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Autore: Sucre Noir    24/07/2013    3 recensioni
Lo sai, con quello sguardo mi fai sentire impuro, mi fai trasformare in un mostro che pecca ogni giorno che si alza, ogni giorno che apre gli occhi e la bocca.
Lì, in quello sguardo, leggo più parole di quante possa trovarne in un libro
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Han Geng, Heechul
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eyes.

 


“Siamo guerrieri senza spada e senza patria , probabilmente sull'orlo della sopravvivenza ma mai troppo vicini alla morte” .


Non guardarmi con quegli occhi, ti prego. Perchè non ho la percezione dei tuoi pensieri in questo momento; solo dei miei ricordi.

 
Ti prego, non farmi passare tutti i momenti più brutti della mia vita davanti agli occhi, non farmi soffrire così tanto. Non dirmi i miei sbagli, i miei inciampare continui, i miei giochi inutili, le mie perdite di tempo, le mie liti. Ti prego, non incolparmi, sto cadendo nell'abisso, mi sto immergendo nella vergogna.

 
Lo sai, con quello sguardo mi fai sentire impuro, mi fai trasformare in un mostro che pecca ogni giorno che si alza, ogni giorno che apre gli occhi e la bocca.

 
Lì, in quello sguardo, leggo più parole di quante possa trovarne in un libro
 

Tu se così dannatamente diverso da qualsiasi specie, da qualsiasi persona che vive pensando a sè stessa.
Tu non sai mantenere l'orgoglio dentro di te, non sei capace di complimentarti con te stesso.
 
 
Allora dimmi, siamo tutti così malvagi su questa terra se proprio tu dimostri che si può vivere senza critiche e dolori?
 
Eppure anche tu avrai commesso degli sbagli nella tua vita, qualche errore, qualche scelta sbagliata. Ma nessuno può dirlo, visto che i tuoi occhi sono così puri, che quasi mettono soggezione. Il tuo sguardo è come uno specchio: mostra ciò che ha davanti a sé, e tu mostri la mia anima ogni volta che ci guardiamo intensamente.
Mi mostri quante cose avrei potuto evitare, quante cadute avrei potuto salvare, quante barriere sarebbero potute rimanere su; se solo avessi usato la pace invece che il disordine avrei comandato meglio me stesso.
Avrei aiutato noi due.
 
Quindi, Hangeng, non guardarmi così, perchè siamo tutti vigliacchi qui; tu sei solamente un qualcosa di divino che chissà per quale motivo è stato catapultato su questa Terra, che poi più che ferma sembra qualcosa di instabile e molle.
Si rischia sempre di sprofondare, come faccio io tutte le volte che mi fermo e guardo indietro.
Ogni volta che mi immobilizzi facendomi capire che c'è ancora tempo per migliorare, per dare il massimo;
ma che il passato si è fissato nella memoria, e non c'è modo per scalfirlo nuovamente.


So soltanto che i ricordi, a volte, fanno mancare l'aria.

  
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