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Autore: Hitchris    27/07/2013    1 recensioni
“Non ti dimenticherai di me, vero?” Sussurrò mentre guardava insistentemente il cielo e le stelle, pregando che il tempo non gli portasse via l’unica cosa che di speciale aveva al mondo. “Come potrei dimenticarti?!” Esclamò Aomine, stupito. Poi gli sorrise, di nuovo.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Daiki Aomine, Ryouta Kise
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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- Un’altra volta! -
Esclamò Kise, irritato. Era tardi, ormai tutti quelli della squadra erano tornati a casa e in palestra erano rimasti solo loro due, come al solito. 
Persino Momoi si era stufata di aspettarli, tanto si erano fatti prendere dal gioco. Aomine afferrò la palla al volo e gli sorrise; il biondo era a terra e lo guardava con gli occhi di chi non ne ha mai abbastanza. 
- Sei impazzito?! Guarda che ore sono! -
Aomine gli tese la mano per aiutarlo ad alzarsi e per un momento, solo per un momento, i loro sguardi si incrociarono. Daiki gli regalò un altro dei suoi soliti sorrisi affettuosi. Anche lui avrebbe potuto a giocare tutta la notte, ma il giorno dopo c’era scuola e non voleva affaticare troppo Kise - infondo era l’ultimo arrivato. 
- Per favore! - Insistette, ma Aomine non volle proprio sentir ragioni. Rispose:
- Non potrai mai battermi nelle condizioni in cui ti trovi ora. -
Aveva detto, puntandogli il dito contro per rimproverarlo e alla fine il ragazzo aveva gettato la spugna. 
Con Aomine era impossibile discutere. 
Si incamminarono verso casa dieci minuti dopo.
- Aominecchi. - Cominciò Kise, con tono spensierato e allo stesso tempo rammaricato. 
Sollevò le braccia dietro la testa e fissò il cielo dipinto di stelle. Era bello stare lì con lui, nonostante non riuscisse a batterlo e a malapena sapeva tenergli testa. 
- Sei proprio incredibile. - Lo guardò a sottecchi, Daiki sorrideva sempre quando era con lui. 
- Però vedrai che un giorno riuscirò a batterti! - Esclamò orgoglioso, strinse i pugni perché non era più nella pelle. Non vedeva l’ora che quel giorno arrivasse, il giorno in cui avrebbe dimostrato all’amico di che pasta era fatto. 
Ora lo fissava e fissava il suo sorriso stampato sempre su quelle labbra, come un marchio. Era lo stesso sorriso che tutte le volte gli dava la carica e la forza per tenere duro anche quando le cose andavano male. Gli piaceva anche il modo in cui lo guardava, perché sembrava regalare quell’espressione solo a lui e a nessun’altro al mondo. 
In compenso Aomine, quando era con Kise, sentiva l’intero mondo sfumare. Tutto intorno a lui perdeva d’importanza e si ritrovavano solo loro due in un mondo che apparteneva a loro e a loro soltanto. Gli piaceva la serenità che gli dava Kise: era come essere cullati tra le braccia di qualcuno che ti ama, quando non senti nient’altro che il calore di quella persona. 
- Ce la farai, Kise! Ne sono sicuro. - Disse con lo sguardo un po’ perso nel vuoto, pensando a come sarebbe stato una volta intraprese strade diverse. 
Entrambi non volevano separarsi ed entrambi avevano lo stesso identico motivo per non volere che ciò accadesse. Kise non riusciva a staccare gli occhi da Aomine perché non sapeva che cosa gli passasse per la testa, quindi lo scosse un po’ e parlò. 
Gli sarebbe mancato una volta finite le medie, sarebbe stata una di quelle mancanze che ti porti dentro per tutta la vita. 
Infondo, come si può dimenticare la persona che ami? Fu attraversato da una profonda tristezza. 
- Non ti dimenticherai di me, vero? - Sussurrò, guardando insistentemente il cielo e le stelle, e pregando che il tempo non gli portasse via l’unica cosa che di speciale aveva al mondo. 
- Come potrei dimenticarti?! - Esclamò Aomine, stupito. Gli diede una piccola spinta per gioco e rise. 
- Non si dimentica una persona come te, Kise! - Surclassò completamente il vero discorso, 
quello che implicava un sonoro ‘ti amo e non avrei mai il coraggio di dimenticarti’ e continuò a camminare serenamente fino a che non si ritrovarono davanti casa dell’amico. I due si salutarono come ogni sera, sorrisero e, prima che Aomine potesse riprendere la strada di casa, Kise disse:
- Non cambiare mai, Aominecchi. -
Il ragazzo non diede neanche peso a quelle parole, sapeva che con Kise non sarebbe mai cambiato e, anche se l’avesse fatto, era sicuro che ogni volta che l’avrebbe visto il suo cuore avrebbe cominciato a dare di matto, come in quel momento. 
No, i suoi sentimenti sarebbero rimasti invariati, lo sapeva. 
- Neanche tu, Kise. - Riuscì a rispondere, poi si separarono. 
Amava Kise e non glielo avrebbe mai detto, forse per paura, o forse perché semplicemente ‘era meglio così’. 
Mentre camminava un ultimo sorriso gli si stampò sulla bocca. Sarebbe rimasto lo stesso, lo stesso ragazzo che lui ammirava tanto.

  
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