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Autore: brendahugme    29/07/2013    2 recensioni
"Porque a mi? Porque a mi?
Porque me toca sufrir asi?
Te fuiste un dia sin avisar
Y fue asi que te perdi"
-Ambientata durante la seconda serie de 'Il Mondo di Patty', nel periodo in cui Francesca e Babi si stabiliscono a casa di Antonella.-
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Antonella Lamas Bernardi, Bianca Bernardi, Bruno Molina, Leandro Diaz Rivarola | Coppie: Antonella/Bruno, Carmen/Leandro, Matias/Patricia
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1:
“Come Cenerentola”


 

 

“Adesso basta signorina con questi tuoi capricci!” Urlò infuriata Francesca “Devo ricordarti che tengo tua madre in pugno?”
Antonella scosse la testa.
“No? Bene, allora vedi di far diventare la mia Babi la stella più brillante del firmamento musicale, voglio che tutti conoscano il suo nome e che i discografici litighino per farle incidere i suoi dischi.”
La ragazza tratteneva a stento le risate: Babi una stella della musica? No, era impossibile. A parte il fatto che era un disastro come ballerina  -motivo per cui nelle coreografie delle Divinas veniva sempre messa dietro a tutte- ma la cosa più importante è che quanto cantava era peggio di una cornacchia.
“Che c’è? Ti viene da ridere?” Sbuffò la donna spazientita.
“No, no.” Rispose Antonella, sostenendo lo sguardo austero della donna. “E’ solo che Babi è un vero disastro, una looser. Ce l’ha stampato in faccia. Ti giuro, il cagnolino di Patty balla meglio.”
Francesca ribolliva di rabbia dai piedi fino alla punta dei lunghi capelli biondi: come poteva quella ragazzina parlarle così? Con chi pensava di aver a che fare?
“Ah, e per la precisione, Pedro, il MIO Pedro” Si indicò con l’indice della mano, come per sottolineare il fatto che qui la stella era lei, non Babi “Ha detto che si rifiuta di proporre un simile scempio ad una qualsiasi casa discografica, anche alla più scarsa.”
“Cosa hai detto?!” Gracchiò Babi, che fino a quel momento aveva spiato la conversazione fra le due. “Mamma fai qualcosa! Fa gliela pagare a questa insolente ragazzina viziata.”
“Si, si tesoro. Stai tranquilla, Antonella non ti mancherà mai più di rispetto in questo modo, te lo prometto.” E detto questo abbracciò la figlia, che non la smetteva di battere i tacchi dei suoi stivaletti sul pavimento di quella che era sempre stata la casa di Antonella Lamas Bernardi, che in quel momento se la rideva sotto i baffi, contenta di aver colpito e affondato l’obbiettivo anche questa volta.

 

 

 
Francesca prese la cornetta del telefono e compose velocemente un numero, poi se la portò all’orecchio in attesa di una risposta.
“Pronto?” All’altro capo della cornetta c’era un uomo: trentotto anni, capelli neri, barba incolta e un grosso tatuaggio sul braccio destro, non che una lunga lista di precedenti penali.
“Pronto, parlo con Alberto?”
“Si, sono io. Lei chi è?”
“Sono Francesca, l’ex moglie di Roberto Lamas Bernardi.”
“Ah, si. Mi ricordo di lei; proprio circa tre settimane fa mi ha chiesto di mandare qualcuno ad occuparmi di un certo Fabio, non è vero?”
“Si, si. Ma ora la faccenda si fa delicata e anche piuttosto urgente.” Il tono di Francesca era diventato secco e scocciato.
“Mi dica..”
“Prenda carta e penna e si segni questo nome: ‘Bianca Lamas Bernardi’.  Dovete farle accadere qualcosa, qualcosa di grave; fatelo sembrare un incidente, non mi importa come farete, ma deve essere qualcosa di veramente spiacevole.”
“Non era quella che aveva fatto arrestare, l’ex moglie di Roberto?”
“Si, era lei. Non posso più mandarla in carcere, l’ho già scagionata una volta, la polizia non mi crederebbe più…”
“Ho capito, non si preoccupi, nel giro di tre ore massimo non sarà più un problema per lei.”
E detto questo riattaccò, attaccando sul muro un post-it giallo con su scritto ‘Bianca Lamas Bernardi” e una grande croce nera accanto.
Francesca sorrise, abbassando la cornetta ed esultando silenziosamente: Antonella glie l’avrebbe pagata questa volta, e anche molto caramente.


 

 

 
Bianca Lamas Bernardi camminava sul ciglio della strada avvolta in un cappottino nero che a suo parere le stava d’incanto, il classico caschetto biondo le contornava il viso e un paio di occhiali neri da diva le coprivano gli occhi. Si dirigeva verso il supermercato camminando aggraziatamente su un paio di tacchi a spillo.
Soccorro le aveva chiesto di comprarle alcune cose per preparare una delle sue solite pozioni, che tanto non le sarebbe riuscita, come al solito d’altronde. Estrasse dalla borsetta un foglietto e lo ricontrollò per essere sicura di aver scritto tutto: “Sedano, carote, salsa alle alghe marine e salsa di soia.” Non doveva comprare molta roba, avrebbe fatto presto, e sarebbe arrivata a casa giusto in tempo per vedere il suo programma preferito in tv.
Una musichetta elettronica ruppe il silenzio in cui era avvolta: era il suo cellulare che stava squillando. Rovistò fra la borsetta e lo trovò: Carmen la stava chiamando.
“Pronto Carmen, cosa c’è?”
“Senti, siccome Soccorro mi ha detto che stavi andando al supermercato non è che potresti comprarmi anche due scatole di biscotti, quelli con le gocce di cioccolato? Anzi, già che ci sei facciamo tre, che poi quelli finiscono subito, e un vasetto di crema di nocciole, quella che spalmo tutte le mattine sul pane tostato, hai capito, no? … Bianca, ci sei, stai segnando?”
“Si Carmen, sto segnando tutto.” Da quando Francesca l’aveva letteralmente cacciata di casa, Carmen l’aveva accolta  - dopo un’iniziale riluttanza- nella sua, visto che dopo che il matrimonio era saltato, Leandro si era temporaneamente trasferito in un hotel e per questo Bianca, non ostante il suo carattere, si sentiva in debito con lei e cercava ogni occasione per sdebitarsi.
“Bene, brava. Ah, già che ci sei prendi anche le pesche e le banane, sai un frullato di frutta è salutare e ci vuole nella mia dieta..”
“Ok, prenderò anche la frutta …” Era ormai nelle vicinanze del supermercato e decise di attraversare la strada, ora che era in prossimità delle strisce pedonali.
“Si, e non dimenticarti dei biscotti, quelli sono la cosa più importante..”
Mentre attraversava un’auto nera con a bordo due uomini con indosso un passamontagna si faceva sempre più vicina.
“Carmen tranquilla, ho segnato tutto!”
“Brava Bianca, sei un tesoro! Ah un’ultima cosa.. prendi anche del pane, perchè penso che sia finito.”
L’auto era ormai vicinissima, e l’autista fece pressione sul pedale dell’acceleratore con una forza incredibile.
“D’accordo prenderò anche del.. AHHHHHH.”
All’orecchio di Carmen arrivò solamente un urlo disumano e un grande rumore di sottofondo, poi non sentì più nulla. L’auto nera scomparì improvvisamente dietro ad una curva coperta da alcuni alberi, lasciando Bianca a terra in una pozza di sangue.
 
“Dannazione, quella donna ci ha sporcato anche il parabrezza di sangue!” Sbuffò l’altro uomo che era nell’auto, togliendosi il passamontagna.
“Tranquillo.” Rispose Alberto, facendo anche lui lo stesso.. “Con tutti i soldi che ci ha promesso Francesca potremmo comprarci dieci parabrezza nuovi.” E all’interno della vettura scoppiò una fragorosa risata.
 
“Bianca! Bianca, mi senti?!” Urlava Carmen dall’altro capo del telefono, non ottenendo alcuna risposta.
Bianca era riversa a terra, in una posizione innaturale:i capelli biondissimi le si erano macchiati di rosso, il colore del sangue che le usciva da una profonda ferita sulla testa e il suo petto si sollevava appena, segno che il respiro era molto debole.
“Bianca dannazione, mi senti?! Ci sei?!” Carmen era preoccupata, e anche se ciò rasentava i limiti dell’incredibile, era preoccupata proprio per la donna che aveva voluto portarle via Leandro da sempre.
Bianca era ancora cosciente, ma non lo sarebbe rimasta ancora per molto. Sentiva in sottofondo la voce di Carmen che la chiamava e mosse un braccio alla ricerca del telefono. Lo trovò, ma non appena provò a stringerlo fra le mani sentì le forze abbandonarla completamene e la vista le calò improvvisamente.
“Bianca se è uno scherzo non è divertente! E sappi che appena torni a casa te la farò pagare. Si, perché questo è uno scherzo, non è vero Bianca?”
Non ricevette risposta, per l’ennesima volta e allora attaccò il telefono.
In quel momento entrò in casa Leandro, venuto per prendere le sue ultime valigie.
“Leandro, Leandro!” Urlò la donna correndogli incontro, con un’aria terrorizzata.
“Che è successo Carmen? Avanti, parla!” Lui la prese per le spalle, cercando di scuoterla, nessuno dei due si rese conto di quanto i loro volti fossero improvvisamente vicini in quel momento.
“Bianca, Bianca!” Era terrorizzata, forse la sua mente si era immaginata cosa potesse essere successo.
“Che è successo a Bianca? Avanti Carmen, rispondimi!” Leandro ora le prese il viso fra le mani, con la speranza di riuscire a calmarla.
“Non lo so.. stavamo parlando al telefono, poi ho sentito un urlo e non mi ha più risposto.”
“Tranquilla, ora andiamo a cercarla. Sai dov’era?”
“Stava andando al supermercato. Dannazione Leandro, ho come l’impressione che le sia successo qualcosa di grave.”
“Non le è successo nulla, vedrai. Ora prendo le chiavi dell’auto e andiamo.”
Carmen annuì, e nel giro di qualche secondo erano già seduti nella Mercedes nera di Leandro, pronti per andare a cercare Bianca.

 

 

“Allora, avete portato a termine l’incarico?”
“Si Francesca, è tutto apposto.”
“Perfetto.”

 
 

°Angolo Autrice°

Okk, questo è il primo capitolo della mia ff, e spero che vi piaccia.
Sono sadica? Si, lo so, lol.
No, state tranquilli, non ce l’ho con Bianca, anzi mi sta molto simpatica, poverina, e solo che stavo cercando un metodo ‘alternativo’ per ‘ricattare(?)’ Antonella, personaggio che adoro.
Ebbene si, ho 16 anni e scrivo ff sul Mondo di Patty. La storia mi è venuta in mente perché la mia sorellina si sta guardando la seconda serie su Boing ed è arrivata proprio a questo punto della storia, ed è qui che la mia fantasia si è messa in moto. :3
Ragazzi, grazie a chi leggerà e a chi recensirà.
Un beso.
p.s. Aggiornerò moolto presto. 
  
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