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Autore: little maffoo    29/07/2013    5 recensioni
Matt ha paura dei temporali. E per puro caso si ritrova a casa di Dom quando ne scoppia uno violentissimo. Cosa succederà? I due cosa faranno? Chissà....
Vi lascio a una storia coinvolgente, abbastanza fluff... Ci sarà qualche colpo di scena, ma ogni fanfiction che si rispetti ne ha almeno uno, no??
buona lettura a tutte!!!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutte!!! Sono tornata con un'altra storia!! 
Ringrazio in anticipo chi commenterà e chi seguirà in silenzio.... Grazie!!!
 
Un ringraziamento speciace va al temporale/mini tromba d'aria che ha travolto la mia città questo pomeriggio e che mi ha fornito una valida ispirazione per questa storia.
Un altro piccolo ringraziamento alla mia gattina Minnie, che ha paura dei tuoni ed è stata presente tutto il tempo mentre scrivevo, sonnecchiando e facentosi coccolare. Grazie tesoro.
 
Disclaimer: i Muse non mi appartengono (sfortunatamente), non mi hanno chiesto di scrivere questo e soprattutto non mi pagano per scrivere tutto ciò. Quanto segue non è realmente accaduto e molto probabilmente non accadrà.
 
                             
 
                                                                                                Storm
 
Camminavo senza sosta, avevo bisogno di vederlo, anche se le condizioni asmosferiche non erano le migliori. Spirava un vento forte a Londra quella sera, le nuvole sembravano sul punto di esplodere da un momento all'altro, ma non mi importava. Volevo vederlo a tutti i costi. Continuai a camminare fino alla grande casa di Dom. Mi fermai qualche secondo a osservare lo zerbino marrone e ispido, poi mi decisi. Suonai il campanello, nonostante la copia di chiavi che giaceva nella mia tasca, scelsi di non entrare di mia spontanea volontà per non sembrare sgarbato e attesi che Dom mi aprisse la porta. Mentalmente contavo i secondi, una mia strana abitudine. Uno. Due. Tre. Quattro. Cin..
-Ehi, Matt, ciao!! Entra, accomodati. Fà come se fossi a casa mia!- disse Dom. Lo fulminai con lo sguardo per la battuta squallida che aveva fatto, e quel sorrisone che aveva scemò per un attimo, per poi ricomparire con una punta di sarcasmo in meno. Gia, poi mi domandavo come faceva lui ad avere sempre quel suo sorrisone sghembo che tanto amavo sulle labbra, sembrava sempre felice, al contrario di me. -Come mai da queste parti??-
-Niente... Avevo voglia di vederti..- Era più una necessità che una voglia.
-Fa freddo fuori?- tentò la conversazione il biondo. Non feci in tempo a rispondere che il potente boato di un tuono squarciò l'aria. Guardai Dom con fare spaventato e d'istinto lo abbracciai. Era un abbraccio tenero, caldo, che subito venne ricambiato. La sensazione di quelle due braccia possenti che mi stringevano era più rassicurante dell'abbraccio di una mamma, o di una coperta pesante attorno al corpo, mi sentivo... bene. Incredibilmente bene. Tutta la paura era passata. 
Fin da piccolo ho sempre avuto paura dei fulmini e dei tuoni, temevo che uno di essi potesse colpirmi, e quando ne sentivo uno, avevo la necessità di abbracciare qualcuno, Con Dom era più abitudine che necessità, ho sempre apprezzato il fatto che Dom fosse sempre lì per me.
-Abbastanza..- Risposi, sciogliento a malincuore l'abbraccio e guardando l'altro negli occhi.
-Quanti tuoni hai sentito mentre venivi?-
-Veramente nessuno...-
-Ah..- Dom sapeva che il primo era sempre il peggiore per me, perchè preannuncava l'arrivo di una tempesta, un'altra cosa con cui non vado d'accordo.
Ad un tratto sentimmo qualcosa picchiare alle finestre, ci girammo e ci accorgemmo che aveva cominciato a piovere, e anche parecchio forte. Intanto altri tuoni si susseguivano e sembrava che al suono di ognuno di essi l'intensità della pioggia e del vento aumentasse notevolmente. Ci apprestammo a chiudere tutte le finestre, Dom odiava le impronte che la pioggia lasciava sui vetri. Una volta isolata dall'esterno, la casa sembrava notevolmente più piccola. Dom mi invitò a sedermi nel divano accanto a lui.
-Hai paura?- mi chiese. Che domanda idiota. Lo sai benissimo che ho paura, cretino. Sorrisi tra me e me.
-Si...- confessai. Sentivo che a Dom potevo dire tutto, lo sentivo da tanti anni, forse l'ho sempre sentito. Il biondo mi cinse con un braccio attorno alle spalle.
-Sei venuto qui perchè avevi avvertito il temporale e non volevi stare da solo?- Altro tuono. La piogga si abbatteva incessante sulla casa come se non ci fosse un domani. A quel punto mi abbandonai a me stesso e sputai il rospo.
-No. Sono venuto perchè volevo vederti, volevo sentire il dolce suono della tua voce, volevo constatare che quei tuoi occhi verdi indecifrabili fossero ancora splendenti come quando ti ho incontrato per la prima volta, anni fa, a Teignmounth, volevo un tuo abbraccio, uno di quelli rassicuranti, sei il mio migliore amico, ti volevo qui con me...- più che a Dom l'avevo ammesso a me stesso. Lui rimase alquanto stupito delle mie parole, temevo una sua brusca reazione, invece si limitava a guardarmi, sembrava volesse penetrare nel mio cervello. Mi scrutava con aria dolce. Poi mi abbracciò piu forte di prima. Un altro tuono. Questo non era il solito abbraccio che due amici si scambiano, era qualcosa di più forte. Eravamo entrambi pienamente consci del fortissimo legame che si era formato tra di noi, sarei voluto  stare così per tutta la vita, forse anche lui. 
-Ti voglio tanto bene, topolino- mi disse Dom. Mi misi a ridere, ma la mia risata durò poco, rimpiazzata da un'espressione dolce. Ci fissavamo negli occhi.
-Ti voglio tanto bene anche io. Dominic- Non seppi trovare un soprannome adatto per lui, avrei voluto chiamarlo tesoro, amore mio e similia, ma preferii evitare. Abbassò gli occhi, arrossendo. Sapevo che gli faceva piacere quando pronunciavo il suo nome per intero.
Restammo qualche minuto in silenzio, ognuno assorto nei propri pensieri, curiosi di vedere chi avrebbe fatto la prossima mossa. Alla fine fui io a rompere il silenzio.
-Sai Dom, tu mi hai cambiato la vita- dissi, tutto d'un fiato. Lui alzò gli occhi, chiedendomi implicitamente di proseguire.-Voglio dire.. prima di conoscerti ero molto più introverso, maleducato, poi ho conosciuto te e la mia vita ha subito un cambiamento totale. Tu sei riuscito a tirare fuori la parte migliore di me- Tuono. Sputai queste parole addosso a Dom, non sapevo come avrebbe reagito. Il vento all'esterno della casa soffiava impetuoso, accompagnato da potenti tuoni e costante pioggia. Improvvisamente rabbrividii. Dom se ne accorse, mi guardava sospetto. Mi mise una mano sulla fronte.
-Cazzo, Matt, scotti. Sei venuto a piedi?-
-Si..-
-Vieni, devo metterti in un posto più caldo. Hai la febbre. Vieni con me- Mi fece segno di seguirlo. Mi prese per mano e mi guidò su per le scale. Tuono. Questo molto più forte dei precedenti. La corrente saltò e ci ritrovammo al buio.
-Non ci voleva..- disse Dom.-Tra l'altro ho il cellulare quasi scarico e non posso far luce. Mi presti il tuo, Matt?-
-Mi dispiace, l'ho lasciato a casa..- constatai dopo aver ispezionato tutte le mie tasche.
-Vabè.. Mi toccherà utilizzare la poca luce che mi rimane per cercare qualche candela- Rimasi perplesso, ma lui non mi vide. Tuono. Sapevo benissimo che lui in casa aveva qualche torcia, allora perchè voleva pe candele? Finimmo di salire le scale, al che Dom mi disse di stare fermo dov'ero, mentre lui andava a cercare le suddette candele. Quando la poca luce prodotta dall'iphone di Dom sparì il buio mi avvolse, accompagnato da una sensazione di vulnerabilità. Fortunatamente durò poco perchè il biondo tornò con due candele accese in mano e tante altre spente in una busta.
-Vieni..- mi fece strada per la sua casa, come se non la conoscessi già alla perfezione. Tuono. Mi guidò in camera sua. Aspetta, perchè proprio camera sua e non la mia? Entrammo e Dom cominciò a sistemare le candele per la stanza. Sopra il comodino, vicino allo specchio, davanti all'armadio. Quando ebbe finito di accenderle una luce soffusa ma molto romantica invase la stanza, sembrava di essere in un film. Il biondo si mise  preparare le lenzuola, stando attento a non spiegazzarle, precisino. Tuono.
-Quando pensi che tornerà la corrente?- Feci questa domanda stupida chissà per quale motivo. Amavo la luce delle candele, al diavolo la corrente.
-Non lo so e non mi interessa- fu la risposta secca e alquanto eloquente di Dom. Mi guardava con fare dolce, bramoso e apprensivo allo stesso tempo, non riuscivo a decifragli lo sguardo. Mi invitò a sdraiarmi. 
-Resti qui con me?- gli chiesi supplicante mentre mi distendevo.
-Ma certo che resto- 
-Grazie per esserci, Dom. Grazie per esserci sempre stato-
Silenzio.
-E comunque, anche tu hai cambiato la mia vita in meglio- Lo guardavo, impotente. Ero suo. E lui lo sapeva.-Prima di conoscerti ero incompleto, la mia vita non aveva un senso- Si chinò e mi baciò. Fu il bacio più dolce e più bello di tutta la mia vita. Le noscte lingue si intrecciavano e davano vita a nuovi sapori, fantastici, ammalianti. Le mie mai si posarono sul colletto della sua camicia. Tirai Dom a me. Non lo desideravo fisicamente, volevo solo baciarlo e stringerlo fino a che non fossi stato sicuro che non se ne sarebbe andato. Cadde sopra di me. Tuono. Lo strinsi più forte. Avevo pur sempre paura. Eravamo avvinghiati l'uno al corpo dell'altro. Le mie mani non cercavano di sfilare vestiti, erano dolci, sfioravano i capelli dell'altro e si avvolgevano attorno al suo collo. Restammo abbracciati a baciarci dolcemente fino a che il sonno non si fece avvertire. Dom si infilò nelle coperte accanto a me e ci addormentammo in un certo senso cullati dal suono del vento e della pioggia, le candele consumate si spensero da sole. Eravamo entrammi felici perchè sapevamo di poter contare l'uno sull'altro. Ci amavamo, tutto il resto non contava.
 
 
 
 
 
Spero vi sia piaciuta.... :3 Commentate in tante
  
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