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Autore: ViaggioAstrale    27/07/2013    10 recensioni
C'era una volta, perchè adesso non c'è più, una casetta nel bosco abitata da un anziano Watari(Falegname) a cui era morta la moglie, lasciandogli due figli, i graziosi Near(Hansel) e Mello(Gretel).
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito, Mello, Near | Coppie: Mello/Near
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: Incest
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AUTRICE: Alt, alt, alt! Leggete solo se siete preparati a una delle idiozie più grandi del secolo, l'ho scitta al volo dall' 1:33 di notte alle 3:00. Per le persone che hanno stima di me, vi prego non leggete affatto! Aspetto con ansia i commenti dei coraggiosi che la leggeranno! Ciau!!



C'era una volta, perchè adesso non c'è più, una casetta nel bosco abitata da un anziano Watari(Falegname) a cui era morta la moglie, lasciandogli due figli, i graziosi Near(Hansel) e Mello(Gretel).
-MA CHE SCHERZIAMO!? IO NON FARO' MAI GRETEL! NON TI PERMETTERE, IO SONO UN RAGAZZO!!- si ribellò Mello all'autrice della fiaba.
-Va bene, inseriamo un bel fiocco azzurro tra i tuoi bei capelli biondi- rispose l'autrice.
-NOOOO!- gridò Mello e l'autrice fu libera almeno per un po' di scrivere senza interruzioni mentre il biondino cercava di strapparsi via il fiocco.
Il Watari si risposò con L, per dare ai bambini una nuova madre.
-No, io la donna non la faccio- si ribellò quello.
-Attento che ti creo un paio di tette!- minacciò l'autrice e tutte le lamentele furono soffocate.
I due gay si trovavano abbastanza bene insieme ma il Watari presto si rese conto che L mangiava troppo, specialmente dolci, e le spese erano troppo care per uno straccione come lui. Allora una notte L lo convinse ad abbandonare i due moccios..ehm..bambini adorabili nel bosco, e quello che sarebbe tornato vivo dei due, sarebbe diventato il successore di L.
La mattina il Watari portò i bambini con sè nella foresta ma Near, che non era stupido quanto la sorella Mello,
-ADESSO BASTA, NON SOPPORTERO' OLTRE! "STUPIDA", "SORELLA", MA COME TI PERMETTI, IO SONO IL GRANDE MELLO E SONO UN UOMO, FRATELLO DI NESSUNO!- urlò il biondo all'autrice mostrandole il dito medio alzato. A questo punto l'autrice, vedendo che portava ancora il fiocco azzurro, decise di premiarlo per non esserselo tolto alla fine e trasformò il personaggio di Gretel in un trans, continuando la sua storia, senza dare peso alle imprecazioni di quest'ultimo.
Near prese il pane che aveva ricevuto per mangiarlo insieme alla sore...al fratellino trans, e cominciò a sbriciolarlo lungo la via, consapevole che tanto gli uccellini lo avrebbero mangiato ma voleva lo stesso tentare, ma invece degli uccellini era Mellino che saltellando qua e là mangiava le briciole di pane.
-E CHE CI POSSO FARE IO SE IN QUESTA FAVOLA NON MI DAI DA MANGIARE!- imprecò contro l'autrice che questa volta lo ignorò, lasciandolo mangiare.
-Bambini, aspettatemi qui, tornerò a prendervi- disse il Watari, lasciando i due piccoli soli nel mezzo della foresta.
I due mocciosett...bambini, lo aspettarono a lungo quando ad un certo punto Near annunciò:
-Mello, fratellina mia, devo dirti una cosa triste, da molto tempo avevo capito che prima o poi sarebbe successo qualcosa dato che mamma L mangiava troppi dolci, ma io speravo nel diabete...Invece pare che mamma e papà abbiano deciso di abbandonarci nella foresta per il loro egoismo schifoso di cui noi, ovviamente, pagheremo le conseguenze.- finì triste, torturandosi una ciocca di capelli bianchi.
-Nessun problema schifoso nano bianco, mi sono fregato le tavolette di cioccolato di quella befana di L, che tra l'altro è un uomo- e così dicendo addentò una tavoletta di cioccolato.
-Mello, possibilmente attieniti al copione- lo ammonì Near.
-Fottiti- fu la risposta mentre il biondo trangugiava la sua cioccolata.
Si sentì un fruscio di foglie.
-Non ti preoccupare fratellina mia, ti proteggerò io- disse Near avvicinandosi al biondo e sfiorandogli il petto con espressione sensuale.
-Ma che cazzo fai!- gli urlò contro Mello spingendolo via e allontanandosi a sua volta. -che schifo.- aggiunse.
Si sentì un ululato.
-AAAAAAA- gridò il biondo tuffandosi fra le braccia di Near.
-MA CHE RAZZA DI POSTO E' QUESTO!? MA TU SEI PAZZA, DOVE MI HAI PORTATO!?- si rivolse all'autrice sconvolto e terrorizzato.
-Ti sta calando anche il mocciolo dalla paura, fratellina- osservò Near.
Mello afferrò la manica bianca del vestito dell'altro e ci si pulì.
-Che schifo!- disse Near questa volta e gli diede uno spintone.
Un lupo apparve davanti ai loro occhi.
-AAAAAAAAAAAAAA- esclamarono entrambi balzando in piedi.
Near corse a nascondersi dietro le gambe tremolanti del fratellino..na..? ook, insomma avete capito.
-Mello- cominciò con voce imperiale,-sii uomo e affrontalo!- lo istigò.
-M-m-ma N-Near, c-c-cosa d-d-dici!? Io sono una femmina!! Non v-vedi? Ho anch-ch-che il f-f-fiocco!- sussurrò quello.
-AHA! ALLORA LO AMMETTI- gridò l'autrice (io) compiaciuta.
-MA SEI UNA STREGA! MI HAI FATTO CONFESSARE UNA COSA CHE NEMMENO E' VERA BRUTTA MEGERA!! ANCHE SE MI HAI INFILATO NEL VESTITINO DI ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE IO SONO UN MASCHIOOOOO- scoppiò a piangere Mello e si buttò a terra.
-Basta così- ordinai al lupo che si voltò e scomparve nell'oscura foresta.
-Che merda di favola- se ne uscì all'improvviso Near apatico come al solito, torturandosi la solita ciocca di capelli.
Un lampo squarciò il cielo e iniziò a piovere.
-MA NON SCHERZIAMO! ADESSO PURE LA PIOGGIA?! MA TE SEI MATTA! CI VUOI COSI' TANTO MALE?- si ribellò Mello.
-ZITTO! O ti farò divorare da cani rognosi- minacciò l'autrice con tono solenne.
Mello passò la notte a mangiare cioccolato e acqua piovana mentre Near si faceva uno shampoo con la boccetta che l'autrice gli aveva scritto nella fiaba.
All'alba i due si addormentarono. La mattina, quando si svegliarono, videro un bellissimo coniglio bianco che saltellava sulle zampe posteriori, era vestito da gentiluomo e diceva:
-Sono in ritardo, oh no! Oh, no! Mi devo sbrigare! Sono molto in ritardo- guardando il suo orologio d'oro.
-Ma è ORO!- gridò Mello -derubiamo il coniglio!- aggiunse alzandosi e correndo verso il povero animale, seguito da Near.
-Oh, no! Mi derubano, oh, no!- si spaventò il coniglio affrettandosi il più possibile.
I due corsero un po' dietro il coniglio ma furono ben presto abbagliati da una casa tutta fatta di dolci, cioccolato, pan di zenzero, zucchero filato, caramelle incastrate nelle decorazioni e recinto di lecca lecca. Mello corse verso la casa senza esitazione e si fiondò a mangiarla.
-Ma fratellina, non sta bene mangiare la casa altrui!- lo ammonì Near.
-Zitto e mangia- disse Mello a bocca piena e infilò un pezzo di marzapane in bocca al fratello.
Anche Near iniziò a mangiare la casa quando ad un tratto la porta si aprì e ne uscì una vecchia rugosa, dai capelli castani color rame, due occhi piccoli e aguzzi, un nasone lungo con un neo peloso e una bocca in cui vi erano solo due denti, aveva anche un po' di barba. Era ossuta, con un vestito tutto strappato, una gobba sulla schiena e poggiava tutta ricurva su un bastone.
-Salve piccini, io sono una nonnina che abita nella foresta e dà tante caramelle ai bimbi buoni, mi chiamo Lightina- disse sorridendo -entrate pure, dentro c'è molto altro cibo- li invitò e Mello si fiondò subito entusiasta mentre Near lo seguì piano, con l'espressione perennemente depressa, come se stesse partecipando ad un funerale che dura da quando è nato.
-OH, NO, MI PRENDI PER IL CULO VERO?! IO NON FARO' MAI LA PARTE DELLA STREGA, DOVEVI METTERCI MISA MISA- si ribellò Light all'autrice.
-Silenzio Light! O ti faccio venire i funghi ai piedi!- lo zittì l'autrice.
I due bambini mangiarono a volontà e poi Lightina li mise a nanna nel grande letto matrimoniale.
-LETTO MATRIMONIALE!? NOOOO! PERCHE'!!!!!!!???- si lamentò di nuovo Mello prendendosela come suo solito con l'autrice.
-Basta di queste lagne, altrimenti dormirai tra i lupi voraci!- fu la risposta secca dell'autrice che come sempre riusciva a rendere tutti soddisfatti grazie alle minacce in suo potere.
La notte Near si svegliò e non trovò Mello accanto a sè, spaventato iniziò a cercarlo.
-Mello, dove sei?- sussurrò alzandosi dal letto e camminando in punta di piedi per fare il meno rumore possibile. Giunsero alle sue orecchie dei suoni terribili e si spaventò, i rumori provenivano da dietro una porta, bussò.
-C'è qualcuno?- sussurrò.
-LASCIAMI IN PACE NEAR, HO LA DIARREA! HO MANGIATO TROPPO!!- sentì tuonare la voce sofferente di Mello. Ecco da dove venivano quei suoni particolari...
Lightina si svegliò di soprassalto udendo questi orribili e frustranti suoni provenienti dal bagno.
-AAAAAAAAAAAARRRRRRRRRRRGGGGGGGGGHHHHHHHHH Mi avete fatto arrabbiare con la vostra diarrea e ora vi punirò!!!!!!!!!!!!- urlò nella notte mentre correva nella stanza dove i bambini avrebbero dovuto dormire beati come gli angeli, avrebbero dovuto...
Spalancò la porta.
-TU!- urlò indicando Near che stava in piedi davanti alla porta del bagno.
-IO?- chiese quello stranito.
-SI, TU, SEI IN PUNIZIONE!- sentenziò Lightina.
-Ma nonnina lei è pazza! Io non ho fatto niente, è il mio fratellina che sta cagando!- si giustificò lui.
-Chissenefrega, in questo caso ti mangerò!- disse afferrandolo per il colletto della camicia e trascinandolo fuori dalla stanza.
-Mi scusi, ma Mello non se lo mangia?- chiese Near.
-No, mi ha fatto passare l'appetito- finì il discorso Lightina.
Near venne rinchiuso in una gabbia e Mello venne chiuso a chiave in bagno.
Il giorno seguente Lightina spiegò la situazione a Mello e gli disse che doveva cucinare per Near.
-Preferirei morire- rispose lui.
-Niente cioccolata per sempre- ribattè Lightina.
-Corro a mettermi il grembiule da cucina- si rianimò.
I giorni passavano e Mello cucinava per Near che mangiava e si faceva le abbuffate e poi...rivomitava tutto, perchè nel frattempo, vedendo il suo corpo ingrassarsi, era diventato bulimico. Così, ogni volta che Lightina controllava il suo dito, era sempre più magro.
Un giorno Mello oltre a dare il suo abbondante pasto al nanerottolo si chinò vicino a lui e gli disse:
-Near, sai che non si muore mica con qualche chilo di troppo? Io lo so che tu hai sempre sognato di fare la modella, ho trovato il tuo diario, ma anche le modelle devono mangiare!- lo incoraggiò.
Near riacquistò fiducia in sè grazie alle parole di Mello e ricominciò a mangiare normalmente, ma così riprese i chili di troppo e Lightina, che non ci vedeva bene, faceva il controllo giornaliero del suo dito per sapere se è abbastanza grasso e per non farsi beccare, grazie alla sua intelligenza superiore, invece del suo dito, le porse un ossicino di pollo e bèh, che dire? La vecchia ciecata ci cascò come un pollo!
-"VECCHIA CIECATA" SONO AMAREGGIATO E UMILIATO- si ribellò Light(ina) lanciando i suoi occhiali verso l'autrice che però glieli riscrisse in faccia.
-Vecchiaccia, ho lavato la sua roba dove metto i vestiti?- chiese Mello che cercava di vedere qualcosa portando davanti a sè una montagna di vestiti lavati, perchè ora spettava a lei/lui ops, a lui occuparsi delle faccende di casa come lavare, stirare, spolverare e...
-AAAH ADESSO SONO DIVENTATA LA DOLCE CAMERIERA!? IO TI AMMAZZO!- si arrabbiò il biondino con l'autrice ma si sbilanciò e fece cadere a terra gli abiti puliti.
-Disgraziato di un trans! Guarda che hai fatto! E non permetterti mai più di chiamarmi vecchiaccia, io per te sono la signorina Light, intesi!?- si imbufalì la vecchia dalla pelle raggrinzita agitando il suo bastone per aria.
-Sì certo signorina Light- scattò sull'attenti Mello e i suoi vestiti improvvisamente si trasformarono in quelli di una maid.
-No, no, no, dai ti prego era meglio alice e poi mi ero abituato al fiocchetto azzurro, non voglio questo coso bianco nei capelli, daaaai!- supplicò l'autrice Mello, ma i vestiti ormai erano stati scritti.
La fiaba si conclud...eeeeh no cari miei! Vi piacerebbe!
Allora, arrivò il giorno in cui Lightina annunciò che avrebbe mangiato Near, perchè stufa di aspettare.
-Perfetto signorina Light- fece il suo solito inchino Mello -come lo preferisce? scuoiato o affettato o imbottito di droga- chiese gentilmente.
-Vedo che hai imparato l'ubbidienza, caro trans, imbottito di droga mi intriga ma purtroppo siamo a corto di droghe in questo momento, le ha utilizzate tutte la nostra cara autrice- disse volgendo il volto verso l'alto con un sorriso, come chi aspetta la grazia da Dio.
Anche Mello volse il capo al cielo e senza esitare con espressione menefreghista mostrò il dito medio all'autrice.
-Bastarda- le comunicò.
Dopo questa adorabile scena di adorazione adorante, i due ripresero la fiaba e Mello si mise ad affilare i coltelli mentre Lightina camminava su e giù con le chiavi della gabbia di Near.
Era tutto pronto per cucinare il nanerottolo e Lightina accese il forno.
-Mello, controlla se il forno è abbastanza caldo!- ordinò al biondo.
Mello, che non era un trans stupido infondo...infondo....molto infondo, disse:
-Signorina Light, non so come si fa, può farlo lei?-
-Ma è possibile che ti debba insegnare tutto io pidocchioso trans?- si arrabbiò Lightina e si chinò per far vedere a Mello cosa doveva fare ma allora il biondo la spinse tra le fiamme.
-IO LO SO CHE TU SEI KIRA!- gridò
Ma Lightina non era mica scema e lo tirò dentro il forno afferrandolo per il braccio sinistro. Fu così che in realtà Mello si procurò la cicatrice.
Meno male però che lui riuscì a salvarsi, ma per Lightina era troppo tardi e bruciò nel forno.
Mello, appropriatosi delle chiavi della gabbia, corse a liberare Near che era bello ciccione.
-Mi piace il tuo completino da maid- disse lui felice di rivedere il fratellalo e...brrrrrr...zzzzzzzz....all'improvviso appare sullo schermo una strana scritta:
 
 
WARNING, SCENA DI YAOI PORNO CENSURATA NEL TUO PAESE
tradotto:
CREPA DI RABBIA BASTARDO, TANTO NON LI VEDRAI MAI SCOPARE!
 
 
Finita la censura finalmente si rivedono i due. Near e Mello si rivestirono e successivamente derubarono Lightina di tutti i suoi averi, tra i quali trovarono un oggetto molto singolare, un quaderno nero con su scritto: Death Note. Quando toccarono il quaderno apparve loro un mostro terrificante di nome Sottolapancalacapracampasopralapancalacapracrepa, che disse di essere uno Shinigami e di venire dal mondo di Asgard (per chi non lo sapesse è il mondo da cui viene Thor, il supereroe della Marvel, per più informazioni cercare su Nonciclopedia, la migliore enciclopedia del web) e loro gli chiesero di portarli a casa. Siccome l'autrice in un primo momento confuse questo strano personaggio per il genio della lampada il loro desiderio fu esaudito e tornarono a casa sulle ali di Sottolapanc...ehm..l'avete capito no?
A casa il Watari li accolse con grande gioia e L morì per il colpo di rivederli sani e salvi tutti e due, consapevole che non poteva scegliere nessuno dei due come suo successore perchè da soli troppo stupidi per farcela. Così vissero per sempre felici e gay e incestuosi nella piccola casa nel bosco che in seguito grazie alle richezze di Lightina fu ricostruita più grande e fu chiamata la Wammy's House, un posto per tutti i bimbi cacciati dai genitori come loro o per bimbi con varie malattie tipo la depressione, la schizofrenia, isolamento, bullismo, complessi di inferiorità etc. Ma tutti divennero grandi geni fino a quando un giorno il quaderno Death Note, nascosto da Mello e Near per lo spaventoso Shinigami che esso permetteva di vedere, fu ritrovato e usato come registro di classe. Per fortuna in quell'anno Mello e Near non studiavano più ma erano in viaggio di nozze e quando tornarono fecero arrestare l'insegnante, un ex-modella squilibrata che dopo la morte di tutte le sue classi impazzì e si diede all'arte dello shopping, chiamata Misa La Monalisa.
  
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