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Autore: Dolly Haze 2    31/01/2008    9 recensioni
La storia di HunterxHunter, rivisitata e corretta! No, dài... E' una fanfiction nata da un'idea che ho avuto, perciò saranno presenti dei nuovi personaggi.
La trama è sempre la stessa, con piccole modifiche là dove occorreva...Gli OC non sono tutti miei, avverto...Io li ho solo inseriti e interpretati^^
Bè, se volete saperne di più...Leggete!:3
Genere: Generale, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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DISCLAIMER: I personaggi di HunterxHunter non mi appartengono (PEECCATO...), ma sono di creazione del sensei Yoshihiro Togashi (c).
Hachi è sotto mio (c) XD Lei è mia X°°
Kiriru è (c) di Gohan96
India è (c) di pooka13 (che dovrebbe essere Hisokagirl) (XD)

Bene! Detto questo....ENJOY YOURSELVES!!!<3

-It's a Hunter's Fate...-


La nave era salpata. Cosa lasciasse dietro di sé, lo sapevano tutti, e non lo sapeva nessuno. Ognuno era conscio di ciò che lasciava, ma nessuno immaginava cosa lasciasse l'altro. Erano in tanti, ed erano in pochi. Troppi per creare, anche solo per un istante, qualsiasi tipo di legame. Troppo pochi per riuscire a non avere paura.

Era appunto l'unico pensiero comune a quelle persone, unica cosa che li rendeva simili; l'angoscia del vuoto, l'inquietudine dell'infinito, il terrore dello sconosciuto...

E' qui che tutto ha inizio. Su una vecchia e piccola nave, che abbandona lenta il porto, trasportando con sé persone che avevano deciso di cambiare qualcosa. Che quel qualcosa fosse la loro vita, la sorte di altri, o altro ancora, nessuno lo sapeva. Eppure, si trovavano tutti lì per il medesimo motivo...


CAPITOLO 1

i will be a hunter!


-Ma non è GIUSTO!-, protestò una voce squillante ed evidentemente alterata.

-Questo lo decido IO, dal momento che ci troviamo sulla MIA nave!-

-IO, MIO...Cos'è questa mania dei possessi?! LO SA CHE ESISTONO PERSONE CHE NON POSSIEDONO NULLA E NON HANNO NEANCHE SOLDI PER MANGIARE?!?-

La ragazza castana sbuffò. Il capitano era davvero un vecchio idiota e irragionevole...! Insomma, un gruppo di persone PERBENE aveva trovato un INNOCUO passatempo per tenersi impegnati durante il viaggio...Cosa c'era di male?! Dopotutto, si trattava solo di...

-Scommesse clandestine! Testa o croce! GIOCO D'AZZARDO!-

-Adesso non esageriamo...-, osservò lei.

In risposta, il vecchio capitano la fulminò con un'occhiata torva.

-Ma era tanto per divertirsi un po'! E già che siamo lì, magari si guadagna anche qualcosina...! Ma è tutto PERFETTAMENTE legale e sotto controllo, cosa crede...!-

Il capitano sospirò.

-Li conosco, quelli come voi, ragazzina-, si limitò a sibilare.

Stavolta fu lei a sospirare.

-OK, OK....! Stiamo buoni, ma la prego, niente paternale! Ci mancherebbe solo quella...-.

E si allontanò, borbottando fra sé e sé insulti e minacce.

"Quest'anno i candidati mi sembrano promettenti...", pensava intanto il capitano. "Anche se...".

Gettò una rapida occhiata al ponte dell'imbarcazione. C'erano perlopiù uomini alti e corpulenti, dall'aria vagamente minacciosa, fatta eccezione per quei due o tre ragazzini, e le ragazze.

Era strano, quasi bizzarro...Non c'erano mai state così tante donne, alla partenza. Tre. Tre ragazze, anche piuttosto giovani. Dovevano avere all'incirca la stessa età.

Una era la ragazza con cui discuteva prima a proposito delle scommesse, quella con la treccina di lato e i capelli lunghi. Doveva essere un'assassina, o roba del genere. Ormai, quella gente la riconosceva ad occhi chiusi.

L'altra era una ragazzina dall'aria calma e serena. Se ne stava lì, con quei lunghi capelli neri che le svolazzavano sul volto, a rimirare l'orizzonte. Sembrava non essere turbata dal contesto in cui si trovava. Le aveva parlato prima; lei gli aveva chiesto se fosse la nave giusta. Tutto sommato, sembrava una ragazza carina. Peccato che la gente carina finisse sempre male...

La terza era un tipo silenzioso, ma il suo aspetto attirava l'attenzione. Forse per i capelli biondi e gli occhi chiari...Non si vedevano molte ragazze così, da quelle parti. Non aveva ancora avuto occasione di parlare con lei, ma gli dava la sensazione di essere abile. Ma forse, era solo una sensazione.

Oltre alle tre donne, c'era anche un ragazzino. Che ironia...! Un torneo che richiede forza fisica, predisposizione e preparazione, e chi vi partecipava? Tre donne, un ragazzo dall'aspetto composto e immacolato, e un bambino?

-Come gira il mondo...-

Già...Nonostante tutto, quel bambino aveva qualcosa di speciale. Gli sembrava di vivere un deja-vu...

Il vecchio scrollò la testa. Era ora di mettersi al lavoro, altro che perdersi in pensieri!

Si diresse a passi pesanti e marziali verso la propria cabina. Prima di chiudere la porta, guardò di sbieco la ragazza che voleva giocare a testa o croce. In risposta, lei sfoderò il più ampio e falso dei sorrisi che avesse mai visto. Tzè...Malviventi.

-FINALMENTE se n'è andato!-, esclamò la stessa ragazza, non appena il capitano si fu chiuso nella cabina.

-Allora, dov'eravamo rimasti? Chi è che dovevo ammazzare?-

Uno dei poco di buono del gruppetto si fece avanti.

-Tocca a me. Fatti sotto, bambolina-.

Lei fece per sfoderare la propria arma, ma una voce la interruppe a metà del gesto.

-Aspetta!!-

La ragazza dai capelli neri che aveva incrociato prima si era voltata verso di lei, e ora la guardava con sguardo fermo e apparentemente severo.

-Eh? Che c'è? Lo volevi uccidere tu?-, domandò l'altra infastidita e incuriosita.

-NO! Ma il capitano vi ha detto di non scommettere più!-, replicò la mora, fissandola, cupa.

L'altra ghignò.

-E chi sta scommettendo?-

La mora tacque. L'aveva colta alla sprovvista, ma non aveva alcuna intenzione di dargliela vinta.

Stava preparando una risposta per le rime, quando si accorse che, fra l'altra ragazza e lei, si era piazzato uno strano ragazzino.

Fissava la ragazza che si apprestava a combattere. La fissava con insistenza.

-Insomma-, esordì la diretta interessata, più infastidita che altro, -Che c'è?-

Il ragazzino continuò a fissarla, senza rispondere. Si limitava a guardarla con occhi grandi e curiosi, di quelli tipici dei bambini piccoli.

Poi, si decise a parlare.

-Signorina, questo gioco mi piace molto!-, disse, indicando le monete posate su un piccolo barile. -Mi può spiegare come si fa?-

Nessuno ci poteva credere. Se ne stavano tutti lì, con gli occhi sbarrati, lo sguardo puntato su quel bambino.

-Ma sei scemo?!?-, esclamò la ragazza dai capelli castani, un'espressione allibita dipinta in viso.

-Non sono giochi per bambini, questi! E' pericoloso! E adesso pussa via, abbiamo da fare!-.

Ma quello non accennava a muoversi.

-Anche il capitano ha detto che non si può giocare...Quindi dev'essere davvero molto pericoloso...!-, proseguì il bambino, indicando con un dito sia le monete che osservava prima, sia il gruppetto che si apprestava a scommettere.

-Ma se stai buono, il capitano non lo saprò mai-, ribatté la ragazza, facendogli il verso.

-Su, da bravo...Vai a giocare con quella bella ragazza che la pensa come te-, proseguì, alludendo alla mora che aveva cercato di fermare il gioco.

-Io ho un nome. Mi chiamo Kiriru, e questo ragazzino ha ragione! E' pericoloso, non dovreste farlo!-.

L'altra guardò Kiriru, di sottecchi. Che enorme seccatura, tutti quei pacifisti convinti...! Non sarebbero durati un giorno, al torneo.

Sbuffò di nuovo. Temeva che, con tutto il chiasso che stavano facendo, il capitano uscisse dalla cabina per controllare. E l'ultima cosa che voleva, era essere buttata giù dalla nave.

Odiava darla vinta a qualcuno...

-E va bene! Come volete! Ma solo perché non voglio che quel vecchio fastidioso se la prenda ancora con me!-, sbottò, in tono altezzoso.

Kiriru sorrise, così come il bambino.

-Sai, sei stato coraggioso-, disse lei, rivolta al ragazzino, -Non hai avuto paura?-

Lui scosse la testa, vigorosamente, sempre con un ampio sorriso. -Affatto!-

La ragazza era piacevolmente sorpresa. Sembrava un personaggio interessante...

-Io sono Kiriru, ma penso che tu lo sappia già-, ridacchiò.

-E tu? Come ti chiami?-

Senza perdere il sorrisone, l'altro le rispose.

-Il mio nome è Gon Freecs! Sto andando a cercare il mio papà-.

-Oh-, commentò Kiriru, -e intendi trovarlo al torneo per Hunter?-

Gon scosse la testa.

-No, io devo diventare un Hunter per trovarlo! Sa, signorina Kiriru, lui è un Hunter professionista, e viaggia un sacco, per tutto il mondo. Io non l'ho mai visto, e per questo voglio partecipare al torneo. Così diventerò forte come lui, e un giorno potrò incontrarlo-.

A Kiriru parve una storia quasi commovente. Era davvero un ragazzino ammirevole...

La ragazza di prima, nel frattempo, osservava la scena, annoiata.

-Uuufffaaaa.....Che mortorio di viaggio...!!-, disse fra sé, appoggiandosi al bordo legnoso della nave.

-Non me lo dire...Chissà quanto manca all'arrivo...-.

Voltò il capo. A parlare, era stata una ragazza bionda, appoggiata al bordo come lei.

La bionda sorrise, quasi timidamente.

-India-, disse, -è il mio nome. Il tuo?-.

-Hachi-, rispose l'altra, guardandola con diffidenza.

Dopo qualche istante, sorrise anche lei, anche se non sembrava un vero sorriso. Non era abituata a sorridere 'dolcemente e carinamente'. Sorrideva spesso, ma non era mai un sorriso sincero...Ma non le importava.

Seguirono attimi di silenzio. Le due, distolto lo sguardo l'una dall'altra, avevano preso a scrutare il cielo e l'oceano, come se ci fosse stato qualcosa di veramente interessante tra i candidi cirri e le pavide onde.

-Ti senti pronta per l'esame? Qualche ripensamento?-, domandò distrattamente India, nel tentativo di sostenere una conversazione normale. Sentiva di averne un assoluto bisogno...Non voleva pensare. A nulla.

Hachi fece un risolino.

-Naturale!-, replicò, spavalda. -E poi, anche se non lo fossi, ormai sono qui. O la va o la spacca. Ma sicuramente andrà-.

La biondina accennò un nuovo sorriso, con una punta di amaro. Aveva perfettamente ragione...Era una domanda superflua...O si era pronti, o si lasciava la pelle. Era la semplice e cruda regola che vigeva padrona in quella situazione.

-Ma guarda tu quello gnomo...Si è già trovato l'amichetta-, ridacchiò Hachi, alludendo a Gon e Kiriru, che discutevano di qualche cosa, seduti sul ponte.

-Bè, buon per lui-, replicò India, divertita. -Tanto mi pare la pensino allo stesso modo...-.

Hachi gemette, ricordando la scenetta di poco prima. -Non me ne parlaree...! Odio la gente che non si fa i fatti propri!! Insomma, saranno fattacci miei, se il capitano poi s'incavola e mi scaraventa giù dalla barchetta!! E CHE DIAVOLO!!!-

-Barchetta...?!?-, tuonò una voce possente, alle loro spalle.

Le ragazze si voltarono, con uno scatto. Davanti a loro, visibilmente alterato, c'era il capitano.

-Ma lei non era a giocherellare in cabina?!?-, esclamò Hachi, indicandolo.

Lui non battè ciglio.

-Ringrazia il cielo che non ti scaravento in mare seduta stante-, si limitò a borbottare.

-Il cielo...Ceerto..! Cos'è, una specie di MIRACOLO? Devo ringraziare l'angioletto che mi protegge?-, ribatté Hachi, scettica.

-No, intendo proprio di ringraziare il cielo. Sta arrivando una tempesta. Pensate a mettervi al riparo-, si limitò a dire il capitano. Dopodiché, si preoccupò di dare direttive all'equipaggio.

-COSA?!? E CE LO DICE COSI'?!?...Lei non ha cuore!-, si lamentò Hachi, con voce piagnucolosa.

Subito dopo, un ragazzo le avvicinò. Non doveva essere vecchio, ma sembrava avere più anni di quelli che probabilmente aveva effettivamente.

-Penso che il vecchio abbia ragione-, disse, rivolgendosi a loro. -Io non me ne intendo, ma quelle nubi hanno l'aria minacciosa-, osservò.

Hachi e India levarono lo sguardo verso l'alto. Effettivamente, le belle nuvolette bianche che c'erano fino a poco prima, erano state rimpiazzate da nuvoloni neri che di rassicurante non avevano proprio nulla.

-AH, ma tu sei uno di quelli che scommetteva prima! Avevi puntato su di me, vero?! Dài, dài, dimmi di sì!-, esclamò Hachi, rivolta al ragazzo.

-Ecco...Veramente non avevo scommesso...Puntavo tutto su Testa o Croce!-, ridacchiò quello nervosamente.

-Oh, capisco-. Hachi sembrava delusa.

Dopo un attimo di silenzio, il ragazzo proseguì.

-Bè, non so come fosse gli altri anni, ma quest'anno devo dire che siamo stati fortunati-, ghignò, alludendo alle ragazze presenti.

India sospirò. Un altro maniaco...

Anche Hachi sospirò, ma sembrava divertita.

-Già...Peccato che noi non possiamo dire altrettanto-, aggiunse, sempre ridacchiando, gettando un'occhiata al ponte, e poi a chi aveva di fronte.

Il ragazzo sembrava abbattuto.

-Dovevo aspettarmelo...-, bofonchiò, rassegnato.

India ridacchiò. In fondo, sembrava innocuo.

-Io sono India-, gli porse la mano, sorridendo. -So che non è proprio l'obiettivo primario di questo viaggio, ma spero che andremo almeno d'accordo-.

L'altro sembrava rincuorato.

-Io sono Leorio, dolcezza-, si presentò, cercando di apparire affascinante.

L'unica cosa che ottenne, fu una risatina isterica di India, che non sapeva come reagire.

-MOLTO piacere, ma qui il vento sta ballando la hula, e ho già visto cinque o sei pinguini che volavano...Insomma, fa freddo e tra un po' all'esame per Hunter ci arriviamo volteggiando nell'aria-, interruppe Hachi, nel tono annoiato che spesso aveva.

Anche Leorio ridacchiò.

-Ehe...Già-. Sorrise alle ragazze.

-Invece di arrecare disturbo ad altri, perché non ti preoccupi di metterti al riparo?-

Un ragazzo dai capelli biondi si era rivolto a Leorio, in tono distaccato e vagamente accusatorio.

L'altro, dal canto suo, sembrò infastidito dalle parole del giovane.

-Senti, tu..! Come ti permetti! Guarda che....-, sbottò, inferocito.

Il biondo si limitò a squadrarlo con sguardo fermo e severo.

-Ritengo non sia una buona idea-, lo interruppe.

-Ma non sai neanche cosa stavo per dire!-

-Non mi è difficile immaginarlo-

Leorio era fuori di sé. Sembrava gli uscisse fumo dalle orecchie. L'atmosfera era tesa, il silenzio assordante.

-Oh!-, si lasciò sfuggire Hachi, assistendo alla scenetta.

Se avessero aspettato solo un minuto di più, Leorio si sarebbe avventato sul ragazzo, cercando di attaccarlo. Ma, fortunatamente...

-TEMPESTA!!! TUTTI AL RIPARO!!!!!!!!-

La nave iniziò ad oscillare pericolosamente. Il cielo era ormai annerito dalle nubi, e la pioggia aveva iniziato a cadere, scrosciante.

Così, furono tutti costretti a rientrare.

Prima di sistemarsi nel proprio angolo, Leorio guardò male il ragazzo biondo.

L'altro, al contrario, lo ignorò.

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PROSSIMO CAPITOLO: "STORM. I WILL SURVIVE!", Non perdetevelo!^_-
Dal prossimo capitolo, i personaggi di HxH si sono GENTILMENTE e SPONTANEAMENTE offerti per fare le anticipazioni!^O^ (Ma QUANDO MAI?!? nd Killu)(Hai fatto tutto da sola...!TToTT nd Leo)(Le anticipazioni, che bello, che bello!*w* nd Gon)(...Voglio morire..°° nd Kura).
Al prossimo chap! SEE YA!!^*^ (Speriamo di no nd Killu)(Ma è divertente!!^O^ nd Gon)(Se qualcuno mi uccide, mi fa un favore enorme °°'' ve lo giuro, vi pago nd Kura)(Soldi?? *_* nd Leo)

Bye, desu! :* Chidori





  
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