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Autore: KIAsia    27/07/2013    0 recensioni
OS-MissingMoment della FF "vero amore?" (vi consiglio di leggerla per capire meglio la OS, ma non è fondamentale!) di "klara".
Asia è una ragazza che abita con la sua coinquilina Klara e che parte per NYC avendo vinto un concorso nel quale affianca un regista.. .. chissà quale? eheheh
Asia ha un "problema" che, durante il suo viaggio, deciderà di affrontare. E' pronta a tornare a casa e dire tutto quello che c'è da dire alla persona giusta.
Ce la farà o le sue paure avranno la meglio? Questo lo scoprirete solo leggendo "Vero amore?"
Buona lettura, Asia.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Chris Colfer
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1632137 il link della FF "Vero amore?" di klara

 

Ehy Gente,

Questa OneShot l'ho scritta come Asia, la conquilina di Klara nella FanFiction “Vero Amore?” (che mi piaaaace tanto! Leggetela TUTTI ù.ù) Klara, anche nella realtà, è una mia amica e io beto la sua FF.
Ha usato nomi veri e.. mi ha fatto troppo effetto scrivere di questo. Come se IO lo incontrassi e...... *impazzisce del tutto*
Non sono lesbica o bisex comunque, ma non mi cambia tanto se lo pensate, non la considero un offesa, ovviamente!
Ah, altra cosa: NON CREDO CHE SIA POSSIBILE vincere un concorso del genere ma.. sarebbe bellissimo *O* non trovate?
Scusate eventuali e MOLTO probabili errori, se vi va di dirmeli non vedo l'ora di correggerli, grazie :)
Mi zittisco,
buona lettura:

 

 

Avevo vinto. Ce l'avevo fatta e guai a chi aveva il coraggio di negarlo.

Ero a NYC dove avrei lavorato con un regista a me sconosciuto, tutto questo grazie ad un concorso che avevo vinto programmato dalla mia scuola di cinema.

Stavo aspettando, seduta sulla leggera e comodissima poltroncina di pelle nera, il regista che avrei affiancato per il suo film. La mia insegnante non mi aveva voluto dire il suo nome per qualche motivo a me sconosciuto, l'ultima cosa che mi aveva risposto era un insensato: “Sarà più bello, fidati di me! Dio, quanto vorrei essere una mosca per assistere”. Era sempre stata un pazza quella donna e sicuramente quella era la Prova del nove.
Mi maledii da sola accorgendomi che mi stavo di nuovo mordendo le unghie dal nervosismo, ero adulta ormai, accidenti!
Sentii la porta alle mie spalle aprirsi e agitata mi alzai asciugando velocemente le mani sudati ai miei pantaloni. Mi girai per andare incontro alla persona che era appena ent-

Oh.

«Ciao, tu sei.. Asia, giusto?» il ragazzo disse il mio nome cercando di pronunciarlo il italiano ma io non notai quel particolare così grazioso perché mi ero ghiacciata, il mio sangue era fermo tanto quanto il mio cuore. Dovevo ricordarmi di respirare altrimenti sarei morta!
L'uomo allungò la sua mano per poterla stringere, stavo impazzendo e in automatico anche io mossi la mano a palmo aperto.

«Sì, sono io. E tu sei..» non terminai la frase, avevo la gola secca ed era già tanto se ero riuscita ad mormorare qualcosa.
«io sono-» interpretò male la mia interruzione e io dovevo rimediare, non volevo che pensasse che non sapessi il suo nome.
«Chris Colfer.» feci un respiro e lo esclamai tutto d'un fiato. Dirlo ad alta voce mi fece definitivamente realizzare la cosa e probabilmente non fu il massimo. «io sto parlando con Chris Colfer e lui sa il mio nome e io- Christopher Paul Colfer sta parlando con me e OHMIODIO .. perché? Come ho fatto? Così, Chris e io stiamo parlando. Sì, infatti...» cominciai a mormorare più a me che a lui, per convincermi che tutto quello fosse il classico sogno che vagabondava nella mia testa. Ricacciai indietro le lacrime, lui era il mio idolo: colui che mi aveva spinto inconsapevolmente a provare la scuola per regista, a rischiare per un lavoro che amavo, un futuro che desideravo.
«Direi che sai chi sono..» ridacchiò dolcemente mentre mi stringeva di più la mano e io abbassai lo sguardo osservando come le nostre dita si mescolavano e una lacrima solitaria mi solcò la mia guancia arrossata.

Cosa avrei voluto dirgli? Quali erano i migliori discorsi che mi ero preparata mentalmente per quel momento? Quale delle migliaia parole del mio vocabolario era più adatta in un quel momento? Ci avevo pensato così tanto che adesso non lo ricordo.

Esitai per parlare mentre un sorriso sincero mi nasceva sul viso, uno di quelli che ti scaldano pure il cuore. Mi venne in mente una frase che io avevo sentito mia ma che era stata pronunciata da un personaggio di un libro e non di un libro qualsiasi: ma del suo, “The Land Of Stories”.

«I know this may not make any sense, but thank you for always being there for me.»¹

Chris restò per un attimo basito ma poi le sue labbra si incurvarono in un sorriso ed esclamò «Non so se lo hai fatto apposta ma quella frase è proprio quella che di-» lo interrompetti di nuovo finendo la frase al posto suo.
«Che dice Alex nel tuo libro che io ho divorato letteralmente!» era vero. Quel libro lo avevo finito molto velocemente. Ero piccola quando era uscito, avevo solo 16 anni, e non sapevo l'inglese così bene da riuscire a leggerlo così lo comprai e lo tenni lì, pronto ad essere letto e quando uscì la versione italiano il mio cuore perse un battito quando lo vidi su quello scaffale alla Feltrinelli.

L'ho amato come pochi libri e non me lo scorderò mai.

Sorridette contento dalla mia esclamazione mentre un'altra lacrima mi sfuggiva dal controllo ed io mi maledissi per quella mancanza.
Non ebbi il tempo di realizzare che già le sue braccia mi stavano stringendo in un caloroso abbraccio e il suo profumo mi circondava, affondai il viso nell'incavo del suo collo cercando di calmarmi perché quella era stata decisamente la goccia che aveva fatto traboccare il mio vaso già pieno fino all'orlo.
«Chris.. grazie! tu.. grazie a te io..» borbottai contro la sua camicia morbida e lo sentii ridacchiare mentre mi accarezzava i capelli scuri.

«Asia, va tutto bene. Adesso smettila di piangere che non voglio vedere le lacrime sul tuo viso!» mi disse dolce e premuroso. Mi scostai un po' da lui che comunque non allentò l'abbracciò e mi asciugai le lacrime con il dorso della mano “adesso il trucco è tutto rovinato, accidenti!”

 

Non ero sempre stata la ragazza forte che tutti pensano, quella che si faceva un sacco di ragazzi ma che, stranamente, non veniva chiamata “puttana” o, comunque, non si facevano sentire. Molti mi temevano senza un vero motivo. Mi ero fatto una corazza di cui andavo molto fiera col tempo e solo una persona poteva scalfirla e no, non sto parlando di Chris.
Ma di lei, lei che devo dimenticare. Adesso.

Comunque, all'età di sedici anni avevo cominciato a vedere “Glee” e grazie a tutti loro adesso mi ero buttata in una carriera che mi piaceva davvero tanto. Soprattutto grazie a Chris che boh, non si riesce a descrivere il rapporto che si ha con il proprio idolo perché.. è troppo complicato, non trovate?
 

Mi scostai io per prima e drizzai le spalle tornando alla mia posizione eretta e sicura «Beh, adesso che ho frignato per bene e fatto capire che so decisamente chi sei, possiamo dedicarci a quello per cui siamo qui. Che te ne pare?» marcai la parola “decisamente” e mi grattai nervosa il capo solo per un attimo.
«Sì, sono d'accordo.» esclamò lui sedendosi e indicandomi la sedia accanto alla sua.
Fu così che cominciò il mio viaggio più entusiasmante.

{~}{~}{~}

«Pss, pss Chris?» sussurrai alla spalla del mio tutor e gli misi sotto il naso il copione del suo nuovo film e lui si voltò a guardarmi incuriosito mentre una delle scene principali veniva girata

«Ma non dovrebbe dire questo Rose? Cioè credo che lo abbia saltato e.. non è importante per la trama?» avevo letto il copione milioni e milioni di volte, quella scena l'amavo proprio e non avrei permesso che me la rovinassero per quello ebbi il coraggio di fare una cosa così avventata. Le sopracciglia di Chris guizzarono in alto e non lo lasciai nemmeno parlare cominciando a balbettare tantissime, troppe, decisamente troppe scuse su quanto fosse inaccettabile il mio comportamento da viziata, che fosse comunque tutta colpa di quegli sciagurati dei miei genitori che non mi avevano insegnato un minimo di educazione e che dovessi stare zitta e fargli girare il suo film come voleva. Tutto questo mentre agitavo le mani al vento cercando un posto dove guardare optando alla fin fine per le mie bellissime scarpe nere e anonime: solo per rendermi ancora più ridicola, ovviamente.

Chris rise come sempre e mi passò una mano sulla spalla «Asia, respira okay?»

Ormai era da un po' che andava avanti quella ruotine, comunque. Non saprei dirvi quanto con esattezza ma sicuramente non mi sarei mai abituata ad averlo così vicino come in quel momento. Era routine ormai che io cercassi di aiutare Chris con il suo film e che lui mi ascoltasse e annuisse se avevo ragione o mi diceva di no se sbagliavo, come era giusto che fosse! Avevamo raggiunto un'ottima intesa e io stavo assaporando il lavoro a cui tanto ambivo sotto l'ala custode del mio idolo: potevo chiedere di più? Non credo.
In quel momento sicuramente avrei chiesto di riuscire a tenere la bocca chiusa.

Feci come mi aveva detto e quando vide che mi ero calmata continuò a parlare «comunque hai ragione»

«Lo sapevo!» esclamai tutto d'un fiato montando il busto soddisfatta di me.

Corrugò un sopracciglio e si prese il mento tra le mani come faceva quando valutava una scelta da prendere, quando era arrivato alla conclusione lasciava il mento, proprio come aveva appena fatto. Sorridetti rendendomi conto che lo conoscevo davvero arrivando a notare quei piccoli particolari.

«E quindi.. che stai aspettando?!» mi chiese innervosito l'altro. Alcune volte non riuscivo proprio a stargli dietro nei cambiamenti di umore, con i membri del cast si scherzava che fosse tutta colpa delle innumerevoli lattina di DietCoke che si scolava ogni giorno e lui, ogni volta, sbuffava minacciandoci di licenziarci tutti.

«... eh?» mormorai.

«Pensaci te! Dal momento che sei stata tu ad accorgertene, fermali ed indica l'errore agli attori!»

«CHE!?» non volevo morire così giovane di infarto! Ma come gli uscivano quelle idee così dannose alla mia salute?

«Stoppali, forza!!» mi incoraggiò spingendomi dolcemente verso i riflettori.
«Ah.. emh, ok.» la mia voce si fece all'istante più dura e convinta mentre mi rivolgevo agli attori che ancora stavano facendo il loro lavoro, mi dispiaceva quasi interromperli ma poi mi ricordai della Mia scena, andava fatto. Che fosse questo che pensava sempre Chris quando gli fermava?
«STOOP! Rose, hai saltato questa battuta, vedi? E' importante» indicai il copione e lei lo prese in mano leggendolo e corrugando le sopracciglia in un espressione concentrata e, dopo che un suo cenno, continuai «Sia io sia Chris la consideriamo fondamentale e quindi potresti rigirare la scena? Grazie.» non aspettai una risposta perché sapevo che era affermativa, doveva essere affermativa.

Rose mi sorrise e io mi girai pronta a tornare al mio posto quando incrociai gli occhi celesti e fieri di Chris, le mie orecchie si riempirono di “clap-clap” visto che i ragazzi stavano applaudendo.
«La tua prima interruzione: va segnata nel calendario, ragazzina!» esclamò Ian dietro la cinepresa.
Arrossii di colpo mentre un sorriso vero e raro mi nasceva sul volto.

{~}{~}{~}

«Abbiamo finito per oggi!» decretò Chris e tutti cominciarono ad avviarsi, o verso gli spogliatoi, o verso la porta di uscita. Io e Chris avremmo preso sempre il solito caffè al solito Starbucks, forse potevamo considerarla una tradizione che quel giorno per me sarebbe stata meglio spezzare.

Ci sedemmo ad un tavolo libero e Chris andò a prendere le tazze lasciandomi da sola. Entrarono mano nella mano e la ragazza più alta stampò un veloce e tenero bacio sulle labbra dell'altra che stupita arrossì fino alla radice dei capelli. Sorrisi a quella scena mentre la mia mente lavorava andando a sostituire il mio viso a quella mora e a quella più bassa quello di Kl-
Merda.

Mi schiaffai una mano sulla fronte sudando freddo e cercando di togliere quella bella, che bella non doveva essere, dalla mia testa perché era la mia migliore amica, nonché donna.
Non avevo confessato a nessuno che, durante il mio primo viaggio in America avevo fatto varie “esperienze” che non mi erano dispiaciute affatto, anzi. Quando ero tornata ed avevo visto la mia amica nelle mani di quel maniaco, vecchiaccio, brutto, sporco, depravato essere (e mi rifiuto categoricamente di aggiungerci “umano!) che lei diceva di amare avevo capito che provavo altro per Klara e cercavo in tutti i modi di togliermela dalla testa.

«Asia.. tutto bene?» riconobbi la voce e alzai il capo mostrando il volto. La sua espressione cambiò drasticamente e si sedette veloce accanto a me accarezzandomi il braccio: dovevo avere una brutta cera a quanto pareva.
«No» borbottai troppo piano.

«Non ho sentito cara..»
Mi vergognavo di me: come potevo dire di essere una grande fan di Chris se poi non accettavo la mia sessualità a tal punto da dirlo ad alta voce? Come potevo dire di supportare i diritti verso i gay se poi facevo tutti questi versi? Ero una debole, cazzo!
«NO! Non va tutto bene.. va tutto di merda Chris..» il povero ed ignaro Chris sussultò e mi sorrise subito dopo: aveva capito. Mi fece alzare e senza accorgermene eravamo soli nel mio appartamento proprio davanti al bar.
«Dai dimmi, forza!» si sedette sul divanetto al centro della stanza e mi fece segno di seguirlo.

«Io.. come fai? Come fai ad essere così forte?» era la domanda che probabilmente tutti gli avrebbe voluto porre a quel dolce ragazzo che sembrava di porcellana ma che poi, dentro, era un combattente nato.

«Asia, tu vali e anche io! Per questo bisogna farsi coraggio e corazzarsi con le migliori armi, partire verso il mondo pronti ad affrontarlo a muso duro! Poi tutto sembra così grande ai nostri occhi che anche il più piccolo problema viene ingigantito fino all'inverosimile! Tutto si risolve: male o bene non lo sappiamo ma perché aspettare di sapere il risultato? Applicati e risolvi il quesito: so che puoi farlo!»
«E' solo che.. che lei non mi vorrà mai!» urlai contro il pavimento mentre delle lacrime lo inondavano.

Ci fu un attimo di silenzio dove si sentiva solo il respiro affannato e le rotelle del cervello di Chris ruotare in lavoro.
«..Lei..?» su un sospiro veloce di Chris.
Merda.

Lo avevo detto davvero, mi ero lasciata scappare quel piccolo particolare come un'idiota.

Se mai mi fosse capitato che mi chiedessero se mi piaceva qualcuno mentivo usando un “lui” al posto di una “lei”, era tutto più semplice.
«Ops..» ridacchiai isterica «Sì lei! Perché se fosse stato un uomo me lo sarei già fatto milioni e milioni di volte! Mentre con Lei è diverso, perché siamo amiche e.. ho paura che dicendolo rovino tutto..» ripresi fiato cercando di rimettere a posto i miei pensieri «Nono, non che sia omofoba o roba del genere ma di sicuro non posso andare lì e dirle “Ehy, credo di essere bisex perché ti amo!” ecco, PROPRIO NO! Non trovi?.. Chris?»
Mi guardava strano e sinceramente non capivo perché, non potevo credere che mi stesse giudicando.
«Asia.. .. non ho capito niente! Hai cominciato a parlare a manetta, in italiano!» sbuffò contrariato mentre cercavo di riprendere fiato. A quelle parole scoppiai in una risata che davvero non avevo mai fatto, per fortuna e mi alzai in piedi andando su e giù per la piccola stanza.
«Scusami Chris.. adesso ti spiego!»
Gli raccontai di come fossi stata da tanto amica di Klara, di quando siamo diventate coinquiline e, mentre io mi portavo uno a casa da farmi a letto, lei stava sempre collegata a quel dannato PC con un certo “Francesco” conosciuto su Internet, adulto che abitava in culo all'Italia. Non pensavo fosse niente di serio e invece si era presentato come una catastrofe. Quando ero tornata da NY l'avevo trovata con lui e il mondo mi era crollato addosso, non ero una che si abbatte e quindi cercai di farla ragionare e per un po' non mi parlava, avevamo perso il rapporto di un tempo.
Gli raccontai, principalmente, di come mi sentivo in colpa. In colpa perché era a causa della mia gelosia infondata e sopratutto non giusta che ci stavamo allontanando! Adesso lei diceva di amare Francesco e a me ovviamente non andava bene. Avevo solo paura che non mi sarebbe mai andato bene nessuno che non fossi io e che quindi, alla fine dei giochi, l'avrei persa.
Avevo paura come mai prima.

Chris ascoltò tutto con fin troppa pazienza e ogni tanto annuiva, mi fermò solo un paio di volte perché non aveva capito un pezzo e io ricominciavo. Alla fine mi guardò dritta negli occhi e senza bisogno di altro mi disse
«Diglielo.» semplice, lineare, ciò che volevo sentirmi dire.

{~}{~}{~}

Erano stati quattro mesi stupendi e avevo salutato tutti con gli occhi lucidi per poi scoppiare definitivamente a Chris, sapevo che lo avrei rivisto perché ce lo avevamo promesso e così sarebbe stato!
Sorrisi a tutti e Chris decise di accompagnarmi all'aeroporto per darmi l'ultimo saluto.

«Fai buon viaggio Asia!» la sua voce solo un po' roca, non ero l'unica ad aver pianto, mi disse quelle parole poco prima che i suoi occhi si facessero seri «E.. per quella cosa della tua amica... se hai bisogno di qualcosa dimmelo, okay?»
«Sì, ti chiamo.» ero sicura ormai, avevo bisogno solo di una spinta verso il traguardo e poi lo avrei raggiunto da sola come era giusto che fosse. Avrei scalato le montagne se fosse servito ad arrivare al traguardo, tutto era degno di essere fatto per vincere di nuovo.
Ero sull'aereo mentre guardavo fuori dal finestrino osservando le nuvole bianche navigare nel cielo azzurro quando capii che ero pronta a dirlo al mondo, tutti potevano saperlo ma sapevo anche che dovevo andare con calma, dopotutto le storie dei gleeks o le FanFiction che descrivevano il “coming uot” facevano intendere che non era facile, affatto.
Ma ce l'avrei fatta perché ero forte, forte come pochi.

Avrei vinto. Ce l'avrei fatta e guai a chi abbia il coraggio di negarlo.
 

 

 

 

¹: «So che potrebbe non avere senso, ma ti ringrazio perché ci sei sempre stato per me.» ecco la frase tradotta che dice la dolce Alex ai protagonisti delle fiabe nell'ultimo capitolo, poco prima di tornare nel nostro mondo. Non capite quanto mi sono riconosciuta in quella frase.. o forse sì?

 

Ed eccoci qua! Chi è sopravvissuto a sta schifezza ha la mia piena stima, giuro! :)

Cooomunque, se avete qualcosa da chiedere potete farlo, se avete consigli da darmi sono sempre bene accetti e se mi volete dire che vi è piaciut- AHAHAH Ma che dico? Impossibile! ;)
Vi lascio, stappate lo champagne!
Alla prossima, Asia.

 

 

 

RIP Cory Monteith ♥

  
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