Rulers, sweet and smile
Ora che anche quella battaglia era finita, Susan aveva trovato finalmente il tempo di godere di nuovo della consapevolezza di trovarsi a Narnia. Nonostante tutto ne aveva sentito la mancanza, a modo suo, rimpiangendo solo le piccole caratteristiche. Si era resa conto che solo lì gli alberi erano di un verde intenso, diverso da quello sbiadito dell'Inghilterra, e solo lì l'aria era davvero fresca, non umida come quella che assaporava la mattina prima di andare a scuola.
Tuttavia, non erano semplicemente quelle banalità a renderla così sorridente: quando camminava per i corridoi del palazzo di Telmar e incontrava il principe Caspian, gli angoli delle sue labbra si allargavano. Quel sorriso si espandeva così tanto sul suo viso da renderla luminosa e Caspian aveva capito perché il suo epiteto era "la Dolce": quelle labbra sarebbero potute solo essere dolci, sia alla vista che nel gusto.
Quando però Aslan aveva chiamato lei e Peter per parlare, Susan aveva già intuito che il suo tempo lì a Narnia era finito. Finché dura, aveva detto a Lucy.
Caspian, interrompendo con cortesia Aslan per avvertirlo dei preparativi, aveva notato gli occhi lucidi di Susan, così come aveva percepito una fitta al cuore.
Non avrebbe mai funzionato.
Perché?
Ho milletrecento anni più di te.
Susan, nonostante tutto, gli sorrideva e lui non poteva fare a meno di contraccambiare. La regina si era voltata, pronta a lasciare Narnia e nello stesso momento le loro labbra si erano richiuse, spegnendo quei sorrisi.
Susan aveva fatto un respiro profondo, il battito accelerato del cuore le rimbombava all'interno del torace, arrivando a percepirlo persino nelle orecchie. Si era voltata verso il principe e l'aveva baciato. Nel momento in cui si separarono l'uno dall'altra il loro sorrisi erano tornati sui loro volti.
Caspian ne aveva avuto conferma: le labbra di Susan erano davvero dolci.