L’universo
tranne noi.
E saremmo quel
che tutti
sognano,
quell’amore
che i cantanti
cantano
tanto forte
potente immenso che
sembra esagerato ed impossibile,
con il petto che
sembra
esplodere, che non serve altro in più per vivere
che non
c’è parola per
descrivere
che ti sceglie e
che non si fa
scegliere.
E saremmo quel
che tutti
cercano
quell’amore
che i cantanti
cantano
tanto forte
potente immenso che
sembra esagerato e irrealizzabile
con il petto che
fa quasi
esplodere, senza il quale non si può più vivere
che potrebbe
scomparire l’universo
tranne noi.
(L’universo
tranne noi- Max
Pezzali)
La
radio sveglia partì alle 6 in punto riecheggiando nelle
pareti della casa quasi
del tutto vuota e Nina Dobrev quella mattina desiderava immensamente
che fosse
tutto un brutto sogno o, ancora meglio, uno scherzo di cattivo gusto e
che
quindi avrebbe semplicemente spento quel maledetto aggeggio per poi
rigirarsi e
riprendere a dormire.
Ma
non era così, e la ragazza lo sapeva bene e, mentre cercava
di alzarsi dal
letto che quella mattina sembrava una potente calamita e lei un pezzo
di ferro,
puntò gli occhi sul calendario su cui spiccava la data di
oggi: 8 luglio, ovvero
l’inizio delle riprese.
Mentre
cercava di riprendersi da quel coma profondo con una doccia fredda
continuava
ad immaginare di tornare su quelle spiagge bianche e in quel mare
talmente
limpido da confondersi con il cielo.
-Forza
Nina, oggi è un nuovo giorno- sussurrò la ragazza
a se stessa mentre si
osservava allo specchio, la sua pelle era olivastra dovuta a tutte
quelle ore
di sole, i capelli erano più chiari e quel sorriso avrebbe
potuto ingannare
chiunque, perfino sua madre, ma gli occhi no, quello non mentivano.
La
verità era che Nina era morta dentro, da quando lui non c’era sembrava di
viaggiare in un tunnel buio senza via
d’uscita e c’erano volute settimane prima di
riuscire a costruire una maschera
che nemmeno le sue migliori amiche erano riuscite a farle togliere.
Oggi
la giovane sapeva fin troppo bene che questa maschera si sarebbe
sgretolata nel
momento esatto in cui quegli occhi cristallini che tanto conosceva ed
amava
l’avrebbero toccata e trapassata in quel modo fastidioso in
cui Ian poteva leggerle
l’anima, perché per lui era come un libro aperto.
Due
mesi prima avevano deciso che una pausa sarebbe stata la scelta
migliore,
entrambi avevano impegni diversi e nessuno dei due sembrava
intenzionato ad
abbandonare i propri per seguire l’altro, perciò
dopo lunghe discussioni erano
arrivati a quella fastidiosa conclusione: avrebbero messo in pausa la
loro
storia, come in un film quando si preme con il telecomando il tasto
“stop”.
Successivamente
la situazione era sfuggita di mano e Nina quasi rise ancora di
sé stessa
ripensando a quella ridicola “battaglia” su twitter
che si erano scambiati,
giocavano a dimostrare a chi stava meglio senza l’altro, poi
erano seguite le
false voci secondo le quali entrambi avevano trovato compagnia per
l’estate e
poi Ian aveva riportato le sue cose nel suo vecchio appartamento, o
almeno così
la ragazza pensava, dato che al suo rientro non c’era
più nulla che
appartenesse al giovane, perfino Moke aveva lasciato la casa.
Con
l’amaro in bocca Nina uscì di casa raggiungendo il
set in pochi minuti, ma una
volta arrivata non trovava il coraggio di entrare.
-Che
fai? Resti in macchina?- urlò Paul battendo il pungo sul
vetro per farsi
sentire e la ragazza sobbalzò appena per lo spavento.
-N-no,
stavo solo pensando, dopo 2 mesi di relax è dura tornare a
lavoro- esclamò
uscendo dalla vettura.
-A
chi lo dici, mi stavo quasi abituando a dormire di più la
mattina e ad avere la
colazione in camera- scosse la testa il ragazzo.
-Come
se non ce l’avessi comunque ogni mattina-
ridacchiò Nina facendo allusione a
Torrey, sua moglie, che lo viziava continuamente.
-Che
vuoi che ti dica? Sono un uomo fortunato anche se penso che prima o poi
troverò
la valigia con le mie cose fuori dalla porta di casa-
I
ragazzi risero per la battuta facendo irruzione nell’atrio
del set in cui una
decina di persone erano già all’opera allestendolo
per le prime scene che
sicuramente si sarebbero svolte l’indomani.
-Hai
già visto il copione?- chiese Nina.
-No,
non mi hanno nemmeno detto il titolo del primo episodio,
quest’anno Julie vuole
fare tutto in segreto per evitare che si spargano delle voci- ripose
Paul con
un’alzata di spalle.
-Ehi-
richiamò la ragazza afferrandola per un braccio prima di
entrare in sala
riunioni.
-Potrai
ingannare chiunque con quel visetto angelico, ma io non me la bevo, so
tutto e
anche se non sapessi niente te lo direi, questa non è la
Nina che conosco, ma
ti voglio troppo bene per farti una predica ora- disse Paul con aria
improvvisamente seria.
-Non
fate i ragazzini, non si addice alla vostra età, e vedrai
che andrà tutto bene-
aggiunse incoraggiante prima di spingerla verso la grande porta che si
aprì.
Julie,
Candice, Kat e Ian erano seduti al tavolo ed alzarono la testa
contemporaneamente.
-Finalmente!
Stavo per chiamare l’FBI- tuonò ironicamente
Julie, ma la frase venne quasi
totalmente coperta dagli schiamazzi di Candy e Kat che si erano alzate
per
abbracciare Nina.
La
ragazza ricambiò l’abbraccio sentendo quasi le
lacrime agli occhi, era stata
un’amica terribile in questi mesi, non aveva mai chiamato o
mandato un
messaggio a nessuna delle due e quando le amiche, preoccupate, le
avevano
scritto aveva risposto con monosillabi.
Eppure
eccole lì, a stringerla e a farle domande sulla sua estate
come se nulla fosse
cambiato.
Nina
a mala voglia alzò lo sguardo puntandolo negli occhi di
ghiaccio di Ian,
avrebbe dovuto farlo prima o poi.
-Ciao-
sussurrò con un mezzo sorriso indecisa sul da farsi.
-Ciao-
replicò gelido liquidandola e nella stanza calò
il silenzio che venne
prontamente smorzato da Julie –Bene, sedetevi che vi consegno
i copioni, mi
raccomando massima segretezza, non voglio vedere ne foto ne frasi
spoiler su
social network-
-Leggetelo
in silenzio e poi voglio che proviate tutte le scene,
quest’anno voglio che gli
ascolti salgano alle stelle, durante la quarta stagione
c’è stato un leggero
calo, perciò quest’anno voglio il massimo da voi e
ovviamente ci saranno più
colpi di scene, più intrighi e più intrecci-
continuò mentre distribuiva i
copioni, Nina in queste occasioni si sentiva come catapultata al liceo.
Aprì
la prima pagina e sentì lo stomaco contorcersi quando lesse
che la maggior
parte delle scene avrebbe dovuto girarle con Ian, la ragazza avrebbe
dovuto
immaginarlo, ma sperava che il primo episodio iniziasse direttamente al
college, ma ovviamente si sbagliava.
-Noi
andiamo in sala relax!- esclamò Candy prendendo sotto
braccio Kat che
lanciarono a Nina un’occhiata maliziosa.
-Io
mi ritiro nel mio camerino, devo fare alcuni discorsi ad una folla, ma
lo
specchio andrà benissimo- si aggiunse Paul dirigendosi
all’uscita.
-Bene
allora voi rimate qui, tanto devo andare a montare il set e le luci,
ragazzi
questa stagione è incentrata particolarmente su Damon ed
Elena, i fans stanno
impazzendo, conto su di voi ok?- disse Julie con l’aria di
una che ne sapeva
una in più degli altri.
-Certo
Julie, siamo professionisti- commentò Ian e la ragazza quasi
tremò nel sentire
la sua voce.
-Bene,
buon lavoro allora!- esclamò soddisfatta la produttrice
lasciando la stanza e
Ian e Nina si ritrovarono da soli.
La
tensione era talmente tanta che si poteva percepire, era la prima volta
dopo
mesi che i ragazzi si rivedevano e che avevano modo di starsene un
po’ soli,
Nina avrebbe voluto dire tante di quelle cose, ma ogni volta che faceva
per
aprir bocca immediatamente qualcosa la fermava.
-Nina-
sussurrò Ian richiamando la sua attenzione e la giovane
perse un battito nel
sentire il suo nome pronunciato da quelle labbra soffici.
-Ho
lasciato da te qualche documento per la IFS, quando posso passare?-
Ian
si diede dello stupido, avrebbe voluto dirle che le era mancata, che
non vedeva
l’ora di baciarla e di sentirla sua, avrebbe voluto dirle che
erano stati
stupidi, ma quella era stata l’unica cosa che era uscita
dalla sua bocca.
-Passa
quando vuoi, in fondo è anche casa tua- Nina
inghiottì quel groppo che si
sentiva in gola, per un attimo aveva pensato che volesse chiederle di
tornare
da lei.
-Quando
passi, ti andrebbe di portare anche Moke? Mi manca e vorrei salutarlo-
aggiunse
un attimo dopo prendendo coraggio, ed era vero, quel gatto era come un
figlio,
dopo Lyncs ovviamente.
-Sì
certo, io ne approfitto per salutare Lyncs allora- ribatté
Ian.
Stavano
davvero parlando dei gatti? Dopo mesi la prima cosa sensata che
riuscivano a
dire era veramente quella?
-Dai
mettiamoci a lavoro- aggiunse riportando lo sguardo sul copione.
Nina
annuì prendendo fiato.
-Buongiorno-
recitò la sua prima battuta cercando di essere convincente.
-Buongiorno a
te, stavo per
chiamare un’ambulanza poi mi sono ricordato che sei un
vampiro- replicò
Ian, o meglio Damon.
-Spiritoso, non
è colpa mia se
qualcuno mi fa stancare troppo la sera e la notte e a dire il vero
anche
durante il giorno- Nina aggiunse
un risatina dopo
quella frase.
-Vuoi che la
smetta?- Nina
percepì il tono malizioso di Ian e l’unica cosa
che voleva fare era sbatterlo
su quel tavolo e baciarlo fino a consumare quelle labbra perfette.
-No, voglio che
tu mi baci,
ora-
Il
silenzio calò di nuovo nella stanza, secondo il copione ora
Damon avrebbe
dovuto raggiungere Elena grazie alla velocità vampiresca e
l’avrebbe dovuta
baciare.
Ian
sollevò lo sguardo indeciso sul da farsi e trovò
i meravigliosi occhi di Nina
puntati su di lui, prese coraggio e avvicinò il suo viso a
quello di lei, era
finzione o realtà?
Nina
allargò appena gli occhi capendo le sue intenzioni e
fissò a lungo le labbra di
Ian per poi tornare ai suoi occhi, ma la ragazza sentì i
suoi riempirsi di
lacrime.
-Scusa-
balbettò la giovane allontanandosi.
-Non
ce la faccio- trattenne a stento un singhiozzo mentre si allontanava da
quella
stanza intrisa del profumo di quello che era il suo uomo.
Barcollando
a causa delle lacrime che le offuscavano la vista, Nina raggiunse il
suo
camerino chiudendosi dentro mentre si lasciava andare ad un pianto
liberatorio.
Quel
pianto che aveva da troppo tempo trattenuto, quel pianto che le amiche
e la sua
famiglia avevano da tempo cercato di farle uscire in modo da sfogarsi,
quel
pianto che era stato mascherato da falsi sorrisi e gesti poco maturi.
Questa non
è la Nina che
conosco.
Paul
aveva ragione, la vera Nina non si sarebbe mai ubriacata, la vera Nina
non
avrebbe mai flirtato con uomini diversi e non sarebbe mai scappata da
una città
all’altra per evitare di rimanere a casa, in quella casa che
per una persona
era decisamente troppo grande.
-Nina-
una voce la chiamò da fuori, una voce che avrebbe
riconosciuto fra mille.
-Vattene-
singhiozzò la ragazza.
-No
apri questa porta- insistette Ian che nel frattempo si passava una mano
sulla
faccia distrutto nel vederla così, sentendosi un verme per
averla lasciata
sola.
-No,
vattene- continuò Nina, non voleva assolutamente che lui la
vedesse in quelle
condizioni.
-Apri
o butto giù la porta-
Ian
attese qualche secondo e poi, troppo desideroso di lei,
colpì con la spalla la
porta che facilmente si aprì scheggiandosi per il duro colpo.
Nina
sollevò stupefatta la testa tirando su col naso in maniera
non proprio aggraziata
e Ian fece un sorriso amaro sedendosi accanto a lei.
-Come
siamo arrivati a questo punto?- chiese in un sussurro il ragazzo
incapace di
guardarla negli occhi.
Nina
rimase in silenzio osservando il pavimento non sapendo esattamente che
dire,
forse perché nemmeno lei sapeva la risposta.
-Siamo
stati degli idioti- continuò il giovane scuotendo la testa.
-Mi
dispiace per non averti capito, sarei dovuta venire con te alla
convention, ho
deluso un sacco di persone- esclamò Nina facendosi coraggio.
-E
per la cronaca non sono andata a letto con quei ragazzi delle foto,
l’unico
momento in cui gli ho taccati è stato durante gli scatti-
aggiunse voltandosi.
-Lo
so, l’ho sempre saputo, credo- ammise Ian colpevole.
-E
io invece non ho mai avuto una relazione con la mia collega o con
quella
modella, era solo lavoro- disse carezzandole una guancia.
-Ti
amo- soffiò Nina ancora con le lacrime
agli occhi che chiuse per paura della reazione.
-Oh
Nina- Ian l’abbracciò stringendola fra le sue
braccia e respirandola.
-Ti
amo anche io, non ho mai smesso- disse.
-Sai
che però abbiamo molte cose di cui parlare vero? Non si
più risolvere così
purtroppo- ammise la ragazza.
-Avremo tutto il tempo più tardi- commentò il ragazzo congiungendo finalmente le loro labbra e Nina si sentì improvvisamente viva.
NOTE
AUTRICE:
Ma a volte l'ispirazione ti travolge e basta una canzone sbagliata nel momento sbagliato e il mondo sembra fermarsi e tutto quello a cui riesci a pensare è scrivere.
Baci
Fede
PS: Dopo il Comic Con io sono convinta che siano ancora insieme, insomma avete visto i video e le foto?**