetizzare molto e adattarla in one shot. Io non ne sono affatto convinta, a dir la verità. Che altro dire? Spero vi piaccia, benché io sia consapevole che sia uno schifo. Spero sia quanto meno accettabile. Grazie per aver letto, spero che qualche anima clemente decida di lasciare una recensione.
Saranghae, AliceBaskerville.
  
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