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Autore: sabbrola_min    12/07/2013    1 recensioni
Io e Donghae siamo amici da quando siamo nati. I nostri genitori erano vicini di appartamento e siamo stati sempre insieme. Però, tutt'oggi, siamo ancora amici. Abbiamo un nostro lavoro, e un nostro appartamento. Siamo molto legati... Chissà se oltre all'amicizia sboccerà anche amore...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Donghae
Note: AU, Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Sono anni ormai che io e Donghae siamo amici, un'amicizia tra uomo e donna, sincera e pura.
Bene, forse molti non credono nell'amicizia tra due sessi differenti. Bene da oggi neanche io.

 

Sin da quando eravamo piccoli, le nostre famiglie erano molto legate. I nostri appartamenti erano uno vicino all'altro, quindi eravamo sempre insieme. Abbiamo pure fatto l'elementari, medie e superiori insieme ed ora ci ritroviamo a fare un lavoro simile.

 

Forse questo è ciò che volevano i nostri genitori? Forse è destino? Siamo troppo uguali, siamo uno uguale all'altro solo in corpi differenti.

 

Nell'ultima settimana, come ogni settimana, siamo andati a lavoro. Ci siamo incontrati, come al solito, vicino all'ascensore. Ci siamo salutati, come buoni vicini di casa. Dopo essere scesi al pianterreno siamo andati a lavoro, uno in una macchina differente.

 

Ultimamente ero un po' fredda con lui, perchè avevo percepito sentimenti che ancora non riuscivo a spiegarmi. Appena lo vedevo, mi batteva forte il cuore. Pensavo fosse semplicemente vergogna, ma invece non era ciò.

Io faccio l'infermiera, lui è medico ospedaliero. Purtroppo nella nostra città non ci sono tanti ospedali, perciò lavoriamo nello stesso ed identico ospedale.

Che brutta cosa doverlo vedere ogni santo giorno, evitandolo per colpa dei miei sentimenti.

 

Io condivido l'appartamento con una mia amica, che come lavoro fa l'insegnante di matematica. Non c'è mai a casa, quindi sto sempre da sola. Le piace uscire, andare in biblioteca e dare ripetizioni ad alunni che non capiscono, come me, la matematica.

 

L'altro giorno Donghae è venuto a suonarmi, chiedendomi se avevo del tempo libero e se c'era qualcuno a casa mia. Io ovviamente mi chiesi perchè fosse venuto. Voleva dirmi qualcosa? O semplicemente gli serviva qualcosa ed è venuto a chiedere a me, sua vicina di casa, per prestargliela?

 

Mi disse che voleva parlarmi, che ultimamente ero strana e che aveva paura fosse successo qualcosa. Mi disse: “E' colpa mia?”. Gli risposi semplicemente che ero stanca per colpa del lavoro e che ultimamente non mi sentivo bene. Lui si preoccupò, e voleva chiamare i miei genitori. Così mi infuriai e lo caccia di casa.

 

Penso di aver esagerato, forse non dovevo trattarlo in quel modo. Era preoccupato per me, dovevo essergli grata. E invece lo trattai male.

 

Così dopo un po' per farmi scusare, andai a casa sua. E feci finta che non fosse successo niente. Suonai, e quando mi aprì la porta lo vidi in mutande con i capelli scompigliati. Mi disse che aveva riposato, visto che era il suo giorno libero, e che aveva preparato da mangiare. Così entrai con la scusa di scroccargli del cibo, e mi disse: “Ma che cosa ti succede ultimamente? Sono abbastanza triste... Sai, mi mancavi e mi mancava la tua presenza di fianco a me”.

Rimasi totalmente a bocca aperta. Non sapevo cosa rispondere. E poi gli dissi: “Anche tu mi mancavi, ma non potevo venire... Avevo dei problemi con me stessa e dovevo risolverli”.

Lui rispose: “Che tipo di problemi? Gli hai risolti ora?”

Che dovevo dire? Ero talmente agitata che non mi uscivano le parole dalla bocca, finché poi dissi: “Problemi personali, che riguardano solo me, e che comunque non risolverò mai”. Lui si preoccupò e insistente mi chiese che cosa fosse successo. Poi dopo un po' che gli dissi “No, non ne voglio parlare!” lui rispose: “Guarda, ultimamente sono anche io un po' strano. E pensavo te ne fossi accorta, pensavo avessi capito tutto. Ero preoccupato di tutto ciò che ti passasse per la testa. Voglio dirtelo ora, perchè, non so come, ho l'istinto che dovrei farlo. Rivelare tutto.”
Ero preoccupata, agitata e le mie gambe tremavano. Che cosa voleva dirmi?
“Io da tempo provo qualcosa per te, non so se sia amicizia o amore, non riesco ancora a spiegarmelo. Sono soltanto certo che provo attrazione verso di te. Non pensare che sono un pervertito, non è così. Forse è perchè vivo con te da una vita, e ora non ti vedo più come una semplice amica o sorella, ma ti vedo come una donna. Ti prego di capirmi. Forse per te non è lo stesso e lo capirei...”

Io ero impietrita, non riuscivo a pensare, a parlare, a muovere un misero dito. Che dovevo rispondergli? Che forse anche per me era lo stesso? Non lo so... rimasi zitta senza dire nulla.

“Posso provare a fare una cosa?” lui disse.

“Che cosa?” risposi agitatamente.

“Chiudi gli occhi solo per qualche secondo”

Chiusi gli occhi, anche se tremavano e non riuscivo a tenerli completamente saldati. Penso che lui se ne sia accorto.

Aspettai 20 secondi e poi sentii la sua bocca sulla mia, le sue labbra calde, il suo sapore. I miei occhi si aprirono di colpo, vidi la sua faccia davanti alla mia. Il mio cuore iniziò ad accelerare, che pensavo stesse scoppiando.

Quando staccò le sue labbra, il suo sguardo era strano.

“Ora ho capito cosa provo per te, e non è amicizia. E' amore... Io... Ti amo!”

Rimasi zitta... Non avevo la forza di parlare e lui si insospettì e disse “Tu cos'hai provato?”.

“Ti... amo...” sussurai.

Non c'entrava nulla con la sua domanda. Ma riuscii a dirglielo in faccia.

“Cosa?! Dillo più forte! Non ho sentito!”

“Ho detto che anche io ti amo! Provo le tue stesse cose da tanto tempo. Non me ne resi mai conto, pensavo fosse vergogna, pensavo fosse amicizia. Noi siamo amici da quando siamo piccoli, come potevo immaginare che si tramutasse in amore?” dissi tutto, tanto ormai che senso aveva nasconderlo?

“Allora...”

Mi baciò per una seconda volta, e mi strinse forte. Pensavo di morire soffocata.

Mi trascinò vicino al letto.

“E' troppo presto!” gli dissi.

Non mi sembrava giusto farlo, ci siamo appena dichiarati. Anche se mi sarebbe piaciuto.

“Ok, hai ragione. Scusami... E' tanto tempo che aspettavo questo momento, che non sono riuscito a trattenere la passione.”

“Va bene. Ora è meglio che vada, la mia amica sarà già tornata a casa e non ho ancora preparato la cena! Ci sentiamo più tardi, ok? Devo proprio scappare!”

Mi diressi verso la porta. Lui mi prese per il braccio e mi diede un altro bacio.

“Ti amo” disse con una voce dolce. Io arrossii e gli risposi “Anche io!”.

Uscii dalla porta. Ero carica di energie, saltellavo come una cretina mentre tornavo nel mio appartamento.

La mia amica era infuriata, perchè la cena non era ancora pronta e lei doveva andare ad una conferenza importante in un altra città, e avrebbe passato la notte in treno.

 

Mangiammo velocemente. Poi, lei mi disse: “Vado! Ci sentiamo per telefono, ok?”

“Ok!” risposi.

Quando chiuse la porta aspettai 5 minuti, il tempo necessario per farle chiamare l'ascensore e farla scendere.

Poi, corsi verso l'appartamento di Donghae e suonai. Mi aprì la porta. Lo guardai in faccia e, senza rendermene conto, gli saltai addosso. Lo bacia appassionatamente e questa volta, io, lo trascinai vicino al letto. Lui disse: “Ma poco fa non hai detto che non volevi fare niente?”

“Sssssh” risposi.

Così lui mi tolse i vestiti e si tolse pure i suoi. E passammo una notte di fuoco e passione. La notte più indimenticabile della mia vita...

  
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