Serie TV > Teen Wolf
Ricorda la storia  |      
Autore: Diana Abigail    03/07/2013    0 recensioni
Isaac, anni dopo i fatti raccontati nella terza stagione, riflette sulla sua condizione di Beta nel branco di Scott, diventato ormai Alfa. Il nuovo branco, infatti, si prepara alla fuga, dal momento che una guerra tra i branchi di licantropi sta per scoppiare. Isaac, però, non ha nessuno da salutare.
Storia Scisaac, ma solo con lievi accenni. Può essere letta anche da chi non approva la ship! Non si può considerare spoiler dal momento che avvenimenti della terza stagione si mischiano a situazioni inventate da me, pertanto non è possibile capire quali siano false e quali vere.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Isaac Lahey, Scott McCall
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L'umido delle foglie marce mi solletica le mani deformate dagli artigli e trattengo un ululato. Tutto si è spezzato, non ho neanche più la forza di trasformarmi completamente. Sento i muscoli della faccia che mi accartocciano la faccia in quello smorfia tipica dei licantropi, che mi rende un mostro inguardabile. È ironico come mi si sia ritorto tutto contro, dal momento che la licantropia mi sembrava una manna dal cielo. Mi sentivo invincibile, al fianco di Boyd e Derek credevo di poter conquistare il mondo, ma il tempo mi ha fatto ricredere e ora me ne sto qui, a guardare la tanto amata Luna.
Lei, come una madre affettuosa, ad ogni ciclo ci guarda con quell'occhio pieno, illuminandoci uno per uno. Siamo i suoi figli prediletti, i suoi amanti, i suoi personali assassini. Ci ama, ma siamo la sua unica vendetta per questo suo destino di essere relegata nella notte. Perché la Luna ama la terra tanto quanto noi amiamo la Luna stessa: siamo tutti collegati, noi non possiamo fare a meno di lei per esistere, e lei non può fare a meno della Terra.
Noi, a nostra volta non possiamo fare a meno del branco, che a sua volta non può fare a meno di ogni membro. Tutto sommato, però, con Scott si sta abbastanza bene. Dopo tutti questi anni insieme siamo diventati un ottimo branco, nonostante non ci sia più Derek. Prendo una manciata di foglie marce e le stringo tra le mani prima di lasciarle andare. Questo contatto con la natura mi fa sentire vivo, mi fa sentire parte di qualcosa di più grande.
«Partiamo domattina come deciso» mi dice Scott, sedendosi accanto a me, contro un albero di cui ignoro la specie.
«Mmh, mmh» rispondo, mugugnando qualcosa di indefinito.
Penetro la terra umida con il mio artiglio cristallino e non mi fermo finché non incontro la durezza di una pietra che blocca il mio passaggio. Scavo, tirando fuori la pietra che è grande quanto una saponetta e la pulisco dalla terra che vi rimane attaccata.
«Ti dispiace se rimango qui?» mi chiede, dopo qualche minuto di rigoroso silenzio.
«Fa' pure».
Sento il resto del branco correre per l'ultima volta tra i boschi di Beacon Hills, donando la loro personale canzone alla Luna. Non sapremo con esattezza dove andremo, ma qui non possiamo più rimanere. Non dopo tutto quello che abbiamo passato negli ultimi cinque anni.
«Sai, salutare Stiles è stato straziante. E te lo dico solo perché non ho più un migliore amico a cui dirlo e, beh, tu sei il mio braccio destro» aggiunge, dopo aver guardato la Luna per qualche minuto. È un'ossessione per tutti noi.
«Io non avevo nessuno da salutare. Ho fatto un salto al cimitero, ma è stato piuttosto breve. Non ti pentire di questa scelta, il branco conta su di te, non puoi vacillare ora» dico, prima di lanciare lontano la pietra. Sono piuttosto irrequieto.
«Hai ragione. Non mi pento della mia scelta, no, ma andarmene significa lasciare tutto. Stiles, mia madre, i miei ricordi legati ad Allison, il mio passato. È un peso che non credevo mi avrebbe fatto ingoiare la bile. Pensavo di essere più forte, volevo credere di avere quelle grandi capacità di cui parlava Deucalion, ma invece sono un ragazzo come gli altri» dice, guardandomi negli occhi.
Il legame tra un esemplare Alfa e un esemplare Beta è davvero complicato. Mi sento molto più legato a Scott di quanto lo fossi con Derek, forse perché ho sempre avuto una cieca fiducia in lui. Nonostante mi stia parlando da amico, reggere il suo sguardo è davvero difficile, il mio istinto non me lo permette. Fissare negli occhi il proprio Alfa è simbolo di sfida ed è per questo e non ricambio, ma mi guardo intorno.
Gli ululati riempiono la notte silenziosa, ma li trovo strazianti. Sono ululati disperati, di addio, alcuni sono contro la nostra madre luminosa, perché lei ci ha condannati ad essere così in sua presenza. Mi salta in mente che non ricordo più nulla di mia madre, quella umana. Non riesco più a richiamare alla mente la sua immagine, continua a sfuggirmi e un leggero panico mi pervade.
«Isaac?» la voce di Scott mi riporta alla realtà.
«Tutto bene?» mi chiede, mettendomi una mano sulla spalla.
Annuisco. Non mi va di parlare di mia madre, non in questa serata di addii. Lei non la posso salutare, la porterò con me fino ai confini del mondo, dove gli incubi non potranno venirmi a prendere.
«Sei un grande capo, Scott. Non avere dubbi sulle tue capacità. Noi tutti non saremmo qui se tu non fossi un ottimo Alfa, perciò va' avanti con le tue scelte, noi ti appoggeremo. Andarsene da Beacon Hills mi sembra la scelta più giusta, sta per scatenarsi una guerra mai vista, non avrebbe senso regalare altre persone alla morte. Forse dovresti sfogarti con un ululato» gli consiglio, indicando la Luna con un sorriso.
Lui guarda a terra, prima di concentrarsi di nuovo su di me. Le mie sensazioni sono aggrovigliate, un misto di paura e fascino mi spingono a contraccambiare il suo sguardo, ma allo stesso tempo vorrei tenermene lontano. La verità è che per una volta qualcuno ha bisogno di me e mi rispetta, perché Scott non impartisce mai ordini, se non è costretto a farlo.
Bake, Ross e Miriam tornano da noi, tutti e tre con un profondo ringhio che fa vibrare l'aria intorno a noi. Non sono ancora in grado di trattenersi nelle notti di luna piena, ma impareranno.
Scott si alza in piedi, le braccia conserte mostrano i suoi bicipiti che ricordano quelli di Derek, quando ancora si allenava nel suo attico, ormai distrutto. È buffo perché Scott è un Alfa completamente diverso da Derek, per un milione di ragioni diverse, eppure non ho mai conosciuto qualcun altro che Scott stimasse quanto ha stimato Derek. E quanto stima tutt'ora, anche se è morto.
«Ragazzi, quello che stiamo per lasciare stanotte non tornerà mai più. So che il sacrificio che vi sto costringendo a fare è enorme, ma l'assurda guerra che si sta scatenando tra i branchi colpirà anche noi e non vogliamo vittime innocenti. Tra esattamente quindici minuti vi richiamerò e dovremo andare verso sud. Non aspetteremo nessuno, perciò tenete il passo e nessuna distrazione, d'accordo?» chiede Scott, stringendo i pugni.
I miei compagni ringhiano e Ross si azzarda ad ululare per confermare la sua determinazione. Siamo tutti in fibrillazione per quello che ci aspetta.
I tre giovani si disperdono di nuovo e Scott cammina in tondo, seguendo il limite della radura. Lo vedo prendere il cellulare e fare una breve chiamata e so che sta provando a contattare Allison. La segreteria telefonica lo respinge per la milionesima volta e lui ne rimane turbato. Qualcosa mi dice che non passerà molto tempo prima del loro prossimo incontro, gli Argent non si perderebbero mai la possibilità di allearsi con gli altri cacciatori in tutto il continente. Sono spaventato e non avere nessuno da salutare mi distrugge e mi lascia senza fiato.
La consapevolezza di essere completamente solo mi annichilisce. Non sento arrivare Scott, perciò sobbalzo al suo tocco. Mi sorride benevolo, come un padre farebbe con un figlio. Come mio padre non ha mai fatto con me.
«Dovresti liberarti di questi tormenti, Isaac. Lasciali qui a Beacon Hills, lasciali dove non potrai tornare a riprenderteli e liberatene una volta per tutte. Ti voglio concentrato, non posso permettermi di perderti» mi dice, assumendo un'aria sconfitta. Annuisco, ancora, incapace di proferire parola, perché ancora annullato da questa voragine che mi assorbe.
«Stavo solo riflettendo sul fatto che non ho nessuno da salutare. Nessuno che lascerò qui, nessuno che sentirà la mia mancanza. Mi chiedo cosa ci sia di sbagliato in me, perché sono così solo. Gli unici amici che avevo sono morti e non mi è rimasto nessuno» confido, sentendo gli occhi inumidirsi. Odio essere così sensibile, soprattutto agli occhi di Scott.
«Ci siamo noi, Isaac. Noi non ti lasciamo, io non ti lascio. Dobbiamo sperare che questa guerra finisca al più presto, poi troveremo un posto in cui stare tutti insieme e potrai trovare te stesso e andartene, se proprio ne sentirai il bisogno. Ma non pensare che ci sia qualcosa di sbagliato in te, perché non è così. Come Alfa, posso dirti che sono fiero di te e che tutto quello che ho fatto, è stato possibile soltanto perché eri al mio fianco. Dai, riprenditi, manca poco e dobbiamo andare» mi dice.
Le braccia di Scott mi circondano e mi sento morire. Ho la sensazione di essere un cucciolo che viene rassicurato dalla madre, un canarino che viene riportato nel suo nido. Scott ha ragione, devo riprendere il controllo di me stesso e liberare la mente.
Mi allontano da lui e respiro a pieni polmoni, liberando la mente. Non sono più rinchiuso in un congelatore, non vengo più picchiato, non sono costretto a fare a pezzi i miei compagni di scuola, non sono inseguito da mostri. So che qualcosa di molto più pericoloso sta per cominciare, ma mi ripeto che sono pronto.
Sto per chiudere un capitolo della mia vita per aprirne un altro o forse, solo per andare in contro alla morte e ringraziarla per volermi liberare.
Un grido si sprigiona tra le mie labbra e canto la mia canzone per quella Luna lassù, silenziosa ma sempre presente. Dopo poco Ross si unisce, a ruota anche Miriam e Bake intonano la loro melodia, finché non diventa un tutt'uno. Siamo quattro, ma allo stesso tempo siamo uno solo.
E poi l'ululato di Scott ci avverte che è ora di partire.
E noi corriamo.
E noi scappiamo.

Una breve one shot senza pretese :) mi sentivo di scrivere qualcosa dal punto di vista di Isaac, ma non mi andava di ambientarla in questa terza stagione, visto che è appena cominciata. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, anche se mentre la scrivevo mi sono venute delle idee per una long, legata sempre a questa storia. Se ci sono errori, vi prego di segnalarmi, perché non l'ho riletta con attenzione!

Vi ringrazio 

Erika

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Diana Abigail