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Autore: Elikin    23/07/2013    2 recensioni
La fissava con un’intensità tale che Shion avrebbe preferito quasi che non si accorgesse mai di lei tanto sembrava bruciare il suo sguardo. Ghiaccio fiammeggiante. Non era riuscita a trovare altro modo per descrivere quella sensazione, in seguito ci si sarebbe abituata, trovando persino piacevoli quel miscuglio di sentimenti aggrovigliati che sembrava provocarle, ma quella prima unica occhiata le rimase impressa a vita, come una marchiatura.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Shion Karanomori, Yayoi Kunizuka
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Come ghiaccio fiammeggiante
 



La prima volta che la si incontra Yayoi di solito non sembra il tipico tipo amichevole.
A dirla tutta non sembra neanche capace di provare emozioni e riesce persino ad inquietare un pochino. Ma chi potrebbe immaginare che sotto quella scorza dura come il marmo batta il cuore sensibile di una musicista?
Neanche Shion all’inizio della loro storia se ne sarebbe capacitata a dire il vero, per i suoi canoni il loro avvicinamento era stato un processo abbastanza lento e graduale.
Ricordava il giorno in cui era iniziato tutto come se fosse appena stato vissuto.
Non era stata una giornata particolarmente fredda o calda. Non pioveva né il sole splendeva troppo, era una giornata come tutte le altre. Neanche il caso era particolarmente difficile, eppure quella si era trasformata in una giornata diversa dalle altre. Perché?
Ma per lei ovvio, la nuova arrivata.
Lavorava con loro da ormai tre settimane ma non aveva ancora avuto modo di averci a che fare da sola. Per qualche insolito (ok, forse non tanto insolito) motivo si era ritrovata attratta da quella ragazzina. Aveva solo diciannove anni, come aveva letto dal suo fascicolo, quindi poteva benissimo essere definita la più piccola della squadra, se non di tutto l’edificio e sembrava avere particolari capacità organizzative. Inoltre aveva appena deciso di intraprendere degli studi compensativi per specializzarsi in robotica in modo da poter essere utile alla squadra in un modo ben più attivo.
Certo che aveva intraprendenza da vendere la mocciosa, non aveva mai visto un Enforcer impegnarsi tanto nel suo lavoro.
I suoi occhi avevano avuto un guizzo infastidito fissando quel volto serio rispondere al suo sguardo dalla foto allegata al suo fascicolo personale, aveva poggiato la sigaretta che stava fumando, nonostante le minacce di sfratto da parte dei superiori delle quali si era sbattuta altamente, per liberare una mano in modo da riavviarsi i capelli.
Però, certo che era davvero bella. Quello l’aveva notato subito, sin dal loro primo incontro, proprio per questo le era rimasta impressa nella mente quella ragazza così seria e fredda, decisamente diversa da lei e dalle sue solite “prede”. Era rimasta a fissare quell’immagine ancora un po’ prima di abbandonarsi sulla sedia con aria sconsolata.
Non ci era voluto molto però prima che le porte del suo laboratorio si aprissero di nuovo e lasciassero entrare nel suo campo visivo gli stesi occhi azzurro-grigio che stava fissando in foto fino ad un minuto prima.
- Scusi il disturbo. Devo consegnare gli hard disk del caso Mizusawa.- la sua voce era fredda come sempre, calcolata, persino troppo per una diciannovenne.
Senza scomporsi Shion le aveva fatto uno dei suoi soliti sorrisi seducenti, decisa a non farsi sfuggire quell’occasione per nulla al mondo. Come al solito però Yayoi Kunizuka l’aveva sorpresa, rimanendo del tutto impassibile.
- Neh, neh... nessun disturbo Kunizuka-chan! Dalli pure a me, gli darò subito un’occhiata.- il tono di Shion non aveva smesso di essere carezzevole come sempre, nonostante lo sguardo piccato che aveva rivolto all’Enforcer, la quale non sembrava essersene accorta.
Aveva afferrato il materiale con mano sicura e si era subito messa all’opera. Magari stupendola con le proprie abilità sarebbe riuscita a fare colpo. Era stato un piano così infantile però che in seguito Shion si era resa conto che altro non era che un altro degli indizi che avrebbero dovuto farle capire la gravità della situazione.
Le mani si erano mosse veloci sulle tastiere mentre cercava di forzare le deboli difese informatiche che si trovava davanti. Un gioco da ragazzi per una come lei! Non ci erano voluti più di dieci minuti, infatti, per finire il proprio lavoro e salvare tutti i dati contenuti nell’hard disk per poi passarli ai computer di Ginoza e Kogami.
- Ha fatto in fretta.- la voce piatta di Yayoi proveniente da sopra la sua spalla, leggermente colorata di sorpresa e ammirazione, le comunicò che la ragazza si era spostata accanto a lei. Shion aveva esultato internamente.
- Un gioco da ragazzi!- aveva risposto facendole l’occhiolino e accendendo un’altra sigaretta. Lo sguardo di Yayoi per qualche istante si fissò sul suo, impertinente ma così... vuoto. Era stato davvero difficile per lei resistere a quelle calamite puntate su di sé e ai pensieri poco puliti che avevano preso possesso del suo cervello, ma deglutendo Shion aveva voltato lo sguardo sul posacenere. - Chiamami pure Shion. Non è un problema, siamo colleghe neh Yayoi-chan?- aveva azzardato.
Gli occhi della ragazza si erano brevemente illuminati al sentire il proprio nome e in quel momento Shion aveva compreso. Non la chiamavano col nome di battesimo da tre settimane, ormai. Una ragazzina rinchiusa in un sotterraneo a studiare per fare un lavoro degradante e pericoloso per il resto della propria vita. E tutto questo perché? Aveva suonato la musica sbagliata.
In quel momento aveva provato un moto di affetto e un istinto di proteggerla irrefrenabile, ma aveva subito archiviato il caso non volendo indagare oltre attribuendolo ad un possibile senso di maternità latente.
- Per quanto riguarda quella tua amica se ti serve qualcosa chiedi pure a me. Posso condurre delle ricerche se vuoi oppure...- si era dovuta interrompere però in balia degli eventi. Evidentemente Yayoi aveva smesso di ascoltarla già da un po’, in compenso non si era persa neanche un movimento dei suoi muscoli facciali o un guizzo nei suoi occhi castani. La fissava con un’intensità tale che Shion avrebbe preferito quasi che non si accorgesse mai di lei tanto sembrava bruciare il suo sguardo. Ghiaccio fiammeggiante. Non era riuscita a trovare altro modo per descrivere quella sensazione, in seguito ci si sarebbe abituata, trovando persino piacevoli quel miscuglio di sentimenti aggrovigliati che sembrava provocarle, ma quella prima unica occhiata le rimase impressa a vita, come una marchiatura.
Non si era neanche resa conto che Yayoi in tutta tranquillità si era cautamente abbassata fino a raggiungere l’altezza del suo viso. Senza dire nulla si era poi avvicinata a toccare brevemente le proprie labbra con quelle di Shion, facendola irrigidire all’istante. Era rimasta in quel modo qualche istante, per poi allontanarsi come per saggiare il risultato di quel gesto. Karanomori aveva appena avuto il tempo di realizzare quello che era appena accaduto che le labbra di Yayoi si erano ritrovate di nuovo sulle sue, stavolta con più prepotenza.
Incapace di opporre resistenza si era lasciata andare in quel loro primo bacio del tutto inaspettato, almeno per lei. aveva tutta la sensazione che la ragazza avesse già programmato tutto prima ancora di entrare nel suo ufficio. Probabilmente si era proposta lei stessa per consegnarle l’hard disk. Ma perché lo aveva fatto?
- Perché...?- si era lasciata sfuggire sospirando sulle sue labbra mentre la ragazza era intenta a intrufolare una mano sotto i suoi indumenti. Yayoi si era fermata e allontanata leggermente, a quel punto il suo sguardo era mutato nuovamente assumendo una nota confusa.
- Ho visto come mi guardi. Non è questo quello che vuoi?- la sua voce si era mantenuta piatta, eppure Shion era sicura che qualcosa nel proprio comportamento l’avesse turbata. Ma d’altronde la capiva, lei stessa si era sentita turbata dalla propria persona.
Quei baci, per quanto desiderati, e quelle carezze avevano per lei un qualcosa di sbagliato. Come una nota sbagliata all’interno di una sinfonia. Non poteva serto definirsi una donna di ristrette vedute, anzi le sue erano piuttosto larghe e spesso non duravano più di una sera, però stavolta sentiva che era sbagliato, non dovevano. Non lì. Non ora.
Quasi non si riconobbe quindi quando la allontanò con calma da sopra di sé e si rimise seduta per bene.
- Mi spiace, non è questo quello che desidero.- aveva risposto con voce calma e seria, abbandonando il suo solito tono canzonatorio. Non sapeva bene neanche lei cosa volessero dire quelle parole a dire il vero.
Gli occhi di Yayoi avevano di nuovo mutato espressione al sentire quelle parole, diventando di nuovo freddi e distanti, ma come al solito il resto del suo corpo non aveva lasciato nessun indizio sul suo stato d’animo. Solo gli occhi.
Si era soffermata su di lei per qualche secondo prima di chiuderli e voltarsi verso l’uscita.
- Ho capito.- fu l’unico commento che uscì dalle sue labbra prima di mettersi in cammino verso l’uscita.
Shion non aveva neanche cercato di fermarla. Per dirle cosa poi? Era inutile. Si limitò quindi ad osservarla uscire dal suo studio in assoluto silenzio, lasciandola sola con i propri dubbi.




Prima di quella che dovrebbe essere una serie i mising moments sull'evoluzione del rapporto di Yayoi e Shion dal momento in cui si sono conosciute fino alla fine della prima stagione.

Dedico la storia alla mia Gnocconana. Ti ringrazio per essermi sempre vicina. Ti vogghiu bene assai e spero ti piaccia. <3
   
 
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