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Autore: Kathleenrsh    02/07/2013    0 recensioni
Kathleen è una bellissima ragazzina di quindici anni. E' una ragazza normale come tutte le altre ma con una famiglia che predilige la cugina Charlotte, fastidiosa e vanitosa con un potere soprannaturale che sembra essere ereditato da un famoso pro zio, sarà così?
Conoscerà poi un certo Jared, un misterioso e bellissimo ragazzo, che pare sappia tutto su di lei. Chi è? E come fa a conoscerla così a fondo?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1 
 
Era successo ancora, come tutte le mattine avevo perso l'autobus, sincermante ero stufa di farmi 10 km ogni mattina e trovarmi Mr Whitman che mi diceva sempre le solite frasi come "Miss Hudson, è ancora in ritardo!" oppure "Signorina Kathleen, di nuovo entra alla seconda ora".
Quel giorno però il professore risultava assente, e così mi misi a leggere la posta arrivata quella mattina insieme alla mia migliore amica Lisa. Era una ragazza che viveva in un mondo tutto suo, portava lunghissimi capelli rossi e ricci che le cadevano poco sopra il fondo schiena, con i suoi occhi verdissimi sembrava essere appena uscita da un film fantasy.
 «ti sono arrivate lettere da Chichester?» Disse Lisa raggiante.
Chichester era la città più bella dell'inghilterra, secondo la mia opinione. Era una città medievale, con una leggenda sulle spalle: Si diceva che al di là di un muro, una persona dotata di chissà quale strano potere soprannaturale, poteva visitare una città del tutto sconosciuta ai comuni mortali.
Lisa, ovviamente, ci credeva spuderatamente. Credeva che io fossi una strega. Mi era capitato di vivere situazioni davvero strane: Al primo anno, (facevo solo la terza media), avevo litigato con mio fratello Charlie, un cocciuto bambino di dieci anni. A causa di quel litigio lui scomparve davanti ai miei occhi per qualche secondo, ma ovviamente fu solo la mia immaginazione. Al secondo anno me ne succesero svariate: mi cadde la matita durante un compito in classe e senza chinarmi me la ritrovai tra le mani. Oppure un altra volta ancora la fotocopiatrice cominciò a sparare fogli all'impazzata, e smise solo quando distolsi lo sguardo, pura coincidenza.
«no Lisa, come alsolito niente posta da Chichester» dissi ridacchiando fra me e me.
Dopo la scuola mi ritorvai a "studiare" come ogni pomeriggio a casa di Lisa, anche se di compiti non ne vedavamo nemmeno l'ombra. La sua era una casa davvero spettacolare, sembrava quasi un castello. Dalla porta di ingresso vi era una grande scala che portava al secondo piano. Alla destra la cucina seguita da una ricca sala da pranzo, arredata in stile medioevo, proprio come piaceva a me. Alla destra un ampio salone, riccamente addobbato con quadri di ogni genere, un grande divano, una tv da 45 pollici e una grandissima libreria, che ricordava quella dei film, con nascosta una porta segreta che portava chissà dove. Al secondo piano c'erano due grandi bagni, la camera dei suoi genitori e la sua, anch'essa perfettamente arredata. Il letto a baldacchino, una grande cabina armadio, un piccolo e adorabile balconcino e la cuccia della sua gatta Matilde. Al terzo piano c'era una sola grande stanza, che loro chiamavano "sala di musica" con un grande pianoforte, violini, chitarre e ogni strumento musicale di cui un artista ha bisogno.
«dai Kathy, proviamoci di nuovo!» disse.
Lisa era davvero strana, ogni tanto voleva che spostassi la matita con lo sguardo, o magari far scoppiare il computer. Niente di questo succedeva mai.
«Lisa, per favore. Non succederà mai!» dissi scocciata. «perchè invece di tentare l'impossibile facessimo il compito di storia? Mrs Gier domani interroga a tappeto, e tu non sarai preparata nemmeno questa volta.»
Bastò questa piccola predica per vedere il suo volto deluso. Così mi sforzai un'ultima volta di compiere quel folle gesto soprannaturale.
 
Il giorno seguente non fu così tranquillo come speravo. A scuola incontrai mia cugina Charlotte, la privileggiata di casa Hudson. Aveva dei lucenti capelli biondi e mossi che le cadevano sulle spalle, occhi azzurri e sguardo accattivante, anche con quella orrenda divisa scolastica lei era sempre la più bella di tutte le ragazze presenti nella scuola. Persino di Lisa, che ai miei occhi sembrava bellissima.  Lei nascondeva un segreto, una specie di dote ereditaria da chissà chi. Tutti in famiglia, soprattutto mia zia Brianna, la trattavano come una principessa. sostenevano che avesse ereditato dal nostro pro pro zio Richard un gene soprannaturale. Era stata addestrata sulle arti magiche fin da piccola, aveva vissuto un passato poco piacevole: mai ad una festa di compleanno, mai uscite con gli amici, mai una passeggiata a mangiare un gelato. Questo perchè zia Brianna era sicura al cento percento che lei era la vera erede di Richard.
Mi guardò dall'alto in basso, come era solita a  fare. Fastidiosa come una zanzara, mi rovesciò il suo succo di mela sulla giacchetta dell'uniforme.
 «Ops, ti ho sporcata per caso?» Lei e le sue amichette ridacchiarono come oche, ed io ero intenzionata a tirarle uno schiaffo. Ah, se solo non fosse mia cugina, gliel'avrei già tirato da tempo.
 «Si, brutta oca, mi hai sporcato la camicia. Ora sarai contenta, spero!» ribattei io cercando di camuffare la macchia con la giacca.
Una volta arrivata in classe  ripensai al motivo per cui lei era tanto speciale. In anzi tutto quando aveva un fastidiosissimo mal di testa stava a significare che la sua "arte magica" stava per avere il sopravvento e che quindi era giunta l'ora.. Di cosa? Non ne ho idea!
In classe il nuovo studente Jared, mi stava fissando. Era evidente che non aveva mai visto una ragazza con i capelli celesti. - Beh, è difficile trovarne! I miei capelli mi piacevano da morire: erano corti con un taglio stravagante e con questo color celeste meraviglioso. - Dopo svariato tempo notai che non guardava i miei capelli ma i miei occhi verdi, si ero davvero un pozzo di colori! Mi fissava quasi come se volesse ipnotizzarmi e per un attimo pensai fosse così, tanto che alla ricreazione mi porse un gentile saluto e mi chiese di fare una passeggiata nel cortine insieme a lui.
Ci sedemmo sotto l'albero di ciliegio, che in quel periodo di Giugno aveva dei fiori bellissimi.
Cominciò a guardarmi con i suoi occhi penetranti, a dire il vero mi faceva quasi paura. Mi fissava di continuo negli occhi come se avessi qualcosa che non andava.. E, solo dopo qualche minuto di imbarazzante silenzio, parlò:
 «I tuoi occhi, io li ho già visti da qualche parte. Tu sei Irlandese, non è vero?» concluse lui. No, un momento. Come faceva a sapere che ero irlandese? Respirai e risposi
«Si, sono irlandese.. ma tu..?» Lui mi interruppe.
 «So molte cose su di te. Vieni da Dublino e ti piace disegnare, giusto?» rabbrividii. Poco dopo abbassai lo sguardo e notai che mi stava tenendo la mano. La sottrassi per poi guardarlo. Accidenti, quello sguardo era davvero penetrante.
 «Come fai a sapere queste cose? Che altro sai?» Nulla, non disse nulla. Per cinque minuti ci fu un silenzio assordante. Era come se un'altra mia parola sarebbe costata la pena dell'inferno.
 «Ti è mai capitato di far succedere qualcosa? e in un attimo di estremo imbarazzo come questo provare un fastidioso mal di testa?» Rimasi zitta. La mia testa rimbombava, per quale motivo non lo so.. Sarà forse che..? No, impossibile. Non sono io l'erede.


Oook gente! Questa è la mia prima fanfiction. Il primo capitolo è un po' corto, e se piace pubblicherò anche il resto ^^
Spero comunque vi piaccia e che siate curiosi!

Un bacio, Ale.
  
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