Film > Dirty Dancing
Segui la storia  |      
Autore: Maya    22/09/2004    2 recensioni
Javier doveva portare quelle limonate al campo da tennis, prima che la signora Fernanda si spazientisse e passare per il giardino era l’unica scorciatoia. Ad un tratto sentì delle voci provenire dalla fontana. Incuriosito si sporse con la testa e vide Anita. Poi, scostando alcuni rami, vide anche Maya. Non aveva mai visto una ragazza così. Aveva i capelli raccolti con due bastoncini e una ciocca le scivolava sulla spalla. I suoi capelli castani, illuminati dal sole, sfoggiavano delle sfumature dorate. Pareva un angelo. Il vestito rosso, scollato, con quelle ondine sul fondo… incantevole. E' la mia prima ff! Lasciate qualke commento please!
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Maya era finalmente arrivata a Cuba. Con lei c’erano suo fratello maggiore Diego e la sua migliore amica Anita. Avevano vinto un concorso, che prevedeva un viaggio per quattro, a Cuba. Loro erano solo in tre, così invitarono anche un collega di Diego, Romolo. Si sistemarono in un albergo a cinque stelle, offerto dall’ agenzia. L’albergo era nella zona ricca di Cuba, in centro. Avevano a disposizione due stanze. Nella 267 si sistemarono Maya e Anita, mentre nella 269 alloggiarono gli altri due. Erano già passate due ore, e Maya non era ancora uscita dalla stanza. C’erano piscina, giardino e campo da tennis da esplorare. Lei e Anita erano piuttosto affamate e così scesero nella zona ristoro. Era un ristorante grande e accogliente. Mangiarono e poi fecero un giro nel giardino. Era molto grande. C’erano un sacco di piante sconosciute e i fiori più colorati che avessero mai visto. Javier doveva portare quelle limonate al campo da tennis, prima che la signora Fernanda si spazientisse e passare per il giardino era l’unica scorciatoia. Ad un ratto sentì delle voci provenire dalla fontana. Incuriosito si sporse con la testa e vide Anita. Poi, scostando alcuni rami, vide anche Maya. Non aveva mai visto una ragazza così. Aveva i capelli raccolti con due bastoncini e una ciocca le scivolava sulla spalla. I suoi capelli castani, illuminati dal sole, sfoggiavano delle sfumature dorate. Pareva un angelo. Il vestito rosso, scollato, con quelle ondine sul fondo… incantevole. Ad un tratto, udì altre voci. Erano quelle aristocratiche che alloggiavano da una settimana. Ogni volta che lo vedevano gli ridevano in faccia, lo deridevano. Per loro essere poveri significava era una cosa negativa, voleva dire essere diverso. Se si fosse ribellato ai loro insulti lo avrebbero licenziato. Non poteva permetterselo. Erano accompagnate da tre ragazzi, anche loro ricchi sfondati con la puzza sotto il naso. Si dirigevano verso le altre due ragazze. Nascosto da alcuni cespugli, fortunatamente nessuno lo vide. Una delle ragazze si presentò a Maya come Lara. Poi proseguì con le sue due amiche, Nicole e Christina. Anche Maya e Anita si presentarono. Scambiarono due parole ma quando Lara e le altre scoprirono che erano lì grazie a un concorso, e non perché particolarmente ricche come loro, iniziarono a trattarle con insufficienza. Maya e Anita le risposero talmente male che le altre, particolarmente offese, se ne andarono via, con quei fantocci dei loro amici. Javier era al settimo cielo. Uscì dai cespugli e si avvicinò cortesemente alle due ragazze. – Siete state grandi! Scusate se mi permetto, ma vi ammiro molto per quello che avete detto. Passano le giornate ad umiliarmi e per me questa è una sorta di rivincita -. -Avevano bisogno di una lezione! Io sono Maya e lei è Anita.- -Molto piacere, io sono Javier. Risponderei anche io ai suoi insulti, ma se lo facessi, verrei licenziato. In caso di bisogno, io sono a vostra completa disposizione-. -Grazie mille Javier. Ora dobbiamo andare in camera, ci staranno cercando. Ci vediamo in giro, ciao!- Javier ricambiò il saluto e ognuno prese la sua strada. -Quello ti mangia con gli occhi!- continuava a ripeterle Anita. –Figurati! Era solo contento per quello che avevamo fatto. Adesso andiamo a disfare le valige -. Passarono due giorni e Javier era diventato il loro migliore amico. Il presentimento di Anita si stava confermando sempre di più. Dopo qualche giorno, arrivò in albergo un ragazzo inglese. Biondo con occhi castani, passava le giornate in piscina. Un pomeriggio, Anita era rimasta sola in piscina, mentre Maya andava a prendere due granite. Davanti a lei, dall’altra parte della vasca, c’era lui. I due si scambiarono una serie di occhiate, fino a quando lui, con un a scusa, iniziò a fare conversazione. Fecero amicizia e cominciarono a frequentarsi. Si chiamava Addy. Una sera, Maya chiese a Javier di portarli in un buon locale, dove avrebbero potuto vedere i veri ballerini di latino americano. Fu così che andarono alla Rosa Negra. Si divertirono e passarono una bella serata che, purtroppo, passò in fretta. Javier li avrebbe accompagnati in albergo, ma era stato trattenuto da un paio di suoi amici. Si salutarono. Addy e Anita decisero di prendere un’altra strada, per allungare un po’. Maya, invece, fece la solita passeggiata da sola. Ad un tratto si trovò davanti un ubriacone. Quando lei gli passò davanti lui allungò la mano per toccarla, ma lei si spostò. L’uomo, irritato dal rifiuto, la afferrò per un braccio e le diede uno schiaffo. Lei si ribellò, ma invano: la sua presa era forte! Fortunatamente,Javier la aveva raggiunta. Gli diede un calcio nello stomaco, e questi mollò la presa piegandosi per il dolore. Maya e Javier scapparono correndo verso l’Hotel. -Grazie. Quel bastardo stava per picchiarmi sul serio-. Lui le sorrise, poi assunse una espressione preoccupata -Ti sta sanguinando il sopracciglio…-. Lei prese un fazzoletto, ma lui, con gentilezza, glielo prese e cominciò tamponarle il taglio. Tornarono all’albergo e si salutarono. Da quella notte uscirono quasi ogni sera per andare alla Rosa Negra. Dopo due sere, all’uscita dal locale, lui le accarezzò il viso, portandolo vicino al suo. Si baciarono. Cominciarono così a frequentarsi di nascosto. Gli unici a saperlo erano Anita e Addy. Se li avessero visti in pubblico Lara e i suoi amici, avrebbero detto tutto al direttore dell’albergo, facendo licenziare Javier su due piedi. Una sera, dopo aver ballato alla Rosa Negra, passeggiarono fino alla spiaggia. L’acqua era calda e in torno c’era il silenzio, fatta eccezione per il rumore del mare. Lei lo guardò un po’ malinconica, poi disse –Domani sarà il mio ultimo giorno a Cuba, devo tornare a Madrid, per l’inizio della scuola-. Javier si bloccò. Non voleva fare un altro passo, come se continuando a camminare, il tempo sarebbe passato più in fretta. -Non ci rivedremo più? Non tornerai qui, il prossimo anno?- Lei lo abbracciò e si strinsero, restando attaccati per un po’. Non volevano lasciarsi. Le probabilità che si sarebbero rivisti erano una su mille. Lei si staccò e lo salutò con un bacio sulla fronte – A domani-. Poi iniziò la scalinata in pietra, che collegava la spiaggia alla strada. Javier aveva il cuore impazzito, l’affanno. Non l’avrebbe mai più rivista e non sapeva cosa fare. C’era qualcosa che gli impediva di mettersi l’anima in pace, qualcosa che mancava prima di dirle addio…-Ti Amo!-.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Dirty Dancing / Vai alla pagina dell'autore: Maya