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Autore: Merope Molly Lestrange    09/07/2013    3 recensioni
Louis ogni mattina si alzava dal letto, si faceva una doccia, scriveva l’ennesimo post-it a Zayn e, senza neanche fare colazione, andava a lavoro.
Zayn ogni mattina si alzava dal letto, si accendeva una sigaretta e, fumando, andava in cucina per farsi un caffè, ignorando completamente i post-it del suo conquilino. Louis aveva deciso che non li avrebbe tolti finché Zayn non si fosse degnato di leggerli e così la cucina era diventata arcobaleno: post-it sul frigo, sulle ante dei mobili, sui quadri, sulla finestra, sulle foglie della pianta ormai appassita… Louis aveva scritto a Zayn di annaffiarla, ma ormai il foglietto azzurro era seppellito da almeno tre strati di carta. La scrittura di Louis era anche vero ch’era illeggibile, ma Zayn non gli aveva mai, neanche una volta, chiesto cosa c’era scritto su quei dannatissimi post-it.
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Paring: Zayn/Louis –
Prompt: "Ammazza, scrivi cose profonde!", "Ammazza, sai leggere!".
Storia partecipante al prompt numero #7 della pagina facebook Una Direzione: fanfiction (#UDFFSfida)
 
 
Louis ogni mattina si alzava dal letto, si faceva una doccia, scriveva l’ennesimo post-it a Zayn e, senza neanche fare colazione, andava a lavoro.
Zayn ogni mattina si alzava dal letto, si accendeva una sigaretta e, fumando, andava in cucina per farsi un caffè, ignorando completamente i post-it del suo conquilino. Louis aveva deciso che non li avrebbe tolti finché Zayn non si fosse degnato di leggerli e così la cucina era diventata arcobaleno: post-it sul frigo, sulle ante dei mobili, sui quadri, sulla finestra, sulle foglie della pianta ormai appassita… Louis aveva scritto a Zayn di annaffiarla, ma ormai il foglietto azzurro era seppellito da almeno tre strati di carta. La scrittura di Louis era anche vero ch’era illeggibile, ma Zayn non gli aveva mai, neanche una volta, chiesto cosa c’era scritto su quei dannatissimi post-it.
Abitavano in quell’appartamento da un paio di mesi  e sapevano fin dall’inizio che le cose non sarebbero state facili, ma non avrebbero mai previsto che dopo ben tre mesi il corridoio sarebbe stato ancora pieno di scatoloni e che avrebbero dovuto spolverare anche la scopa. La cucina non era mia stata toccata, per il caffè c’era la macchinetta e per la cena c’era la pizza. Loro due non si vedevano quasi mai, forse una volta al mese. Quando uno si svegliava l’altro dormiva ancora e quando uno tornava l’altro era già a letto. Ad entrambi mancavano i vecchi tempi, quando potevano vedersi quando volevano e potevano fare le cinque del mattino bevendo nel pub sotto casa della nonna di Louis. Quante volte quella donna, seduta davanti alla finestra, li aveva visti uscire ubriachi dal locale e li aveva costretti a salire per preparargli una tisana. I loro genitori non avevano mai saputo niente. Zayn per nonna Tomlinson era diventato quasi un nipote e all’ultimo Natale gli aveva perfino regalato uno sei suoi maglioni di lana fatti a mano.
Zayn finì il suo caffè e sospirò. Doveva smettere di pensare al passato e a quello che ormai non potevano più fare. Louis era in un’altra città a lavorare per un negozietto aperto ventiquattro ore su ventiquattro e non aveva più tempo né per lui, né per nonna Tomlinson né per qualsiasi altra cosa. Erano mesi che non sentiva la voce del suo migliore amico e ricordandosene ebbe tanta voglia di rompere qualcosa. Si alzò per buttare la tazza nel lavandino giocherellando col cucchiaino che aveva in bocca e lo sguardo gli cadde su uno dei post-it di Louis. Per la prima volta dopo mesi, Zayn Malik degnò di un’occhiata quei foglietti.
Zayn è scemo e puzza. diceva quello rosa.
Zayn, se trovo un lavoro che mi impegni meno tempo, prendiamo un cane? diceva quello giallo.
A mano a mano che leggeva, li staccava e la stanza iniziò a perdere colore.
Sei il miglior amico che io abbia mai avuto. Verde.
Puoi farmi una ricarica così posso chiamarti dal lavoro? Rosa.
Quando ti degnerai di leggere cosa scrivo? Mi sento ignorato. Azzurro.
Novantanove scimmie saltarono sul letto. Una cadde in terra e si ruppe il cervelletto. Giallo. C’era lo scarabocchio di quella che doveva essere una scimmia.
La pianta va annaffiata. Azzurro. Zayn guardò la pianta e si mise a ridere.
Era l’ora di pranzo quando il ragazzo finì di leggere tutto ciò che Louis gli aveva scritto in quei tre mesi.

 ***

 
Louis quella sera tornò alle quattro e ventidue di notte. Dormiva in piedi e, quando entrò in cucina, sgranò gli occhi alla vista del suo migliore amico ancora sveglio.
“Zayn?”
Fu strano sentira la sua voce. Era incredibile, ma in quei mesi non erano riusciti a parlarsi.
“Ammazza, scrivi cose profonde” disse e indicò la montagnetta di post-it sul tavolo.
“Ammazza, sai leggere” rispose alzando un sopracciglio in modo scettico.
Zayn si alzò, sorrise e in un attimo si ritrovò abbracciato a Louis. “Mi sei mancato tantissimo” sussurrò.
“Tra qualche giorno non mi vorrai più in giro, fidati. Ho lasciato il lavoro, troppo stress, cercherò qualcosa qui in città. Risparmio anche sulla benzina” rispose Louis col sorriso sbilenco.
Zayn lo strinse a sé con tutta la forza che aveva, finché Louis non iniziò a lagnarsi annaspando. “Mi sei mancato anche tu…. ma al momento mi manca l’aria. Potresti, cortesemente, allentare la presa?”.
 

 
*Note autrice*
Benvenuta (o forse no?) a me nel fandom degli One Direction. Spero che questa storia vi sia piaciuti e un grazie grande grande ad Yvaine0.
           
/Il commento profondo della Mich: Pataaaaaatiiiiiiiiiiini!!!!!! *_________________*
  
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