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Autore: Aven90    13/07/2013    5 recensioni
Una piccola flashfic riguardante Théodred, figlio di Théoden e la sua caduta. Un bel personaggio, ma che ha ricevuto così poco spazio che ho voluto creare un piccolo missing moment!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Theodred
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il Signore degli Anelli non mi appaertiene. Questa storia è stata scritta senza socpo di lucro.

“I Guadi dell’Isen sono stati attaccati. Va’, figlio mio, e difendili. Questo ha detto tuo padre, va’ dunque”

Queste le ultime parole che mio padre, tramite la voce di Grìma Vermilinguo, mi riferisce.

Traggo un respiro profondo, mentre mi dirigo al luogo indicatomi.

Per quale ragione mio padre è così decaduto?

Perché in quello che potrebbe essere il mio ultimo viaggio non posso parlare con mio padre nel pieno delle sue facoltà? E infine, chi è Grìma?

Non mi è mai piaciuto, e mi fa piacere che anche Éomer sia d’accordo con me.

“Se vuoi la mia opinione, è proprio lui a condizionare la volontà di tuo padre, il re” mi aveva detto non molti giorni fa.

E dunque, mentre combatto dei mostri molto più forti degli Orchi, sono attanagliato da dubbi e paure. Il dubbio che Saruman il Bianco ci stia lasciando soli e la paura che Edoras possa cadere.

“Ma cosa sono questi esseri? Non ne avevo mai visti prima d’ora!” urlo, sperando che qualcuno mi senta, fra il fracasso dei metalli spezzati e delle gole tagliate, fortunatamente in maggioranza nemici.

“Li chiamano Uruk-hai” risponde un mio soldato. Non capisco come mai ne sia informato.

“Esattamente” interrompe il nostro dialogo un Uruk-hai. “Siamo creature al servizio di Saruman, e abbiamo l’obbligo di distruggere Rohan, cosa che faremo senza ombra di dubbio”

Distruggere Rohan.

La terra dei miei padri.

La mia terra, dove i cavalli corrono liberamente e veloci calpestano i vasti manti erbosi che ci sono stati affidati.

Allora estraggo la spada e lo avverto con dure parole: “Non ve lo permetterò, non finché io viv…”

Una freccia mi colpisce alle spalle. Che villani, codesti Uruk-hai. L’altro Essere immondo che stavo per colpire mi sorride, ma è un sorriso che non avrei mai voluto vedere, meno che mai come ultimo sorriso della mia vita.

Mio padre. Come farà, ora, alla mercé di Saruman? E non posso neanche avvertirlo, poiché sto morendo qui, in questo aspro pezzo di Terra di Mezzo, dimenticato da tutti.

In una cosa, forse, sono fortunato: non vedrò mai la caduta di Rohan.

   
 
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