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Autore: Tyara Riddle    02/02/2008    3 recensioni
Un prestigioso istituto ninja... Gaara, Naruto e Sasuke sotto lo stesso tetto?! per quanto tempo Tsunade riuscirà a mantenere la pace? Intanto il demone yuubi dormiente all'interno di Naruto inizia a risvergliarsi...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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CAPITOLO 17

LA REDENZIONE

 

Orichimaru aveva fatto gettare il cadavere insieme ai rifiuti della scuola, come se in quel corpo non ci fossero mai stati né vita né sentimenti. Lo sapevano tutti che lui considerava le forze portanti solo contenitori di potere che una volta privati di tale potere non servivano a nulla.

“Hanno finito.” Bisbigliò Naruto

“Allora che aspettiamo ad andare a prenderlo?” chiese Temari.

“Fermi!” ringhiò Kiba “c’è ancora qualcuno.”

Un’esile figura si avvicinava al corpo senza più vita del giovane Kazekage, dal suo abbigliamento si intuiva che era un Ganin. Solo quando si levò la maschera dalla bocca il gruppo riconobbe Matsuri.

“Gaara-sama…” piangendo la ragazza gli scostò i capelli dalla fronte, la pelle era gelida. Mise la testa del rosso sulle sue ginocchia continuando ad accarezzarla, ma sapeva bene che ormai non respirava più.

“Matsuri…” Ino tentò di appoggiare una mano sulla spalla, ma la kunoichi la respinse bruscamente.

“Non osate toccarlo! E’ morto perché voi siete degli inetti, incapaci! Avete messo davanti alla sua salvezza i vostri stupidi ed inutili bisogni!” singhiozzò lei guardandoli con odio.

Nessuno osava replicare. Sapevano che quelle parole erano dettate dall’immenso dolore della ragazza.

“C’è un modo per salvarlo.” All’improvviso la esile, ma aggraziata figura di Sasori comparve alle loro spalle.

Tutti circondarono Matsuri per difenderla da un eventuale attacco, in quello stato sarebbe morta pure lei.

“Cosa intendi dire? Dalla morte non si torna indietro.”

“Ma il popolo di Suuna è diverso da tutti gli altri, vero Temari?” chiese mentre la ragazza voltava la testa da un lato.

“Noi non siamo fatti realmente di pelle e sangue, l’aspetto ed il calore ed anche le fattezze di un essere umano lo otteniamo grazie ad una particolare tecnica ninja.”

“Allora dove vuoi arrivare?” chiese Shikamaru.

“Ho imparato questa tecnica da mia nonna, che era a capo dei ricercatori del villaggio della sabbia.” Disse mentre con gentilezza si faceva largo tra i ragazzi per sedersi accanto a Gaara.

“No!” masturi scostò la gentile mano che si era appoggiata sul petto del cadavere.

“Puoi aiutarmi se vuoi. Appoggia le tua mani sopra le mie, donami parte del tuo chakra.” Disse debolmente Sasori.

E la vita fluì dal corpo del marionettista per espandersi in quel corpo freddo e muto.

Gaara riaprì gli occhi, mentre Aksuuna crollava a terra, senza fare rumore privo della sua essenza.

“Non ha senso quello che hai fatto.” Disse Shino.

“Vivere lontano da Itachi… che senso poteva avere per me? Lui è la mia luce e la mia vita.” E poi chiuse gli occhi per sempre.

Se solo avesse saputo che la persona da lui tanto amata ora lo guardava spegnersi senza poter far nulla. Che fortuna che le guardie ANBU dell’istituto Akazuki portassero una maschera, non lo avrebbero visto piangere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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