Crossover
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Autore: telesette    02/07/2013    1 recensioni
In un mondo fantastico, popolato da cavalieri e maghi, due innamorati sono vittime di un maleficio: saranno sempre insieme, ma non potranno mai amarsi; lei costretta ad essere un falco durante il giorno, lui lupo durante la notte...
Questa la trama di un meraviglioso capolavoro di cinema "fantasy" del 1985, intitolato "Ladyhawke". Probabilmente nessuno dell'attuale generazione ricorderà il fascino di questo genere di storie, ciononostante proverò a ricreare una storia sentimentale e avventurosa ( XD speriamo bene! ) con questa mia modesta parodia dedicata ai due personaggi che più AMO del mondo di Naruto...
Genere: Avventura, Fantasy, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Film
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Neji X Tenten'
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Gamabunta non riusciva a credere ai propri occhi.
A memoria di rospo, mai nessun uomo era riuscito a sprigionare un potere pari a quello del Vescovo in quel momento.
Danzo era inebriato dalla sua stessa energia, letale e spaventoso come il diavolo in persona, tanto che persino il grande Gamabunta si sentì impotente al confronto.
Jirayus e Rock Lee erano entrambi intontiti, esattamente come il povero cavallo Shuriken, e Hyugarre era l'unico altro testimone di quanto stava accadendo. Sconvolti e terrorizzati dal combattimento e dalla profanazione, persino i soldati ancora presenti nella cattedrale erano scappati via urlando attraverso le porte che conducevano in sagrestìa. Sua Grazia si era finalmente rivelato per ciò che era realmente: un autentico mostro senza scrupoli.
Tutto ciò che potevano fare Hyugarre e compagni era continuare disperatamente a resistergli... oppure arrendersi all'inevitabile.

- Non lascerete vivi questo luogo - urlò il Vescovo, prorompendo tali parole con forte voce gutturale. - Il vostro sangue bagnerà la pietra e le vostre vite bruceranno ai piedi di colui che è Signore unico e incontrastato del Regno degli Inferi...

Ciò detto, Danzo sollevò il braccio e una rossa scarica di energia apparve pronta a riversarsi sui suoi nemici.
Hyugarre tuttavia non intendeva mollare.
Arrendersi adesso significava gettare la spada e rassegnarsi a morire, una cosa che il suo spirito combattente non poteva assolutamente accettare, perciò strinse l'elsa con maggiore determinazione e sfidò invece il Vescovo a scaricargli addosso il potere di cui andava tanto sicuro.
Senza farselo ripetere, Danzo scagliò uno dei suoi colpi micidiali contro il petto del cavaliere. Hyugarre riuscì appena a deviare il fascio mortale con la lama lucente dello spadone ma, a causa dell'impatto e delle ferite riportate, capì subito che non sarebbe riuscito ad evitarne un secondo.
L'urto lo fece accasciare in ginocchio, imprecando tra i denti per la propria debolezza, mentre Danzo si preparò a sferrargli il colpo di grazia.

- Non preoccuparti Hyugarre - esclamò il Vescovo con sarcasmo. - Quando tutto questo sarà finito, ti ritroverai con Tenten nell'aldilà!
- Ma... Maledetto!
- Apri i tuoi occhi, Hyugarre, libera la tua mente alla verità: "Io sono la Luce del mondo, chi segue me non brancolerà nell'oscurità"...

Prima che il Vescovo potesse finire la frase, un forte sibilo sopra la sua testa attirò improvvisamente la sua attenzione.
Alzando gli occhi, Danzo vide una pioggia di lame affilate scendergli addosso con incredibile velocità. Subito dunque lasciò perdere Hyugarre e, sferzando l'aria sopra di sé con il braccio, la sua aura spirituale fece ricadere i mortali proiettili a terra senza danno.

- Chi è stato? - ruggì l'uomo furibondo.

Come in risposta alla sua domanda, un'esile figura avvolta di bianco sbucò fuori dall'ampio colonnato che sovrastava il lato destro della navata principale. Costei indossava una specie di bianca uniforme ninja con cappuccio, abbastanza aderente da rivelare le forme armoniose e delicate del suo corpo, e una altrettanto candida sciarpa di lino avvolta intorno al collo che le nascondeva parzialmente il volto.
Hyugarre sbarrò gli occhi esterrefatto.

- Tenten - mormorò. - Non... Non può essere...

Scostandosi la sciarpa dal mento, Tenten rivolse al Vescovo una fredda occhiata carica di disprezzo e lo intimò di non toccare Hyugarre. Danzo rispose beffardamente al monito della fanciulla, prorompendo quasi in una risata divertita, e di fatto indirizzò un altro fascio di energia nel punto in cui ella si trovava.
Librandosi in volo con un balzo, quasi le sue braccia fossero ancora le ali di un falco, Tenten evitò il colpo in agilità. Questi distrusse parte del colonnato, riversando pesanti calcinacci di marmo nella navata sottostante, tuttavia non le arrecò il minimo danno. La fanciulla strinse al petto le ginocchia, roteando nell'aria con una capriola, e atterrò abilmente al lato opposto della cattedrale.

- La maledizione è finita, Vostra Grazia - sottolineò Tenten, stringendo davanti a sé il suo prezioso rotolo di famiglia. - Poiché volevate questo segreto a tutti i costi, ebbene vi mostrerò la Tecnica delle Mille Lame che tanto desideravate... Assieme alla vostra morte, ovviamente!
- Piccola impudente - sibilò il Vescovo furioso. - All'inferno, tu e la tua tecnica... Crepa!

Danzo indirizzò ancora la sua aura mortale contro Tenten, questa volta lacerandole appena la veste e ferendola leggermente alla spalla, tuttavia lei spiccò un altro agile salto nell'aria e sciolse il sigillo che teneva chiuso il rotolo nelle sue mani.

- Colpo Segreto degli Armé - urlò. - Soffio Mortale del Drago!

Spiegando il rotolo attorno a sé, come una sorta di spirale impazzita, Tenten materializzò dal nulla una quantità incredibile di armi da taglio: coltelli, asce, daghe, sciabole, scimitarre, pugnali, falci... Il nugolo di metallo assunse vagamente la forma di una enorme testa di drago che, quasi fosse vivo, puntò direttamente contro la vittima destinata. La pioggia di armi sembrò annunciare la furia di un gigantesco dragone, levando una sorta di ruggito spaventoso verso il cielo, e subito si riversò contro Danzo allo scopo di annientarlo.
Tuttavia era impossibile sperare di sconfiggerlo in questo modo.
Gli Sharingan attivi lungo il suo braccio lo rendevano capace di annullare qualunque tecnica offensiva rivolta contro di lui... o di rispedirla al mittente con incredibile facilità.
Quando Tenten si rese conto che le sue armi le stavano ritornando addosso, era già troppo tardi.

- Ma cosa...
- Tenten, nooo!

L'urlo disperato di Hyugarre, nel vedere la fanciulla colpita dalle sue stesse armi, riecheggiò nella cattedrale in modo straziante.
Tenten ricadde al suolo ferita e priva di sensi, la candida uniforme immacolata sporca di sangue, e Danzo sputò con disprezzo.

- Povera sciocca arrogante - esclamò. - Pensavi forse di avere a che fare con un uomo? Io sono DIO !!!
- Taci - sentenziò Hyugarre, sentendo montare la propria collera assieme alle ultime energie residue. - Hai già insultato abbastanza il nome di Dio... Preparati a rispondere direttamente a Lui, essere immondo che non sei altro!

Ciò detto, Hyugarre concentrò la sua essenza nel braccio, ignorando il dolore che attanagliava ogni centimetro del suo corpo.
Lo spadone scintillò ancora più intensamente, emanando vividi bagliori d'argento sulla sua lama gloriosa, e tutto sembrava indicare quanto l'arma stessa fosse ansiosa di fare giustizia del Vescovo e di tutti i suoi peccati.

- Pazzo - fece Danzo, guardando il cavaliere con superiorità. - Ma non hai ancora capito che è inutile: non puoi battermi, nessuno può farlo, perché io sono immortale!
- Que... Questo è tutto da vedersi...

Lo stesso Danzo rimase pietrificato dal suono di quella voce.
Malgrado lo squarcio nel petto, Sasuke Markét Uchiha aveva ancora vita sufficiente in corpo per rialzarsi ed afferrare quel viscido farabutto da dietro le spalle. Il Vescovo provò a liberarsi ma, a causa della rabbia furibonda che sprigionava dal suo corpo martoriato, Sasuke era finalmente riuscito a liberare il potere ultimo della sua Abilità Innata.
Neppure Danzo, con tutti gli Sharingan da lui rubati, poteva fermarlo adesso.
Sasuke sapeva di essere ormai alla fine, di non poter sopravvivere a lungo con quella ferita, ciononostante il desiderio di vendicarsi era più forte della morte...
Più forte di tutto!
Lo strazio e il dolore di un'anima lacerata, paragonabile solo alla sofferenza di innumerevoli vite ingiustamente spezzate e al tormento di migliaia di vittime che reclamavano giustizia tutte assieme, riuscì a scuotere l'Uchiha dalle fondamenta di tutto il suo essere.
Ora Sasuke sapeva.
Per anni era stato come un burattino, nelle mani di quell'uomo ambizioso e meschino, calpestando il suo orgoglio e la sua dignità senza mai ribellarsi. Ora invece, negli ultimi istanti della sua vita terrena, tutto era finalmente chiaro ai suoi occhi come la luce del sole.
Solo un'altra persona doveva morire quel giorno.

- Lasciami - urlò Danzo furibondo. - Che cosa credi di fare? Lasciami... Lasciami subito, ho detto!
- Non ci sperare, miserabile - sussurrò Sasuke, serrando le braccia ancora più saldamente. - L'inferno ha preparato un posto speciale, proprio accanto al mio... Un posto che porta il tuo nome!
- D'accordo, allora, te la sei voluta... Ah!

Sopravvissuta miracolosamente anche lei, Tenten riuscì a raccogliere un pugnale da terra e a scagliarlo profondamente nella mano aperta del Vescovo... proprio dove questi teneva lo Sharingan principale, quello necessario a dominare il potere di tutti gli altri, lasciandolo completamente in balìa di Sasuke e della sua furia omicida.

- Hyugarre - gridò l'Uchiha. - Non esitare, affonda la tua spada, adesso!
- Ma...
- Che cosa aspetti ?!?

Hyugarre ammutolì.
Certo, anche lui comprendeva benissimo che Sasuke era condannato a morire ugualmente. Ciononostante, con quell'ultimo gesto disperato, l'Uchiha aveva dato prova di meritare quantomeno il rispetto del suo antico avversario. Hyugarre era restìo ad affondare la propria spada, uccidendo così un giovane valoroso assieme ad un verme immondo.

- Hyu... Hyugarre - gemette il Vescovo, con occhi colmi di paura e terrore. - T... Ti prego, ti prego... Non farlo!
- Te lo chiedo come favore personale, Hyugarre - disse ancora Sasuke. - Porta a termine la tua vendetta e ammazza questo miserabile anche per me!

Hyugarre strinse gli occhi, guardando l'Uchiha seriamente.

- Lo vuoi veramente?
- Avanti - tagliò corto l'altro con un sorriso. - Fallo!

Senza farselo ripetere, Hyugarre cambiò lesto l'impugnatura.
Il Vescovo osservò impietrito la lama dello spadone roteare davanti a lui con un bagliore e trapassarlo da parte a parte assieme a Sasuke, provocandogli in tal modo la fuoriuscita delle duse intestinali. Danzo ebbe appena il tempo di rendersi conto della propria morte, fissando a bocca aperta gli occhi bianchi e freddi del cavaliere, allorché Hyugarre storse le labbra furioso ed estrasse nuovamente l'arma per sferrare un secondo colpo all'altezza del suo ingrato collo.
La testa del Vescovo schizzò in alto, roteando vorticosamente per alcuni istanti, prima di rotolare ai piedi dell'altar maggiore e rimanere così immobile con l'espressione congelata della morte.
Hyugarre e Tenten si rialzarono in piedi, seppure a fatica, e insieme si avvicinarono a Sasuke chino sul cadavere di Danzo.
L'Uchiha rialzò appena la testa, osservando stancamente i volti sinceri e preoccupati dei due innamorati, e dentro di sé gli dispiacque solo di essersi reso conto troppo tardi degli errori commessi. Se solo avesse combattuto al fianco di Hyugarre fin dall'inizio, invece di dare ascolto alle menzogne del Vescovo, forse le cose sarebbero andate diversamente.

- E'... finita - mormorò Sasuke.
- Mi dispiace - fece eco Hyugarre, ponendo la mano sulla spalla dell'altro. - Non volevo questo!
- Lo so - ammise l'Uchiha riconoscente. - Sono fiero di... di averti conosciuto, Hyugarre...
- Anch'io!
- Pe... Peccato che non... non avremo il modo di stabilire, una volta per tutte... chi è il più forte!

Gli occhi di Sasuke si spensero.
Hyugarre sentì la sua mano inerte nella propria e, chiudendogli pietosamente le palpebre, rivolse in silenzio una preghiera per l'anima del cavaliere defunto.
Sasuke Markét Uchiha era un combattente valoroso, reso malvagio dalle circostanze, tuttavia era riuscito a riscattare almeno in parte i suoi errori.
Danzo era morto, la maledizione era finalmente spezzata, e ciò significava che le vite dei due innamorati non erano più divise da alcun maleficio.

- Ohiohiohi, la mia testa...

In quella, finalmente, Rock Lee e Jirayus ripresero pian piano conoscenza.
Malgrado la loro comprensibile confusione, i due non ci misero molto a capire che era tutto finito.
La cattedrale era semidistrutta, la testa del vescovo un macabro ornamento ai piedi dell'altar maggiore, e Neji e Tenten entrambi abbracciati nella loro forma umana.
D'istinto sia l'eremita che il giovane lottatore pensarono bene di andarsene via di soppiatto, lasciando così modo agli innamorati di recuperare finalmente il tempo perduto. Tuttavia Gamabunta, disapprovando le loro pur nobili intenzioni, si limitò a tossire per richiamare l'attenzione.
Hyugarre fu il primo ad accorgersi dei compagni, quando questi erano già vicini alla porta.

- Voi due - esclamò severo. - Non penserete davvero di andarvene via così ?!?
- Ecco, ci siamo - pensò subito Rock Lee in preda al panico. - Vuole chiedermi della spada... e ora cosa gli racconto?

Jirayus chinò il capo e, trattenendo il ragazzo per il bavero, si costrinse ad accettare ciò che Hyugarre e Tenten avevano ancora da dirgli.

- Possa l'anima della mia dolce Tsunade vegliarvi e proteggervi dall'alto - mormorò. - E possiate voi perdonare il sottoscritto, per tutti i suoi errori...
- Hai un bel coraggio - fece Hyugarre con evidente sarcasmo. - Se non ti conoscessi, mi verrebbe da pensare che sei "quasi" sobrio!
- Grazie Jirayus - mormorò Tenten, stringendo le mani dell'eremita con gratitudine. - Se oggi siamo liberi, lo dobbiamo a te!
- E anche a te - sottolineò Neji, ponendo la sua mano pesante sulla spalla di Rock Lee. - Anche a te!

Rock Lee sospirò di sollievo.
Evidentemente Hyugarre non aveva intenzione di infierire. Subito il ragazzo sorrise timidamente, ricambiando felice la riconoscenza del cavaliere, allorché Tenten gli prese la mano tra le proprie.

- Il migliore amico che potessimo avere - esclamò la fanciulla.
- Beh, io... io non... io...

Talmente imbarazzato, sia per il fascino dell'altra che per le sue parole di gratitudine, Rock Lee non poté far altro che balbettare in modo confuso.

- Che cosa farete adesso? - domandò l'eremita, pur immaginando già la risposta.

Hyugarre e Tenten si scambiarono un tenero sguardo colmo d'affetto e, senza alcun bisogno di chiedere loro altro, Jirayus e Gamabunta recitarono dunque per loro l'antica benedizione dei rospi.

Crà! Crà! Crà!
Gioia, amore e felicità
discenda a voi in gran quantità
il rospo vi doni serenità
la pace, l'affetto e la cordialità
la benedizione sua sempre sarà
con noi, gracidànte comunità...
Crà! Crà! Crà!

Hyugarre e Tenten scoppiarono a ridere.
Nel frattempo anche Shuriken si era ripreso, nitrendo e sbuffando per le ammaccature riportate, e subito si mise a picchiettare nervosamente col muso la mano guantata del padrone. Il cavaliere e Tenten si guardarono, godendo l'uno la vista dell'altra e viceversa, e si abbracciarono intensamente.
Per anni non avevano potuto farlo.
Per anni avevano potuto, baciarsi, toccarsi, accarezzarsi... dunque la gioia di quel momento era semplicemente indescrivibile.
Non erano più divisi, adesso.
Il giorno e la notte, che tanto avevano segnato tristemente il susseguirsi di una terribile maledizione, avrebbero continuato ad alternarsi. E, per ogni nuovo tramonto, l'alba avrebbe salutato il loro amore con luci, ombre e nient'altro.

 

FINE

Angolo Autore:

Innanzitutto saluto e ringrazio tutti coloro che sono arrivati a leggere queste pagine.
Questa storia è giunta al termine, nonostante "qualcuno" avesse scritto testualmente su Facebook che quel povero buffone di telesette non porterà mai a termine UNA SOLA delle storie che ha interrotto negli anni...
Ebbene, oggi, questo buffone conclude una storia iniziata ben due anni addietro.
Ci sono domande?
La risposta è "sì", tempo e lavoro permettendo, vedrò di portare avanti e completare anche tutte le altre.
L'ho detto e ripetuto non so quante volte.
Se vi dà fastidio aspettare, non posso farci nulla e, come disse Rhett Butler nel mitico film Via col Vento: "Francamente, me ne infischio"...
A parte questo, vi auguro ogni bene e vi do appuntamento alla prossima fanfiction!

DADO

   
 
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