Non rinunciare all’amore

 

Kelsi si strinse sempre di più nel proprio cappotto nero, rifugiando metà viso nella calda e profumata sciarpa rosa di lana.

Si torturò le mani, indecisa se suonare o meno. Indubbiamente il cancello nero dell’enorme villa le incuteva un po’ di tumore. E lei non era mai stata una tipa molto coraggiosa.

Facendosi coraggio suonò finalmente il campanello e un suono metallico le rispose.

“Sì?”

-Sono Kelsi Nielsen…- disse Kelsi guardandosi intorno, -Sono stata mandata qui dalla professoressa di chimica. Dovrebbe esserci un Tutor.-

“Oh, sì! Kelsi! Entra pure, ti apro.”

Il cancello nero si aprì di scatto. Kelsi entrò e questo si richiuse dietro di lei. Camminò svelta verso la porta della villa, superando l’enorme fontana con una statua rappresentate un piccolo cupido al centro che emetteva sprizzi giocosi d’acqua.

Suonò un altro campanello e quasi subito le venne ad aprire una ragazza della sua età, dai lunghi capelli biondi e con occhi color caramello.

-Sharpay?- sbarrò i suoi occhioni verde scuro.

-Chiudi la bocca Kelsi, potrebbero entrarci le mosche.- la redarguì Sharpay scostandosi un poco, -Non sapevi che ero io la tua Tutor?-

-No, la professoressa deve essersi dimenticata di dirmi che eri tu.- Kelsi entrò nella villa e subito una cameriera accorse per prenderle cappotto e sciarpa, -E poi non abitavi al 32 di Jack Road?- le chiese.

Sharpay si strinse nelle spalle, -Ci siamo trasferiti solo una settimana fa, io e Ryan. I miei genitori invece abitano ancora lì.-

-Aspetta… tu e Ryan abitate qui da soli?-

Sharpay annuì come se nulla fosse e la condusse verso il salotto.

Kelsi la seguì docile e Sharpay le fece cenno verso la poltrona bianca, intonata alle pareti e all’arredamento elegante del salotto. La castana seguì l’ordine, mentre si arricciava un boccolo cadente da sotto la coppola bianca. Indossava un paio di jeans, stretti da un foulard a pois rosa e bianco, e una maglia lunga rosa. Ai piedi un semplice paio di ballerine bianche. Sharpay invece indossava una minigonna verde chiaro e una maglia a maniche lunghe bianca. Ai piedi delle comode ballerine bianche.

-Sister, mi serve il tuo portatile!- Ryan entrò in salotto, -Oh… ciao, Kelsi.- la salutò sorridendo.

Kelsi arrossì leggermente, -Ciao…- ricambiò il saluto abbassando istintivamente lo sguardo.

Sharpay la scrutò, mentre si sistemava i lunghi capelli biondi in uno chignon perfetto.

-Il portatile è in camera mia, Ryan.- disse al fratello senza distogliere lo sguardo da Kelsi.

-Grazie, sorellina.- Ryan uscì dal salotto velocemente come era entrato.

Sharpay prese il libro di Chimica e lo aprì dove c’era un segnalibro rosa con dei fiori.

-Cos’è che non hai capito con esattezza?-

-Ma davvero sei brava in chimica?- le domandò Kelsi, tappandosi poi la bocca immediatamente.

Di certo interrompere Sharpay Evans non era una buona mossa.

Sharpay, contrariamente a quanto pensasse Kelsi, era calmissima, -Montez e McKessie non sono le uniche che eccellono in questa materia. Solo perché non me ne vanto questo non vuol dire che sono ignorante.-

Kelsi annuì frettolosamente, -Certo.- si affrettò ad acconsentire il discorso della bionda.

Sharpay scosse la testa, facendo in modo che qualche ciuffo biondo sfuggisse dallo chignon tenuto su da una semplice matita.

-Chiariamo una cosa, Kelsi.- questa alzò lo sguardo su di lei. Probabilmente si aspettava una bella sfuriata, -A scuola sono una persona, a casa sono un’altra. Se a scuola sono considerata la Regina di Ghiaccio, a casa sono una semplice studentessa che cerca in tutti i modo di tenere i suoi voti sopra la media dell’otto per assicurarsi un futuro.- prese un attimo fiato alzando un angolo della bocca in una smorfia sarcastica, -Se tutto questo ti da fastidio, non ti basta che dirlo. Vedrò di tornare la Regina di Ghiaccio.-

Kelsi negò con la testa lentamente, -No… insomma… io…-

-Decidi: Regina di Ghiaccio o Sharpay secchiona?- pose le due mani orizzontalmente, come se fossero una bilancia.

-Sharpay secchiona. Decisamente.- scelse Kelsi.

-Perfetto.- trillò Sharpay ritornando a leggere un paragrafo del libro, -Ora mi dici cosa non hai capito da permettere ai professori di metterti F sulla pagella in chimica?-

-Un po’ tutto. Non è una materia che amo molto…- ammise con un filo di voce.

-Sister, il tuo portatile è un catorcio.- Ryan apparve di nuovo in salotto, posando sul tavolo un piatto con dei biscotti e due tazze di cioccolata fumante.

Sharpay prese un biscotto senza guardarlo, -Ma se l’ho pagato un occhio della testa, Brother.- ribatté sottolineando con un evidenziatore giallo dei concetti fondamentali e intanto mangiucchiando il biscotto alla panna.

-Sta di fatto che non si accende più.-

-Sta di fatto che me lo ripaghi tu.-

-Potrebbe essere un problema dell’hard-disk.- intervenne Kelsi zittendoli.

Ryan la osservò stranito, -In che senso, Kelsi?- si informò decisamente interessato.

-Beh… magari hai bruciato l’hard-disk. Oppure hai preso un virus.- spiegò pazientemente.

Sharpay rifilò uno schiaffetto sulla nuca del fratello, che si era seduto accanto a lei sul divano, -Ora me lo ripaghi.-

-Posso metterlo a posto io.- si offrì Kelsi, -Insomma… vado abbastanza bene in Informatica. Mi piace usare il computer.-

Sharpay la fissò accigliata, mentre Ryan la guardava riconoscente.

-Saresti la mia salvezza, Kelsi.- Ryan rifilò un pizzicotto sul braccio della sorella, -Uso il computer fisso.- uscì dal salotto diretto verso la stanza della sorella.

Sharpay e Kelsi sbarrarono gli occhi. Ryan non era decisamente un asso in Informatica.

-Mi puoi scusare un secondo, Kelsi?- domandò Sharpay alzandosi velocemente dal divano.

-Certo, fai pure.- acconsentì mentre prendeva il libro dalla borsa.

-Grazie.- Sharpay uscì dal salotto, -NON TOCCARE NIENTE, RAZZA DI DISTRUTTORE DI COMPUTER!- urlò dirigendosi verso il secondo piano per raggiungere il fratello.

Kelsi sorrise. Si alzò dalla poltrona e girò per il salotto, osservando le foto sul caminetto e sui vari cassettoni. Ne prese una, mentre piccole lacrime le pungevano gli occhi decise ad uscire. Era la foto di gruppo del Lava Spring, scattata l’estate prima.

Quando tutti andavano finalmente d’accordo.

Vide Sharpay avvinghiata al braccio di Zeke. Gabriella e Troy abbracciati. Taylor e Chad che facevano l’occhiolino all’obbiettivo. Martha e Ryan che facevano finta di ballare. Poi c’era lei, insieme a Jason.

E le sembrò così semplice piangere.

-Ho salvato momentaneamente il computer dalle grinfie di Ryan. Forse possiamo incominciare a studiare.- Sharpay prese il libro abbandonato sul divano, ma quando non udì risposta alzò lo sguardo.

Kelsi le dava le spalle, ma si vedeva lontano un miglio che era scossa da alcuni tremiti. Appoggiò il libro sul tavolino e le si avvicinò.

-O forse no.- aggiunse rivolta allo studio, osservando critica le lacrime della giovane compositrice della East High. Prese in mano la foto incorniciata dalle mani di Kelsi e la osservò tristemente, -Dovrei bruciarla questa foto.- arricciò le labbra pensierosa.

-Scusa, sono una stupida… io…- Kelsi cercò di asciugarsi le lacrime, invano però.

Sharpay la prese per le spalle e la fece sedere sul divano. Si sedette accanto a lei e le porse un fazzoletto bianco con ricamate le sue iniziali.

-Non sei una stupida, Kelsi. Ti manca Jason. Tutto qui.-

-Lui… lui…-

-Prendi fiato.-

-L’amavo.- sussurrò rigirando tra le mani il fazzoletto impregnato di lacrime, -E lui… mi ha lasciato…-

-L’amavi?- la interruppe Sharpay, -Quindi adesso non lo ami più.-

-Non posso. Insomma… lui ha occhi solo per una persona… Io… no, non credo che…- balbettò rossa in viso Kelsi.

-Montez sta con Bolton.- le ricordò Sharpay incoraggiante, -Mio fratello ha proprio bisogno di qualcuno che gli faccia dimenticare Montez.-

Kelsi la guardò non troppo stupita. Sharpay Evans non era affatto stupida.

-Non è il caso…- mormorò restituendole il fazzoletto.

-Kelsi… non ti sto parlando come una ragazza sfruttatrice, ok?- Sharpay sorrise, -Dico solo che devi guardare avanti. Jason non tornerà di certo.-

-Io… non posso… è troppo presto…-

-Non eri sposata, Kelsi!- si innervosì Sharpay, -Accidenti, è morto! Fattene una ragione!-

Kelsi la fissò come se fosse un’aliena, aumentando i piccoli singhiozzi silenziosi. Riprese a piangere.

-Giusto… è morto…- mormorò con un groppo alla gola.

Jason non sarebbe più tornato. Non dopo quell’incidente di fine estate. Subito dopo la festa del Lava Spring.

-Siamo a metà Gennaio, Kelsi. Va bene. Lo amavi.- acconsentì cercando di frenare il corso delle lacrime della castana, -Ma hai diciassette anni, che cavolo! Jason non vorrebbe che vivessi così. Non vorrebbe che rinunciassi all’amore.-

-La fai facile tu… hai Zeke…-

-E sono molto felice con lui.- sospirò rassegnata Sharpay, -Ma quello che ho capito alla fine di questa estate è che nulla è eterno. Pensavo di aver trovato degli amici finalmente, al Lava Spring. E invece dopo la morte di Jason è cambiato tutto.- spiegò gesticolando con le mani, dai cui polsi ciondolavano molti braccialetti, -Quando litigammo tutti, solo Zeke mi stette accanto. Persino McKessie e Montez, che avevo riconsiderato, mi accusarono di essere una approfittatrice senza cuore. Solo Zeke mi capì.-

Kelsi sostenne il sguardo, senza capire.

-Zeke è la cosa più bella che mi sia capitata, Kelsi. Ma se lui non ci fosse, e qui permettimi di toccare ferro.- scherzò facendola finalmente ridere, -Probabilmente sceglierei di amare di nuovo e non di vivere per sempre col pensiero che lo amavo e che per questo motivo non potevo rifarmi una vita.-

-Sharpay… tu hai ragione… ma è complicato…-

-Non c’è nulla di complicato, Kelsi.- la interruppe con un sorriso. Allungò una mano, -Se vuoi io ti posso stare accanto d’ora in poi. Ma devi promettermi che non rinuncerai all’amore.-

Kelsi sorrise, stringendo la mano della bionda, -Te lo prometto.- promise tra le lacrime.

-SHARPAY! IL TUO COMPUTER SI E’ SPENTO!- urlò Ryan dal piano superiore.

Kelsi scoppiò a ridere, vedendo Sharpay impallidire.

-Quel ragazzo è un danno…- mormorò pensando a quanti computer stava rompendo nel giro di mezz’ora.

-Credo che per oggi non studieremo, vero?- domandò sarcasticamente Kelsi.

-Già, lo credo anche io.-

Le due risero ancora, mentre Ryan entrava in salotto accigliato.

-Mi sono perso qualcosa?- asserì confuso.

Sharpay e Kelsi, ancora le mani strette, risero.

Le mani strette nella loro nuova amicizia.

 

The End

 

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One-shot dedicata a tutte le sorelline del mondo.

Ma non parlo delle sorelle di sangue. No.

Parlo di quelle persone che solo con una parola o una risata ti sanno capire. Che ti sollevano il morale, anche se non le hai mai viste. Quelle persone a cui vuoi un bene dell’anima e che vorresti prima o poi incontrare.

Nel mio caso si tratta di Herm90. La mia sorellina per sempre.

Nel vostro caso non lo so.

Ma questa è per voi.

Baci

By Titty90 ^^