30.06.2013

Stavo per avere una crisi di nervi, di quelle pesanti. Ho iniziato ad urlare contro tutti. Contro Melissa, contro Jennifer, contro qualsiasi persona che avrebbe potuto interrompere la mia prossima parola. Non ero in me. Il dolore di quel lontano giorno, oggi era riaffiorato ed era insopportabile.
Ma dovevo essere forte, dovevo essere quella donna intrepida senza paura, quella donna che tutti (o quasi) ammirano.
Chiudo la porta della mia stanza d’albergo, lasciando tutto il mio staff fuori comprese Melissa e Jennifer, inizia a struccarmi o almeno ripulivo il mio volto da quello che era rimasto. Le lacrime avevano inghiottito tutto. Ero uno straccio, il mio riflesso nello specchio non era dei migliori e il dolore in petto era sempre più forte, più forte di me che non riuscivo a fermarlo. Pensai, ‘l’acqua fredda potrà …?’.
Il mio pensiero fu interrotto da una mano pesante, che mussava forte alla porta.


<< chiunque tu sia, non ho intenzione di prendere altra gente a schiaffi, sappi che non è il giorno e ne il momento giusto per qualsiasi stronzata, mi girano pesantemente! >>

<< ROBYN! NON FARE LA BAMBINA, APRI SONO IO!! >>.

‘’- La sua voce.
 Era lui, come mi aveva trovato? Oddio, perché..perché tremo. – ‘’

<< NON COSTRINGERMI A BUTTARE LA PORTA A TERRA, SAI CHE POSSO FARLO! >>

Nonostante tutto, avevo quella voglia di correre verso la porta, e di farmi abbagliare dai suoi occhi color ghiaccio. Mi alzai senza persaci due volte, mi avvicinai alla porta, girai la maniglia..ed era lì, proprio come io lo ricordavo, un angelo.

<< Finalmente. Mi devi sempre far penare, come se non bastasse per colpa tua e per arrivare qui, ho perso tutti i miei bagagli, ora mia cara ‘’RIHANNA’’, dovrai prestami qualcosa in denaro. Non posso andare in giro con gli stessi abiti, e ti assicuro che il mio odore è simile a quello di un cane randagio..sai no!? >>

Nessuna parola usci dalla mia bocca. Ma i miei occhi si riempirono di lacrime. Lui, allungo le sue grandi mani e mi abbraccio, tanto, allungo.