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Autore: Jiuliee    13/07/2013    3 recensioni
Quando stai per scoppiare e non ti rimane altro che una pagina bianca non ti preoccupi di inventare un personaggio che possa racchiudere quello che pensi o che vorresti: scrivi direttamente di te.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Uno


La cosa peggiore che ti possa capitare nella vita, è non riuscire a star bene con quello che sei.
Ok, forse non è la cosa peggiore, ma ci si avvicinava parecchio.
"Se non piaci a te stesso non piaci agli altri"
"Se non ci credi tu chi può farlo?"
E via di stronzate varie.
Sì, stronzate. perché non c'è nulla che possa cambiare le cose se tu nella tua pelle non ci stai bene, se preferiresti mille volte essere qualcun'altra.
Ma il gioco non funziona così.
Funziona che di te, delle tue pare, dei tuoi casini da adolescente problematica non frega niente a nessuno.
Funziona che qualunque cosa tu faccia non sarà mai all'altezza.
Sarai sempre in secondo piano.
Sarai sempre l'amica, sarai sempre quella che ci sta male, quella che viene rimpiazzata facilmente.
E allora provi ad essere tutto quello che non sei. Quella che non sei.
Provi a convincerti che sei cambiata, che non te ne frega più nulla del vero amore, che le cose vanno bene, che vedere la tua amica baciare il ragazzo a cui muori dietro non ti faccia star male.
Provi a fingere che non ti importi davvero, che alla fine è stato meglio così, perché lui a te non si sarebbe mai interessato, anche se tu ci avessi provato sul serio.
Ma quel bacio torna alla mente troppo spesso.
Ti eri illusa. Cosa conta un bacio da ubriachi? Andiamo, non ricordi nulla di quella sera, non fare la vittima.
Preferirei comunque non averlo mai fatto, preferirei non sapere cosa si prova ad essere fra le sue braccia.
Sono stanca. Stanca di credere nelle cose sbagliate, stanca di aspettare che le cose si sistemino, stanca di tutte queste paure che ho e queste pare che mi faccio.
Come si impara a vivere? Perché qui mi sembra di essere in uno di quei libri di qualche psicologo, quelli che dicono che l'adolescenza è un periodo buio e difficile da superare, di continuo cambiamento.
Peccato sia così solo per te.

Lo stai facendo di nuovo.
Cosa?
La vittima.
Ah.

La volete sentire raccontare una storia? Giuro che non parla di me.

C'era una volta la luce.
Veniva da molto lontano, e con il suo splendore incantò pittori e scienziati. Tutti cercavano di riuscire a catturare il suo colore, ma nessuno sembrava esserne in grado.
così, un giorno, un tipo di cui non ricordo il nome, in un modo che al momento mi sfugge, riuscì a capire il suo segreto.
Era impossibile catturare il colore della luce, perché i colori erano sette.
Rosso, Arancione, Giallo, Verde, Blu, Indaco e Violetto.
Ed è usando questi colori che vi parlerò di loro, e di me.

Avevi promesso che tu non ci saresti stata.
Hai ragione.
Quindi che si fa?
Lascio a metà come sempre?
Finisci.

Non avevo mai capito il color indaco. Mi sapeva di malinconico, di triste, di indeciso.
Era una specie di compromesso: né troppo blu, né troppo viola. E allora che colore era? A chi apparteneva? Quando mai la gente si sarebbe accorta di lui?
Eppure lui era lì, al sesto posto nella scala della luce. Un po' più in alto della mediocrità, ma troppo in basso per brillare.
Ecco, io sono l'indaco. E l'indaco non può vincere contro il Rosso, o il Giallo, o il Verde.
Il Rosso è la mia migliore amica. Lei è una di quelle bellezze particolari e allo stesso tempo oggettive, che riescono sempre ad attirare l'attenzione.
Automaticamente, tutti quelli che le si avvicinano s'innamorano di lei, nonostante abbia il ragazzo da due annetti buoni.
Brava a scuola, sempre vestita bene, un tipo socievole. Ma non sa cosa voglia dire star male. Ha sempre avuto tutto.
Giallo è una castana/finta bionda. Lei è il classico tipo che da sfigata e secchiona è passata a super fighetta che ora se la tira un po' troppo.
Ma effettivamente può permetterselo. Tennista professionista e una delle prime della classe, vita sociale alle stelle e e guardaroba sempre un passo avanti alle altre.
Verde è una ragazza acqua e sapone, riccia, un po' bassa, con le sue curve ma un bel viso. Una a cui è facile voler bene.
E' lei quella che, uscita da una storia di tre anni ha baciato lui, quello per cui "avevo" una gran fissa. Ma le dispiace tanto, e si sente terribilmente in colpa.
Fatto sta che comunque non ci rinuncia a lui, e io non ho intenzione di chiederle questo. Non sono quel tipo di persona.
Io sono quella che sopporta, che se la fa passare, che non vuole chiedere a nessuno di rinunciare a qualcosa per lei.
Perché tanto la risposta la conosco già, perché semplicemente so che non avrei avuto speranze.
E non è che se non posso avere una cosa io nessuno può toccarla. Le ho detto che sto bene, che non sono assolutamente arrabbiata con lei, ed è vero.
Più o meno. Sono arrabbiata con me stessa, ma me la devo vedere da sola.

Come?
Non lo so.


  
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