Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: LonelyWriter    22/07/2013    1 recensioni
La lunga pace guadagnata nella terra di Labryn subisce una piccola scossa.
Ma anche attraverso la più piccola crepa, l'acqua si scava un fiume.
Erik è il primo a trovarsi coinvolto. Il destino mette a repentaglio tutto quello che più ama.
Krystal è ormai cresciuta, e le sue azioni tagliano il sottile filo che la manteneva legata alla società in cui viveva.
Qualcuno muove i fili di oscuri eventi che si moltiplicano sulla strada di una sfortunata compagnia di mercenari.
Nessuno di loro sa quanto in realtà siano legate le loro strade.
--
-“Io credo che...”-
-“Silenzio!”- Si scatenò la voce proveniente dalla maestosa figura, immersa nell’oscuritá.
-“Manderò qualcuno a fare il lavoro. Sicuramente cadranno con qualcosa di semplice.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I primi raggi del sole gli sfioravano il volto. Aprì gli occhi, proteggendosi dalla luce con una mano. 
Si sentì toccare leggermente la spalla. Una giovane dai lunghi capelli neri e chiari occhi castani, cercava di trattenerlo dall’alzarsi. 
Il giovane ragazzo le sorrise, le accarezzò il volto e i capelli.

 

-“Lo sai che devo andare. Mio padre vuole che incominciamo presto ogni giorno.”-

 

Poi la baciò sfiorandole le labbra.

 

-“Ti amo”- Gli disse lei.

 

-“Anche io ti amo, Julia”-

 

Si alzò e si sciaquò la faccia del secchio d’aqua a lato del letto. L'acqua usata sgocciolava velocemente tra le assi larghe del pavimento. 
Si vestì rapidamente e passò alla stanza adiacente, dove suo padre preparava le cose per il mercato.

 

-“Buongiorno padre.”- Lo salutò con reverenza, mentre ancora legava il pezzo di corda che usava come cintura, per i suoi pantaloni di sacco.

 

-“Sai che cosa penso a proposito.”- Rispose lui indicando con gli occhi la sua stanza. -“Suo padre è un poco di buono. Attento a quel che fai.”-

 

Erik roteò gli occhi, aiutandolo a mettere nei sacchi le cose del mercato.

Giusto quando terminarono di impaccare uscì la ragazza dalla stanza, ancora un po’ spettinata. 
Salutò il giovane e fece un gesto di rispetto al padre prima di uscire. Camminò per un centinaio di metri, prima di raggiungere casa sua, poco distante. 

Erano solo un paio di mesi che stavano insieme, ed i genitori della ragazza ancora non sapevano nulla, o forse la madre solo sospettava qualcosa. 
Il padre di lei era spesso assente.

Al padre di Erik non piaceva il padre della giovane, che era un mercenario violento e perennemente in cerca di guai, mentre apprezzava la madre 
per le sue abilitá 
tessili e la sua pazienza. La figlia infatti sempre portava begli abiti, se non andava a lavorare, e nonostante la tenera etá amava Erik e dormiva con lui, 
cosa che al padre piaceva ancora meno. La madre del ragazzo era morta di malattia alcuni anni prima, costringendo alla famiglia a vendere la panetteria di sua proprietá, 
siccome il mercato rendeva di più.

 

Erik e suo padre avevano una bancarella nel mercato del piccolo villaggio sulle montagne basse di Quilk. Vendevano oggetti preziosi, rari e manufatti. 
Nonostante il villaggio fosse piccolo era spesso frequentato da altri mercanti più importanti, viandanti o banditi che vendevano le loro ruberie. 
Situato sulla strada per l'unico passo oltre le montagne, rappresentava un piccolo centro di commercio e di ristoro. 

Metá della popolazione aveva una bancarella al mercato, vendevano oggeti differenti, dal cibo alle armi e armature, vestiti, manufatti, erbe...
La madre di Julia aveva un bancarella di vestiti per tutte le occasioni, e vendeva abbastanza bene.

 

L’aria fresca della mattina pungeva il volto di Erik mentre montava i pali e sistemava la tenda della bancarella.

 

La brina ancora copriva le foglie e l’erba. Alcuni personaggi delle più disparate classi sociali incominciarono a fluire nella piazza del mercato. 

Il padre di Erik sistemava attentamente gli oggetti d’oro e i manufatti pregiati sul tavolo, per poi cominciare a gridare per invitare a comprare i suoi oggetti. 
Il mercato dei manufatti e gli oggetti artistici era in aumento nell’ultimo periodo, dopo la grande guerra con il tiranno, i generali ormai senza necessità di mantenere un esercito, 
erano riusciti a farsi ricchi in poco tempo, e ora avevano tempo e denaro di dedicarsi al lusso.

 

Erik e suo padre avevano messo da parte una buona quantitá di soldi, che però usavano quasi tutti per comprare oggetti per rivenderli a caro prezzo, e così facendo, 
ottenendo più denaro per le spese personali. Dopo aver risparmiato fino alla fame per anni, erano riusciti ad avviare l'attività. 
Erano tra i migliori mercanti del paese, e non avevano più sofferto la fame. 


Un uomo alto e molto magro, vestito nobilmente e con fare altezzoso, si avvicinò alla bancarella. 
Osservò per qualche minuto gli oggetti in vendita, soffermandosi su un anello d’oro con una pietra verde di notevoli dimensioni.

 

-“Uno splendido anello mio signore, può apprezzare il sofisticato e raffinato disegno e le incisioni sul bordo, lo rendono un ottima scelta per occasioni di gala.”- 
Si affrettò Erik a presentare il manufatto.

 

L’uomo si accigliò e passò l’anello a un ometto basso e cicciotto con una lente nell’occhio sinistro, che analizzò la gemma e il peso dell’oggetto.

Poi lo restituì facendo un cenno affermativo.

 

-“Como può comprovare lei stesso è vero oro, e la gemma ha una perfetta forma e non è di vetro.”-

 

L’uomo provò a inserirlo nel suo dito scheletrico nel quale appena si sostentava.

 

-“Quanto?”- Pronunciò con voce solenne.

 

Intervenne il padre con un grande sorriso e un inchino profuse:

-“Per sua altezza sono la piccola spesa di quattro monete d’oro e sei d’argento.”-

 

L’uomo si accigliò nuovamente, guardò l’anello e mise sul tavolo la somma richiesta meno una moneta d’argento.

 

-“Perfetto.”- Si inchinò nuovamente il padre raccogliendo le monete e guardandolo allontanarsi.

 

Sorrise e mise il denaro in una borsa che portava alla cintura, dando al figlio un po’ d’argento. Questi ringraziò e intascò. 
Una creatura bassa, di colore giallo con chiazze e marroni si avvicinò alla bancarella. La sua faccia era come quella di un maiale e puzzava molto. 
Il Colobodo formulò impacciatamente indicando verso i due.

 

-“Compra?”-

 

Erik fece un gesto affirmativo e la bestia mise un oggetto sul tavolo, coperto da un panno sporco di sangue rappreso.

Rivelò una gemma rossa di stranissime forme, dimensioni inaudite e un sospettoso brillare di luce propria.

I due mercanti rimasero impressionati dall’oggetto.

 

-“I Colobodi sono ignoranti e briganti, fagli un basso prezzo accetterá.”- Sussurò Erik.

 

Un uomo incaricato della sicurezza del piccolo villaggio mercante faceva attenzione ai movimenti del Colobodo, a distanza.

 

-“Ti posso dare sette monete d’oro.”- Disse il padre con faccia poco interessata

 

La creatura fece una riflessione poi alzò il braccio ripetutamente.

 

-“Bene, facciamo nove ma nulla di più.”-

 

La bestia fece atto a pensare ma poi fece cenno di dargli il denaro e si allontanò trotterellando.

 

-“Uao, che gemma! Se troviamo il cliente giusto possiamo farci almento sessanta... ma che dico, anche ottanta monete d’oro! Sarebbe un vendita davvere lucrosa!”-

Commentò eccitato il padre di Erick.

 

Lo baciò sulla fronte e mise la gemma in prima fila.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: LonelyWriter