Fanfic su artisti musicali > Led Zeppelin
Ricorda la storia  |      
Autore: MoreUmmagumma    20/07/2013    5 recensioni
1956. La signora Plant alle prese con il suo tè pomeridiano e con il figlio che ne combina una delle sue...
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Robert Plant
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Little Robert Anthony wants to...


Halesowen, Worcestershire, primavera del 1956.


La sala da pranzo era già stata adornata da quella mattina. Niente di pomposo o troppo appariscente. Ma di un’eleganza sobria, in perfetto stile inglese.
Annie Plant si mise in piedi davanti alla finestra del salotto, con le braccia conserte, e attendeva. I lunghi capelli scuri erano legati in un’accurata acconciatura sopra la sua testa. Un vestito sulle tonalità del verde illuminava il suo viso, contornato da un leggero trucco e un paio di orecchini dalla forma rotonda. Si strinse nel cardigan smeraldo quando sentì dei piccoli passi dietro di sé.
Il figlio Robert di quasi otto anni, la guardava dall’uscio della porta, vestito con una camicia bianca e un completino grigio composto da giacchetta, pantaloncini, calzettoni lunghi fino al ginocchio e dei mocassini.
Annie si voltò verso di lui e sospirò, giocherellando con la catenella d’oro attorno al suo collo.
-Tra poco arriveranno delle persone, Robert, comportati bene!- gli disse, alludendo alle innumerevoli marachelle che distinguevano il carattere di suo figlio.
Robert fece spallucce e si andò a sedere su una sedia che circondava il tavolo in legno bianco, ornato da un lungo centrino in uncinetto, un vaso di coccio ricco di peonie, un vassoio ricolmo di biscotti e pasticcini di ogni tipo e una mezza dozzina di tazze di porcellana, poste con grande cura e attenzione. E per finire, un vassoio d’argento dove al centro troneggiava un’elegante teiera di porcellana, dalla quale fumava il tè ancora bollente.
Robert allungò la mano verso uno dei pasticcini, così belli ed invitanti, quando Annie si avvicinò di scatto verso di lui, colpendolo con uno schiaffo sulla mano.
-Aspetta che arrivino tutti! Poi potrai mangiarli.
Robert sbuffò quando la madre se ne ritornò accanto alla finestra, sempre più impaziente, mentre il tictac dell’orologio a pendolo squarciava il silenzio della stanza.
Dopo qualche minuto qualcuno suonò al campanello, facendo sobbalzare Annie, la quale sorrise, prima di recarsi verso la porta, dandosi un’ultima sistemata ai capelli con le mani ed aprì.
-Mia cara, quanto tempo!- gracchiò una signora sulla cinquantina, abbracciando Annie, prima di sfilarsi il cappotto, riponendolo con cura sull’attaccapanni all’ingresso. -E questo giovanotto?! Mio Dio come sei cresciuto!- esclamò lasciando due umidi baci sulle guance di Robert, che si ripulì con le maniche della giacca quando la signora gli diede le spalle.
-Dov’è il bagno, cara?- domandò la signora ad Annie, che sistemava per bene la giacchetta di Robert.
-In fondo a destra- rispose, dando una leggera pettinata al figlio con le dita. –Niente commenti sul marito della signora Clarke- disse poi a Robert, dopo che la signora sparì nell’altra stanza. –Sai bene che l’ha perso in guerra.
Robert sorrise, fingendo una faccia d’angioletto che fece sospirare sua madre.
Quando la signora Clarke tornò, si mise a sedere su una delle sedie, cominciando un’animata e frivola conversazione con Annie. Robert non ascoltò nemmeno una parola e si mise a guardare la finestra. Una leggera pioggerellina primaverile cominciò a scendere, lasciando delle lievi goccioline sui fiori che Annie teneva nei vasi sul davanzale della finestra.
Qualche minuto dopo arrivarono altre amiche, che cominciarono a prendere posto sulle sedie in stile veneziano.
Tra di loro c’era la signora Wilson, un’arrogante e presuntuosa quarantenne, in compagnia del perfettino figlio Stuart, il classico bambino con gli occhiali, le lentiggini e la puzza sotto il naso. Sua madre non faceva altro che parlare di quanto fosse bravo a scuola e che da grande sarebbe diventato un ottimo medico. E facendo così non fece altro che mettere in imbarazzo la povera Annie, il cui figlio perdeva tempo a giocare in giardino, a leggere fumetti e ad ascoltare quell’orribile musica moderna che la gente chiamava rock ‘n’ roll. In parole povere a comportarsi come un normale bambino.
-Robert da grande sarà un contabile e sarà il più bravo nel campo- disse Annie, cercando di suscitar invidia nella signora Wilson, la quale invece arricciò il naso, voltandosi verso Robert e disse: -Non ne dubito.
E poi c’era la signorina Marshall, la nipote della signora Clarke. Bionda, bellissima, di ventitré anni, aveva subito attirato l’attenzione di Robert, il quale prese a fissarla inebetito, mentre Annie le versava il liquido ambrato nella tazza, dando inizio così al tè pomeridiano.
-Robert!- sussurrò Annie, girandosi verso di lui. –Smettila di fissare, non sta bene.
-Questo tè è delizioso, mia cara!- esclamò la signora Clarke, portandosi nuovamente la tazza di porcellana alle labbra.
-Ti ringrazio!- sorrise Annie, addentando con grazia un biscottino.
Robert spostò lo sguardo su Stuart, la cui madre gli stava sistemando un tovagliolo all’altezza del collo, per evitare che si sporcasse.
“Antipatico” fu tutto quello che pensò Robert guardandolo.
-Sapete...- esordì la signora Clarke. –Mia nipote ha delle importanti novità da porvi. Su, Jane, diglielo!
La ragazza arrossì visibilmente, poggiando la tazza sul tavolo ed esclamò: -Edward mi ha chiesto di sposarlo!
Tutte le presenti squittirono, e si allungarono verso di lei, che fiera, mostrava l’anello di fidanzamento che portava al dito.
-Cara, è una notizia bellissima- disse Annie, ammirando lo splendido anello di diamanti.
Fu allora che Robert, dopo aver dato un’ultima occhiata a Stuart che lo guardava interrogativo, si rifugiò sotto il tavolo, inoltrandosi fra le innumerevoli gambe e gonne. Stuart si sporse, cercando di capire cosa intendesse fare Robert, il quale sorrideva maleficamente mentre guardava sotto l’abito della signorina Marshall. Stuart diede uno sguardo alle signore, che non sembravano essersi accorte di nulla, e raggiunse Robert, sedendosi accanto a lui.
A quel punto Robert allungò la mano, palpando insistentemente la coscia della malcapitata, la quale sobbalzò cacciando un urlo che rituonò per tutta la casa.
-Robert Anthony Plant!- esclamò indignata Annie, trovando il figlio che ridacchiava insieme a Stuart sotto il tavolo. –Che cosa stai facendo? Fila subito in camera tua. Ora!
-Stuart!- strillò la signora Wilson, portandosi una mano al petto.
I due ragazzini uscirono fuori, sotto gli sguardi scandalizzati delle signore, e quello rassegnato della povera Annie, ormai abituata alle monellerie di Robert.
-Scusate, mi dispiace tanto- tentò di discolparsi, mentre Robert usciva dalla stanza, ancora con il sorrisetto da birbante sulle labbra.
-No, non preoccuparti- disse Jane, ancora rossa dall’imbarazzo. –È solo un bambino.
Annie sospirò sollevata, sperando che l’accaduto non avesse interrotto il suo tè.
Ma le signore sembrarono esserci passate sopra, tranne la signora Wilson che rimproverò il figlio con un: -A casa facciamo i conti!
In fondo forse aveva ragione la signorina Marshall: è solo un bambino. E mentre sorrise alle sue amiche, riprendendo la tazza di tè in mano, lanciò un'occhiata verso la porta da cui suo figlio era appena uscito: in fondo è l'età, tutti i bambini crescendo imparano ad essere adulti, a farsi carico delle responsabilità ed essere buona parte della società civile. Doveva solo dare tempo al tempo.



Note della pazza: boh, scusatemi, questa cosa è nata da alcune foto di Robert da piccolo che ho visto...



Appena ho visto la sua faccia ho pensato: questo è uno che da piccolo si nascondeva sotto i tavoli per toccare le cosce alle signore. (Cosa che non mi sono del tutto inventata perché mio padre da ragazzino lo faceva veramente ò.ò).
Vabbè, alla prossima, genteeeeee :*

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Led Zeppelin / Vai alla pagina dell'autore: MoreUmmagumma