Fanfic su artisti musicali > Green Day
Segui la storia  |       
Autore: everydayisgreen    11/07/2013    2 recensioni
Justine è una ragazza strana, silenziosa e ribelle. Billie, un ragazzo della sua scuola è proprio come lei. Lui sente di averla già vista da qualche parte, non ha il coraggio di parlarle fino a che un bel giorno non diventeranno amici e Justine scoprirà di averlo sempre conosciuto. Una storia d'amicizia fatta di dubbi e confessioni che si trasformerà in amore eterno.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Billie J. Armstrong, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"Sei pronta per il tuo primo giorno di scuola, amore?" 
"Mamma, non credo che venire in questa città sia stata una buona idea"
"Stai tranquilla, sei bellissima, qual è il problema?"
"Mamma ma cosa c'entra la bellezza!" 
Mia madre era fatta così, per anni aveva cercato di farmi seguire la sua strada, quella della moda, lavorava come direttrice di una famosa rivista. Cosa che a me faceva venire il voltastomaco. Mio padre invece, se n'era andato di casa per il comportamento insopportabile di mia madre e adesso non sapevo più nulla di lui. 
Cominciai a prepararmi; di solito la mattina non ci mettevo molto, infilavo un paio di pantaloni e una maglietta dei gruppi che ascoltavo. Per quanto riguarda il trucco, anche su quello ero abbastanza veloce, mettevo solamente un pò di matita nera intorno agli occhi, mi piaceva tantissimo, perchè sembravo sempre incazzata con il mondo quando mi truccavo così, ma d'altronde lo ero. Mia madre non sopportava molto il mio carattere perchè diceva sempre che fossi un' egoista strafottente. Ma io non la pensavo come lei, avevo solamente un carattere difficile, tutto qui. 
Uscii di casa sbattendo la porta, mia madre voleva che mi mettessi un pò di fard, mi disse che dava un' aria più carina e felice. Ma io non volevo apparire così, ero fredda dentro e volevo sembrare il più possibile fredda anche fuori, amavo starmene sola.
Quando mi trovai fuori, presi subito le mie cuffie e premetti su ascolto casuale. 
Silly thing dei Sex Pistols.
Amavo quella canzone, mi faceva sentire come... a casa. Guardai l'orologio sullo schermo del mio Ipod. Era tardi ma non mi importava, tanto chi se ne sarebbe accorto? Ero nuova.
Quando arrivai a scuola, notai subito l'edificio grande e bianco con una scalinata enorme che portava all'entrata. Non mi piaceva affatto. L'unica cosa che apprezzai era che ci fosse un grande prato tutto intorno, perfetto, cosi potevo starmene sola in qualche angolo. 
Entrai; anche l'interno non mi piacque affatto. Quella scuola mi sembrava troppo rigida. Mi avvicinai alla segreteria, ma non c'era nessuno, così presi da sola il mio orario e mi avviai in classe. I miei compagni sembravano carini, ce n'era qualcuno simile a me. La cosa mi fece molto piacere. Se dovevo stare in compagnia, almeno sarei stata con gente che mi avrebbe capito. Mi misi vicino a una certa Lucy, che aveva una maglietta dei Ramones. Quando ci accorgemmo di avere la stessa identica maglietta, scoppiammo a ridere. Quella ragazza mi piaceva, sembrava proprio come me, non solo per la maglietta. 
Durante la lezione mi passò un bigliettino.
"Ti va di pranzare insieme?"
La guardai e le feci cenno di sì con la testa. Strano, ero appena arrivata e già c'era qualcuno che voleva stare con me. Forse non risultavo cosi poco socievole come credevo di essere.
Finita la lezione, andammo verso la mensa e vidi qualcosa che non avrei mai voluto che accadesse. Tutti erano seduti a gruppetti uno diverso dall'altro: c'erano gli sfigati, i fighetti e le troiette, proprio come nei film. Lucy capì subito che la cosa non mi piacque: "Ovviamente, noi andiamo fuori, qui c'è un ambiente insopportabile."
Fuori si notava davvero la differenza; alcuni stavano seduti sui tavoli, altri per terra a fumare. Lucy mi chiese se fumassi e io le risposi di sì, cosi mi passò una sigaretta ma la tenni in mano tutto il tempo, volevo fumarla dopo aver mangiato. 
Durante il pasto, vidi un ragazzo che mi colpì davvero, aveva dei capelli neri e degli occhi verdi che fissai per circa due minuti, non era per niente uno di quei fighetti che si vedono di solito nelle scuole, nè uno sfigato. Era normale, ma mi aveva decisamente lasciata senza parole.
"Lucy, chi è quel ragazzo?"
"E' Billie Joe Armstrong, suona in un gruppo, è uno sfigato"
"A me non sembra, piuttosto è un pò strano, sembra che nasconda qualcosa.."
"Girano voci che sia orfano, ma non ne sono sicura"
"Non credo che lo sia, penso piuttosto che nasconda un segreto enorme di cui anche lui ha paura." 
All'improvviso Billie ricambiò il mio sguardo; i suoi occhi verdi guardarono i miei , che in confronto a loro, erano vuoti, un color nocciola che non avevo mai amato. Nello sguardo di Billie sentivo insicurezza ma allo stesso tempo conforto, ero sicura di averli già visti quegli occhi...
"Caspita come ti guarda! Ma ti consiglio di non avvicinarti troppo a lui, non sembra un bravo ragazzo."
Anche se la frase mi aveva sorpreso, non mi importava del parere di Lucy. Billie mi ispirava fiducia, e volevo conoscerlo a tutti i costi.
"Bene, dovremmo andare Justine, sai com'è, abbiamo finito i corsi e non voglio restare nemmeno un secondo in questa scuola di merda"
"Giusto anche io mi sono rotta, andiamo"
Ci stavamo incamminando verso l'uscita quando un ragazzo biondo si avvicinò a noi e chiese:
"Lucy sai per caso dov'è Billie? Ehi aspetta ma tu sei.."
"Si Mike, è la nuova alunna" disse Lucy scontrosa.
"Ma io non intendevo questo..."
"Mike non volevi sapere dove fosse Billie?"
"Sì grazie Lucy" disse Mike molto più bruscamente andandosene.
"Chi era quel ragazzo, Lucy?" 
"È uno degli amici di Billie e bassista della band" 
"Perché l'hai trattato in quel modo?" 
"Lo tratto sempre così quando si tratta certe domande" 
Non capii molto bene cosa intendesse, ma ci pensai per tutto il tragitto fino a casa mia.


"Com'è andata la giornata tesoro? Qualche ragazzo carino?"
"Mamma senti sono lesbica, ok"
"Dici sul serio, Justine?"
"No lo dico solo per farti smettere di chiedermi sempre di ragazzi! L'amore è una grande cazzata!"
"Non ti permetto di parlarmi con questo tono, solo perché hai sedici anni non significa che puoi fare quello che ti pare, signorina!"
Me ne andai in camera a fissare il soffitto. Lo facevo spesso. La mia camera era a fiori, ho sempre chiesto di poterla cambiare, ma mia madre diceva che era molto femminile e che l'avrei tenuta fino a quando non me ne sarei andata di casa. Quindi, il soffitto era l'unica cosa che amavo della mia camera, perché era interamente bianco. Mi faceva riflettere e il più delle volte mi era utile. Continuai a guardarlo fino a che non mi addormentai nella mia solitudine.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Green Day / Vai alla pagina dell'autore: everydayisgreen