<Come sarebbe a dire che devi uscire?>

<Significa che non potrò stare in casa a guardare te mentre stai tutto il giorno davanti alla televisione!>

Mi sveglio, disturbata dal terribile fracasso che proviene dall'altra parte della stanza.
Mamma deve star litigando con papà...Di nuovo.

<Io non sto tutto il giorno davanti alla Tv donna!>

<E allora fa qualcosa di utile, pulisci la casa per esempio!>

<Che cosa?!>

Ormai sembra essere diventata una "routine", è impossibile farsi anche un solo riposino, che uno dei due inizia a strillare, solo per ottenere qualche attenzione in più.

Quell'attenzione che è già occupata dalla sottoscritta.

<E bada alla piccola. Ho un colloquio...Non posso tardare>

<Hai suoi ordini principessa>

<Duncan!>

La mia mamma si chiama Courtney, è simpatica, dolce e gentile...O almeno lo è con me.

Con gli altri non è molto socievole, ma forse il più delle volte dipende dalle giornate.

<Mi raccomando, non farla stare sveglia fino a tardi, ci siamo capiti?>

<Ma se dorme tutto il giorno!>

Il papà si chiama Duncan, passa tutto il tempo a mangiare, dormire, uscire con gli amici, quando invece dovrebbe stare in casa a badare a me.

Vi rendete conto?

<Questo perchè non passi mai del tempo con lei. Sei davvero senza speranze>

<Guarda che tu stai assieme a questo “uomo senza speranze”>

<Uomo? Ora non esageriamo...>

Cerco di sporgermi un po' di più, intravedendo dalla porta semi aperta i due litiganti.

L'ultima volta non ho chiuso occhio per quanto sono andati avanti a discutere.

Si sente lo scricchiolio della porta, mamma si accorge della mia presenza e mi prende in braccio.

Mi stringe forte, facendomi sedere sul divano, proprio accanto a papà.

Lui inarca un sopracciglio, incrociando le braccia.

<Certe volte mi sento geloso>

<Sciocchezze> Lo zittisce, mostrando un sorriso <Ma ti senti? Come puoi essere geloso!> Dopo di chè si allontana, recuperando la giacca dall'appendiabiti <Mi raccomando, occupati di lei, tra poco falla cenare e passate del tempo assieme> Apre la porta, lanciando un ultimo sguardo fugace a noi due <Non combinare pasticci>

<E' un PROCIONE!> Urla papà stupefatto <Cosa diamine vuoi che combini?!>

<Veramente, mi stavo riferendo a te, Duncan> Sogghigna la ragazza, chiudendo definitivamente la porta e lasciandoci da soli.

Lui incrocia nuovamente le braccia, brontolando tra sé e sé <Tzè...Donne>

Io in tutta risposta, scuoto debolmente il capo, lanciando un sospiro

“Tzè...Umani”

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