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Autore: The Edge    08/07/2013    5 recensioni
“Allora man, la bevi quella birra sì o no?” domandò Slash con una punta di impazienza nella voce.
“Ma farti i cazzi tuoi mai? Al posto di pensare se bevo la MIA birra, potresti anche darmi una mano a trascinare Stevie fuori dal cesso, sai com’è, dovrei pisciare e vorrei farlo in pace, non con il nostro batterista agonizzante sul pavimento.”
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Axl Rose, Duff McKagan, Izzy Stradlin, Slash, Steven Adler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Allora man, la bevi quella birra sì o no?” domandò Slash con una punta di impazienza nella voce.
“Ma farti i cazzi tuoi mai? Al posto di pensare se bevo la MIA birra, potresti anche darmi una mano a trascinare Stevie fuori dal cesso, sai com’è, dovrei pisciare e vorrei farlo in pace, non con il nostro batterista agonizzante sul pavimento.”
Slash si passò una mano fra i ricci e borbottò “Certo che quest’influenza non ci voleva. Izzy è crollato ieri mattina e Steve ieri sera, con la differenza che almeno Stradlin non si lamenta come se stesse per tirare le cuoia. Ma aspetta, cosa cazzo ci fa Pop Corn nel cesso?”
Duff sospirò e si alzò dal divanetto “Mentre stavi amoreggiando con la tua amata bottiglia di Jack, il nostro amico stava tirando fuori anche l’anima”
“Ma che schifo!”
“E’ l’influenza, non è colpa sua”
“Fa schifo comunque”

I due si addentrarono nel minuscolo bagno e vi trovarono Steven addormentato accanto alla tazza del water.
“Povero Pop Corn” commentò il bassista mentre afferrava l’amico per le braccia. Nel frattempo Slash lo afferrò per i piedi “Che puzza”
“Zitto e aiutami a farlo uscire” lo rimbeccò Duff con una smorfia.

I nostri eroi trascinarono Steve nella sua stanza e lo posarono con poca grazia sul letto.
“Man, sappi che hai un futuro come infermiera”
“Ma vaffanculo McKagan!”
“Il mio era quasi un complimento, imbecille!”

La porta di casa si aprì ed entrò un Axl stranamente silenzioso.
Slash notò che il rosso era innaturalmente pallido e aveva l’aria malaticcia “Ehi amico, sei più bianco di un lenzuolo…. Che hai combinato?”
“Mi sa che mi è venuta la febbre” mormorò a bassa voce il cantante “Non mi sento bene… credo che andrò a sdraiarmi.”

Axl era stranamente tranquillo e la cosa fece preoccupare il bassista “Slasher, qui la faccenda è grave. Rose è calmo come non l’avevo mai visto. L’influenza si sta rivelando davvero pericolosa”
Slash si strinse nelle spalle “Il rosso è andato a dormire, senti come russa! E così siamo rimasti solo io e te sani, gli altri tre sono al tappeto”

Era passata circa una mezzoretta, Duff e Slash stavano costruendo una piramide con le bottiglie di vodka vuote quando Axl cominciò ad urlare.
Il biondo e il mulatto si precipitarono nella camera dell’amico. Rose respirava affannosamente, singhiozzava e continuava a gridare.
Era in preda ad uno dei suoi incubi e stava per andare in iperventilazione.
Saul si avvicinò titubante al letto “Man che ti succede?”
Axl non riuscì a rispondere e i due amici non sapevano cosa fare.

“Ci… penso io” mormorò Izzy tossendo.
Duff guardò l’amico. Aveva l’aria visibilmente malata, ancora più del solito. La tosse gli squassava il petto magro, aveva gli occhi lucidi ed era febbricitante. Come facesse a stare in piedi lo sapeva solo lui.
Eppure era lì, accanto al suo migliore amico.
Jeff si sedette sul letto di Axl e si chinò per aiutarlo a mettersi diritto, gli afferrò il viso tra le mani e con voce inaspettatamente dolce sussurrò “Billy calmati. Lui non è qui, non può farti ancora del male. Non potrà mai più farlo. Sei lontano da lui. Bill respira piano, lentamente.”

Slash e Duff osservavano la scena in silenzio e videro che sotto la maschera da duro di Axl c’era un bambino pallido con i capelli rossi e gli occhi grandi, verdi e colmi di lacrime.
Dei brividi dovuto sia dal terrore che dalla febbre fecero tremare Axl.
Izzy si voltò a sinistra per tossire, successivamente abbracciò l’amico e passo una mano i suoi capelli fini e sudati.
Michael e Slash distolsero lo sguardo, era un momento delicato e molto intimo tra gli altri due. Capirono che erano di troppo in quella stanza e silenziosamente uscirono, per rispetto sia di Axl che di Stradlin.

“Bravo Bill, continua così. Stai andando benone, respira con calma. Lui non è qui e non potrà mai più farti male. Mai più”
Jeff continuava a ripetere quelle parole e ogni volta percepiva che William si stava calmando.
Gli occhi di entrambi erano lucidi per la febbre, il moretto sentì di avere le labbra secche a furia di respirare con la bocca, complice il naso tappato dal raffreddore. Si sentiva sfinito
Axl, finalmente più tranquillo, si sdraiò sul letto e chiuse gli occhi “G-grazie Jeff”
Jeffrey tossì nuovamente e crollò addormentato accanto all’amico, il quale gli strinse timidamente la mano in segno di affetto e profonda riconoscenza.




Angolo della matta:
Non me ne voglio proprio andare da questo posto, eh?
Comunque, 'sto schifo mi è venuto in mente stamattina attorno alle due. 
Mi dileguo che forse è meglio.
A presto gente!
The Edge
  
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