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Autore: Erc    03/07/2013    0 recensioni
La materializzazione della solitudine.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Perché, perché, perché mi ripudi? Mi getti nei meandri della tua mente- cacciò fuori la lingua, lunga e voluminosa. Come quella di un rettile. -Vuoi capirlo che sei stato tu a plasmarmi. Sin dalla culla hai permesso al mio cuore di bitume di pulsare- i suoi occhi da cane lo scrutavano -Non dirmi che non ti ricordi più di me. Quella tua connaturata paura di restare solo, il tuo malessere con gli altri bambini. Cercavi, cercavi e cercavi ,come un forsennato, di trovare chi ti volesse bene, ti accettasse, quando io ero proprio lì a cullarti tra le mie braccia, le uniche che lo abbiano davvero fatto con amore- allungò le braccia davanti a se. Le mani rapaci ed arcuate. Le dita terminavano in unghie rozze. Le braccia, molto più lunghe del normale, quasi da primato -Vieni. Saremo tutt'uno-
-N...no, n... no, no!-
Ritrasse le braccia ed il suo volto mutò. Saliva mista a materiale mucillaginoso iniziò a colargli dal volto. Gli occhi mutarono espressione e la lingua rivelò i suoi colori sgargianti. -Mi fai schifo!  Guardati! Nudo come un aborto umano. Non riesci neanche ad alzarti da solo senza di me. Figurati vivere- gli sputò contro -Sei niente. Vuoi capirlo? Sei meno del mio sputo- Si chinò su di lui. Smise si secernere muco e bava -Guardami ed ammirami! Nessuno ti ha mai amato o voluto. Nessuno si accorgerà di te. Senza di me!- Gli pose una mano tra i capelli e lo accarezzò dolcemente. Avvicino il viso al suo. L'alito puzzava di muffa, denti bianchi ed a triplice fila come quelli di un piranha -Li vedi questi?- indicò la pelle scavata e ricoperta di piaghe -Come roccia sono stato. Le lacrime hanno scavato solchi sul mio corpo. Risultate come torbido veleno per me. Guardami! Sono te nella forma più pura. Lascia che i nostri cuori battano all'unisono, che i nostri muscoli si contraggano in modo sincronico. Che i nostri occhi ed orecchie vedano ed ascoltino le medesime cose. Permettimi di gioire, piangere, tramare e ridere con te e lascia che i nostri pensieri si incrocino, litighino, ballino e poi si uniscano voluttuosi per l'eternità!-
-Perché? Ti presenti ora. Io di te non mi ricordo affatto. Ricordo solo la fottutissima solitudine, la mia paura de il disprezzo degli altri. Tu non c'eri. O se c'eri ti nascondevi vigliaccamente. Lasciami e vattene, sono sopravvissuto senza te fin...-
-Taci! Sei uno stupido! Non capisci vero? […] Ed ora grazie a me potrai anche schiacciare quei vermi come sudditi al tuo cospetto. Renderli trofei del nostro potere. Impagliare le loro teste ed esporle.
-Vattene. Sono più forte di te. Sei aria, una schifosissima traccia sul mio petto-
-Non puoi rinnegarmi. Resterò qui nell'ombra ed ogni notte sentirai il mio cuore pulsare ed il mio fiato appestare i tuoi sogni!- così dicendo scomparve nel buio. Lasciando solo i suoi denti alla mercè della vista.
  
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