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Autore: MadAme_MadNess    15/07/2013    6 recensioni
Una breve FanFic incentrata su un'episodio particolare accaduto in una tournée dei Gorillaz in America. La band si ritrova senza la loro infallibile chitarrista e, in una cittadina isolata negli States, sembra che nessuno possa dare loro una mano. Fino a quando il cammino di una giovane e silenziosa musicista sconosciuta non incrocia quello della band in difficoltà, aprendo la starda ad una collaborazione forzata... ma non solo.
Un confuso Murdoc ci introduce nella vicenda attraverso i suoi ricordi ed i suoi pensieri, soprattutto riguardanti quell'odiosa musicista, infiltrata nella sua band per puro caso... O forse no.
Genere: Comico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 2-D/Stuart Pot, Murdoc Niccals, Noodle, Nuovo personaggio, Russel Hobbs
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Saaaalve a Tutti ragazzi! ^^

Bene bene, ringrazio ancora Mille volte chi ha letto il capitolo precedente (e DarkShield che l'ha commentato! ^^ I love you Donna! :D)

Ok, qui vi dò due dritte di lettura: il cap è prevalentemente scritto in Blu perchè è il colore che uso per riferirmi a Flashback e riferimenti al passato.

Inoltre verrà citato Stevie Ray Vaugan, un chitarrista realmente esistito, scomparso (purtroppo)  a 36 anni. Se volete saperne di più ecco la sua voce in Wikipedia, fatta abbastanza bene devo dire http://it.wikipedia.org/wiki/Stevie_Ray_Vaughan.

Bene, se avete domande, critiche, suggerimenti fateli commentando il capitolo, e mi aiuterete a migliorare la storia :D

Buona Letturaaa :D

 

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La veritá su quella strana ragazza era lì, davanti ai loro occhi. 
 
 
Ma, come al solito, le cose più evidenti sono le più difficili da comprendere. 
 
 
E la sua storia era cosí lineare... cosí tragicamente lineare…. 

 
 
 
Oneida si alzò da terra e, senza pronunciare una parola, si allontanò dal gruppo di ragazzi, ancora abbastanza confusi. 
 
Ma uno di loro le bloccò la strada. 
 
Murdoc era inviperito:" Listen creepy head, se credi che questo possa passare inosservato, ti stai sbagliando di grosso! O mi spieghi cosa é successo o sei fuori dal gruppo! Ho già i miei problemi, non voglio qualcuno che si immischi in certi miei affari... privati! Tantomeno tu… " 
 
"I saved your soul...". Oneida gli rispose solo questo. 
 
 
La sua voce bassa sembrò penetrargli nel più profondo. 
 
 

Salvargli l'anima?! Come aveva fatto a capire che quelli erano demoni in cerca del suo spirito?!
 
La ragazza ritornò all'interno della struttura, e la band la seguì.
Oneida se ne accorse, ma non glielo impedì. Probabilmente si meritavano qualche spiegazione...
 
Fece entrare tutti nella sua camera, di seguito tiró giù ogni veneziana, ogni tapparella, ogni tenda, cercando di serrare qualsiasi finestra.
Gli altri non capirono, fino a che, seduti davanti a lei, non ascoltarono quella che parve una fiaba inverosimile.
 
-"Volete sapere cosa é successo sul tetto... ma di più, vi state chiedendo di questo...". La giovane scostò i candidi capelli, girandosi lentamente.
 
Una strana cicatrice, spessa e rossastra, solcava, ricoprendo interamente, la sua schiena.
 
Delineava una Croce, un Crocifisso.
 
E là dove c'erano le scapole vi si potevano notare due fossette nere, a colpo d'occhio abbastanza profonde. 
 
Tutti ne restarono sbigottiti e confusi.
Tranne Murdoc ovviamente che, cinico come sempre sbottò:" Questo tuo tatuaggio religioso non fa altro che farmi imbestialire di più! Sarai anche stata una suora e questo é il ricordino che ti sei voluta far fare, ma questo non ti dà il diritto di impicciarti nel mio... business!"
 
Oneida non potè più sopportare le sue provocazioni:" Il tuo "business"... Giocare con i diavoli é stato redditizio per te, Murdoc Niccals? Quelli erano del settimo girone, i piú vicini alla bestia infernale! Se sono stati sguinzagliati loro significa solo una cosa, ovvero che ti avrebbero estorto l'anima sino alla sua ultima goccia di essenza del tuo corpo, segregandola nell'oscurità degli inferi più orripilanti di chissà quale infinita tortura..."
 
Murdoc alzò un sopracciglio.
 
Quella pazza sembrava stesse parlando sul serio.  
E in effetti quella era la prima volta che ebbe incontrati demoni di quel tipo, non aveva mai avuto incontri ravvicinati come quella sera. 
 
Sgranò gli occhi.
 
In un secondo afferrò una bottiglia di birra, spaccandole il fondo e puntando i cocci aguzzi contro la ragazza:" Sei una di loro! Conosci troppo bene questi argomenti per essere solo una comune mortale! Sei qui per uccidermi! ma ti dico una cosa, maledetta puttana, non ci riuscirai mai, non mi avrete MAI!"
 
Noodle spaventata si ritrasse indietro, cosí anche Russ e 2-D che invano cercarono di calmare il loro amico.
Muds non voleva sentir ragioni:" Questi stronzi vogliono solo me, statene fuori voi!"
 
Oneida non battè ciglio. Senza scomporsi lo guardò dritto negli occhi, restando immobile. La tensione poteva essere percepita al tatto.
 
Ma nonostante tutto, a Russ non tornarono certi conti e, ad un tratto intervenne:" Ma Muds... Perché c'é stata quella luce abbagliante che ha fatto scappare quelle bestiacce...?"
 
Il ragazzo si voltò verso il suo amico:" È logico! Perché... Perché...".
 
Non lo sapeva.
 
2-D esclamò convinto:" Già... E poi, lei non mi sembra come loro... Non porterebbe una Croce tatuata sulla schiena! Sarebbe una mossa suicida!"
 
Murdoc era confuso.
 
Stava sudando freddo.
Ma che cosa stava succedendo? Perché tutte quelle coincidenze? Perché quella ragazza...?!
 
Oneida si ritrovò addosso degli sguardi perplessi e imploranti di spiegazioni.
Forse era meglio chiarire quella situazione imbarazzante.
 
Prese fiato. E cominciò il suo narrare…


"Un tempo lontano... Forse piú di cento anni terrestri... Solevo librarmi tra le nuvole più candide, accompagnata dai miei fratelli e la mia lira.
 
Le mie ali erano candide e leggere, i miei capelli di un biondo scuro ed i miei occhi sorridevano sempre.
 
Ero una Cherubina.
 
Ero un Angelo, dalla voce cristallina, delle più alte dell'intero Paradiso.
 
Avevo tanti compiti da svolgere nel Regno dei Cieli.
Il mio scopo erano le Annunciazioni.
La mia voce l'unico mezzo.
 
Nulla mi importava più che la mia missione, affidatami dall'Arcangelo Gabriele.
 

Ma… il mio mondo ordinato e ordinario...

La mia vita fatta di perfezione e diligenza... si interruppe

come colpita da una saetta,

che lanciò un'incandescente scintilla nel mio cuore.

 
In Cielo ci sono molti angeli, dalle più diverse mansioni.
Ne conoscevo parecchi di Custodi, ed uno mi parlò del suo assistito.
 
Un uomo dedicato alla musica e a degli strani strumenti musicali che gli umani ebbero inventato, con la pretesa che essi fossero persino migliori delle nostre voci angeliche.
 
Mi incuriosii molto.
 
In Paradiso vige la convinzione che molti artefatti, costruiti dagli uomini, siano frutto della loro parte demoniaca e, di conseguenza, anch'io pensai che questi strumenti fossero solo un mezzo per imitare ciò che possa essere perfetto ed inimitabile come una voce d'angelo.
 
Era proibito per me, Cherubina, scendere sulla Terra.
 

Ma la mia curiosità prevalse e, una sera, mi calai nel luogo dove, di solito,

l'assistito del mio amico Custode spesso si ritrovava con altri mortali.

 
Era notte fonda sulla Terra, quando, entrata in uno di quelli che gli uomini chiamano Pub.
 
Ricordo ancora che le mie convinzioni sugli uomini vennero come frantumate dalla scena che vidi: una folla di persone era ammassata come in una scatola di sardine!
Gente che ingurgitava bevande dai colori stravaganti, detti alcolici, gente che si picchiava per non so quale motivo, uomini e donne che stavano avendo rapporti intimi davanti a tutto e tutti!
 
La perversione del genere umano mi perforò il cuore come un proiettile.
 
Avevo sempre creduto ch'essi fossero stati tutti come le persone alle quali io e i miei fratelli facevamo visita: casti, puri di spirito, timorati di Dio...
 
Credetti di essere precipitata all'inferno e mi pentii immediatamente del mio folle gesto, quando disperata cercai di scappare da quel posto.
 
Inciampai in un individuo.
Aveva un simbolo tatuato sulla maglietta. Un teschio con un serpente.
Ebbi così paura che mi misi a gridare.
Questo di tutta risposta mi diede uno strattone, urlando qualcosa.
 
E, improvvisamente, non ricordo bene come, mi sbatterono letteralmente fuori da quel locale, atterrando di faccia.
Non ero mai stata cosí felice come in quel momento.
 
Mi rialzai di scatto, e stetti quasi per correre via quando sentii una voce alle mie spalle che...
 
… Rideva.
 
Mi girai. Vidi una figura alta. Portava un cappello nero e ampio, con degli stemmi di metallo sopra.
 
Mi disse "Seratina movimentata, eh?".
 
Due occhi profondi, color nocciola mi fissarono sorridenti "Cosa è successo? Perché ti hanno sbattuta fuori?.
 
Quel ragazzo non aveva l'aria cattiva.
Non risposi, scossi la testa.
 
Il ragazzo sembrò confuso "Non hai freddo solo con quel vestito lungo? Sembra troppo leggero...".
 
Non sapevo cosa rispondergli, gli angeli non sanno cos'è la sofferenza fisica, non provano caldo, freddo, fame...
 
Trovai finalmente il coraggio di parlargli "Vorrei tanto sentire il suono di quegli strumenti musicali... ecco... Che assomigliano a voci di angeli...".
 
Non sapevo come spiegarmi, e la sua espressione stupita me lo confermò.
 
"Oh... Sei qui per vederci suonare! Ahah, scusami, non capivo, l'hai detto in un modo così originale! Cos'é, scrivi per qualche rivista di musica e sei venuta a recensire il nostro primo concerto?".
 
Non avevo la minima idea di quello che mi stesse dicendo.
Non sapevo il significato di nessuna di quelle parole!
 
Ad ogni modo, mi fece entrare di nascosto passando per un'altra porta e, anche se con un po’ di ribrezzo, entrai di nuovo in quel girone infernale, sentendomi leggermente più al sicuro insieme a quel giovane così gentile.
 
Mi portò dietro al palco, e mi chiese di attenderlo lì. Dei ragazzi lo chiamarono e lui, scattò verso di loro.
 
 
Mi ricordo che lo vidi quando si presentò, insieme ad altri, sul palco.
Imbracciava a tracolla uno strano oggetto.
 
Notai tre lettere luminose su di esso "SRV".
 

Quella sera provai qualcosa che nessun altro sentimento da me conosciuto avrebbe potuto rendermi così estasiata, così emozionata... così felice.

 

Avevo conosciuto il suono di una chitarra elettrica.

 
 
Andai via prima della fine del concerto.
 
Ma tornai molte altre volte.
Trovando sempre lo stesso ragazzo a suonare così meravigliosamente.
 
Lui... mi disse di chiamarsi Steve.
 
Steve Ray Vaugan..." 

 

-"Steve Ray Vaugan?!" esclamò Noodle sorpresa " quello Steve Ray Vaugan? Uno dei migliori chitarristi di tutti i tempi? Tu... Tu l'hai conosciuto?!"
 
-"È stato il mio maestro..."
 
Noodle si lasciò scappare un gridolino di eccitazione. 2-D alzò le spalle:" Ma chi è questo tizio?"
-" Taci ignorante! Continua, ti prego..."
 
Murdoc roteò gli occhi con un grugnito. Oneida continuò
 

"... Dopo ogni concerto, aspettava che tutti i suoi amici e fans se ne andassero e, una volta soli, lui suonava solo per me. Non si stancava mai.
 

Ed una sera, gli chiesi di imparare a suonare la chitarra.

 
Ci volle un bel po’ prima di memorizzare le basi... La chitarra è completamente differente dalla lira, ma la mia passione e dedizione furono un giorno ricompensate!
Ero riuscita a suonare persino una parte di una sua composizione...
 

Ma la mia gioia non durò a lungo.
Venni scoperta.

 
Il Custode di Steve e mio unico complice, Zenit, mi aveva promesso che non avrebbe riferito nulla delle mie fughe notturne sulla Terra. Ma preoccupato per la sua anima, in continua turbolenza dal segreto che arrancava per colpa mia, e terrorizzato da una possibile punizione anche per lui, riportò la notizia a Gabriele.
 
Un processo fu indetto, angeli e arcangeli erano tutti contro di me.
 

Fui additata come "Un'eresia", "Una bestemmia".

 
Io, Cherubina, mi ero avvicinata agli uomini, mi ero camuffata come loro, avevo toccato oggetti terreni e... avevo stretto amicizia con un mortale. 
 
Un semplice pentimento accorato sarebbe servito per liberarmi da tutte le mie colpe, in fondo, è questa la Misericordia Divina.
 

Ma non lo feci!
Perché non ero per niente pentita di quello che avevo fatto.

 
Cercai di spiegare agli angeli che cosa io ci facessi sulla Terra, tentai di far comprendere la bellezza di un suono così bello come quello di una chitarra e mi ostinai a ripetere che non tutti gli uomini creano oggetti malvagi... e che tutti potevano essere privilegiati della nostra presenza, non solo i Santi o i Beati.
 
Gabriele, così amareggiato dal mio comportamento e ormai convinto della perdita della mia purezza e del mio vaneggiare a causa del contatto con la mente umana, non volle sentire scuse
 

… e la sua punizione per me fu l'Inferno.

 
Stava quasi per aprire le porte degli inferi e consegnarmi a Caronte… quando un’essenza Potente e Forte irruppe tra di noi.
 

Dio, il Misericordioso credette in me.

 
Fui graziata dalla pena suprema, ma al tempo stesso condannata, con una sola possibilità di rivalsa: per tornare una Cherubina, devo dimostrare che gli uomini siano effettivamente buoni di spirito.
 

Il mio compito è aiutare la gente ed essere aiutata a mia volta...
ma non sarò equipaggiata delle mie ali, nè della mia voce, nè dei miei occhi, deformati e trasformati per punizione divina.
 
E l'aiuto umano che dovrò ricevere non sarà cosí semplice...
perchè richiederà il sacrificio della vita mortale, per me.

 
Solo così Gabriele si convincerà della mia innocenza...
Solo così dimostrerò che il Cielo si può ancora fidare degli uomini.
 
Solo così tornerò a cantare nel Regno… e potrò rivedere il mio maestro…"

 
 
I ragazzi non fiatarono finché Oneida non finì il suo racconto, serrando le sue labbra chiudendo gli occhi.
 
Non potevano crederci.
Letteralmente.
 
Per qualcuno, tutto questo non poteva essere vero.

Murdoc, tranquillamente, si stiracchiò e, sbadigliando, irruppe nel silenzio:" Ahh... Si, bella favola della buonanotte..."

-" Murdoc!" lo riprese Noodle "non dirai sul serio!?"
-"Oh, ma andiamo ragazzi! Si sarà fatta di coca questa qui, e voi le state dando corda! Angeli, punizioni divine, sacrifici, demoni! Rimango dell'idea che sei un diavolo piuttosto che un angioletto canterino del cavolo…!"
 
-"Si ma..." interruppe 2-D "a cosa serve questo simbolo sulla schiena e le due fosse..."
 
-" La Croce è l'unico metodo che ho di difendere gli uomini dai mali ultraterreni, come i demoni, per esempio. Emana una luce molto forte e infonde serenità di spirito, le due fattispecie angeliche più odiate dai diavoli, oltre alla nostra voce. Inoltre, è un sigillo di punizione: viene marchiato così colui che appartiene ancora al Cielo ma deve riconquistarsi la fiducia degli Angeli e, fin quando le sue colpe non saranno espiate, questo continuerà a bruciare sottopelle, provocando dolore fisico e spirituale. Le fossette... una volta erano ali. Gabriele me le ha sradicate." rispose, chinando la testa "... E fanno male anche quelle..."
 
 
"Una luce forte...?"
Murdoc sgranò gli occhi.
 
Si ricordò perfettamente del bagliore accecante che l'aveva avvolto, salvandolo dai demoni.
 
Si girò, guardando Oneida in cagnesco.
Forse, stava dicendo la verità. Forse era veramente un angelo.
 
Russel si rivolse al gruppo:" Oh, dannazione! Credete che quei cosi si rifaranno  vivi...?"
-"C'è una buona possibilità..." sussurrò Oneida.
-"Ooh, nooo! Che succede se arrivano mentre stiamo suonando?!"
 
 
Murdoc ad un tratto si illuminò!
 
Che idea, che idea geniale aveva avuto!
 
Se Oneida si definiva "angelo che con quel suo unico potere scaccia i demoni", lui, indebitato fino al collo con gli Inferi, sarebbe stato al sicuro, perché avrebbe usato Oneida come una sorta di scudo o guardia del corpo!
 
Si leccò le labbra e, sghignazzando silenziosamente, allargò le braccia:" Ma Russel, così grande e grosso e hai paura di quei fantasmini da quattro soldi, eh? Rilassati, non preoccuparti... Non credo che si avvicineranno più di tanto a voi quanto a me... Effettivamente, avrei proprio bisogno di piú... Protezione..."
 

Oneida aggrottò la fronte e, fulminea, si diresse verso Murdoc, prendendolo per il bavero della camicia:" Sarò anche buona, ma non sono stupida! Tu vuoi solamente avere il culo parato, non è così?"
-" Gli angeli non dovrebbero dire parolacce..."
-"Sono momentaneamente in servizio sospeso... Rispondi alla mia domanda, non è cosí?!"
 

Murdoc chiuse gli occhi, rilassò le sopracciglia, e espirò quasi sconsolato.
 
Serio riaprì le palpebre ed i suoi occhi ibridi si scagliarono nelle pupille negative della ragazza:" No... Non voglio sfruttarti... Ho seriamente bisogno del tuo aiuto..."
 
Oneida tenne a mente per un minuto quello sguardo dannatamente convincente.
 
Non aveva più il potere di guardare nell'animo di una persona. Doveva fidarsi delle parole dell'uomo davanti a sè.
 
E gli diede fiducia:" Promettimi che ti terrai fuori dai guai con loro... E ti prometto che ti potrò proteggere...".
 
-" Lo prometto..." Murdoc accennò anche ad un sorriso, così spontaneo che 2-D rimase a bocca aperta:" Non l'ho mai visto sorridere! Non credevo che ne fosse capace!" esclamò all'orecchio di Russ. 
 
Oneida gli credette e lo lasciò andare.
 
 
Noodle volle passare quella notte con Oneida, aveva tante domande da farle sia sulla sua storia che su Steve Ray Vaugan, uno dei suoi chitarristi preferiti.
 
I ragazzi si diedero appuntamento il giorno seguente, per le prove del futuro concerto imminente.
 
2-D e Russ erano ancora scioccati da quella storia, che non chiusero occhio tutta notte.
 
Murdoc invece si rintanò nella sua stanza e, fumando beato una sigaretta cominciò a sghignazzare come un matto, ripensando a come ebbe fregato Oneida:" Ehehe.. Facile come bere un bicchier d'acqua! Ora... Sono intoccabile". 
 

Si avvicinò alla finestra e, notate delle ombre strane, dagli occhi di fuoco e le zanne aguzze, aggirarsi nelle vie buie di fronte al suo Hotel, non mancò di dar loro la buonanotte, agitando loro davanti il dito medio, ridacchiando raucamente
 
… proprio come uno di loro.

 
  
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