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Autore: Issoman    13/07/2013    2 recensioni
Che si può fare quando due persone non capiscono i loro sentimenti e li nascondono? Un sogno ricorrente,una festa e l'aiuto di altra coppia per capire ciò che si prova l'uno per l'altra. Si intrecceranno i sentimenti di un carpentiere e di un'archeologa, ma anche di un cuoco e una navigatrice. Capiranno alla fine quello che vogliono?
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Franky, Nami, Nico Robin, Sanji, Un po' tutti | Coppie: Franky/Nico Robin, Sanji/Nami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stava camminando per una delle strade principali di Water Seven quando la vide.
Lunghi capelli corvini, gambe affusolate, una movenza quasi eterea. In quell’istante sentendosi osservata, si voltò…

 Franky aprì gli occhi e si accorse di essere nella stanza dei ragazzi, che naturalmente come al solito russavano rumorosamente. Accidenti, quella era la terza sera di fila che faceva sempre lo stesso sogno…che significasse qualcosa? O forse in questi giorni non aveva bevuto abbastanza Cola? Beh qualsiasi cosa fosse non faceva che tormentarlo…In quel momento spuntò il testone afro di Brook che cominciò ad intonare una delle sue ultime canzoni ,belle, ma che al mattino come sveglia erano solo un tormento. Dopo pochi minuti tutti i ragazzi si svegliarono, chi prima chi dopo. Rufy, appeso in un modo piuttosto scomodo al suo letto era l’unico rimasto semi-addormentato in buona compagnia di Zoro che solo ora si svegliò con un sonoro sbadiglio. Il cuoco con velocità fulminea si vestì e si diresse alla cucina farfugliando qualcosa sulla bellezza delle “sue dee”. Nel frattempo Franky, dopo aver tirato un cazzotto al povero Brook, si vestì con una delle sue numerose camice hawaiane, inforcò i suoi occhiali da sole e si diresse verso la cucina. Finalmente Rufy, sentendo l’odore della colazione, si vestì più velocemente di quanto aveva fatto il cuoco e si precipitò in sala da pranzo.

Sanjiiiii!!!!Ho una fame da lupi!!!Che c’è di buono!?!” Come al solito entrò urlando e sbracciandosi e come al solito Nami gli tirò un cazzotto dritto in testa.”Rufy non è possibile che tu debba sempre fare tutto questo chiasso!!!Sei insopportabile!!!””Appunto Rufy smettila di far casino e di infastidire la mia Nami-swan!”urlò il cuoco e si diresse dalla navigatrice sfarfallando cuoricini a destra e a manca, servendole un plumcake appena fatto. In quel momento entrò Robin in compagnia di Chopper e il cuoco vedendola si contorse e andò a salutare la nuova arrivata con un sacco di moine. ”Buongiorno anche a te Sanji, che c’è di buono stamattina?” ”Dolce Robin-chwann ho fatto giusto ora un buonissimo plumcake con le mie manine per te e la cara Nami” e dicendo questo glielo mise davanti, vicino a una tazza fumante di caffè. Ed ecco qua la tipica colazione della ciurma dei Mugiwara, Rufy che fregava la roba dai piatti di Usopp, Chopper e Zoro(che stava ancora dormendo), Nami che un po’  rimproverava il capitano e un po’ urlava contro lo scheletro che le aveva chiesto nuovamente di vedere le sue mutandine, Sanji che tirava fuori i versi più sdolcinati per Nami e Robin…l’unico che diversamente dal suo solito non diceva idiozie era Franky che stava zitto e sulle sue. Robin parve notarlo e gli chiese se ci fosse qualcosa che non andava. Per tutta risposta il cyborg, anche per non farsi vedere deboluccio, mise un piede sul tavolo e si protese nella sua posa SUPER ”Macchè oggi mi sento in SUPER forma!!!”In quel momento gli arrivò un calcio in piena faccia che lo fece cadere. “Non riazzardarti più a mettere il piede sul tavolo stupido robot!” gli urlò il cuoco. Franky dopo il calcione si mise a litigare col biondo, svegliando dal torpore Zoro che cominciò a sostenere il cyborg, insultando a sua volta il cuoco. Tutta questa baraonda naturalmente fu sedata dalla rossa che lasciò sulla testa dei litiganti un grosso bernoccolo.

Dopo la colazione ogni componente della ciurma si diresse alle proprie occupazioni.                            
 Rufy, Usopp, Chopper e Brook si sedettero sui corrimani della nave e si misero a pescare, ogni tanto intonando qualche canzoncina, intervallati da qualche racconto avventuroso di Usopp, seguito da un sonoro “Uao” della piccola renna. Grazie al tempo piacevole l’archeologa e la navigatrice si misero sulle sdraio all’ombra dell’albero, Zoro si mise a sonnecchiare in un angolino e Sanji si mise a lavare le stoviglie pensando a cosa servire, più tardi, di buono alle “sue dee”. Franky si rinchiuse nel suo laboratorio e si mise a pensare ad un nuovo progetto o più precisamente ad alcune modifiche da apportare al suo sottomarino squalo. Però seduto al suo tavolo da lavoro, con in mano il pennino, passò tutto il tempo a fissare il vuoto sul foglio bianco. Non gli veniva nemmeno un idea. Tutto questo non era per niente SUPER. Continuava a pensare al sogno ricorrente e alla strana sensazione che provava al suo ricordo. Stufo di stare chiuso lì a rimuginare decise di uscire sul ponte. In quel momento Rufy aveva appena catturato una specie di squalo che tentava di mordere il povero Usopp, tra le grida di Chopper e Brook; ma in un batter d’occhio il capitano tirò un potente pugno allo squalo che si arrese. Dopodiché corsero verso la vasca dei pesci e ce lo buttarono, urlando verso la cucina e dicendo al cuoco di cucinarglielo il più presto possibile. Sanji uscì dalla porta sbraitando un “brutti idioti” e aggiungendo che non dovevano mettere fretta al suo estro culinario. Robin sorrise dei soliti battibecchi dei suoi compagni e Nami sospirò risentita. “Piuttosto ti stavo dicendo Robin, secondo la nostra rotta dovremmo arrivare in serata in questa isoletta dove potremmo rifornirci di viveri e ho sentito dire che c’è una cittadina famosa per l’importanza dei suoi abiti sartoriali di pregevole fattura, che ne dici se ce ne prendiamo uno ciascuna?” ”Per me non c’è problema, come fondi come siamo messi?” ”Tranquilla sorellona i conti li tengo io e per una volta ce li possiamo proprio permettere, facciamo uno strappo alla regola” e le fece l’occhiolino. La mora non poté che sorridere ”Ok ci sto”. ”Di che parlate?” disse Franky alle due ragazze.”Naa niente Franky, discorsi da donne. Piuttosto come mai sei qui che gironzoli come un anima in pena? Non dicevi che dovevi completare un lavoro?” Gli disse la rossa. “Sì beh insomma mi sto un attimo rilassando all’aria aperta, stare troppo rinchiuso nel mio laboratorio mi stressa. Vabbè scusate se vi ho disturbato allora”. Le due ragazze si guardarono, da quando Franky era così accondiscendente? Di solito si metteva nella sua solita posa e bofonchiava un SUPER dietro l’altro, rompendo ai presenti e dimostrando quanto era pervertito. Robin guardò la grande schiena del cyborg che si stava allontanando e si domandò per quale motivo fosse così giù.

Le previsioni della navigatrice si rivelarono esatte, difatti la Sunny giunse in prossimità dell’isoletta proprio verso la sera. Il capitano tutto eccitato non vedeva l’ora di scendere, ma la rossa gli intimò di calmarsi e che per ora avrebbero solo attraccato la nave e sarebbero scesi il giorno successivo. Con una sbuffata Rufy acconsentì e si diresse verso la camera dei ragazzi. Decise che il giorno dopo sarebbe stato il primo a scendere. Dopo di lui, pian piano tutti i membri della ciurma si diressero verso i loro letti. Tutti tranne Franky, a cui toccava il turno di guardia. Seduto sul divanetto di fianco al timone, nel silenzio della nave, si mise a osservare le stelle. Certo che quel cielo stellato era proprio SUPER. Chissà se sarebbe mai riuscito a costruire qualcosa che sarebbe riuscito ad arrivare a toccare uno di quegli astri. Si mise a pensare ai due anni trascorsi e alle conoscenze che aveva accumulato, era certo che sarebbe riuscito a realizzare tutto quello che voleva. In fondo lui era il SUPER carpentiere dei Mugiwara, forte e spavaldo. Poi pensò al periodo che aveva passato come apprendista di Tom, insieme a quel babbeo di Iceburg…Quante ne avevano passate insieme….Accidenti ma per quale motivo si era fatto così malinconico? Forse per colpa di tutti questi pensieri non si era accorto della sagoma che nell’ombra lo stava osservando. Fece giusto in tempo per girarsi e accorgersi che la sagoma non era altro che Nico Robin. “Che ci fai qua fuori a quest’ora? ”disse Franky meravigliato. “Ma niente di che, è che non riuscivo a dormire…ho provato a leggermi un libro ma non ha funzionato. Per cui ho deciso di prendere una boccata d’aria fresca”. Per alcuni minuti calò il silenzio, intervallato solo dal rumore delle onde. ”Non sono bellissime?” il sussurro di Robin fece girare il cyborg. ”Come?!””Le stelle…non sono bellissime?”

“Sì hai ragione, anch’io prima mi sono messo ad osservarle…sono veramente SUPER!!!” In quel momento la mora rise. ”Che ti prende? Ho detto qualcosa di stupido?” “No niente affatto e che sentirti dire di nuovo SUPER dopo una giornata in cui non l’hai detto quasi per nulla mi ha fatto sorridere, vuol dire che va tutto bene”. Eh?!?Non dirmi che Robin si stava preoccupando per lui. Si girò corrucciato ”Ma certo che va tutto bene…”. “E che mi sembravi più triste del solito ecco tutto”. Colpito e affondato. Accidenti non le si poteva nascondere nulla. ”Se ti ho dato questa impressione ti posso dire che sei fuori strada” mentii. Voleva parlare con qualcuno del suo sogno ricorrente ma non voleva mettere di mezzo Robin, probabilmente l’avrebbe analizzato freddamente e avrebbe sicuramente pensato che fosse pure partito di melone. ”E allora scusami se mi sono intromessa.” In quella si girò e si diresse verso le scale per tornare alla sua camera. ”Comunque sappi che se vuoi parlare io sarò lieta di ascoltarti, sono pur sempre una tua nakama. Beh buona notte Franky.” In quel momento Franky si alzò e quasi urlando le disse: ”E se ti chiedessi di restare a farmi compagnia?”. Robin si fermò e girandosi sorrise dolcemente al cyborg, e per un motivo a lui sconosciuto  la sua faccia cominciò ad avvampare. ”Beh risponderei di sì” gli disse la mora.
 
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Aprì gli occhi lentamente e fissò la luce lunare che entrava dalla finestra. Com’era possibile? Da una settimana a questa parte continuava a chiedersi come aveva potuto finire così facilmente tra le sue braccia…prima della loro separazione non era mai successo nulla. Si chiese se non fosse stata proprio colpa della separazione forzata a far succedere tutto ciò. Fu ridestata dai suoi pensieri da un piccolo bacio sulla spalla, proprio sul tatuaggio. Girandosi vide Sanji che la guardava estasiato. Istintivamente si girò e arrossì. Uffa non si era ancora abituata a tutto ciò. “Che ti prende Nami-swan?” “Se non la smetti di fare quegli occhi da cucciolo abbandonato giuro che ti tiro un pugno!” “Oh suvvia  amore mio non fare così, lo so che questo sguardo non ti dispiace per nulla.” e sorridendo le diede un altro bacetto sulla spalla. Stupido Sanji. Lui e la sua galanteria! Si girò e gli prese il volto tra le mani baciandolo con passione. “Sapevo che non ti dispiaceva” le sussurrò. A quel punto Nami, come ridestandosi da un sogno si alzò e cominciò a vestirsi.  Sanji, piuttosto contrariato che la sua Nami si tornasse a vestire, prese una sigaretta e fece lentamente il primo tiro. “Lo sai che dobbiamo fare attenzione, ancora nessuno, a parte Robin, sa di noi quindi è meglio se evitiamo di farci trovare in queste condizioni.” “Ne stai parlando come se fosse una cosa negativa Nami-swan”. ”E lo è finché non spiegheremo con calma tutto ai ragazzi, ma ci vuole ancora tempo! Guai a te se provi a dirlo a qualcuno!” “Certo come vuoi tu Amore!!”e in quel momento cominciò ad emanare la sua solita baraonda di cuoricini. Non l’avrebbe mai detto a Sanji, ma sentirsi chiamare “Amore” in quel modo così dolce la faceva sentire bene. Prima di separarsi si diedero un bacio, abbracciandosi e poi scesero dall’osservatorio dirigendosi nelle rispettive stanze.

Franky si girò e vide due sagome scendere dall’osservatorio e dirigersi una nella camera dei ragazzi e l’altra delle ragazze. Dal luccichio della sigaretta vide che era Sanji. Sì girò verso Robin, che aveva preso il posto del cyborg sul divanetto, e sbuffò. ”Ah quindi è per questo che sei venuta da me…per non farmi notare le scorribande amorose di quei due…beh come puoi vedere me ne sono accorto comunque.” “Avevo detto a Nami di fare più attenzione, quando è di guardia Zoro è semplice gabbarlo, quello non si accorge mai di nulla, ma sapevo che con te era più difficile”. Che gli era passato per la mente, la donna era lì solo per coprire Nami. Stupido lui e i suoi filmini mentali. ”Dal tono della tua voce mi sembri piuttosto contrariato.” “Pensavo fossi qui solo per farmi compagnia, non per coprire quella coppietta.” “Infatti è così, non riuscendo a dormire sono venuta qui…quei due si possono arrangiare anche senza il mio aiuto.” Non sapendo che dire il cyborg si voltò e si mise a guardare la cittadina portuale, illuminata dalle luci dei lampioni. “Comunque fammi un favore Franky evita di dirlo agli altri, devono essere i due diretti interessati a parlarne alla ciurma.” Come risposta ricevette un grugnito dal cyborg. In quel momento dal grande petto del carpentiere comparve una mano che andò a toccargli il naso, facendogli spuntare il suo solito e vecchio ciuffo azzurro. “Perché l’hai fatto?” “Così…ti preferisco con il tuo solito ciuffo.” Uffa non riusciva mai a capire che diavolo volesse da lui quella donna…nemmeno i geroglifici che lei studiava erano così contorti. Anche se il sorriso che le fece illuminare il volto scosse un attimo il carpentiere. Di nuovo questa strana sensazione. In quel momento Robin cominciò a parlare del più e del meno, tenendo fede alla promessa di fargli compagnia. Era già da un po’ che stavano parlando, quando a una sua domanda Franky non ottenne risposta. Avvicinandosi al divanetto si accorse che Robin si era addormentata. Non sapendo come comportarsi  le gironzolò un attimo attorno e alla fine decise di riaccompagnare la compagna nel suo letto, dove sicuramente avrebbe riposato meglio confronto al duro divanetto. La prese tra le sue grandi braccia e si accorse di come sembrava fragile e piccola confronto a lui. Gli ricordava tanto un uccellino oppure una farfalla…sì sicuramente una bellissima farfalla, che però  se presa per le ali, per la sua delicatezza, rischia la vita. Da quando in qua faceva dei pensieri così filosofici? Comunque arrivato alla camera delle ragazze la poggiò delicatamente sul suo letto e la coprì con il lenzuolo. Prima di andarsene la vide sorridere nel sonno. Tornando verso il timone sbuffò. Sarebbe stata ancora una lunga notte.

Era da poco passata l’alba quando Franky venne scosso dal suo dormiveglia. Come al solito Brook stava sviolinando per svegliare i suoi compagni, seguito dai mugugni dei ragazzi ancora addormentati. Si era appisolato un pochino ma stavolta ma non aveva fatto il solito sogno. ”Meglio così” pensò. Quando entrò in cucina Sanji era già alle prese con la preparazione di ciambelle e caffè. Quando il cuoco si girò incrociò lo sguardo divertito del carpentiere. “Dormito bene fratello?” e calcò la voce su dormito. Il biondo rimase un attimo bloccato non sapendo che rispondere. “Quindi tu…” ”Sì esatto vi ho visti, ma tranquillo non dirò niente agli altri.” Stava per rispondergli quando entrò Nami con il giornale del mattino. Alla vista della rossa Sanji cominciò a roteare vorticosamente spargendo cuoricini. “Buongiorno Sanji. Che c’è di buono stamattina?” disse con non-chalance. “Ciambelle appena sfornate per la mia “ciambellina”.” In quell’istante Nami scoccò uno sguardo rabbioso a Sanji, vedendo che il cyborg li fissava. “Tranquilla Nami so cosa c’è tra di voi…lo sappiamo solo io e Robin, non preoccuparti.” A quelle parole la navigatrice si calmò e si fece servire dal biondo le ciambelle, donandogli  in cambio un bellissimo sorriso. Per poco il cuoco non collassò su sé stesso e si diresse di nuovo verso il bancone tutto felice. In quel momento entrarono correndo Rufy, Usopp e Chopper con alle loro spalle Brook, Robin e Zoro. Neanche entrato lo spadaccino cominciò ad attaccare briga con il cuoco e Rufy iniziò ad appropriarsi delle ciambelle degli altri. Stessa scena di ogni mattina. Robin si sedette di fianco a Franky e gli mostrò un dolce sorriso. Il cyborg senza che potesse far nulla avvampò di nuovo. Chopper vide Franky diventare bordeaux e disse: ”Oh no ti senti poco bene? Ci vorrebbe un dottore…ah già ma sono io il dottore!!!” “No non preoccuparti dottore sto benissimo, fa solo un po’ caldo qui dentro.” Ma già sentendo la parola dottore la piccola renna si era messa a danzare. Sempre il solito Chopper.

Quella mattina svegliandosi, Robin si era ritrovata nel suo letto. Doveva essersi addormentata senza volerlo e il cyborg l’aveva riaccompagnata nella sua stanza. Era difficile da ammetterlo, ma a modo suo Franky era premuroso. E poi era molto strano, lei di solito era abituata a non addormentarsi molto facilmente, visto tutto quello che aveva passato. I suoi sensi erano sempre all’erta. Allora per quale motivo era crollata in quel modo? Non se lo sapeva proprio spiegare. Come non sapeva spiegarsi il perché la notte precedente aveva preferito stare in compagnia di Franky invece di leggere il libro che doveva terminare. I suoi pensieri vennero interrotti dallo sbadiglio della navigatrice, che stiracchiandosi felice, le augurò il buongiorno. “Tieniti pronta Robin, oggi ci daremo allo shopping selvaggio!” La mora rise e annuì. Quando arrivò in sala da pranzo si sedette vicino a Franky e gli sorrise, causando un cambiamento di colore repentino sulle guance dell’uomo. Il solito Franky.









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Salve a tutti.:) Questa è la prima storia che scrivo quindi vi prego di scusarmi per imprecisioni ed errori. FrankyXRobin e SanjiXNami le mie coppie preferite!!!:D
Uffa ci sono così poche storie su di loro,ed era da tanto che volevo mettere la mia storia ma finalmente mi sono decisa. Spero vi possa piacere e al prossimo capitolo;)
 
  
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