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Autore: Piuma D oro    23/07/2013    3 recensioni
Louis non sa quello che succede, è totalmente scosso, il suo amore, Harry riuscirà a "svegliarlo da questo brutto incubo".
"il suo respiro era così dannatamente bello che sarei potuto rimanere ad ascoltarlo per ore..."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Respirava, lo sentivo, ogni volta che appoggiavo lievemente il mio orecchio al suo naso riuscivo a distinguere i suoi respiri dai miei... non era morto, d'altronde come poteva esserlo, ma la paura di perderlo era così forte che prevaleva su tutto.

Gli spostai dalla faccia il ciuffo di capelli che gli copriva gli occhi, era dannatamente bello, la bocca di un rosa candido, avevo voglia di baciarlo, ma mi frenai, lo avrei di certo svegliato, non avrei mai potuto disturbare il suo sonno e poi ammettiamolo, quando dorme assomiglia ad un angelo, uno di quelli che ti incanti a vederlo.

Mi alzai, non volevo più disturbarlo, mi passai una mano fra i miei capelli in modo da aggiustarmi molto velocemente il ciuffo e uscii dalla stanza. Non volevo lasciarlo da solo. I miei pensieri continuavano a girare nella mia testa come api, fastidiose, continuavo a farmi dei film mentali, cavolo, non poteva succedergli nulla! E invece subito dopo sentii un rumore. Mi voltai. Il cuore batteva forte. Mi diressi verso la porta, appoggiai la mano sulla maniglia, feci per aprirla e me lo ritrovai lì, davanti a me, in tutta la sua bellezza, mi si avvicinò, mi passò la mano fra i capelli in modo da farmi una carezza e mi disse: “perché non l'hai fatto?”-sconvolto gli risposi: “Cosa? Cosa avrei dovuto fare?”-”Il bacio, lo aspettavo”.

Mi prese per mano, nella mente avevo già formulato la risposta, ovviamente. “Non volevo disturbarti”- “Tu non disturbi mai” rispose.

Ero stato uno sciocco o no? Lui lo aspettava e io non me ne sono accorto.

Mi mise una mano intorno al collo e mi baciò.

Sentii di nuovo quel suo dannato respiro, cavolo, era così irresistibile, lieve, pacato, quasi come una brezza di vento al mattino, una di quelle che ti fa venire la pelle d'oca, ma che ti rilassa. Era così.

Ci guardammo negli occhi, mise il suo naso contro il mio, aveva quegli occhi così verdi, così intensi che era facile perdersi. “Devo andare” mi disse- “Dove?” ribadii- “Mi aspettano”.

Dove sarà mai dovuto andare, inoltre senza dirmi niente.

Si incamminò verso la porta, afferrò il cappotto e uscì.

Mi girai e vidi sulla panca vicino all'ingresso una busta: la presi, c'era scritto il mio nome in corsivo: Louis; doveva essere qualcosa di importante, la aprii e la lessi:

Amore mio. Ti sarai chiesto dove sono andato e soprattutto quando ho scritto questa lettera, beh, alla prima domanda non posso rispondere ora, ma alla seconda si, l'ho scritta mentre pensavi che io dormissi. Comunque ti aspetto alle 20:00 al nostro posto.

Tuo Hazz.”

Ero spiazzato. Perché avremmo dovuto incontrarci al nostro posto? E perché proprio alle otto? Erano domande inutili, lo sapevo, ma giravano nella mia mente da sole, sbucavano dal nulla, così. Guardai l'orologio, le 19:30. Avevo così poco tempo per prepararmi. Presi le prime cose dal cassetto e uscii di casa. All'uscita dal palazzo mi fermò l'usciere, aveva una busta per me. Un'altra? Possibile che abbia avuto tutto questo tempo per scrivermi?. La aprii, ringraziai e mi incamminai sul marciapiede. Ripeteva più o meno le stesse cose, ma con una variazione, alla fine del messaggio c'era scritto un “ti amo” affiancato da una sua lacrima. Non capii. Perché avrebbe dovuto piangere? Non avevo risposte abbastanza convincenti per me, sapevo solo che avrei dovuto allungare il passo e arrivare il prima possibile da lui.

Girai l'angolo, mi mancavano pochi metri. Quando arrivai lo vidi lì, seduto per terra, in mano aveva un altra busta. Accennai un sorriso che si trasformò in una smorfia per non aver capito il significato di questa sorta di gioco. Senza pronunciare alcuna parola la aprii e la lessi:

Nella prima lettera ti ho chiamato “amore mio”, nella seconda ti ho scritto che ti amo e in questa, terza ed ultima, ti scrivo che sei mio. Amore. Non voglio passare un solo secondo senza di te, ma questo non è possibile. Dimmi che mi amerai per sempre come ti amo io e ora stringimi come mi stringeresti se mi volessero portare via e non lasciarmi andare.”

Alzai lo sguardo, stava piangendo, non mi piaceva il fatto di non vedere quel suo sorriso e quelle sue fossette. Gli passai il pollice sugli zigomi per levargli le lacrime e lo baciai. Lui mi guardò e mi disse: “Amore, sto per morire.”- Il mondo mi crollò addosso.”

Lou? Lou!svegliati!Lou!

Aprii gli occhi e incontrai i suoi, erano così belli. Mi abbracciò, mi baciò la fronte. “ E' tutto finito, è tutto okay, ci sono qua io, non preoccuparti, era solo un brutto sogno.”

  
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