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Autore: _Francy93_    20/07/2013    2 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
Avevo sette anni quando mi innamorai, per la prima volta, del nuovo compagno di classe.
Beh, forse innamorata non era la parola giusta. Chiamiamola semplice cotta da bambina.
Allora non conoscevo il vero significato celato sotto quella parola tanto piccola che a solo pronunciarla diventava grande come il mare.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 7
 

Era già passato un mese ed io non avevo più sentito Giusy dall'ultima volta che ci eravamo parlate per telefono.
"Probabilmente è impegnata con la scuola" pensai.

Come se avessimo comunicato col pensiero, mi squillò il cellulare. Era Giusy.
<< Ciao!>> la salutai allegramente.
<< Ciao, Fra!>>
<< Ehi, che succede?>> domandai notando lo strano tono di voce della mia amica.
<< Niente, semplicemente ho deciso di ritirarmi dalla scuola>> rispose come se niente fosse.
<< Che stai blaterando? Tra due mesi hai l'esame, non puoi lasciare tutto così all'improvviso!>>
<< Ci ho pensato a lungo e non ce la faccio proprio. Mio padre è anche andato a parlare con i professori>>
<< E loro cosa hanno detto?>> domandai.
<< "Ma come? Sua figlia è un ottimo elemento e non deve assolutamente lasciare! Ha ottimi voti ed è un peccato">> rispose lei dicendo le esatte parole degli insegnanti.
<< Beh, secondo me hanno ragione. Non devi lasciare>>
<< Si, ma io proprio non ce la faccio! Tra stage, preparazione della tesina e studiare le materie sono rimasta parecchio indietro. Non ce la farò a recuperare!>>
<< E allora prova a chiedere ai prof di andare più piano>> le consigliai io.
<< Dici?>>
<< Certo! Tentare non costa niente>> la rassicurai.
<< Parlerò con i prof e vedrò cosa diranno>> si convinse.
<< Brava!>> sorrisi.
<< Ma adesso cambiamo argomento! Hai più rivisto quel ragazzo dopo la tua passeggiata?>>
Istintivamente sorrisi pensando ad Andrea. Non sapevo però spiegarmi il motivo.
<< Purtroppo no, magari è molto impegnato>>
<< Si, può essere... allora adesso stacco, mi metto a studiare per provare a recuperare qualcosa>>
<< Bene, allora buono studio! Io esco a fare un giro con Imma, magari lo incontro per strada>> dissi ridacchiando.
<< Ciao, amica! Ti voglio bene!>>
<< Anch'io!>> e riattaccai.

Nel pomeriggio, io e Imma facemmo una passeggiata e un giro per i negozi, commentando i prezzi dei vari prodotti.
<< Un paio di jeans 75 €? Ma sono forse impazziti?>>
<< Ti ricordo che erano di marca, è normale che abbiano un prezzo alto>> commentammo una volta fuori dal negozio.
<< E' un'ingiustizia, però!>> rispose Imma con la voce di una bambina piccola.
<< Mi sembravi Calimero! Ah ah ah!>> risi e Imma mi seguì a ruota.
Quest'ultima, però, si bloccò all'improvviso.
<< Figo da paura in arrivo>> commentò lei ed io guardai nella sua stessa direzione.
In effetti, si stava avvicinando Andrea e sembrava che andasse molto di fretta.
<< Ciao!>> lo salutai.
<< Ciao, bellissima!>> rispose lui, guardandosi poi indietro.
<< Ehm... come mai ti guardi in giro? Cerchi qualcuno?>> domandai.
<< No, veramente sto scappando>>
<< Ah si? E da cosa?>>
Negli ultimi tempi, io e Andrea avevamo instaurato un ottimo rapporto. Potevamo definirci buoni amici.
<< Da una tizia con gli ormoni in subbuglio>> disse con tono seccato Evidentemente questa ragazza gli correva dietro da molto tempo.
Entrambe ridacchiammo: << E' logico, con un bel ragazzo come te come pretendi che le ragazze non diventino delle pazze con gli ormoni a mille!>> dissi io, ma poi mi fermai e mi resi conto di quello che avevo pronunciato.
<< Vi prego, ditemi che non ho detto davvero quello che ho detto...>>
Il mio viso andò in fiamme e la leggera risata di Andrea peggiorò la situazione.
<< Ascolta Francy, noi siamo amici vero?>>
<< Ma certo! Che domande!>> gli risposi.
<< Quindi, se ne ho bisogno mi aiuteresti?>> continuò.
<< E' ovvio! Se c'è qualcosa che posso fare, lo faccio volentieri!>>
<< Allora, per favore, reggimi il gioco...>>
<< Eh? Reggerti il gioco? In che sen...>>
Non potei terminare la frase perchè le labbra di Andrea si posarono sulle mie.
Non capivo cosa stava succedendo, ma non potei fare a meno di ricambiare il bacio.
Non era un bacio passionale, con lingua e tutto il resto, ma dolce e tenero. Solo uno sfiorarsi di labbra.
E probabilmente, lo potevo considerare il mio primo vero bacio.
Quando poi le nostre labbra si staccarono, lo guardai con un'espressione confusa e piena di domande.
Ma non ero triste per quello che era appena successo, anzi.
Dentro di me ero felice.

 

  
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