Cosa stai facendo,
annoiata Alice?
Il paese delle
meraviglie non è come appare ai tuoi occhi.
Dietro un sorriso si
nasconde il più grande dei pericoli.
Non fidarti, ingenua
Alice.
Non cadere nei
tranelli di creature che non concepisci.
Come spesso accadeva a villa Trancy,
quel giorno, il giovane
conte Alois, sfogava la sua noia e le sue frustrazioni sui poveri
servitori che
si trovavano a dover subire ogni suo dispetto, più o meno
crudele.
“Danna-sama…”
E, come ogni singola volta, bastava il solo sentire la voce dell’amato maggiordomo per calmare il nobile che, seduto a tavola, si voltò a guardare il demone.
“Quest’oggi
potrei proporvi un gioco, Danna-sama?”
E come poteva rifiutare? Solo lui sapeva come distrarlo e farlo
divertire. Solo
quel maggiordomo sapeva come trattarlo o anche solo come attirare la
sua
attenzione.
Sul viso del biondino comparve un sorrisetto curioso, cosa che non fece
che accentuare
la sua aria infantile.
“Ti ascolto, Claude.”, disse con una nota maliziosa.
Il maggiordomo non
abbandonò la sua aria disinteressata, ma
si apprestò ad informare il più
giovane:”Una caccia al tesoro, Danna-sama.
Dovrete seguire alcuni indizi per raggiungere un piccolo
premio.”
“Una caccia al tesoro?”, domandò il
conte un po’ sorpreso per quella proposta.
Forse sarebbe riuscito a distrarsi da quella dannatissima noia che gli
stava
rovinando la giornata e, chissà, sarebbe potuta essere
un’esperienza
interessante e divertente.
Un sorriso allegro tornò a farsi presente sul viso del
giovane che, alzandosi
in piedi, ignorò completamente la colazione che non aveva
osato toccare e si
allontanò senza alcun cenno, Claude l’avrebbe
seguito di sicuro.
Ti piace il
divertimento, Alice?
Ricordati di stare
ben attenta.
La fitta tela del
ragno è più complicata di quanto pensi.
Non fidarti di quella
creatura che tanto ti incanta.
Non farti attrarre
dalle meraviglie che ti mostra.
Il maggiordomo l’aveva lasciato dicendo che l’avrebbe aspettato al traguardo. Le regole erano semplici, doveva solo seguire gli indizi risolvendo i vari dilemmi, solo in questo modo avrebbe potuto raggiungere il tesoro tanto bramato.
Alois, più sicuro che mai, quindi, si era inoltrato nel fitto bosco che circondava la villa. Non vi erano pericoli, a suo dire, in ogni caso Claude sarebbe accorso a salvarlo, o almeno ci sperava.
Canticchiando una canzoncina, una di quelle che spesso si era trovato a cantare insieme al giovane Luka, il conte, si guardava attorno alla ricerca di una delle buste dove il demone aveva nascosto i biglietti con scritto gli indizi.
Si bloccò.
Un suono aveva attirato la sua attenzione. Un suono candido che sembrava comporre una melodia particolare. Il biondo cambiò direzione per poter scoprire da dove provenisse quella curiosa novità che l’aveva distratto dal gioco.
“Chi c’è?”, domandò senza essere scontroso.
Il suono si interruppe per lasciar posto a un ringhio.
Abbandona la tua
ingenuità, Alice, non va bene essere curiosi.
Il paese delle
meraviglie nasconde tante novità per te.
L’apparente
tranquillità presto ti abbandonerà.
Il ragno
verrà per il pranzo.
Un lupo era spuntato da alcuni cespugli e si avvicinava al ragazzo con aria minacciosa. Alois, spaventato, prese ad arretrare alla ricerca della salvezza. Non aveva intenzione di farsi mangiare da quel lupo.
“Claude!”, gridò per cercare di attirare l’attenzione del maggiordomo che di certo si trovava lontano.
L’avrebbe sentito? Alois ci sperava. Il suo maggiordomo lo aveva sempre salvato da qualunque situazione, anche da quella più tragica, e l’avrebbe portato al sicuro anche questa volta.
“Claude!”, ripetè quando la sa schiena si appoggiò contro il tronco di un albero obbligandolo a bloccarsi.
Era in trappola. Le sole proprie forze non sarebbero bastate per darsi alla fuga, quell’animale era fin troppo veloce.
Di nuovo quel suono.
Un campanello.
Dal fitto della vegetazione emerse un’ombra scura decisamente familiare per Alois.
Nessuno lotta per il
tuo bene, giovane Alice.
Nessuna creatura osa
compiere un solo gesto senza uno scopo preciso.
Abbandona la tua
ingenuità e osserva chi ti circonda.
Il lupo si diede alla fuga, forse spaventato da quella creatura sconosciuta.
Il biondo si trovò a tirare un sospiro di sollievo, il suo maggiordomo l’aveva nuovamente salvato dal pericolo. In realtà non pensò minimamente al fatto che fosse stato proprio il suo salvatore a portarlo volontariamente in quella situazione poco piacevole.
Dipendeva da lui.
“Sei in ritardo!”, gridò per rimproverarlo.
“Perdonatemi, Danna-sama, per fortuna non vi è successo niente.”
Il conte si trattenne dal replicare. Non gli era successo niente, questo era vero, ma non aveva la minima intenzione di continuare quel gioco diventato spaventoso. Il bosco, nonostante la presenza del suo amato, era diventato più oscuro e aveva la sensazione che il pericolo si nascondesse dietro ogni singolo cespuglio.
Non era a conoscenza del fatto che la creatura pericolosa si trovava proprio al suo fianco. Non era in grado di accettarlo.
Fuggi, sciocca Alice,
abbandona questa illusione.
Lontano dal paese
delle meraviglie c’è chi ti può salvare.
Corri lontano dal
ragno, non perderti nella sua tela.
La fine è
più vicina di quanto pensi.