Anime & Manga > Soul Eater
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Autore: _Giuls17_    14/07/2013    2 recensioni
Guerra. Ormai è questa l'unica parole che caratterizza quello che una volta era un mondo pacifico governato da Shinigami, ma ormai neanche lui può fare qualcosa. Guerra e distruzione, era questo il mondo in cui Soul, Maka, Black Star, Tsubaki, Kid e le sorelle Thompson erano costretti a vivere, un mondo governato dalla follia che il Kishin aveva diffuso. Ma per i nostri eroi niente era rimasto uguale, soprattutto per una ragazza dai capelli biondi....
Capitolo 4:-I…io.- Sapeva bene che cosa stava guardando, lo sguardo vuoto della follia, il ghigno perenne e la paura negli occhi.
-Non sei Maka.-
Soul…
Capitolo 7:Anche se io per te rimanevo solo Maka, tu non eri più solo Soul per me.
Insomma…sto cercando di dirti che…sono innamorata di te…

Capitolo 9: -Calma amico, Kid avrà qualche brillante idea e risolverà tutto.-
-Era Maka quella dalle idee brillanti.- sussurrò.
-Già.-
Capitolo 11: Qualcosa...Gli diceva che questa melodia era la loro melodia.
Capitolo 24:O trovo una soluzione con Stein o mi toccherà pensare al suicidio.
Capitolo 27: -Senti Maka, mi vuoi sposare?-
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Black Star, Death the Kid, Maka Albarn, Soul Eater Evans, Tsubaki | Coppie: Black*Star/Tsubaki, Soul/Maka
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fear the empty of insanity'
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Niente più legami

Ed era ancora lì, da quasi un anno.
Maka ormai viveva nella prigione della scuola, che una volta avrebbe considerato come una seconda casa, stava là ma in fondo era come se non ci fosse.
Aveva perso il conto dei giorni e delle ore.
Tutto scorreva anche troppo velocemente per lei, per potersi soffermare.
Ricordava solo i volti delle persone che andavano da lei.
Volti certe volte amichevoli, come quelli dei suoi vecchi amici, ancora se li ricordava, Tsubaki, Liz e Patty, ogni tanto anche Kid era passato, come Black Star.
Ma l’unico che Maka non aveva mai visto o meglio, che non era quasi mai venuto, era lui: Soul Eater Evans.
Quella era la sua unica certezza, l’unica cosa a cui si era aggrappata per non crollare, per non cedere definitivamente alla follia, anche se sapeva che ormai mancava davvero poco.
Aveva perso tutto di lei, il suo carattere, la sua forza e il suo charme, il suo coraggio era sparito e l’unica cosa che le faceva compagnia era la paura.
Perché era stata quella a farla crollare, quella a farle perdere tutto.
Aveva avuto paura di battere il Kishin da sola, aveva avuto paura di Soul dal giorno in cui si era resa conto di amarlo e aveva avuto paura di non essere all’altezza di sua madre e di suo padre.
E così era crollata, davanti agli occhi di tutti.
E così il Kishin aveva vinto e loro si erano dovuti ritirare. E lei era stata contagiata dalla follia.
Ora la tenevano rinchiusa per poterla domare, per cercare di recuperare la vecchia Maka Albarn.
Ma neanche lei ci aveva creduto più di tanto, era consapevole del fatto che niente e nessuno l’avrebbe potuta riportare, neanche lui, neanche Soul; perché nonostante tutto in mezzo alla follia che le stava divorando il cuore una piccola parte di esso ancora lo amava, ma non era abbastanza, per poterla salvare.

***

Niente era andato per il verso giusto e sapeva che la colpa era sua, Soul si era maledetto per la sua incapacità, dal giorno in cui avevano lottato contro Crona sapeva che Maka lo stava lasciando.
Non nel senso metaforico, ma sapeva che tutto era cambiato.
Lei si era fatta più distante, più cupa e più rabbiosa.
Il suo cuore puro era stato contagiato dalla follia, ma lui non lo poteva sapere, pensava che fosse solo una fase passeggiare per quella che ancora non era stata definita come una guerra.
Ma aveva sbagliato, aveva creduto troppo in lei pensando che fosse incrollabile, ma si era sbagliato.
Lei era crollata alla battaglia finale.
Si era arresa e lui non l’aveva potuta aiutare.
Solo dopo aveva scoperto che il suo cuore era marcio a causa della follia, si era reso conto di non provare più quell’ammirazione di una volta.
Perché lui nonostante tutti gli insulti e le cattiverie, le voleva bene, ma come amica, come artigiana, l’ammirava perché rispettava quella ragazzina senza tette e il suo cervello e la sua forza.
Ma dopo che Stein gli aveva confessato la “malattia”, non era più riuscito a guardarla in faccia. Non era più passato da lei, per farle visita.
L’aveva abbandonata al suo destino, e ormai era passato quasi un anno dalla battaglia.
Dal giorno in cui il Kishin si era impossessato del loro mondo, contagiandolo con la follia, rendendolo impuro e sporco, creando criminali e spargendo il male.
Da quel giorno loro vivevano in guerra, per sopravvivere, per cercare di salvare la loro casa e per non cadere anche loro vittime della follia.
Ma era una guerra troppo ardua per un gruppo così ristretto di ragazzi, ed era una guerra che lui senza Maka non avrebbe mai potuto affrontare.
-Soul?.-
La voce dell’amico lo ridestò dal suo tormento personale.
-Dimmi Black Star.- la voce piatta e il cuore che batteva forte, Soul era diventato bravo a nascondere i suoi stati d’animo.
-E’ l’orario delle visite, potresti passare da Maka.-
Glielo dicevano ogni giorno di andare, perché tutti speravano che lui la facesse tornare, ma nessuno si era reso conto del distacco che si era creato tra i due.
Soul non era più riuscito a sentire l’anima di Maka, perché la loro risonanza non esisteva più, anche quella era sparita. Ormai non sentiva più nessun legame con Maka, per lui non era più niente.
-Black Star lo sai cosa penso di questo.-
Si alzò dallo sgabello e si appoggiò al muro del corridoio della scuola.
-Lo so molto bene, ma tutti noi confidiamo in te, Maka era l’unica a poterci salvare.-
-Forse voi non avete capito che Maka è morta!.- stavolta aveva urlato, gli succedeva spesso.
-Sei l’unico che sostiene questa tesi.-
Il suo amico gli voltò le spalle e lo lasciò nuovamente solo.
Colpì violentemente il muro lasciandoci un buco, Soul sapeva per certo che Maka non esisteva più, sapeva che in quel corpo non c’era più la sua amica ma c’era un guscio vuoto dominato dall’ira e dalla follia, dalla cattiveria che aveva ucciso tutte quelle vite innocenti.
Ma stranamente i suoi amici la pensavano diversamente, per loro Maka era ancora viva, secondo loro a quella follia una piccola parte di lei era sopravvissuta.


Spazio autrice: bene bene, ecco a voi il secondo capitolo, non é molto lungo ma ho preferito procedere con calma anche se lo ricordo non sarà una storia lunghissima, non mi va di finirla prima del previsto :) Comunque ringrazio tutti quelli che hanno recensito o messo la storia nelle seguite, mi ha fatto molto piacere, spero solo che anche questo capitolo piaccia :)
   
 
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