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Autore: GaJeelita    28/07/2013    1 recensioni
[Fairy Tail]
Quel sogno... Il sogno più bello della mia vita...!!!
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Nonsense | Avvertimenti: Furry
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Credo che sia sempre così per noi maghi di fairy tail… Cominci una missione da sola, con l’intento di svolgerla velocemente e in un modo del tutto pacifico… Ma alla fine ti ritrovi svenuta, sulle spalle di un dragon slayer dell’acciaio che, non trovando un via di fuga, si getta dal terzo piano di un laboratorio scientifico portandoti con lui…. Purtroppo credo che sia necessario porre un fermo immagine in questo momento, prima che io mi schianti al suolo avvolta dai frammenti di vetro della finestra che io e Gajeel abbiamo appena distrutto per proteggere questo codice… Se avete voglia, posso raccontarvi la storia dall’inizio, se invece avete altri impegni da svolgere… Ebbene spero che la curiosità che sto cercando di infondere in voi vi porti a curiosare nuovamente in questa pagina...
 
Il mio nome è Levy McGarden, sono una maga di Fairy Tail da molti anni ormai, più precisamente nel team di maghi di Shadow Gear, il trio più pazzo di tutta la gilda. Non so per quale motivo ma questa mattina credo di essermi svegliata con il piede sbagliato (eppure avevo affrontato una lettura abbastanza leggera la sera prima, solamente una trilogia di circa settecento pagine) non sapevo perché ma oggi non mi sentivo me stessa, la classica levy tranquilla e solare, bensì avevo tanta voglia di restare da sola… Credo di essere stata condizionata da un brutto sogno che mi ha tormentata questa notte, sono sicura che il protagonista era Gajeel ma non ricordo altro. Fatto stà, che, appena arrivata in gilda, l’assalto di Jet e Droy (I miei compagni di Team, nonché i miei migliori amici) non mi ha reso allegra come era solito fare, anzi, mi era venuto un mal di testa talmente forte da rendermi nervosa, così li ho scansati, rispondendogli in mal modo… Adesso che ci penso credo che gli chiederò scusa non appena tornerò a casa. Mi ritrovai da sola con le mani tra i capelli, qualcosa nella mia testa mi stava tormentando e preferivo stare un po’ in tranquillità, tanto Jet avrebbe potuto svolgere quelle missioni da messaggero per conto del master da solo, mentre Droy avrebbe passato tutto il giorno a mangiare come suo solito. Ma il caos di Fairy tail è ormai famoso in tutto il regno di fiore, stare in gilda non era di certo il modo migliore per farmi passare il mal di testa, soprattutto quando Natsu non era in missione, così mi avvicinai alla bacheca delle missioni, indossando i miei speciali occhiali magici per leggere più velocemente e inizia a cercare una "quest" abbastanza semplice, che non richiedesse maghi da combattimento. Per la prima volta avrei svolto una missione da sola in tranquillità, senza l’opprimente presenza di Jet e Droy che mi avrebbero sicuramente messo al centro di ogni attenzione. I miei occhi si illuminarono quando lessi la richiesta “Decifrare un codice”… Strappai subito il foglio della "quest" con quel titolo ed inizia a scrutarlo da cima a fondo, valutando se valeva la pena accettare l’incarico o no: parlavano di una lingua morta molto rara, che nascondeva il segreto per creare una lega metallica molto preziosa e in grado di resistere a qualsiasi urto, un acciaio platinato che avrebbe potuto cambiare il modo di costruire gli edifici in tutta la regione… L’impiego era pagato profumatamente e il luogo della missione era precisamente il laboratorio di ricerca della città di Shirokoshi, a sud di Magnolia. Sembrava una "quest" fatta a posta per me e io colsi l’occasione al balzo poggiando immediatamente il foglio sul bancone per farlo timbrare da Mira. Fu proprio in quel momento che mi ritrovai un oscura presenza alle spalle, mi voltai tremante, mentre sudavo freddo come se qualcuno avesse voluto afferrarmi per il collo da un momento all’altro. Gajeel Redfox era uno dei membri più burberi della gilda, si trovava dietro di me, coprendomi con la sua ombra, con le braccia incrociate e uno sguardo paurosamente serio. Mi disse che voleva aiutarmi a completare la missione, in uno dei modi più sfacciati che io abbia mai sentito, ma devo confessare che non mi sarebbe dispiaciuta l’idea… Gajeel mi aveva fatto molto male in passato, era quasi arrivato a farsi odiare da me dopo la faccenda dei Phantom lord… Ma dopo la battaglia di fairy tail cominciai ad apprezzarlo di più, stava diventando un ottimo elemento per la gilda e sembrava mettercela tutta per farsi accettare dai compagni, molti hanno continuato a trattarlo come un nemico, ma io ho visto che in lui c’è del buono… Nonostante tutto, quel giorno avevo già deciso che sarei andata da sola, respinsi la proposta di Gajeel, in un modo effettivamente più garbato di quello utilizzato contro Jet e Droy, non volevo assolutamente che un tipo come lui mi seguisse in missione per vari motivi, primo dei quali, la paura che il dragon slayer avesse solamente intenzione di seguirmi per mangiare il prezioso acciaio platinato, inoltre non mi fidavo ancora ciecamente di lui e il sogno che lo riguardava, del quale non mi ricordo ancora nulla, non mi sembrava esattamente un sogno allegro, bensì un incubo spaventoso.
Lascia la gilda subito dopo, volevo iniziare la missione immediatamente, in modo da evitare qualsiasi altro curioso che voleva aiutarmi o chiedermi per quale motivo volevo affrontare la missione da sola. Presi il treno e mi sedetti vicino a finestrino, i maghi avevano il biglietto gratuito per recarsi nel luogo della missione e io approfittai del momento per rilassarmi un attimo e stendere i miei poveri nervi martoriati da quella sgradevole sensazione che possedeva la mia testa da questa mattina. Solitamente, guardare i paesaggi verdeggianti dal vetro del treno poteva fungere come un ottima distrazione, ma niente era in grado di togliermi quel chiodo fisso che bucava la mia testa da parte a parte, che portava sempre i miei pensieri verso il dragon slayer del metallo di nome Gajeel.
Arrivai in un attimo al luogo della missione, Shirokoshi non era una cittadina molto grande e solo due edifici si imponevano sopra a quella serie di casette diroccate che erano ammassate alle pendici di una ripida collina: la stazione dove ero appena giunta e un enorme edificio grigio, posto nel punto più altro della collina, che svettava una grossa antenna parabolica e una torre d’osservazione astronomica. Non serviva di certo essere una maga per capire che quello era il laboratorio di ricerca.
Cercai di rilassarmi ancora una volta girovagando per quel paesino colorato, magari osservare la gente che svolgeva la sua vita in tranquillità, lontana dalle enorme e caotiche metropoli, avrebbe potuto scacciare i brutti pensieri… Era un tentativo, ma anche questo fallì miseramente e passai una buona parte della mattinata ferma su una panchina, ad osservare sbuffando il cielo limpido e azzurro. Pranzai nella taverna cittadina, dove mi accolsero come un ospite speciale, probabilmente era molto raro che i maghi passassero di lì, perciò per il taverniere era un onore ospitare per pranzo una maga di Fairy tail. Mi proposero più volte di alloggiare in città per qualche tempo, portavo soldi e fama al nome del villaggio, ma il mio umore negativo di quel giorno e i miei doveri da maga spezzarono ogni speranza di arricchimento dei paesani, che, comunque, molto gentilmente, mi indicarono la via più breve per raggiungere il laboratorio di ricerca: non avrei dovuto scalare il colle a piedi, bensì, mi sarebbe bastato utilizzare la via sotterranea, scavata precisamente ai piedi del colle, che mi avrebbe condotto ad un ascensore ipertecnologico, in grado di trasportarmi direttamente nel cuore dell’edificio. Ringraziai tutti i presenti con un inchino, erano stati tutti molto gentili con me e un giorno prometto di ricambiare.
La tecnologia non mi è mai piaciuta molto a dire il vero, ho sempre preferito trovarmi in un biblioteca polveroso piuttosto che in un laboratorio scientifico… Ma il lavoro è lavoro e la comodità di un trasporto veloce e preciso come quell’ascensore che mi era stato consigliato era un opportunità troppo succulenta per rifiutare. Sbucai all’interno dell’edificio di metallo grigio e fui subito accolta da due ragazzi che indossavano un camice bianco e degli occhialoni da protezione, un abito tipico di uno scienziato. Mi strinsero la mano ed iniziammo a discutere immediatamente della missione, senza neanche battere ciglio o badare minimamente alle presentazioni… Non sapevo minimamente per quale motivo bisognava fare tutto con molta fretta, sono stata anche rimproverata per il premeditato ritardo, in un tono freddo e severe che non mi piacque affatto…. In questo momento mi sarebbe piaciuto avere accanto a me Jet o Droy, mi avrebbero sicuramente difesa, ma ero sola per una mia scelta e non dovevo mandare a monte tutto quanto solo per la maleducazione del mittente. Strinsi i denti e cercai di sopportare.
Il codice da tradurre era in una lingua morta molto rara, sembrava una variante del Kafkaniano con un accento simile a quello Porogomatico, ma non mi scoraggiai davanti a quel piccolo foglietto che mi era stato posto davanti ed iniziai immediatamente ad approssimare una traduzione coerente. Ci volle più del previsto, la sfida mi entusiasmava ma la mia mente viaggiava ancora tra le nuvole, così dovetti prendere più di una pausa per riacquistare la concentrazione che perdevo continuamente, ma, alla fine, porsi al capo ricerca un nuovo foglietto dove era stato scritto da me l’interpretazione perfetta del codice, avevo vinto la mia sfida e ora non mi restava altro che attenderei i complimenti di tutti e di ricevere la mia bramata ricompensa.
È incredibile come capitino tutte a me per una volta che decido di andare in missione da sola: nel preciso momento in cui le dita dello scienziato sfiorarono il foglietto del codice che gli stavo porgendo, uno degli scienziati che aveva seguito tutto il tempo i miei sforzi per scrivere quelle due righe mi strappò letteralmente di mano il mio lavoro, voleva rubare la formula del codice, per poi fuggire verso l’uscita più vicina. Non passò neanche un istante, noi immediatamente abbiamo provato a raggiungerlo, io insieme a quattro scienziati che stavano lavorando in quel momento, ma abbiamo subito capito che la situazione era più grave di quanto previsto: davanti a noi si pararono una dozzina di persone, armate di mazze chiodate e di sciabole arrugginite che probabilmente erano penetrati nell’edificio grazie all’aiuto del loro complice vestito da scienziato. Era una gilda oscura, i “red arm” si facevano chiamare, in quel momento capii seriamente quale valore poteva raggiungere quel foglietto che avevo scritto, nelle mani sbagliate della gilda di red arm, ciò sarebbe potuto diventare una fonte incredibile di armi, armature e macchie da guerra indistruttibili, con le quali sarebbe stato possibile portare a termine chissà quali nefandezze… Dovevo fermarli.
Lanciai il mio incantesimo del solid script, scrissi “fire” nell’aria e il primo nemico cadde a terra, rotolandosi per le fiamme che avevano avvolto il suo vestito, successivamente schivai un attacco di sciabola, buttandomi velocemente di lato, sconfiggendo infine l’avversario che mi aveva attaccato schiacciandolo a terra con un blocco di ferro, scrivendo “iron” sopra di lui. Purtroppo erano veramente in tanti e se avessi continuato così non sarei mai riuscita a sconfiggerli tutti… Non mi era mai capitato di lottare contro così tante persone da sola… La mancanza di Jet e Droy si faceva sentire e quasi mi stavo per arrendere al mio destino. Ricevetti una mazzata in testa che mi fece perdere i sensi, prima di chiudere gli occhi riuscii ad intravedere un pira di fumo nero che si sollevava all’interno della struttura, poi nient’altro, ero stata sconfitta.
E fu così che ora mi ritrovo qui dove sono ora, ritornando all’inizio del mio racconto. Quando ho ripreso i sensi mi sono ritrovata sulle spalle di un uomo, inizialmente non avevo capito chi era precisamente, ho pensato subito ad un rapimento da parte di uno dei membri della gilda nemica, così ho tentato di colpirlo sulla schiena con dei pugnetti e mi accorsi che parte del suo corpo era di metallo. Gajeel era avvivato per salvarmi. Sapevo bene che non brillava d’intelligenza, ma non credevo che si sarebbe buttato veramente da una finestra tenendomi sulle sua spalle, fu un atto talmente imprevisto che lasciò a bocca aperta persino gli ultimi rimasti della gilda red arm che ci stavano ancora inseguendo. Stavo cadendo nel vuoto per colpa di un mio compagno di gilda, in una pioggia di schegge di vetro che mi circondavano e sembravano essere pronti a tagliarmi da un momento all’altro. L’adrenalina era arrivata a livelli così alti che… Svenni di nuovo, senza neanche sapere se mi sarei mai risvegliata.
Non ero sveglia al momento dell’atterraggio, ma mi piacerebbe immaginare Gajeel che mi prende al volo tra le sue braccia possenti, con uno sguardo serio e vigoroso, magari con i vestiti strappati, che facevano intravedere i muscoli… Probabilmente, però, dopo mi ha poggiata a riposare su una roccia lì vicino, perché proprio su quella roccia ripresi i sensi e mi svegliai dallo svenimento. Mi alzai subito in piedi e cercai di ricordare quello che era successo, mi guardai intorno e Gajeel appariva altezzoso, sopra una massa di nemici sconfitti. Mi guardò soddisfatto, sfoggiando il suo solito sorriso burbero e orgoglioso, non si scusò minimamente per avermi lanciato da una finestra, ma la felicità di essere ancora viva che mi colse mi fece dimenticare immediatamente la brutta faccenda della caduta e, senza pensarci un momento, corsi ad abbracciarlo e lo ringrazia tantissimo per avermi salvato la vita… Era una mossa azzardata, certo, ma ero così felice di vederlo in quel momento che non mi importava di quello che lui avrebbe pensato di me. Gajeel mi spiegò che era dovuto uscire dal laboratorio perché la sua magia purtroppo non gli consentiva di sconfiggere la gilda nemica senza distruggere i preziosi macchinari scientifici e più di uno scienziato aveva iniziato a considerarlo come un nemico. Non gli chiesi per quale motivo lui si trovava lì in quel momento, probabilmente mi stava seguendo, la cosa mi avrebbe spaventato molto ma alla fine iniziai a penare che Gajeel lo facesse per proteggermi. Non disprezzò i miei abbracci e mi consegnò il foglietto che io avevo scritto poco prima con la traduzione del codice, avevo portato a termine la missione.
Tornai in gilda insieme a lui, non parlammo molto ma la sua presenza ora era più gradita che mai. Ero tornata la classica Levy, sorridente e solare, proprio grazie alla persona che avevo accanto. Mi ricordai il sogno che avevo fatto la notte prima, che interpretato come un incubo… Il protagonista era Gajeel, ma non era affatto un incubo, bensì un bellissimo sogno, anzi, il sogno più bella di tutta la mia vita!
Appena tornerò in gilda chiederò scusa a jet e Droy per il mio comportamento di questa mattina, questa notte spero di sognare nuovamente Gajeel e domani ho in mente di chiedergli di andare in missione insieme, solo io e lui! Devo ammetterlo, forse in cuor mio un pò speravo che arrivasse e che mi salvasse... Beh! Ma questa è un'altra storia che forse un giorno racconterò...
  
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