Fanfic su attori > Cast Vampire Diaries
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Autore: SereNian08    02/07/2013    8 recensioni
Può l'amore non essere abbastanza? Ian e Nina non sono più insieme. Dopo una storia di tre anni...Si sono separati. Hanno scelto di intraprendere strade diverse... Strade che li portano lontani. Da loro stessi, da casa, da tutto quello che avevano insieme. I giornali parlano di una proposta di matrimonio rifiutata, di un impegno che non si è voluto prendere, di nuove relazioni...Ma nessuno conosce realmente al verità. Impegnati sui set dei loro rispettivi film, in giro per il mondo, o semplicemente in vacanza con gli amici...Mettendo continenti e mari fra di loro, evitando di vedersi per quasi due mesi, sembrano felici e tranquilli.Ma è fin troppo semplice in questo modo. L'inizio delle riprese della quinta stagione di The Vampire Diaries è vicino. E i due saranno costretti a rivedersi... Come reagiranno quando si troveranno di nuovo faccia a faccia? Cosa succederà quando gli occhi "da cerbiatta" di Nina incontreranno quelli di ghiaccio di Ian? Può un amore come il loro, essere finito in così poco tempo? O basterà una piccola scintilla, per riportarli l'una tra le braccia dell'altro?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nina Dobrev.  

Appena metto piede fuori dall’aeroporto, con la borsa in spalla, la valigia al seguito , e i postumi di tredici ore di volo, realizzo di essere tornata a casa. Non ci sono il sole e il mare ad attendermi, ma una lunga fila di taxi e auto pronte per essere noleggiate. L’aria fresca della sera mi punge le braccia scoperte, e l’odore di città mi entra nelle narici. Faccio segno al primo tassista libero, che sorridendo mi corre incontro, per prendere la valigia e riporla nel portabagagli.  Salgo e chiudo la portiera in modo poco convincente. Ripeto due volte al tassista il mio indirizzo –come se lo facesse apposta a non capire – e mi sistemo sul sedile, guardando Atlanta che scorre sotto i miei occhi da dietro il finestrino. 
Quando entro in casa, il silenzio mi avvolge, accendo la luce e mi guardo intorno. Niente è cambiato. Cosa mi aspettavo?  Poso borsa e valigia in camera da letto, senza soffermarmi su niente,  e torno in salotto. Il led verde del telefono segna tre messaggi, il cuore mi fa uno strano salto nel petto, e premo il tasto. Il primo messaggio è di mia madre, vuole che la richiami appena ne ho l’occasione. Il secondo è di Julie, mi ricorda che si sta trasferendo nella casa accanto, e che fra due giorni iniziano le riprese. Come se potessi dimenticarlo. Le mie speranze muoiono del tutto quando sento la voce di Julienne nel terzo messaggio, dice che le manco e che non vede l’ora di rivedermi. Tiro fuori dalla tasca dei pantaloni l’iphone e aggiorno twitter… Nessuna novità. Solite cose. Nessuna chiamata persa, nessun nuovo messaggio nelle ultime tredici ore… O almeno, nessun messaggio che mi interessi davvero.  Mi spoglio al volo e mi infilo sotto la doccia, il getto caldo mi rilassa i muscoli tesi. Mi avvolgo nel mio asciugamano di spugna preferito, e torno in camera da letto. Disfo la valigia, sistemo le ultime cose, e quando ho finito, l’orologio segna le undici passate. Vado in cucina a prendere un bicchiere d’acqua, e noto qualcosa di informe appeso alla maniglia della lavanderia, una maglietta grigia. La prendo esitante. E’ sottile, a maniche corte. Non ho bisogno di leggerne l’etichetta per sapere che è di John Varvatos. Un profumo inconfondibile mi si attacca addosso. Il suo profumo.  
 

<< Ahhh lasciami, lasciami! >>  Continuo ad urlare, cercando di spostare le mani di Ian da sopra i miei fianchi, con le lacrime agli occhi per il troppo ridere.
<< Smettila! Lo sai che odio il solletico! >>
 Lui continua imperterrito, non prestandomi ascolto, sogghignando divertito. Mi prende sulle spalle e mi scarica sul divano, mentre gli tiro forte la maglietta. Mi blocca le mani sopra la testa.
<< Ehi signorina questa maglietta è del mio amico John, cosa pensi di fare?! >> Un sorriso divertito si stende sul suo viso, e per un secondo, il cuore mi si ferma nel petto. Possibile che dopo tutto questo tempo, continua a farmi lo stesso effetto?
<< Così impari, ad approfittare di una povera ragazza indifesa. >> Con una risata mi lascia andare, mi avvolge tra le braccia, e mi stampa un bacio sulle labbra. Gli prendo il viso tra le mani e lo trattengo, per baciarlo più a lungo. Mi accarezza i capelli, mi mette un dito sotto al mento e mi sussurra all’orecchio. 
<< Per colpa tua, sono sempre io quello più indifeso tra i due. >>  
 

 
Una lacrima mi scende sulla guancia, prima che riesca a fermarla e cade sul tessuto di cotone. Ritorno in camera e mi infilo sotto le coperte che profumano di bucato, mi stendo sul fianco e mi stringo al petto la maglietta, ne ispiro il profumo, e mentre mi addormento, immagino di essere stretta a lui.    
  
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